PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
____________

28 febbraio 2008

Laurent il Giovane utilizza Windows o Mac?

Annullata l'annunciata maratona cinematografica dedicata ai "Beatles".
Figura di m....?
No? Si? Boh...
Apple è titolare dei diritti di "'A hard day's night', 'Magical mystery tour', 'Yellow submarine' e 'Let it be'.
"
Interpellati a tale proposito - dichiara l'Assessore Vierin il Giovane" - e sollecitati a concedere il loro assenso a proiettare i film in occasione dell'evento che caratterizza la nostra regione, i responsabili della 'Apple' hanno risposto con un netto rifiuto".
Ma guarda un po' questi cattivoni della Apple...
Hanno però, i giornalisti, fatto proprio tutte le domande giuste? Per dire:
- l'assenso richiesto era per proiettare i film a titolo gratuito?
- ci si era "dimenticati" inizialmente di chiederlo?
- "netto rifiuto" di Apple o normale richiesta di pagamento di diritti?
- il preventivo teneva conto del costo di eventuali diritti di terzi?
- la delibera di spesa aveva considerato questo costo?
- come vengono gestite le istruttorie delle mostre e le relative delibere?
- Laurent Vierin considera ora Apple un nemico dell'autonomia?

27 febbraio 2008

interessante per tutti

il punto sulla diffamazione a mezzo internet (cliccare qui)

superior stabat lupus, inferior agnus

"Per quest'anno i soldi per coprire qualsiasi tipo di richiesta ci sono proprio grazie a quei 4,9 milioni previsti dalla Finanziaria regionale. Per questo il direttivo ha accolto la richiesta di Augusto Rollandin di poter ottenere l'intero capitale della sua pensione, 857 mila 95 euro e 77 centesimi, danno calcolato dalla sentenza della prima sezione d'appalto centrale della Corte dei Conti per la vicenda “Affaire trasporti”...".
Così oggi La Stampa nell'ultimo paragrafo di "Un “buco” da 5,7 milioni nelle pensioni dei politici" (pag. 61). Una finanziaria provvidenziale anche se, a dire il vero, parrebbe esserci una confusione tra causa ed effetto.
Provo a spiegarmi con un esempio. Sabato notte mia moglie è rimasta in panne a Masone: saltata la cinghia del radiatore, che alimenta anche alternatore e varie. Proibite le riparazioni in autostrada. Soccorso Aci, veicolo inviato a Genova, pernottamento a Ovada, domenica auto in affitto e Lyana è rientrata giusto in tempo per le gare al Palaindoor.
Ieri da Genova è giunto il responso: "l'auto è pronta giovedì, sostituiamo l'alternatore. E' guasto e non caricava più la cinghia..."

sintesi per provare a capire

Caveri non si candida, Perrin si candida, Perrin non si candida, il Conseil conferma l'alleanza, purché non nazionale, Nicco propone le larghe intese (Galletto più Union), Cesal rifiuta per scadenza termini, Caveri non si candida, Perron si autocandida, Fosson forse si candida, Perron lo candidano? Nicco e Perrin alla fine si candidano, palla all'Union, perché Perron non si candida? Ah, no, si candida. E' Vierin che non si candida. Ma Vierin quale (Siro, Nathalie, Vivienne, Laurent, Fabrizio, Dino, Adriana, Marco)? Forse Fosson si scandida, ma il Conseil Féderal la settimana prossima potrebbe ricandidarlo. E Perron, lo disautocandidano candidandolo?
Quale logica in tutto ciò?
Provate a pensare in questi termini: il Galletto teme che il 9 aprile non si ripeta, l'Union teme che il 9 aprile si ripeta. Nessuno vuole rimanere con il cerino in mano.
Il ballo della scopa.

26 febbraio 2008

dagli, ai moderni untori...

uahlim, in un commento al post sul demenziale ponte sul Buthier, afferma di avere "l'impressione che adesso si selezionino le notizie di incidenti stradali che coinvolgono i SUV per demonizzarli".
Woody Allen scrisse, mi pare, più o meno "non solo Dio non esiste, ma provate anche solo a trovare un idraulico a New York durante il weekend".




Potremmo allora ribaltare il ragionamento:
"non solo Dio esiste, ma esiste anche il diavolo.
E di sicuro guida un SUV"
.

un incidente al giorno toglie la crisi di torno

La Stampa lo definisce
"un caso",

gli automobilisti
"un casino",

i carrozzieri
"una pacchia",

le compagnie assicurative
"una rovina",

il Comune di Aosta "un luminoso esempio di moderna viabilità".
Dell'articolo a fianco (cliccare per leggerlo) è sufficiente una sola frase:
"I dati della polizia locale dicono che l'apertura del ponte del Buthier ha fatto lievitare gli incidenti del 70 per cento."

25 febbraio 2008

Blog mail - rassegna stampa in volo: Vallée d'Aoste à la une

Erba e Perugia avevano trasformato il delitto di Cogne in uno yogurt scaduto, il pedopornografo di Gressoney ci ha riportato sulle prime pagine dei quotidiani nazionali.
Oggi su "La Stampa" facciamo addirittura tris:
- pag. 28, lettera di un dénommé Piero Barone dal titolo "Dopo il Kosovo la Valle d'Aosta";
- pag. 37, riquadro dedicato ad Alberto Sordi che ricordava di aver ballato con Greta Garbo e averla sentita "rigida e legnosa come una pipa valdostana" (e avere così capito che era gay);
- il top a pag. 21, piede di Enrico Martinet "Braccio di ferro sul docente pedofilo" con non e cognon, dove l'avvocato del professore attacca Laurent Vierin e gli dà sostanzialmente del bugiardo dichiarandosi "...pronto ad un pubblico dibattito con l'assessore, che dovrebbe dimettersi per questa storia, e con qualunque funzionario...", e conclude: "...siamo incappati in una evidente incapacità di affrontare la questione."
Sull'incapacità si può certamente essere d'accordo, ma il che il figlio di Dino Vierin sia bugiardo lo nego recisamente: sulle palestre scolastiche, rispondendo in Consiglio, è stato certo furbetto, omissivo, inesatto. Insomma, bugie si, bugiardo mai.

21 febbraio 2008

te la do io, la velina...

La Regione può favorire lo sviluppo di una libera informazione e della pluralità di voci che permettano ai cittadini di formarsi una propria opinione.
Ciò può avvenire:
a) Distribuendo, secondo parametri oggettivi, contributi diretti ai mezzi d’informazione (stiamo approvando una nuova legge);
b) stipulando convenzioni a pagamento per servizi di comunicazione (la Giunta);
c) acquistando spazi pubblicitari sui mezzi d’informazione (la Giunta).
Negli ultimi due casi lo scopo primario è un altro (acquistare servizi), ma non è secondario l’effetto di aiuto al bilancio delle testate. Se la scelta dei fornitori “beneficati” avviene in modo discrezionale, ad esempio premiando chi parla bene di te e punendo chi ti critica, la libertà d’informazione risulta distorta. Ecco che 450.000 euro l’anno solo all’Ansa locale si commentano da soli: un gigantesco spreco, un flusso continuo di dispacci-veline e di imbarazzanti sms, un monumentale spottone pro-Giunta a spese dei cittadini.
Lo stesso rischio corrono i soldi dei cittadini con la pubblicità. In un mondo normale si scelgono i mezzi su cui fare pubblicità in funzione del rapporto costo/risultato (per spendere bene i soldi), ossia ci si basa sul costo per contatto, secondo un calcolo che lega il numero delle copie vendute, il numero dei lettori (ogni copia è letta da più persone), l’autorevolezza della testata, la tipologia dei lettori che si vogliono raggiungere (il “target”).
L’acquisto di inserzioni sui giornali locali, sulla base dei dati forniti giovedì dal Presidente della Regione nella risposta alla mia interpellanza, non mi pare basarsi su questi criteri di efficacia ed economicità. Alcune testate sembrano privilegiate rispetto ad altre. Ognuno di noi ha, infatti, la sua percezione dell’autorevolezza e della diffusione di ogni giornale e può farsi la sua opinione. Solo per uno di essi ci sono tra l'altro dati certificati.
Per la Regione alcune testate parrebbero più uguali di altre. Se così fosse, ciò si tradurrebbe in una turbativa del mercato, una manipolazione del consenso, un deficit di democrazia.
Ecco la pubblicità acquistata dalla Regione nel 2007 sulle cinque principali testate regionali (dati forniti in Consiglio), per un totale di 138.652 euro:

48.769 euro (35,17%) a La Vallée Notizie
33.469 euro (24,14%) a La Stampa
24.384 euro (17,59%) a La Gazzetta Matin
16.200 euro (11,68%) a Il Corriere della Valle
15.828 euro (11,42%) a Il Corsivo

Aggiungere come contorno i famosi 450.000 euro dell'Ansa, una spruzzata di Avipresse e servire caldo. Giudicate voi.

30.000

20 febbraio 2008

sondaggio sul casinò


su Impresa VdA un interessante sondaggio sulle nuove nomine del Consiglio di Amministrazione del Casinò. Vale sempre la pena di partecipare.

19 febbraio 2008

micro, ma non troppo credito

Sengdao Vangkeosay è un grande ometto laotiano che ho conosciuto in Mali, dove, in occasione di un incontro sul microcredito e sull'economia della cooperazione, mi ha raccontato la sua storia.
Durante il regime comunista era un alto funzionario del Governo, responsabile di tutto l'approvvigionamento alimentare della capitale Vientiane. Siccome però non era considerato abbastanza politicamente ortodosso, fu inviato sei mesi in Germania Est per essere ideologicamente "rieducato". Al termine, gli est-tedeschi lo rimpatriarono accompagnato da una relazione che lo definiva "favorevole al libero mercato". Fu così imprigionato otto anni. In carcere organizzò per i detenuti la coltivazione di un orto e di un allevamento di maiali, perché mangiassero tutti a sufficienza.
Scoppiò la rivoluzione, ma dall'attuale governo di destra Sengdao è considerato troppo di sinistra. Così l'hanno allontanato dalla capitale e mandato in esilio nella giungla. Lì ha organizzato una serie di piccole cooperative, microcentrali per dare energia ai villaggi, la coltivazione del riso e il confezionamento di prodotti alimentari da vendere in Europa sul mercato cosiddetto equo e solidale. Naturalmente ha enormi problemi: le confezioni non hanno sempre le caratteristiche pretese dalla nostra economia e dalla Comunità Europea. Comunque è testardo e alla fine riesce a vendere e a far stare meglio i contadini dei suoi villaggi. Non capisce perché il governo laotiano non comperi a metà prezzo dalle sue cooperative lo stesso legname che compera dalle grandi compagnie straniere al doppio. Nel frattempo, per evitare lo strangolamento del microcredito (non è tutto micro ciò che luccica), ha organizzato prestiti tra villaggi a tassi questa volta onesti (una banca abusiva) ed è perciò considerato alla stregua di un terrorista economico.
E' già stato oggetto di un attentato e gli hanno già fatto saltare due volte l'auto con il plastico. Sengdao però è sempre allegro e felice. Resiste: "non è un problema se mi fanno fuori. Molti altri sono pronti. Per il governo comunista ero troppo di destra, per quello capitalista sono troppo di sinistra. Il problema è che i governanti capitalisti di oggi sono i generali comunisti di ieri. Proprio gli stessi..."

15 febbraio 2008

dizionario politico

ANSA Valle d'Aosta:
tutta la giunta
minuzzo per minuzzo

9 febbraio 2008

a chi interessa

ecco i link a due interpellanze che ho presentato ieri, la prima sulla pubblicità acquistata dalla Regione sui principali giornali locali (giusto per capire se ci sono figli e figliastri) e la seconda sulle perdite delle società partecipate dalla Regione, evidenziata nel rapporto di Unioncamere dello scorso 22 gennaio.

l'igiene è una malattia



Radio Rai1 di stamane: il 30% dei bambini soffre di allergie. Secondo gli scienziati ciò sarebbe dovuto all'eccesso di igiene che sopprime tutta una serie di batteri che aiutano lo sviluppo del sistema immunitario nei bimbi. Lo studio conclude: "l'igiene è una malattia".
Speriamo che il concetto non si estenda all'onestà in politica.

8 febbraio 2008

elezioni 7 - sembrava facile...

elezioni 5 - quali e quante liste? non ha stimolato molti commenti, il contenuto poteva sembrare scontato. Gratta gratta però qualche piccolo ragionamento si può fare.
Nel 2003 l'UV prese alle regionali il 50,22% dei voti validi e Stella Alpina più Fédération il 21,29% (71,51% in totale, 25 seggi, oggi ridotti a 24). Da allora è nata Vallée d'Aoste Vive, poi è stata la volta di Renouveau, entrambi frutto di scissioni dell'UV, la cui consistenza attuale non è però nota: nessuno sa quale possa essere il risultato di Renou-Vive il 25 maggio e quanti consiglieri sottrarrà ad UV-SA-FA.
La scelta dell'UV (correre sola o in coalizione con SA e FA) non è così banale. Correre assieme potrebbe portare a quattro esiti:
1 - ottimo (non molto probabile): con il 63% dei voti la coalizione si assicura 22 consiglieri, 23 con il 66%, 24 con il 68,6% ecc.;
2 - discreto (possibile): con un risultato tra il 50,01% e il 59,7%, ne prende 21 (premio di maggioranza);
3 - appena sufficiente (non impossibile): risultato sotto il 50%, ballottaggio e successiva vittoria: 18 consiglieri secchi;
4 - pessimo (improbabile): risultato sotto il 50%, ballottaggio e sconfitta al ballottaggio.
Tralasciando il poco probabile caso 1, nel caso 2 i 21 seggi ottenuti, suddivisi tra i tre partiti, imporrebbero una cura dimagrante all'Union. Se SA e FA "tenessero" (8 consiglieri), l'UV scenderebbe da 16 a 13. Qualunque altra distribuzione uscisse dal voto, la somma farebbe sempre 21, ossia qualcuno ci rimetterebbe, e non poco.
Nel caso 3 non solo i seggi da suddividere sarebbero ancora meno (18), ma sarebbe addirittura necessario trovare ulteriori alleanze (con 18 non si governa) ridiscutendo tutti gli accordi pre-elettorali tra alleati. No buono.
Il caso 4 (la coalizione perde il ballottaggio) è improbabile ma non impossibile. Un secondo turno di voto potrebbe, infatti, scatenare un altro referendum pro o contro Augusto Rollandin, una replica del 9 aprile 2006.

Per questo esiste nell'UV la corrente "corriamo da soli". Il ragionamento (semplicistico, ma non privo di fascino) è: "corriamo da soli, arriviamo comunque al ballottaggio, lì scatta l'operazione autonomia in pericolo, tutti ce l'hanno con noi, chi è contro di noi è contro l'autonomia, vinciamo il ballottaggio, facciamo 18 da soli e, dopo le elezioni, facciamo l'accordo con Stella Alpina e Fédération". Il rischio di questa soluzione è che, scaricate all'ultimo momento, SA e FA potrebbero fare un accordo con la Premiata Ditta Sandri, Riccarand & c. e mandare per cinque anni l'Union all'opposizione. Ammesso che in questa Valle si possa resistere così a lungo all'assedio dei sindaci, la vera corazzata dell'Union.

7 febbraio 2008

economia politica comparata di montagna

titolo della lezione: hai due mucche

socialismo: il tuo vicino ti aiuta ad occupartene e tu dividi il latte con lui.
comunismo: il governo te le prende e ti fornisce il latte secondo i tuoi bisogni.
fascismo: il governo te le prende e ti vende il latte.
nazismo: il governo prende la vacca bianca ed uccide quella nera.
dittatura: la polizia te le confisca e ti fucila.
feudalesimo: il feudatario si prende tre quarti del latte.
democrazia diretta: si vota per decidere a chi spetta il latte.
democrazia rappresentativa: si vota per chi eleggerà chi deciderà a chi spetta il latte.
anarchia: lasci che le mucche si organizzino in autogestione.
capitalismo: vendi una mucca per comprare un toro ed avere dei vitelli con cui iniziare un allevamento.
capitalismo selvaggio: fai macellare la prima ed obblighi la seconda a produrre tanto latte come 4 mucche. Alla fine licenzi l'operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vacca di sfinimento.
berlusconismo: di due mucche ne vendi tre alla tua società quotata in borsa, utilizzando lettere di credito aperte da tuo fratello sulla tua banca. Poi fai uno scambio delle lettere di credito, con una partecipazione in una società soggetta ad offerta pubblica e nell'operazione guadagni quattro mucche beneficiando anche di un abbattimento fiscale per il possesso di cinque mucche. I diritti sulla produzione del latte di sei mucche vengono trasferiti da un intermediario panamense sul conto di una società offshore con sede alle Isole Cayman, posseduta clandestinamente da un azionista che rivende alla tua società i diritti sul latte di sette bovine. Nei libri contabili di questa società figurano otto mucche con l'opzione d'acquisto per un'altra. Nel frattempo hai abbattuto le due mucche perchè sporcano e puzzano. Quando stanno per beccarti, diventi Presidente del Consiglio.
prodismo: tu le mantieni, il governo si prende il latte e ti mette una tassa sulla stalla, una sulla mangiatoia e una sulla produzione. A te rimane lo sterco. Intanto è in approvazione un disegno di legge sulla tassazione dei rifiuti organici animali.

(da bastardidentro)

elezioni 6 - e le politiche?

altro elemento che complica il quadro sono le elezioni politiche anticipate del 13 e 14 aprile.
Le coppie camera-senato per le politiche saranno coerenti con le coalizioni del 25 maggio o ci saranno contaminazioni?
Come incideranno le politiche sulle strategie per le regionali?
Volete commentare?

6 febbraio 2008

elezioni 5 - quali e quante liste?

Gli effetti della nuova legge già si sentono. Da (autorevoli) gossip si può desumere che alle regionali si presenteranno, salvo sorprese, tre liste singole e/o "coalizioni":

a) un programma comune che raggrupperà le tre liste dell'Union Valdôtaine, Stella Alpina e Fédération Autonomiste. Tre simboli e tre liste di 35 nomi ciascuna.
Questa scelta è già stata annunciata per tempo e più volte ribadita. Qualcuno sostiene però che, all'interno dell'UV, opera la corrente di pensiero "corriamo da soli". Vedremo in seguito quali potrebbero essere rischi e opportunità connessi.

b) un programma comune delle sinistre, riedizione del "Galletto" (don't change winning team), costituito dalle liste dei Verdi Arcobaleno, Partito Democratico, Per il Partito Democratico e, uniti nella stessa lista, Renouveau e Vallée d'Aoste Vive.
Perché Renouveau e VdA Vive assieme? Se si presentassero in due singole liste, oltre a dover raccogliere mille firme ciascuno (duplicazione di costi e di complicazione), ognuno di essi correrebbe il rischio, qualora non raggiungesse almeno due consiglieri, di "regalare" i suoi voti alle altre liste della coalizione. Perciò, mille firme assieme e assieme campagna! E' anche probabile che l'attuale dissidio tra il PD e il gruppo Ferraris-Fiou si ricomponga e che nella coalizione ci sia un solo PD. Anche qui quindi probabilmente avremo, incolonnate sotto un programma comune, tre liste di 35 candidati con tre simboli: Arcobaleno, PD e Renou-vive.

c) una lista della Casa delle Libertà, che potrebbe cambiare nome e simbolo in funzione di quelli che saranno concordati per le elezioni politiche precedenti le regionali.
Dato che della originaria CdL facevano parte Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord, CCD e CDU (poi assieme divenuti UDC), Nuovo PSI e PRI, va verificato quali, di tutte queste componenti, saranno presenti nella CdL valdostana ed. 2008. Nella colonna ci dovrebbe essere un solo simbolo e perciò solo 35 candidati, poiché, salvo Forza Italia, è difficile che gli altri partiti siano in grado di raggiungere da soli il quorum di due consiglieri. Non tutti potrebbero riunirsi, altri potrebbero essere attirati dalla nuova immagine di Popolo della Libertà.

5 febbraio 2008

elezioni 4 - da soli o alleati con chi?

Fotografia attuale del Consiglio regionale:

16 consiglieri (45,71%) all'Union Valdôtaine
5 (14,29%) alla Stella Alpina
4 (11,43%) alla Casa delle Libertà
3 (8,57%) alla Fédération Autonomiste
3 (8,57%) ai Verdi Arcobaleno
2 (5,71%) al Part. Dem. (Fontana-Sandri)
2 (5,71%) a Per il Part. Dem. (Ferraris-Fiou)
(le percentuali sono matematicamente precise ma politicamente solo indicative, poiché i seggi attribuiti nel 2003 non corrispondono esattamente ai voti ottenuti, dovendosi condiderare l'effetto della distribuzione dei resti)
Ci sono poi movimenti e partiti non rappresentati in Consiglio:
Renouveau Valdôtain, Vallée d'Aoste Vive, Alleanza Nazionale, Margherita, UDC, UDEUR, Lega Nord, DC per le Autonomie, Italia dei Valori ecc.
l'UDEUR (Mastella) ha già stretto un accordo con la Fédération Autonomiste, Margherita e Italia dei Valori dovrebbero essere compresi nel Patito Democratico, ma in Valle d'Aosta non si sa mai.
Va tenuto conto di alcuni avvenimenti intercorsi dal 2003 ad oggi:
L'Union Valdôtaine conquistò 18 seggi (con il favore dei resti), ma subì l'emorragia Louvin alle successive comunali di Aosta, con la nascita di Aosta Viva, oggi Vallée d'Aoste Vive. Alle successive politiche, dopo aver scalzato Carlo Perrin dalla Presidenza della Giunta, Augusto Rollandin, in coppia con Marco Vierin, perse clamorosamente le elezioni, sconfitto proprio da Perrin, sostenuto dal "Galletto", un cartello delle sinistre con i due gruppi (Louvin e Perrin) usciti dall'Union. Successivamente, in Consiglio Emilio Rini lasciò l'Union e confluì alla fine nella Fédération, e più recentemente il sottoscritto, dal Gruppo dell'Union, cui aderiva ma fin dall'inizio con un'esplicita dichiarazione d'indipendenza, è confluito nella Casa delle Libertà.
La valutazione degli effetti di questi movimenti sull'effettiva distribuzione del consenso ai fini delle prossime regionali non è semplice. Tre elementi, infatti, complicano il quadro:
- l'apparente "rimozione" unionista della sconfitta di Rollandin e la sua successiva nomina a Presidente della CVA (accompagnata dalla nomina di Laurent, figlio di Dino Vierin, a capo dell'Assessorato alla Cultura e Istruzione) con la conseguente conferma della diarchia Rollandin-Vierin a capo dell'Union, che ha impedito a Luciano Caveri di governare come avrebbe voluto.
- L'imprevedibilità di se e quanto peserà sul voto la percezione da parte dell'elettorato della perduta invincibilità di Augusto Rollandin. La pubblica presa di posizione di Cesal, Presidente del Mouvement, nei confronti della sua candidatura e la durissima lettera pubblica del Vicepresidente Bredy non sarebbero mai state neppure immaginabili nell'era pre-9 aprile 2006.
- le elezioni politiche anticipate, che potrebbero addirittura tenersi prima delle regionali.

Che fare, al posto dei partiti presenti in Consiglio, ma soprattutto di quelli in Consiglio non rappresentati? Presentarsi soli, in coalizione o confluire in una lista esistente?
Proviamo a pensarci, uno per uno.

4 febbraio 2008

elezioni regionali 3 - errata corrige

Contrordine compagni: quanto scritto nei due post precedenti va corretto.

Nel post "elezioni regionali 1 - le nuove regole" il punto 4) va così riscritto (in corsivo la correzione):
"4) ogni lista dovrà prendere al primo turno almeno circa 5.000 voti validi (più precisamente il doppio del quorum per un consigliere) per avere diritto a due seggi in Consiglio. In caso contrario, ma a condizione che la lista abbia preso più di un trentacinquesimo dei voti validi (quorum per un consigliere), la lista non avrà diritto ad alcun consigliere, ma i suoi voti saranno sommati a quella delle altre liste del gruppo (coalizione). Se invece la lista avrà preso meno del quorum per un consigliere, tutti i voti presi saranno persi per la lista;"
Che cosa significa in pratica?
1 - se una lista che fa parte di una coalizione prende più del doppio del "quorum", prende i suoi due o più consiglieri;
2 - se una lista che fa parte di una coalizione prende più del quorum, ma meno del doppio del quorum, non prende nessun consigliere, ma i suoi voti non vanno persi e ne beneficiano gli altri membri della coalizione;
3 - se una lista che fa parte di una coalizione prende meno del quorum tutti i suoi voti sono persi, per lei e per la coalizione.

Nel post "regionali 2 - presentazione liste & sbarramenti", gli ultimi tre paragrafi (che seguono la frase "Giusto, no?" vanno sostituiti con questi:
"...maggioranza). Giusto, no? Si, ma... i 4.500 voti del partito C, essendo inferiori al doppio quorum (4.572) vanno persi per C, che non prende alcun consigliere, e portano vantaggio ad A e B, dando a loro uno o due (dipende dai resti) consiglieri in più di quelli conquistati dalle loro liste. Siccome però per la coalizione i voti di C contano, la percentuale del 52,5%, rimane valida, la coalizzione si aggiudica il premio di maggioranza e non si procede al ballottaggio. Sono ipotesi teoriche, sia ben chiaro, ma assolutamente realistiche".

Ovviamente, anche con questa precisazione, esistono situazioni nelle quali resta valida l'ipotesi illustrata nel precedente post. Ad esempio:
A, B e C sono in coalizione. I voti validi sono 80.000. A prende 28.500 voti (35,63%), a B ne vanno 9.500 (11,88%) e C chiude a 2.250 (2,81%). Totale per la coalizione 40.250 (50,31%). La coalizione avrebbe diritto al premio di maggioranza (21 consiglieri). Siccome però C è sotto il quorum per un consigliere (2.85), tutti i suoi voti sono persi anche per tutta la coalizione. Risultato: la percentuale totale scende al 48,87% e la coalizione va la ballottaggio e, se le va bene, prenderà 18 seggi.
Più tirata, ne convengo, ma ci sta.

3 febbraio 2008

elezioni regionali 2 - presentazione liste & sbarramenti

Per presentare una lista con il proprio simbolo si dovranno raccogliere 1.000 firme presso un notaio (erano 500 nella legge del 1993), salvo che non ci si presenti con la denominazione e il simbolo di un gruppo esistente in Consiglio (Gruppo Misto escluso).
Raccogliere mille firme con le caratteristiche richieste (moduli, notaio, ecc.) non è facile come sembra, e costituisce un primo sbarramento alla proliferazione delle piccole liste e una spinta all'aggregazione dei piccoli movimenti, o di quei partiti che, pur consistenti sul piano nazionale, (ad esempio UDC e Lega Nord, ma non solo) in Valle dovrebbero confluire nelle liste a loro politicamente più affini.
Le cose si complicano con il secondo sbarramento: il quorum. Ogni lista presente con un suo simbolo deve prendere almeno i voti necessari a conquistare due consiglieri. Ciò equivale a poco meno di 5.000 voti (il quorum esatto si può calcolare solo dopo i risultati, conoscendo l'affluenza al voto, i voti validi ecc.). Ma attenzione: i voti di ogni singola lista che non raggiunga il quorum dei due consiglieri sono completamente persi, sia per la lista che per la coalizione della quale facesse parte.
Esempio: al programma comune X aderiscono tre partiti (A, B e C), per cui sulla stessa colonna della scheda elettorale si trovano i tre simboli di questi partiti, ognuno con lo spazio per esprimere tre preferenze. Supponiamo che siano espressi 80.000 voti validi. Il quorum per due consiglieri sarà allora 4.572.
Supponiamo inoltre che nel primo turno il partito A prenda 28.000 voti (il 35,00%), B prenda 9.500 voti (il 11,88%) e C prenda 4.500 voti (il 5,63%).
La coalizione otterrebbe perciò in totale 42.000 voti, il 52,50%, e avrebbe diritto a 21 consiglieri (premio di maggioranza). Giusto, no?
No.
No, perché i 4.500 voti del partito C, essendo inferiori al quorum (4.572), vanno persi. I voti validi scendono allora da 80.000 a 75.500, e il totale della coalizione a 37.500, solo più il 49,67% dei voti rimasti validi, anche se la percentuale di A e di B è cresciuta (rispettivamente 37,09% e 12,58%).
Quindi la coalizione non supera il 50%, va al ballottaggio e nella migliore delle ipotesi porta a casa solo 18 consiglieri...
Se invece il movimento C avesse rinunciato a presentare una propria lista e si fosse presentato nella stessa lista di A (chiedendo alcuni posti), e così facendo vi avesse "aggiunto" i propri 4.500 voti - eventualmente anche meno -, tutti questi voti sarebbero stati conteggiati ai fini dell'assegnazione dei seggi.
Sono ipotesi teoriche, sia ben chiaro, ma assolutamente realistiche.

2 febbraio 2008

elezioni regionali 1 - le nuove regole

Con lo scatenamento del can can sulle candidature, che agita ormai i giornali valdostani, è ufficiosamente iniziata la campagna per le elezioni regionali, la cui data probabile è il 25 maggio.
La legge votata dal Consiglio regionale lo scorso anno modifica radicalmente alcuni meccanismi e mette partiti e movimenti di fronte a due interrogativi:

- presentare una propria lista o inserire propri candidati in liste più grandi?
- allearsi o no con altre liste, e a quali condizioni? ecc.

Queste le nuove regole di base:

1) per presentare una lista si dovranno raccogliere 1.000 firme presso un notaio;
1 bis) i gruppi presenti nel Consiglio regionale uscente possono presentare una lista senza raccogliere le mille firme (aggiunto qui il 3 febbraio, inizialmente non inserito perché non è una nuova regola);
2) ogni genere dovrà essere rappresentato da almeno il 20% di candidati (in pratica ogni lista di 35 dovrà candidare almeno sette donne);
3) a seconda dei risultati potrà esserci o no un secondo turno di voto (ballottaggio) a distanza di quindici giorni (ecco perché il 25 maggio);
4) ogni lista dovrà prendere al primo turno almeno circa 5.000 voti validi (più precisamente il doppio del quorum per un consigliere), in caso contrario tutti i voti presi saranno persi;
5) le liste potranno presentarsi singolarmente, oppure aderire ad un programma comune ed apparire, sulla scheda elettorale, nella stessa colonna (non si è avuto il coraggio di chiamarle coalizioni, ma è ciò che sono in pratica; di qui in avanti, per capirci, noi le chiameremo così);
6) nel caso che nessuna coalizione o singolo partito il 25 maggio ottenga più del 50% dei voti validi, si andrà al ballottaggio, al quale parteciperanno però solo le due coalizioni o singoli partiti classificatisi primo e secondo al primo turno;
7) nel caso che una coalizione o singolo partito abbia ottenuto più del 50% dei voti al primo turno, qualora dalla ripartizione dei seggi gli spettino in prima battuta 18, 19, 20 o 21 seggi, gliene saranno comunque assegnati 21 (premio di maggioranza a tetto fisso, ossia che si riduce quanti più seggi si prendono);
8) nel caso che una coalizione o singolo partito abbia ottenuto più del 50% dei voti al primo turno, se dalla ripartizione dei seggi gli spetteranno in prima battuta più di 21 seggi, prenderà tutti quelli che gli vengono (22, 23, 24 ecc.) senza alcun premio di maggioranza;
9) in caso di secondo turno, la coalizione o il partito che vincerà il ballottaggio prenderà 18 consiglieri secchi.

Commenti e domande, poi andremo avanti.