I “buoni benzina” sono il contentino che nel 1949 fu concesso alla Valle d’Aosta per fingere la disponibilità dello Stato ad applicare la zona franca integrale prevista all’art. 14 dello Statuto di Autonomia Speciale. Buoni benzina più una sorta di carta annonaria di bellica memoria contenente bollini che concedevano uno sconto fiscale su zucchero, caffè, alcool, birra ecc. La complessità del meccanismo scelto e la distinzione di ruoli tra chi importava o produceva questi prodotti e chi li consumava (la “gente”) ha progressivamente tolto significato ai bollini annonari, lasciando solo un valore residuale a birra, alcool e zucchero, mentre i buoni benzina (trasferiti sull’attuale “Carte Vallée”) sono tuttora di primaria importanza poiché tutti (o quasi) i valdostani utilizzano un veicolo per spostarsi, vivere e lavorare.
I buoni benzina sono però, oltre che un piccolo grande aiuto economico per ogni famiglia, la vera icona, il simbolo dell’autonomia.
Da anni la Comunità Europea, abolendo, riducendo e regolando le cosiddette “zone franche”, ha stabilito che il nostro contingente di carburante in esenzione va abolito. La Regione ha resistito, l’europarlamentare on. Mario Mauro (PPE-PDL) a Bruxelles ha cercato di ritardare il redde rationem, per il 2007 l’abbiamo ancora sfangata. Tranquilli, però, ormai ce li toglieranno. Ma, li toglieranno ai cittadini valdostani o all’Amministrazione regionale? E’ una domanda interessante.
In cosa consiste l’esenzione sul carburante? Sostanzialmente, dato che su benzina (o diesel che sia) si applica un’accisa (imposta) molto elevata, alla Valle d’Aosta è concessa una quantità annuale di litri in esenzione per un totale di 35 milioni d’euro di accisa. Ogni valdostano con patente e auto, tramite la Carte Vallée, ritira carburante e risparmia la sua piccola quota di questi 35 milioni di euro (poco meno di 500 euro ciascuno).
Pochi sanno però che le accise fanno parte delle imposte sulle quali lo Stato attribuisce alla Valle d’Aosta i famosi 9/10 del riparto fiscale. Quando i buoni carburante saranno aboliti, nelle casse della Regione entreranno più soldi, ossia il 90% dei 35 milioni che oggi mancano poiché il carburante è esente e perciò non si paga l’accisa. Tradotto in soldoni: oggi che c’è l’esenzione i cittadini valdostani risparmiano 35 milioni di euro, domani, tolta l’esenzione, la Regione incasserà 31,5 milioni d’euro in più! Per dirla ancora più chiara: l’esenzione fiscale per il 90% è fasulla, poiché ce la paghiamo noi…
Resta l’icona, il simbolo dell’autonomia, la linea del Piave della zona franca, ma in realtà si tratta di una partita di giro.
Ecco che allora, incassando 31 milioni e mezzo di euro in più, quando quei cattivoni della Comunità Europea ci toglieranno i buoni (che ci stiamo già pagando noi), la Regione potrebbe, con un opportuno sistema di franchigie (purché non di burocontributi) contemporaneamente trasferire pari pari il vantaggio alle famiglie valdostane e al contempo semplificare la vita ai cittadini e, perché no, ridurre i costi della politica.
(continua)
PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
____________
31 marzo 2008
Hansel e Diesel, la favola dei buoni benzina
Pubblicato da
Eddy
22
commenti
Etichette: economia, energia, Europa, tasse, valle d'Aosta, zona franca
25 gennaio 2008
livres de chevet
quattro consigli quattro per arredare il comodino.
Di Al Gore, l'uomo che perse le elezioni vincendole (e che elezioni!), tutto sapete. Nobel, Oscar, non si fa mancare nulla. Come tutti i libri dei partigiani vale la pena di essere letto.
Quella di Claudio Sabelli Fioretti a Cossiga è un'intervista capolavoro, a tratti esilarante. Chiaro, Francesco Cossiga aiuta, ma il libro si legge in un fiato ed ha ulteriormente rafforzato la mia stima per lui.La casta dei giornali di Beppe Lopez è un instant book per certi versi à la Travaglio. Va fino in fondo, scava sui fatti denunciati e messi alla luce da Milena Gabanelli in tv a Report. Cose da sapere e mai dimenticare quando si legge un giornale.
Un must anche Contro le tasse di Oscar Giannino. La tesi, ripresa recentemente da Giavazzi sul Corriere della Sera, è qui accompagnata da precisi riferimenti e dimostrazioni. Il calo dell'imposizione fiscale è l'unico modo che, liberando capacità di spesa delle famiglie e d'investimento per le imprese, può consentire la crescita del paese facendo assieme crescere il gettito fiscale nel medio periodo. Togliendo però in una prima fase alla politica l'ossigeno, si renderebbe inevitabile un calo della spesa pubblica, che le imposte invece non fanno che alimentare, nutrendo l'eurovora casta che ci massacra.
14 gennaio 2008
apartheid
Tanti anni fa, nel consiglio di amministrazione di In.Va. SpA, qualcuno (si discuteva di assunzioni) disse: "Solo a tempo pieno, niente apartheid...". Uno strafalcione promosso al rango di profezia oggi da Pietro Ichino sul Corriere della Sera, che in prima pagina (con seguito all'interno) definisce proprio apartheid la politica "duale" dei sindacati che, difendendo ad oltranza la casta dei lavoratori inamovibili, operano una sorta di razzismo nei confronti dei giovani disoccupati brandendo l'articolo 18.
Il tono si alleggerisce poi, sempre in prima pagina, con Emilio Giannelli:
Pubblicato da
Eddy
9
commenti
neologismi
partendo da "catto-comunisti" fu coniato anni fa il più sintetico cattocom. Dagli Stati Uniti arrivarono i neocon; fu poi la volta dei teodem (una delle tribù del popolo dei cattodem). Inventai tempo fa lì per lì i neogiorn per illustrare il perverso uso delle virgolette da camera. Oscar Giannino ha coniato ora tassassassini (che chiamerei più precisamente tassﺣﺸﺎﺸﻴﻦ).
Pubblicato da
Eddy
23
commenti
Etichette: innovazione, lingua, tasse
11 gennaio 2008
Cell blog - rassegna stampa in volo
Su tutti l'editoriale di Piero Ostellino sul Corriere della Sera (''Un tuffo nel passato''): tosto da leggere, ma di grande interesse.
Sempre sul Corriere ''De Gennaro e i conti ballerini'', richiamo in prima e articolo a pag. 14, e per i patiti del gossip politico a pag. 15: ''Bordon: 'aiuto' mia moglie? No, lei è di rango''.
La Repubblica evidenzia meglio degli altri il contrasto tra Prodi e Padoa Schioppa sugli sgravi fiscali (''mancano le risorse'' dice TPS, ''le troveremo prima", ribatte Prodi). Nel frattempo è in arrivo, pare, un nuovo tesoretto, oltre alla tassazione delle rendite finanziarie.
Bel risalto dà Repubblica allo sfogo di Ilda Boccassini (''siamo diventati una corporazione, serve pulizia tra di noi''). Da non perdere assolutamente ''diciotto contro uno'', gustoso bonsai di Sebastiano Messina a pag. 8.
Irriconoscibile Arrigo Levi nel suo editoriale su La Stampa. Per controprova scambiate in alcuni passaggi Italia e Stati Uniti...
Prima pagina de L'Unità: "Il Papa attacca Veltroni".
In generale, su tutti i giornali le diverse posizioni di Ben Bernanke (Fed) e Jean Claude Trichet (Bce): il nostro si sta dando da fare per portare l'euro ben oltre il dollaro e cinquanta. No buono.
Protagonista indiscusso il reggiseno di Mez e il (i) Dna che ospita. Sta facendo cadere Cogne nell'oblio.
6 dicembre 2007
lavoce.info
lavoce.info è proprio un bel sito, finanziato con l'aiuto dei suoi frequentatori. Pubblica acuti e puntuali interventi. Vi fa riferimento oggi Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera ("I salari piangono"). Nel suo bell'editoriale Giavazzi rimanda ad un approfondimento sulla finanziaria pubblicato da Tito Boeri e Pietro Garibaldi su lavoce.info ("Perché la finanziaria peggiora i conti pubblici"), un'analisi degli effetti perversi della finanziaria sul rapporto tra spesa corrente, inflazione e deficit.
Pubblicato da
Eddy
38
commenti
Etichette: deficit, finanziaria, inflazione, media, spesa pubblica, tasse
29 novembre 2007
21 novembre: parte finale
"L’autonomia deve oggi potersi esprimere come democrazia compiuta, dove tutte le istanze si misurino con pari dignità. Un’autonomia che non rifiuti i valori dell’alternanza, anzi li riconosca come strumento di crescita di tutta la società valdostana.
Un’autonomia finalmente libera da stantie pregiudiziali, sia contro la sinistra che contro la destra, nella quale gli elettori possano realmente partecipare e decidere, sapendo che le loro scelte saranno poi rispettate.
Un’autonomia dell’eguaglianza, non dell’egualitarismo, del lavoro e non solo del posto di lavoro, dove ognuno sia valutato e progredisca secondo i meriti acquisiti sul campo, dove si rivendichino diritti essendo consapevoli dei propri doveri. Dove si abbandoni il diciotto politico come regola universale. Dove si trovi il giusto punto d’equilibrio tra interesse collettivo e libertà individuale.
Per queste ragioni, per contribuire al superamento dei pregiudizi che ancora bloccano la partecipazione di tutti con pari dignità al dialogo politico in Valle d’Aosta, ho deciso di aderire al gruppo della Casa delle Libertà, impegnandomi per la realizzazione di un sistema delle alternanze in grado di aggiungere nuovi valori alla nostra autonomia e alla nostra democrazia.
L’augurio è che in questo momento difficile, con tanti problemi all’orizzonte, nel rispetto dei ruoli di ognuno, lavoriamo tutti per portare la Valle d’Aosta fuori dalle secche di uno dei periodi più complessi degli ultimi decenni. Lo dobbiamo ai valdostani.
E’ il momento di dimostrare la nostra “specialità”.
Specialità che è anche responsabilità di essere migliori.
“Stiamo meglio”, ma “siamo meglio”?
Questo dobbiamo chiederci, su questo impegnarci.
Ogni giorno difendere l’autonomia, ma ogni giorno meritarcela."
(5 - fine)
Pubblicato da
Eddy
62
commenti
Etichette: destra, diritti, doveri, economia, politica, sinistra, tasse, valle d'Aosta
28 novembre 2007
21 novembre 2004: parte quarta
Quarto passaggio:
"L’autonomia è un fatto ormai compiuto, i suoi valori sono in quest'aula da tutti condivisi incondizionatamente. Su essa dobbiamo vigilare, certo, senza mai abbassare la guardia, affinarla, ma la gara a chi è più autonomista non ha più senso. In questo Consiglio tutti sono autonomisti, quale che sia la loro storia e provenienza. Lo hanno dimostrato in tutti questi anni in aula, in commissione, nei rapporti con i loro referenti a Roma e a Bruxelles.
L’autonomia è il fondamento della nostra Regione, del quale oggi dobbiamo arricchire i valori storici con l’aiuto di tutti, con nuovi significati, al passo con la dinamica e l’evoluzione della Valle d’Aosta, dell’Italia e dell’Europa.
Sono profondamente convinto che, per il bene di tutti i valdostani, che vivono e lavorano in questa nostra terra, su queste nostre montagne, a tutte le componenti politiche presenti in quest’aula vada ormai riconosciuta pari dignità etica e morale, poiché tutte si riconoscono senza riserve nei valori fondanti della nostra autonomia.
Smettiamola di distribuire brevetti morali o di pretendere pedigree. Consegniamo il peccato originale alla storia, entriamo finalmente nel nuovo millennio.
Abbiamo bisogno di tutti."
(4 - segue, ancora una botta e ci siamo)
Pubblicato da
Eddy
10
commenti
Etichette: destra, diritti, doveri, economia, politica, sinistra, tasse, valle d'Aosta
27 novembre 2007
21 novembre 2007: parte terza
Il terzo passaggio:
"Pesano antiche pregiudiziali, viviamo una democrazia incompiuta. Nel 1989, con la caduta del muro, si è chiuso il “secolo breve”, come l’ha definito Eric Hobsbawm. Sono cadute le ragioni geo-politiche che in Italia avevano imposto sino ad allora un sistema, parafrasando Thomas Gresham, di “bipolarismo zoppo”.
Solo dopo l’89 il nostro paese si è incamminato verso il bipolarismo dell’alternanza.
Il Paese, ma non la Valle d’Aosta.
Questo era il vero tema dei referendum. La consapevolezza dei cittadini che l’era del “per sempre al governo” ha perso senso. Prima o poi tocca un giro anche agli altri.
In tutti i partiti o movimenti, nessuno escluso, ciò farebbe crescere a turno la cultura del buon governo e della buona opposizione.
Nel resto del Paese il bipolarismo non è certo ancora compiuto, anzi, sta già sterzando proprio in questi giorni verso una bipolarizzazione proporzionale alla tedesca con sbarramento. L’alternanza resta però l’obiettivo finale, un tema su cui la gente sta più avanti della sua classe politica. Non si torna indietro.
Questa officina, questo laboratorio della politica, è stato sinora impossibile in un sistema come il nostro, nel quale tutti gli autonomisti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
E alcuni, purtroppo, meno degli altri.
La guerra è finita da oltre cinquant’anni, ma qui l’orologio della storia in un certo senso si è fermato. Direbbe Charles Baudelaire che, sotto sotto, questa terra soffre ancora della “grande maladie, l’horreur de la non gauche”."
(3 - segue)
Pubblicato da
Eddy
23
commenti
Etichette: destra, diritti, doveri, economia, politica, sinistra, tasse, valle d'Aosta
25 novembre 2007
21 novembre 2007: parte seconda
Il brano successivo della dichiarazione in Consiglio:
"Ciò ha progressivamente portato ad una minore flessibilità di bilancio. I vincoli di destinazione, compresi quelli politici, sono inoltre aggravati dalla rigidità ormai strutturale dei bilanci degli enti locali. Dopo la riforma della finanza locale, pur disponendo di risorse ingenti come mai in passato, ai comuni restano solo quote risibili per gli investimenti.
Ecco allora arrivare di nuovo in soccorso la Regione: un circuito vizioso di cui non si vede la fine.
Oggi però il futuro, le prospettive economiche preoccupano: petrolio alle stelle, euro che penalizza le esportazioni. Si affloscia la bolla dei mutui sub-prime che propaga la crisi fino alle nostre borse, la Cina e l'India galoppano e risucchiano materie prime, spingendo i loro prezzi alle stelle.
Stati Uniti in pre-recessione, Europa che arranca su ritmi di crescita a dir poco gracili.
Italia che in Europa è il fanalino di coda: crescita del pil rivista al ribasso (1,6%), parallelo aumento del 3,6% del fabbisogno del settore pubblico, pressione fiscale alle stelle.
Scoperto in questi giorni un secondo tesoretto. Non preoccupatevi: sprecheremo anche questo. Risarcimento sociale, la stampella di un governo che ha riscoperto l’odio di classe.
Ultima per crescita in Europa l’Italia, addirittura sotto la media nazionale la Valle d’Aosta (dati Bankitalia).
Le nostre contraddizioni sono sotto gli occhi di tutti. Sul lato del welfare si chiede “più regione e meno pigione”, ai politici “più contributi e meno attributi”. Gli industriali chiedono “meno spesa e più impresa”, ma anche “più infrastrutture mirate e meno spalmature concertate” e infine “più progettualità e più produttività”.
I cittadini chiedono minori costi e minore invadenza della politica.
In sintesi, perché l’economia riparta davvero, servirebbe “meno regione e più ragione”.
Urge sburocratizzare e semplificare, ma il sistema è incartato. Oltre alle contraddizioni interne, pesa l’effetto del difficile momento che il paese attraversa. Il vento dell’antipolitica soffia gelido fin da noi. Ma la politica valdostana - lo dimostra la vicenda dei referendum - è bloccata, stenta a rinnovarsi, ad innescare quel processo di ricambio che risponda alle richieste della gente."
(2 - segue)
Pubblicato da
Eddy
6
commenti
Etichette: destra, diritti, doveri, economia, politica, sinistra, tasse, valle d'Aosta
23 novembre 2007
21 novembre 2007: parte prima
In tutti i commenti, che si parli di traffico, di sport, di gastronomia o di sondaggi, finite per scornarvi sul tormentone UV-si/UV-no. Provo a postare a pezzi la mia dichiarazione in Consiglio di mercoledì 21, sperando che i commenti di volta in volta si riferiscano al tema del post. Se funzionerà continueremo pezzo per pezzo, in caso contrario possiamo anche smettere dopo il primo tentativo. Fatemi sapere. Ecco l'inizio della mia dichiarazione:
"Ingenti risorse, in gran parte derivanti dal riparto fiscale, hanno assicurato nell’ultimo quarto di secolo alla nostra comunità un diffuso benessere. Irritando l’allora presidente Vierin, lo definii dieci anni fa “socialismo reale che funziona”.
Una Regione autonoma a contributo speciale, dove difettano però gli stimoli ad eccellere. L’eccellenza e il merito sono quasi sospetti, raramente premiati.
L’agonismo fa male, quello sociale ed economico, poi… è anatema.
In una terra che fa del turismo la sua bandiera, con oltre cinquantamila posti letto di vario genere sul territorio, solo cinque giovani - notizia di due settimane fa - sono disponibili a frequentare un corso di laurea in turismo.
E’ questa la nostra tensione all’eccellenza…?
Una fastidiosa opacità impedisce di distinguere fra tasse e imposte. Impera la progressività strisciante di tasse occulte. Misteriosi indici di reddito, padri e figli di enigmistici moduli, scandiscono e propagano i loro effetti su tutti i settori della vita dei valdostani, dalla sanità alla scuola ai trasporti, dall’asilo nido al mutuo prima casa.
Manca qualcosa, poco o tanto, all’appello finale, per la remunerazione dei servizi?
No problem, lo mette mamma Regione.
Le compte est bon."
(1 - segue)
Siete d'accordo, o "gli è tutto da rifare"? Perché?
Pubblicato da
Eddy
14
commenti
Etichette: destra, diritti, doveri, economia, politica, sinistra, tasse, valle d'Aosta
18 ottobre 2007
il ponte [sullo] stretto, idraulica o ideologia?
S'inaugura in queste ore ad Aosta il nuovo ponte sul Buthier. Dovrebbe snellire parte della circolazione da e per Porossan e Saint-Christophe e accelerare i tempi di trasferimento tra i presìdi ospedalieri di Viale Ginevra e Beauregard, evitando al traffico il giro dell'Arco d'Augusto.
Come tutti i nuovi interventi sulla viabilità di Aosta, il ponte nasce piccolo e stretto. Se preferite, inadeguato. In particolare gli angoli d'ingresso certamente non tengono conto delle distanze e raggi necessari ad autocarri e autoarticolati per curvare agevolmente, per non parlare dei giganteschi autobus del servizio di trasporto urbano, vuote astronavi gialle che solcano le vie della città.
Se è comprensibile che le vie del centro storico, realizzate nei secoli scorsi, siano larghe quanto serviva all'epoca per carretti e carrozze, non si comprende perché ogni nuova via sia oggi realizzata nel capoluogo con brevimiranza, se mi è consentito un brutto neologismo (il corretto contrario di lungimiranza sarebbe imprudenza, avventatezza, leggerezza o sconsideratezza).
Se però pensi ai pizzi sui marciapiedi (E' valdostano il nuovo Benoit Mandelbrot?, 21/12/2006), all'opinione dei cittadini sul traffico di Aosta (risultato sondaggi di gennaio, 31/1/2007), e ai comuni che vivono sulle multe (e io pago..., 20/2/2007), ti viene il dubbio che la questione della gestione del traffico di Aosta sia un coup monté.
Parrebbe che, secondo il Fubini-pensiero (ispiratore di ogni urbanistico afflato del capoluogo), si debba frapporre ogni sorta di ostacoli al traffico in modo che questi bastardi di automobilisti si stufino e lascino finalmente l'auto a casa.
Il traffico è un problema idraulico affrontato con strumenti ideologici, insomma.
Sfugge agli amministratori che quanto più il traffico scorre, tanto minore è l'inquinamento che esso produce, che il massimo di emissioni inquinanti per km si genera stando in coda o vagando per la città alla ricerca di un parcheggio. E' sotto gli occhi di tutti il palese sforzo per ridurne il numero, proprio laddove servono di più, e portare quelli rimasti da gratuiti a pagamento. Ovviamente per il nostro bene.
Ci si riempie la bocca di proclami contro l'inquinamento e le casse comunali con le multe per divieto di sosta.
Pubblicato da
Eddy
14
commenti
Etichette: Comune di Aosta, tasse, traffico, urbanistica
23 settembre 2007
aggiornamento
aggiornamento del sondaggio Rai :
V-Day e liste civiche, protesta fiscale e contro i privilegi del Palazzo: come definiresti questa ondata di anti-politica?
Alle otto di stamane:
Sacrosanta (61%), Salutare (26%), Populista (5%), Rischiosa (7%)
Pubblicato da
Eddy
36
commenti
Etichette: democrazia, politica, sondaggi, tasse
22 settembre 2007
fateci un giro
su www.grr.rai.it da stamane un sondaggio sui tre temi caldi della odierna politica fuori del Palazzo:
V-Day e liste civiche, protesta fiscale e contro i privilegi del Palazzo: come definiresti questa ondata di anti-politica?
Risposte e risultati alle otto di stamane:
Sacrosanta (63%), Salutare (24%), Populista (7%), Rischiosa (4%)
Pubblicato da
Eddy
9
commenti
Etichette: democrazia, politica, sondaggi, tasse
4 settembre 2007
mondiali finiti, si torna a casa
Due fantastiche staffette 4x400 (USA über alles in entrambe), premiazioni che s’interlacciano con uno spettacolo di nipponici Tamtando che cavalcano giganteschi tamburi massacrandoli con muscolartirtaica foga. Adunata degli atleti sul prato, allegra e disordinata quanto basta a sottolinare il sollievo della tensione che si allenta nel tutto è finito, poi tutti a Casa Italia Atletica per l’ultima mostruosa spaghettata, questa volta informale e piccante, piatti di cartone e posate di plastica.
Come in una fiera, tutto è ormai stato smontato e imballato.
Domani si torna in Italia.
Dodici ore e mezzo di volo. Sull’aereo ritrovi Corriere, Repubblica, Giornale, Espresso, Panorama, giusto per apprendere che, mentre eri ad Osaka a occuparti di sport serio, in Italia è cambiato tutto (?): Padoa Schioppa è ancora lì che rimanda i tagli alle imposte a dopo i tagli alle spese (come dire mai…), l’evasione fiscale è ancora il babau e la colpa di tutto (prima o poi dovremmo parlarne), ancora l’esegesi socioantropologica di che cosa abbia portato le due gemelle Stefania & Paola Cappa a photoshopparsi con la defunta cugina Chiara Poggi per scalare l’Olimpo delle veline. Per i costi della politica, destracentrosinistranonfadifferenza, si apre il volet dei casti della casta, che al centro di Roma si sono comperati al prezzo delle patate attici, superallloggi o interi piani di proprietà pubblica, ossia un po’ anche nostri. E pensare che il nostro vicino amico Hervé Guémard di Bourg Saint Maurice, due anni fa ha dovuto dimettersi da ministro della République Française perché scoperto ad occupare a spese del governo un alloggio troppo grande a Parigi (ha otto figli...), contravvenendo alla dovuta sobrietà!
Courmayeur, Berlusconi, Michela Vittoria Brambilla, Albarello (quale?), Romano Blua e il Circolo della libera Union sono ora à la une di Panorama.
Stai via due settimane e non è cambiato nulla.
15 maggio 2007
il valzer dell'ICI (e io pago...)
Francesco Rutelli, preoccupato dalla serie di problemi nei quali il governo è inciampato la settimana scorsa (family dico's day, Padoa-Schioppa-pensiero sulle pensioni, tesoretto-telenovela, elezioni siciliane), chiede a gran voce che l'ICI sulla prima casa sia quanto meno ridotta. Romano Prodi, con il fiato del Ministro dell'Economia sul
collo, risponde che prima si dovranno rivedere gli estimi catastali.
Traduzione dal Prodi-politichese:
care famiglie, il valore catastale di casa vostra è troppo basso, per cui l'ICI è alta in percentuale, ma bassa in assoluto. Perciò prima vi aumenteremo il valore catastale e solo allora vi ridurremo la percentuale ICI.Domanda:
con la percentuale ICI più bassa, applicata su un valore catastale più elevato, pagheremo meno di prima o più di prima?
Per Padoa Schioppa la seconda. Prodi avrà comunque mantenuto la promessa: ICI ridotta. Le tasse non si sa.
Gli italiani potranno sempre dire come Toto' e Peppino: e io pago...
Pubblicato da
Eddy
10
commenti
14 maggio 2007
ma pensa un po', che su 'sto Keynes ce l'avevano contata tutta diversa!
Non sembri poi strano che una tassazione possa risultare tanto elevata da pregiudicare il suo obiettivo, e che al contrario, considerato
un sufficiente lasso di tempo per raccoglierne i frutti, una riduzione dell'imposizione abbia invece maggiori probabilità di riequilibrare il bilancio pubblico piuttosto che un aumento.
John Maynard Keynes
("Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta")
Pubblicato da
Eddy
6
commenti
5 maggio 2007
venerdì farcito (kultur und politik)
Capita, come ieri, che alle sei del mattino ti trovi già in ufficio a preparare emendamenti su due nuovi disegni di legge per la V Commissione che attacca alle nove. Lì poi tutto regolare, salvo lo scazzo con il ragazzo di Cervinia. Ok, ha appena nevicato, questo però non autorizza interpretazioni del regolamento ad usum unionis. Tra audizioni, discussioni e votazioni non si finisce comunque prima dell'una meno un quarto e mi tocca mendicare a Dario Comé un passaggio, ero sceso ad Aosta in moto e non attrezzato per la pioggia.
Trangugio qualcosa e giù di nuovo: alle due e mezza tavola rotonda su TFR, previdenza integrativa e dintorni. Il tema attizza.
Mons. Anfossi approfondisce gli aspetti etici di una società ormai a geometria variabile, Joseph Rivolin à vol d'oiseau ripercorre la storia della solidarietà in questa valle dalle corvées alle confraternite religiose fino alle società di mutuo soccorso, insomma dal medioevo a stamattina, quindi la parola va ai tecnici. In particolare il Prof. Gianfranco Cerea illustra le tragiche proiezioni del carico delle pensioni sulle risorse del paese se si va avanti così, e l'esperienza delle province autonome di Trento e Bolzano, dove si è riusciti ad innescare un
interessantissimo meccanismo virtuoso del quale tassello non secondario è l'accoppiamento di un fondo regionale (PensPlan) con i benefici conseguenti sul riparto fiscale. Resta irrisolto il nodo della comunicazione.
Chiosa e modera Aurelio Marguerettaz, che suggestivamente identifica nella previdenza integrativa la chiave di svolta per la soluzione del problema. Segue interessante, interessato e partecipato dibattito. Il tempo vola e sono ormai quasi le sette, giusto il tempo di passare da casa,
rispondere alle email del giorno e partire senza mangiare per Verrès a sentire l'acchiappavirus Paolo Attivissimo e la sua conferenza Ma che male fanno le bufale? Miti e disinformazione creano paure tecnologiche: come fare chiarezza (praticamente come difendersi dalle bufale metropolitane che imperversano sull'internet). Il dibattito si protrae fino a mezzanotte, poi si rientra ad Aosta per una pizza al Bataclan con Elena e Angelo. Alle due a letto.
Ventuno ore, una bella giornata.
20 febbraio 2007
E io pago...
E' di ieri la notizia di un Comune, in provincia di Pisa, dove un autovelox rende più delle tasse comunali. La Gazzetta dello Sport di oggi scopre questo tema, già indirettamente affrontato qui nel blog a proposito della proliferazione delle zone blu in Aosta (cliccando sulla foto sopra potete leggere l'articolo).
La domanda non è peregrina: i Comuni considerano le multe una forma di prevenzione o una lucrosa fonte per rimpinguare le loro casse?
Le multe dovrebbero essere una sopravvenienza attiva del bilancio, ossia dovrebbero tendere a zero (ciò significherebbe, infatti, che i cittadini non commettono più infrazioni). Pare invece che siano un cespite strutturale, un business, e che si faccia di tutto per appiopparcene sempre di più. Tra un po', dopo il city manager e l'energy manager, il Comune si doterà di un multa manager.
A meno che non ce l'abbia già. La sigla APS vi suggerisce qualcosa?
Commenti?
Pubblicato da
Eddy
0
commenti
Etichette: APS, Comune di Aosta, multe, tasse
31 gennaio 2007
Risultati sondaggi di gennaio
Proliferano i parcheggi a pagamento. Perché Aosta si tinge d'azzurro?
il 59%: per ficcarci più multe (risposta 2)
il 14%: per evitare l'esercizio provvisorio (risposta 4)
il 14%: per farci posteggiare più facilmente (risposta 1)
il 13%: per fare l'occhiolino a Forza Italia (risposta 3)
Sommando le risposte 2 e 4 si deduce che il 73% dei votanti ritiene che il Comune di Aosta pensi soprattutto a fare cassa a spese dei cittadini automobilisti.
Il 14% solamente pensa che ciò faciliti il trovare parcheggio, mentre il 13% accetta bonariamente di ironizzare sulla voracità dell'amministrazione.
Sei favorevole all'eutanasia?
Qui il 63% è favorevole, il 37% è contrario.
Sarebbe interessante sapere quanto abbia emozionalmente influito sul voto il recente doloroso caso Welby.
Pubblicato da
Eddy
0
commenti
Etichette: Comune di Aosta, eutanasia, sondaggi, tasse, traffico