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16 gennaio 2009

com'eravamo...

(la botta del tempo)

agosto 1957, Punta Helbronner, da sinistra:
Massimo Rosso Chioso, Pier Giusto De Vecchi,
Mauro Luparia e Don Italo Varvello

(la bottarella di photoshop)

9 novembre 2007

rassegna stampa

dormito male dormito niente, ti alzi alle quattro con ancora sullo stomaco la maratona del Consiglio di ieri per partorire la pessima legge sui maestri di sci. Solita corsa Aosta-Caselle, prima timida nebbia dell'anno, per fortuna l'auto conosce la strada. Alle 6.30 sull'aereo per Roma, saccheggiato il banco giornali gratuiti della sala freccia alata, leggi, butti e tieni per farti una rassegna stampa personale.
"Sicurezza a singhiozzo", gran bell'editoriale di Piero Ostellino sul Corriere della Sera, raccomandato.
Nota personale: per ridurre il numero dei delinquenti rumeni, alla fine Prodi ne farà arrivare degli altri, travestiti però questa volta da poliziotti. Poliziotti rumeni, of course. Chiodo scaccia chiodo.
Notizia del giorno: la Renault spiava la McLaren.
Se per caso si scoprisse che la Williams spiava la Renault, c'è da sperare che alla fine non salti fuori che la Ferrari spiava la Williams, come dire che, alla lunga, novello oroboro, spiava se stessa lungo la catena degli spioni.
Si capirebbero allora i casini di strategie, soste, cambi sbagliati di pneumatici ecc. Esattamente come a scuola: non basta copiare, bisogna saper copiare.
Su La Stampa, agli onori dell'edizione nazionale, intera pag. 23 ("il caso") Enrico Martinet e Beppe Cuc magnificano la legge sui maestri di sci che ha massacrato ieri il Consiglio. Secondo il sano principio giornalistico del "non farti traviare dai fatti" l'articolo e l'intervista sono stati scritti prima di sapere che cosa sarebbe accaduto in aula. Diceva Elias Canetti: "non leggo mai un libro prima di recensirlo, così quando lo leggo so già che cosa ne penso". Appare chiaro allora perché le supreme doti di instancabile e flessibile mediatore di Ennio Pastoret avevano portato al rifiuto secco di tutti gli emendamenti (medio io, tutto mio). Qualora, infatti, alcuni, soprattutto quelli di buon senso, fossero stati accolti, magari l'articolo, già preconfezionato, sarebbe stato da modificare. Esilarante il passaggo in cui Cuc spiega che i maestri delle scuole di sci in Valle portano gli antinebbia. Il Grande Sciolinatore della Gilda dei Maestri Sciatori, riunita nella Loggia di Bruxelles, ha fatto pervenire una nota di elogio per questa prima vittoria nella lunga guerra contro il Dio Mercato. Essendo a Roma non mi è dato sapere quali meraviglie siano apparse nelle pagine di Aosta su tutto ciò.
Sempre La Stampa da il massimo risalto alla confessione del pentito Ersilio Tonini che ha permesso di scoprire l'assassino di Enzo Biagi. Per proteggerlo, a Tonini sarà data una nuova identità, quella di Camillo Ruini. Due piccioni con una fava: Luciana Littizzetto smetterà così di apostrofare Eminence in Che tempo fa, con gran soddisfazione di Fabio Fazio, triste per essere costantemente confuso con l'amico di Giampiero Fiorani, Stefano Ricucci, Emilio Gnutti e furbetta compagnia contante.
Tornando a cose più serie, campeggia la più brillante considerazione politica della giornata di ieri. E' di Pier Luigi Bersani, uno in gamba, che in Francia anche Sarkozy si sarebbbe scelto come ministro. Ha dichiarato: "Ma quale nucleare, per le cose serie l'Italia non ha il fisico...". Non sa che, oltre a fare sconti a tutti, pubblicità turistica alla Valle d'Aosta e finanziare studi sulla sua evoluzione antropoidrogeologica, la CVA il fisico ce l'ha. Una bella centrale nucleare a Pollein, da chiamare però termovalorizzatore nucleare è alla nostra portata.
Riprende vigore l'ipotesi dei motori ad alcool, ultimamente un po' appannata. Cidac e Carrefour apriranno un distributore di Glen Grant, diventato assai economico con il petrolio a 100 dollari a barile.
Eccellente, su L'Espresso, nel presentare il dvd della prossima settimana, la battuta del comico Paolo Rossi: "Se le persone delegate a fare politica fanno spettacolo, allora io sono autorizzato a fare il costituzionalista". Piero Ferraris l'ha tosto convocato per un'audizione alla Convenzione per il nuovo Statuto.

28 ottobre 2007

è morto Lillo

e ci ha insegnato qualcosa.
Catturato e catalogato nel 1999, aveva allora, secondo la conta dei "nodi" sulle corna, tredici anni. Essi ci dicono oggi però che ne avrebbe sedici, mentre, da vecchio amico qual'è, sappiamo che sono molti di più.
Questo dimostrerebbe ciò che gli scienziati sospettavano da tempo: la natura, che non butta via nulla, oltre una certa età concentrerebbe tutte le energie su quanto serve a sopravvivere, lasciando perdere le corna. Lillo, di cui sappiamo con certezza che ha quasi ventun'anni, ce ne offre una dimostrazione.
Datemi pure del populista se dico che, più conosco gli animali, più li ritengo più saggi di noi.
E' così.
Lillo è morto, ma grazie a lui oggi sappiamo qualcosa di più sulla natura.

23 giugno 2007

evolviamoci: non è più l'autonomia di una volta (etica della montagna o montagna etica?)

foto A.ManoEvolvendo-show ieri sera a palazzo. Seconda autonomia simulacro di una seconda repubblica valdostana, questo in sostanza il tema. Introduzione di Bruno Milanesio, inquadramento giuridico di Claudio Dalle, european considerations di Enrico Martial, casinò-pensiero di Paolo Giovannini, e via con gli interventi. Sala gremita all'inverosimile, surplus stipato in saletta a seguire su grande schermo.foto A.Mano Parecchi restano fuori. Molte le signore tra il pubblico, tutte e tutti però chiaramente addetti ai lavori. Niente dibattito, possono intervenire solo gli invitati alla tavola rotonda: da sinistra a destra, per chi guarda, Enrico Martinet, Aurelio Marguerettaz, Luciano Caveri, Bruno Milanesio, Leonardo La Torre e Roberto Louvin.
Sornione Milanesio, enigmatico Martinet (i valori sono quelli etici, allora il francese non è un valore, però è un valore la montagna...), Luciano Caveriefficace e controllato Caveri, prevedibile La Torre, accattivante Louvin, tribunizio Marguerettaz che, accusati i diritti di generare costi, si lancia poi in un metaforico outing con Chicco Martinet, mentre sull'altro lato del tavolo si discetta su castità e verginità ricostruite in laboratori politici (Casablanca?). Discorsi generalmente criptici. I pochi espliciti in stretto patois politichese.
Curiose le novità, vistosi e colorati i ballons d'essai. Nell'ordine: Milanesio che si erge aLeonardo La Torre difensore del francese, Giovannini che sostiene la necessità di una gestione pubblica del Casinò, Martinet che fa carotaggi proponendosi quale guru anti-referendario. Marguerettaz in secondo intervento si corregge (i diritti generano costi sociali, non finanziari...) e passa ad enunciare un curioso sillogismo sui referendum, che provo a sintetizzare: referendum uguale più potere al popolo, uguale meno potere alla politica, uguale popolo più forte, uguale pena di morte, ergo sostegno ai referendum uguale sostegno alla pena di morte...
Aurelio MarguerettazUn esempio: gli USA.
Marguerettaz dimentica forse la classifica delle esecuzioni nel 2006: 1.010 in Cina (in realtà, secondo Amnesty International addirittura quasi 8.000), 177 in Iran, 82 in Pakistan, 65 sia in Iraq che in Sudan, USA in bassa classifica: 53 (spalmate in dodici stati).Roberto Louvin
Forse l'altro ieri, mentre eravamo distratti al bar, ci siamo persi che in Cina, Iran, Pakistan e Sudan il popolo si è appropriato della politica.
Tutti paesi in cui fioccano i referendum.

1 aprile 2007

vivere la montagna lasciandola vivere

Ieri Convegno della Fondazione Courmayeur e della Fondazione Montagna Sicura sul tema Educare e rieducare alla montagna, con la presentazione del Codice ambientale della montagna, in tre lingue. Meglio la definizione ethics in inglese che galateo in italiano, ma sarebbe un discorso lungo.
Stupendo il DVD A letter from the Alps, volata mozzafiato in cresta che tutti dovrebbero poter vedere.
Esemplare e commovente la testimonianza di Renzino Cosson per ricordare i suoi quattro maestri: Toni Gobbi (la montagna), Gigi Panei (lo sci), Vittorio Garda (il soccorso) e Giorgio Bertone (la vita).