PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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1 febbraio 2009

venduto il 10% della Pmdg ("La Vallée Notizie") alla Dmedia (gruppo D-Mail) per 150.000 euro

Questa la notizia.
Non trattandosi di un cappuccino al bar, sarebbe simpatico conoscerne anche il lato B.
La Dmedia, che ha distribuito il suo shopping tra varie testate locali del Nord-Ovest, è interessata solo al mercato pubblicitario e non interverrà sulla linea editoriale? E' interessata a numeri critici (di testate) indispensabili per qualificarsi come operatore su scala nazionale, con annessi costi e benefici? Della transazione fanno parte anche la ridefinizione e il consolidamento di impegni verso terzi, un accordo a cedere ulteriori quote che spostino gli equilibri di controllo di Dpmg?
Solo oggi si viene a sapere in Valle dell'accordo, già comunicato però dalla D-mail ben prima di Natale. Purtroppo, a causa dell'innevamento che ha reso difficili i trasporti, la notizia non era riuscita a giungere in Valle. Qualcuno, a dire il vero, sosteneva di aver notato negli ultimi tempi (prima ancora che il settimanale cambiasse tipografia e formato) un poco spiegabile diverso atteggiamento de "La Vallée" nei confronti degli attori che recitano sulla nostra scena politica. Proprio però a causa della meteo avversa, si riteneva che sterzate e controsterzate fossero figlie delle difficoltà di guida dovute alla scarsa trasparenza del verglas.
E poi, guai a dare credito ai gossip...

23 gennaio 2009

meglio online?

da sempre combatto una battaglia personale contro tutti gli inserti obbligatori, quelle robe patinate che, un giorno la settimana, sei obbligato a pagare se vuoi leggerti il quotidiano. La Stampa ha "Lo Specchio", gli altri quotidiani il loro.
Quando (con alcuni capita) l'inserto è gratuito, lo lascio all'edicolante. Ne faccia quello che vuole: mi disturbano anche gli omaggi gratuiti (di veramente gratuito alla lunga non c'è nulla). Trovo insano poi lo spreco che si genera. Quando officio al rito settimanale dello smaltimento differenziato della monnezza, gli strapieni cassonetti per la carta (rimandiamo il volet della plastica), testimoniano l'assurdo di una comunità che compra, non legge, butta. E giù alberi. Finché ce n'è.
Solo quattro sono i motivi per cui leggo La Stampa: Gramellini, Minzolini e Ricolfi per il nazionale e Laura Secci (una boccata d'aria fresca in un mefitico panorama) per il regionale. Essendo l'unico quotidiano locale, mi sono abbonato, ma all'edizione online. Meno carta e possibilità di leggere anche il sabato (grazie a Dio non esiste Lo Specchio elettronico). 93 euro per scoprire che la parte "normale" è spesso poco e mal leggibile e le notizie mal impaginate, accorpate e indistinguibili. Oggi un pezzo in prima pagina inizia con i "rifiuti zero" dell'Assessore Zublena e prosegue, senza soluzione di continuità, con un arresto per spaccio di stupefacenti, mentre le brevi, pag. 55, sono un pezzo che apre con un nuovo centro per malati psichiatrici e chiude con il consiglio comunale di Courmayeur (una svista?). Risparmio gli a capo ciucchi e tutto il resto.
In alternativa, se vuoi capire quello che leggi e non hai problemi di banda, sei costretto a scaricarti la copia anastatica in formato pdf. Non è possibile, inoltre, consultare i numeri di oltre sei giorni arretrati. Vuoi salvarti l'archivio? Pronti: fanno 26 giga l'anno. Un secondo hard disk non si nega a nessuno. Accettabile? Dite voi.
Mancanza di cura o di attenzione per il prodotto che si vende? Scarsa professionalità di webmaster e designer? Progetto in progress? Tentativo di suggerirti l'acquisto del cartaceo dopo che ti sei accattato il webformat? Sono io che sono matto? Quien sabe...
Resta il fatto che, se una ricerca su google produce 7g di CO2, riuscire a leggersi decentemente un numero de La Stampa online (70Mb di download) distrugge l'habitat di un anaconda e due tapibara.

5 maggio 2008

casse-croûte con tartufi

(pronto da 15 giorni. Attendevo, per pubblicarlo, un parere su alcuni aspetti deontologici. Lo pubblico comunque oggi, prima che inizi a puzzare)

martedì 22 aprile alle 15.30 ho avuto un simpatico quanto inutile ufficiale incontro con il direttivo dell'Ordine dei Giornalisti della Valle d'Aosta, da me richiesto per illustrare le ragioni delle mie iniziative in Consiglio e le preoccupazioni sulla salute dell'etica giornalistica in Valle.
E' sostanzialmente emerso che, per quanto concerne l'Ordine, tutto va bene.
Non ci sono, per buona parte del direttivo, problemi di libertà di opinione e di equilibrio nell'accesso ai media in Valle d'Aosta, d'altra parte la vigilanza su questo aspetto tocca al Co.Re.Com.
A chi la Regione dà la pubblicità non è un problema dell'Ordine.
La congruità di quanto si spende per l'Ansa non è un problema dell'Ordine, è roba da Corte dei Conti (eventualmente). D'altra parte, mi è stato fatto notare, altre Regioni (tutte?) hanno contratti con l'Ansa. Ho risposto che, dividendo 60.000.000 per 125.000 e moltiplicando il risultato per 450.000, l'Ansa, se tutte fossero generose come la Valle, dovrebbe ricevere 216 milioni di euro dalle regioni. A parte qualche sorrisetto imbarazzato, l'unica risposta è stata: "si vede che il commerciale dell'Ansa qui è stato più bravo..." Ho educatamente ribattuto che non riesco ad immaginare un piazzista dell'Ansa che, con il suo copiacommissioni, si presenta in Regione a vendere servizi: logiche e livelli mi paiono altri. Nuovi sorrisetti. L'indomani mattina mi è stato ricordato (a completamento) che la Lombardia dà ben 4 milioni all'Ansa. Ho risposto che, dividendo 4 milioni per il numero dei lombardi e moltiplicandolo per il numero dei valdostani, il servizio dovrebbe costare meno di 52.000 euro e non 450.000. Sorrisetto imbarazzato, questa volta telefonico.
Insomma, è risultato che questi, e tutti gli altri problemi che ho sollevato, non sono di competenza, per un motivo o per un altro, dell'Ordine dei Giornalisti. Ne prendo atto.
Ah, dimenticavo, un tema di cui il direttivo ha ammesso che l'Ordine potrebbe interessarsi utilmente c'è: l'artistico uso del virgolettato quale sintesi e non come citazione letterale. Gravissimo, s'indagherà.
L'abitudine di considerare un optional la verifica delle informazioni prima di pubblicarle? Altra accusa gravissima, ma non generalizziamo, qualche ramo sarà malato, la pianta è sana. Le prove...
A qualcosa l'incontro è servito: ho appreso dell'esistenza di un esposto dei giornalisti dell'Ansa per il contenuto di questo blog. Non ne conosco i dettagli: che si tratti di una domanda senza risposta? Solo Marzullo potrebbe rimediare. Esiste il reato di interrogativo illegittimo? Che si tratti del tono ironico? Merce così rara, l'ironia in questa valle? Che si scambi un blog con un giornale? E perché poi un giornale non dovrebbe sollevare problemi politici né fare dell'ironia? Che si faccia fatica a capire che l'Ordine è nato quando l'internet non esisteva e che nell'internet si fa fatica a mettere Ordine?
Come dicevo, un simpatico incontro. Facciamolo più spesso.
Di contenuti.

14 marzo 2008

Palla-indoor e virgolette (ancora?)

Ho inviato la seguente smentita a La Stampa, che anche ieri si è prodotta nel ginnico esercizio di mettermi in bocca nel titolo una frase che non ho mai pronunciato. Lascio perdere le velenose dichiarazioni di Disguido Grimod in fondo all'articolo stesso per non innescare polemiche politiche (ne sono testimonianza le mie considerazioni sulla Regione nell'articolo stesso). La classe non è acqua. D'altra parte comprendo i suoi problemi di esternazione precoce.
Il testo della smentita (nel caso La Stampa non lo pubblichi integralmente):

Egregio Direttore,
Utilizzando in modo scorretto le virgolette (vostra sistematica e deprecabile abitudine sulla quale si è persino svolto un dibattito in Consiglio regionale), mi si attribuiscono - per più nel titolo - nell’odierno articolo de La Stampa sul Palaindoor, parole che non ho mai pronunciato, e che, soprattutto, ho fatto estrema attenzione a non pronunciare. Ho, infatti, distribuito nell’occasione una sintesi scritta per punti proprio perché non sorgessero equivoci. E’ grave che in questo modo si crei un’inutile polemica. Sintetizzo qui in tre punti:
1 – il Palaindoor soffre di alcuni problemi, emersi nella gestione provvisoria e che causano giustificate lamentele, sui quali la Regione interviene sollecitamente con la massima disponibilità;
2 – non tutti sono risolvibili con interventi immediati, soprattutto se riguardano i rapporti tra la Regione (committente della struttura) e l’impresa costruttrice, ma sono attentamente seguiti dall’Assessorato alle OO.PP. e in via di sistemazione;
3 – la Regione offre ogni aiuto possibile al mondo sportivo per poter gestire la struttura anche con un contributo ai sensi della legge 16 del 29 giugno 2007;
4 – il Comune di Aosta non si è interessato sinora della gestione del Palaindoor, non ne sopporta alcun costo, non dà alcun contributo.
Ciò non significa che i problemi sono “tutta colpa del Comune”, non l’ho mai detto e non è vero. Il Comune non ha alcuna colpa. Ha semplicemente deciso che, sino al completamento del progetto (tennis, arrampicata, tribuna del Tesolin), non intende farsi carico della gestione, né sopportare alcun costo.
Se il contenuto dell’articolo è un accettabile resoconto della conferenza stampa, il titolo è falso e fuorviante e, ai sensi delle vigenti leggi in materia, chiedo che questa smentita sia pubblicata e che al titolo sia dato lo stesso risalto (dimensioni, collocazione, risalto) del titolo di oggi che, lo ripeto, formalmente smentisco.
Eddy Ottoz
13 marzo 2008

21 febbraio 2008

te la do io, la velina...

La Regione può favorire lo sviluppo di una libera informazione e della pluralità di voci che permettano ai cittadini di formarsi una propria opinione.
Ciò può avvenire:
a) Distribuendo, secondo parametri oggettivi, contributi diretti ai mezzi d’informazione (stiamo approvando una nuova legge);
b) stipulando convenzioni a pagamento per servizi di comunicazione (la Giunta);
c) acquistando spazi pubblicitari sui mezzi d’informazione (la Giunta).
Negli ultimi due casi lo scopo primario è un altro (acquistare servizi), ma non è secondario l’effetto di aiuto al bilancio delle testate. Se la scelta dei fornitori “beneficati” avviene in modo discrezionale, ad esempio premiando chi parla bene di te e punendo chi ti critica, la libertà d’informazione risulta distorta. Ecco che 450.000 euro l’anno solo all’Ansa locale si commentano da soli: un gigantesco spreco, un flusso continuo di dispacci-veline e di imbarazzanti sms, un monumentale spottone pro-Giunta a spese dei cittadini.
Lo stesso rischio corrono i soldi dei cittadini con la pubblicità. In un mondo normale si scelgono i mezzi su cui fare pubblicità in funzione del rapporto costo/risultato (per spendere bene i soldi), ossia ci si basa sul costo per contatto, secondo un calcolo che lega il numero delle copie vendute, il numero dei lettori (ogni copia è letta da più persone), l’autorevolezza della testata, la tipologia dei lettori che si vogliono raggiungere (il “target”).
L’acquisto di inserzioni sui giornali locali, sulla base dei dati forniti giovedì dal Presidente della Regione nella risposta alla mia interpellanza, non mi pare basarsi su questi criteri di efficacia ed economicità. Alcune testate sembrano privilegiate rispetto ad altre. Ognuno di noi ha, infatti, la sua percezione dell’autorevolezza e della diffusione di ogni giornale e può farsi la sua opinione. Solo per uno di essi ci sono tra l'altro dati certificati.
Per la Regione alcune testate parrebbero più uguali di altre. Se così fosse, ciò si tradurrebbe in una turbativa del mercato, una manipolazione del consenso, un deficit di democrazia.
Ecco la pubblicità acquistata dalla Regione nel 2007 sulle cinque principali testate regionali (dati forniti in Consiglio), per un totale di 138.652 euro:

48.769 euro (35,17%) a La Vallée Notizie
33.469 euro (24,14%) a La Stampa
24.384 euro (17,59%) a La Gazzetta Matin
16.200 euro (11,68%) a Il Corriere della Valle
15.828 euro (11,42%) a Il Corsivo

Aggiungere come contorno i famosi 450.000 euro dell'Ansa, una spruzzata di Avipresse e servire caldo. Giudicate voi.

15 febbraio 2008

dizionario politico

ANSA Valle d'Aosta:
tutta la giunta
minuzzo per minuzzo

29 gennaio 2008

sana pluralità di opinioni







chi ha detto che in Valle d'Aosta
la stampa non è libera?






(click sulle foto)

25 gennaio 2008

livres de chevet

quattro consigli quattro per arredare il comodino.

Di Al Gore, l'uomo che perse le elezioni vincendole (e che elezioni!), tutto sapete. Nobel, Oscar, non si fa mancare nulla. Come tutti i libri dei partigiani vale la pena di essere letto.

Quella di Claudio Sabelli Fioretti a Cossiga è un'intervista capolavoro, a tratti esilarante. Chiaro, Francesco Cossiga aiuta, ma il libro si legge in un fiato ed ha ulteriormente rafforzato la mia stima per lui.

La casta dei giornali di Beppe Lopez è un instant book per certi versi à la Travaglio. Va fino in fondo, scava sui fatti denunciati e messi alla luce da Milena Gabanelli in tv a Report. Cose da sapere e mai dimenticare quando si legge un giornale.

Un must anche Contro le tasse di Oscar Giannino. La tesi, ripresa recentemente da Giavazzi sul Corriere della Sera, è qui accompagnata da precisi riferimenti e dimostrazioni. Il calo dell'imposizione fiscale è l'unico modo che, liberando capacità di spesa delle famiglie e d'investimento per le imprese, può consentire la crescita del paese facendo assieme crescere il gettito fiscale nel medio periodo. Togliendo però in una prima fase alla politica l'ossigeno, si renderebbe inevitabile un calo della spesa pubblica, che le imposte invece non fanno che alimentare, nutrendo l'eurovora casta che ci massacra.

18 gennaio 2008

bentornato

Massimo Gramellini è tornato dalle ferie e la prima pagina de La Stampa ha ripreso verve.
Sono certo che non vi siete persi lo stupendo gramellino di mercoledì. Il mio unico rimpianto è di non essere stato capace di scriverlo io.
Comunque rigodetevelo cliccando su a destra.

14 gennaio 2008

apartheid

Tanti anni fa, nel consiglio di amministrazione di In.Va. SpA, qualcuno (si discuteva di assunzioni) disse: "Solo a tempo pieno, niente apartheid...". Uno strafalcione promosso al rango di profezia oggi da Pietro Ichino sul Corriere della Sera, che in prima pagina (con seguito all'interno) definisce proprio apartheid la politica "duale" dei sindacati che, difendendo ad oltranza la casta dei lavoratori inamovibili, operano una sorta di razzismo nei confronti dei giovani disoccupati brandendo l'articolo 18.
Il tono si alleggerisce poi, sempre in prima pagina, con Emilio Giannelli:

11 gennaio 2008

Cell blog - rassegna stampa in volo

Su tutti l'editoriale di Piero Ostellino sul Corriere della Sera (''Un tuffo nel passato''): tosto da leggere, ma di grande interesse.
Sempre sul Corriere ''De Gennaro e i conti ballerini'', richiamo in prima e articolo a pag. 14, e per i patiti del gossip politico a pag. 15: ''Bordon: 'aiuto' mia moglie? No, lei è di rango''.
La Repubblica evidenzia meglio degli altri il contrasto tra Prodi e Padoa Schioppa sugli sgravi fiscali (''mancano le risorse'' dice TPS, ''le troveremo prima", ribatte Prodi). Nel frattempo è in arrivo, pare, un nuovo tesoretto, oltre alla tassazione delle rendite finanziarie.
Bel risalto dà Repubblica allo sfogo di Ilda Boccassini (''siamo diventati una corporazione, serve pulizia tra di noi''). Da non perdere assolutamente ''diciotto contro uno'', gustoso bonsai di Sebastiano Messina a pag. 8.
Irriconoscibile Arrigo Levi nel suo editoriale su La Stampa. Per controprova scambiate in alcuni passaggi Italia e Stati Uniti...
Prima pagina de L'Unità: "Il Papa attacca Veltroni".
In generale, su tutti i giornali le diverse posizioni di Ben Bernanke (Fed) e Jean Claude Trichet (Bce): il nostro si sta dando da fare per portare l'euro ben oltre il dollaro e cinquanta. No buono.
Protagonista indiscusso il reggiseno di Mez e il (i) Dna che ospita. Sta facendo cadere Cogne nell'oblio.

5 dicembre 2007

Cell blog - rassegna stampa in volo

Fresche del giorno per utili riflessioni:
- "l'assenteismo nell'amministrazione pubblica costa l'1% del PIL " (Montezemolo), va aggiunto che, tra i comuni, il record negativo spetta ad Aosta (notizia di qualche giorno fa).
- "gli studenti italiani sono tra i più somari e sono ulteriormente peggiorati negli ultimi anni" (inchiesta nei 57 primi paesi del mondo).
- "negli ultimi sei anni la produttività in Italia è calata progressivamente, mentre, ad esempio, in Germania è progressivamente cresciuta" (Gr1, ore 5.00 di stamane).

Articoli notevoli pubblicati oggi:
"Il ricatto dei nanetti" di Giovanni Sartori (Corriere della Sera, editoriale)
"I due centri" di Luca Ricolfi (La Stampa, editoriale e pag. 35)
"Caso Forleo, spuntano altri veleni" - P. Colonnello (La Stampa, pag. 13)
"Rendiamoli licenziabili" di Pietro Garibaldi (La Stampa, pag 35)
"Il galleggiamento non è più possibile" di Edmondo Berselli (La Repubblica, pag. 1 e 9)

4 dicembre 2007

california fece, valle d'aosta (malheureusement) tentò di disfare

"Da oggi ogni blogger è più libero": così scriveva Vittorio Zambardino commentando un'illuminante sentenza del tribunale di San Diego (leggete qui). Zamba è un mio vecchio amico, un tempo giornalista dell'atletica, al quale, correvano i primi anni 90, inoculai il virus dell'informatica, ceppo Apple, varietà Mac. Alla corte di agorà fummo poi assieme infettati dalla varietà radicale di internet. Oggi Vittorio è responsabile dello sviluppo web di Repubblica, kata e non.

("Gli rss di google la danno oggi come notizia fresca, nei commenti mi avete segnalato che è superstantia. C'è qualcosa che non quadra anche in google. Verificate qui sotto a destra in "notizie dal web"... prima che la bica sia corretta.")

14 novembre 2007

leggere & rileggere

La Stampa di ieri: due pezzi da leggere e rileggere. Massimo Gramellini, sulle calcistiche violenze di domenica, non ha certo potuto limitarsi al solito, per quanto prezioso, cameo di 1800 caratteri. Ha detto mirabilmente ciò che pensiamo tutti, ma che, da una domenica all'altra, non dovremmo mai dimenticare. Su a sinistra cliccate per l'inizio, a destra per l'articolo.
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Frutto di una lucida quanto approfondita l'editoriale di Luca Ricolfi. Ormai le voci di chi non può più nascondersi e non vuole più nasconderci la realtà della situazione del governo del Paese stanno diventando un coro, anche su quei giornali che, come La Stampa, tradizionalmente si collocano stabilmente nel centrosinistra. Inutile commentare oltre. Cliccate a sinistra, poi a destra, infine in mezzo. Leggete.




9 novembre 2007

rassegna stampa

dormito male dormito niente, ti alzi alle quattro con ancora sullo stomaco la maratona del Consiglio di ieri per partorire la pessima legge sui maestri di sci. Solita corsa Aosta-Caselle, prima timida nebbia dell'anno, per fortuna l'auto conosce la strada. Alle 6.30 sull'aereo per Roma, saccheggiato il banco giornali gratuiti della sala freccia alata, leggi, butti e tieni per farti una rassegna stampa personale.
"Sicurezza a singhiozzo", gran bell'editoriale di Piero Ostellino sul Corriere della Sera, raccomandato.
Nota personale: per ridurre il numero dei delinquenti rumeni, alla fine Prodi ne farà arrivare degli altri, travestiti però questa volta da poliziotti. Poliziotti rumeni, of course. Chiodo scaccia chiodo.
Notizia del giorno: la Renault spiava la McLaren.
Se per caso si scoprisse che la Williams spiava la Renault, c'è da sperare che alla fine non salti fuori che la Ferrari spiava la Williams, come dire che, alla lunga, novello oroboro, spiava se stessa lungo la catena degli spioni.
Si capirebbero allora i casini di strategie, soste, cambi sbagliati di pneumatici ecc. Esattamente come a scuola: non basta copiare, bisogna saper copiare.
Su La Stampa, agli onori dell'edizione nazionale, intera pag. 23 ("il caso") Enrico Martinet e Beppe Cuc magnificano la legge sui maestri di sci che ha massacrato ieri il Consiglio. Secondo il sano principio giornalistico del "non farti traviare dai fatti" l'articolo e l'intervista sono stati scritti prima di sapere che cosa sarebbe accaduto in aula. Diceva Elias Canetti: "non leggo mai un libro prima di recensirlo, così quando lo leggo so già che cosa ne penso". Appare chiaro allora perché le supreme doti di instancabile e flessibile mediatore di Ennio Pastoret avevano portato al rifiuto secco di tutti gli emendamenti (medio io, tutto mio). Qualora, infatti, alcuni, soprattutto quelli di buon senso, fossero stati accolti, magari l'articolo, già preconfezionato, sarebbe stato da modificare. Esilarante il passaggo in cui Cuc spiega che i maestri delle scuole di sci in Valle portano gli antinebbia. Il Grande Sciolinatore della Gilda dei Maestri Sciatori, riunita nella Loggia di Bruxelles, ha fatto pervenire una nota di elogio per questa prima vittoria nella lunga guerra contro il Dio Mercato. Essendo a Roma non mi è dato sapere quali meraviglie siano apparse nelle pagine di Aosta su tutto ciò.
Sempre La Stampa da il massimo risalto alla confessione del pentito Ersilio Tonini che ha permesso di scoprire l'assassino di Enzo Biagi. Per proteggerlo, a Tonini sarà data una nuova identità, quella di Camillo Ruini. Due piccioni con una fava: Luciana Littizzetto smetterà così di apostrofare Eminence in Che tempo fa, con gran soddisfazione di Fabio Fazio, triste per essere costantemente confuso con l'amico di Giampiero Fiorani, Stefano Ricucci, Emilio Gnutti e furbetta compagnia contante.
Tornando a cose più serie, campeggia la più brillante considerazione politica della giornata di ieri. E' di Pier Luigi Bersani, uno in gamba, che in Francia anche Sarkozy si sarebbbe scelto come ministro. Ha dichiarato: "Ma quale nucleare, per le cose serie l'Italia non ha il fisico...". Non sa che, oltre a fare sconti a tutti, pubblicità turistica alla Valle d'Aosta e finanziare studi sulla sua evoluzione antropoidrogeologica, la CVA il fisico ce l'ha. Una bella centrale nucleare a Pollein, da chiamare però termovalorizzatore nucleare è alla nostra portata.
Riprende vigore l'ipotesi dei motori ad alcool, ultimamente un po' appannata. Cidac e Carrefour apriranno un distributore di Glen Grant, diventato assai economico con il petrolio a 100 dollari a barile.
Eccellente, su L'Espresso, nel presentare il dvd della prossima settimana, la battuta del comico Paolo Rossi: "Se le persone delegate a fare politica fanno spettacolo, allora io sono autorizzato a fare il costituzionalista". Piero Ferraris l'ha tosto convocato per un'audizione alla Convenzione per il nuovo Statuto.

19 settembre 2007

gli esami non finiscono mai

Su Repubblica una pagella interessante (e quest'altra pure)

4 settembre 2007

mondiali finiti, si torna a casa

Due fantastiche staffette 4x400 (USA über alles in entrambe), premiazioni che s’interlacciano con uno spettacolo di nipponici Tamtando che cavalcano giganteschi tamburi massacrandoli con muscolartirtaica foga. Adunata degli atleti sul prato, allegra e disordinata quanto basta a sottolinare il sollievo della tensione che si allenta nel tutto è finito, poi tutti a Casa Italia Atletica per l’ultima mostruosa spaghettata, questa volta informale e piccante, piatti di cartone e posate di plastica.
Come in una fiera, tutto è ormai stato smontato e imballato.
Domani si torna in Italia.
Dodici ore e mezzo di volo. Sull’aereo ritrovi Corriere, Repubblica, Giornale, Espresso, Panorama, giusto per apprendere che, mentre eri ad Osaka a occuparti di sport serio, in Italia è cambiato tutto (?): Padoa Schioppa è ancora lì che rimanda i tagli alle imposte a dopo i tagli alle spese (come dire mai…), l’evasione fiscale è ancora il babau e la colpa di tutto (prima o poi dovremmo parlarne), ancora l’esegesi socioantropologica di che cosa abbia portato le due gemelle Stefania & Paola Cappa a photoshopparsi con la defunta cugina Chiara Poggi per scalare l’Olimpo delle veline. Per i costi della politica, destracentrosinistranonfadifferenza, si apre il volet dei casti della casta, che al centro di Roma si sono comperati al prezzo delle patate attici, superallloggi o interi piani di proprietà pubblica, ossia un po’ anche nostri. E pensare che il nostro vicino amico Hervé Guémard di Bourg Saint Maurice, due anni fa ha dovuto dimettersi da ministro della République Française perché scoperto ad occupare a spese del governo un alloggio troppo grande a Parigi (ha otto figli...), contravvenendo alla dovuta sobrietà!
Courmayeur, Berlusconi, Michela Vittoria Brambilla, Albarello (quale?), Romano Blua e il Circolo della libera Union sono ora à la une di Panorama.
Stai via due settimane e non è cambiato nulla.

30 luglio 2007

state dietro al ventilatore

Ora si riesce: i bisbigli si afferrano. Un apprezzabile periodico locale, non avendo gradito il mio distacco dal gruppo dell'UV, considerato forse grave reato di lesa maestà, si esercita questa settimana nella nobilissima arte del pettegolezzo più becero, in precario equilibrio sul crinale della diffamazione.
E' scattata in sostanza l'operazione merda nel ventilatore. Per non sporcarvi tenetevi dietro al ventilatore, il bersaglio sono io. Sopravviverò anche a questo nobile modo di far politica. Sono grato a questa Valle. Non mi fa mancare proprio nulla.
E neppure alla mia famiglia.

27 luglio 2007

dicono oggi di noi in Valle e nel resto del Paese

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