PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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11 febbraio 2009
ricevo oggi da questi due vecchi amici
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Eddy
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Etichette: libertà, olimpiadi, uguaglianza
25 agosto 2008
posta da Pechino
Roberto Dujany era a Pechino, preparatore atletico della nostra nazionale di calcio, nel solco della tradizione di eccellenza di molti tecnici valdostani
di professionalità riconosciuta, apprezzata e richiesta in campo nazionale ed internazionale, dove vince la logica dell'eccellenza e del merito.
Immenso piacere mi ha fatto la cartolina che ho ricevuto da lui, di cinese quanto inconsueta forma e grafica. Grazie.
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24 agosto 2008
23 agosto 2008
più foto
ho quasi triplicato le foto sull'album della motocavalcata Mexico City-New York del '68.
Per accontentare Alberto Grisero ho cercato di renderle più luminose, ma come cromista non sono certo gran che. Se vi va, cliccate qui.
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22 agosto 2008
21 agosto 2008
quarant'anni fa...
...di questi giorni, le Olimpiadi erano a Città del Messico.
Con Sergio Ottolina e Ito Giani ci eravamo fatti portare (sul cargo del Coni, quello che trasporta cavalli, barche, materiali ecc.) le nostre Laverda 650, per andarci a fare un bel giro negli Stati Uniti dopo le gare. Per i casi della vita Ito e io fummo costretti ad affrettare il ritorno e ci sparammo Città del Messico-New York (7.300 Km) in dieci giorni.
Sto digitalizzando le diapo che mi sono rimaste. Lavoro infame: foto rovinate, colori degradati, un sacco di tempo (da sei a dieci diapo all'ora, da non credere).
Una trentina sono qui, neppure le più belle.
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italia-usa 1-1
filo-atlantici fino in fondo, i responsabili delle nostre staffette 4x100 non hanno voluto lasciare soli usa e gran bretagna nel limbo della squalifica.
vera solidarietà.
raccogliamo i meritati frutti del lavoro del nostro settore tecnico: squalificante? squalificati!
il paese del diritto si aggrappa però ai cavilli. più che corsi, ricorsi. vedremo.
immediato sms-commento di un amico (tecnico di velocità): "che vergogna...! X gli interessi di pochi..."
alle 16,12, da un allenatore, un mms: "Complimenti alla gestione dello sprint, ma anche più in generale a quella di tutto il settore tecnico!"
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brava elisa!
gli indigeni del Rio delle Amazzoni non praticano lo sport della marcia.
Sono infatti cacciatori di teste, non salvatori di teste.
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20 agosto 2008
19 agosto 2008
quarant'anni fa...
...di questi giorni, le Olimpiadi erano a Città del Messico. Ho tirato allo scanner alcune foto, fatte perloppiù al villaggio, le trovate cliccando qui . Niente di speciale forse per i molti che non c'erano, ma divertenti per chi stava lì, trova, ritrova e riconosce.
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beijing's snow food
il piatto più ricercato dagli italiani
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magia dei numeri
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Etichette: apocalisse, numero, olimpiadi, scaramanzia
una nuova gialappa's
Letteralmente incredibile, e sottolineo sia il letteralmente che l'incredibile, lo spettacolo di Usain Bolt nei 100 metri, che aggiorna gli interrogativi sulla velocità. Bellissimo e a noi così vicino il nuovo grande primato mondiale di Yelena, con una vena di profumo di palaindoor di Aosta, cornice dello speciale rai dedicatole ieri sera.
Godibilissima la rai. Non avendo concluso con la Gialappa's ha comunque messo su un quartetto che in quanto a comicità non ha nulla da invidiarle. Chi desiderasse un buon commento tecnico non ha che da collegarsi a Eurosport (sky 210) ed ascoltare Giorgio Rondelli, ma il cabaret abita solo su rai 2 e raisport sat, con Marco Bragagna (vedi "fermate Bragagna....!", oppure "fermate l'umorismo autistico di Bragagna"), Attilio Monetti, Stefano Tilli e il supporto di Paolo Bellino, che si conferma specialista in bellinate. Chi rimpiange Francesco Panetta ha proprio ragione.
Ultimo in Europa a chiamare Göteborg "Gotemburgo", Bragagna sta ora innovando l'olandese con il suo gustoso "Van Zail", attribuito al sudafricano (di chiara origine boera) L.J. Van Zyl. Seguirlo sulle sdrucciole assassine e nella pronuncia dei cognomi e delle città è un vero spasso.
Tutto il quartetto è super.
Micidiale "tendenzialmente la prima corsia è sempre vuota" (detto con lieve stupore). La pista di Pechino (e non solo) ha nove corsie proprio per poter lasciare la prima "sempre" vuota per tutto ciò che non sia mezzofondo. Ciò permette sia di avere otto corsie in condizioni di fondo identico, sia di evitare che nelle curve velocisti e ostacolisti debbano beccarsi la temutissima prima corsia. Strano che alla Rai la notizia non fosse ancora giunta. L'affermazione "Tutta la Giamaica, anziché da casa, ha seguito la finale di Bolt in piazza su grandi schermi o nei locali pubblici" istilla il dubbio che, a "casa", i giamaicani la tv non ce l'abbiano proprio tutti.
Inarrivabili "quando corri non devi pensare", "gara difficoltosa, è pur sempre una finale olimpica", "chissà perchè solo una via di periferia", l'eufemistico uso di "assente" per Andrew Howe, per non dire di "qui corrono tutti" (finale dei 3000 siepi). Esilarante.
Tilli osserva acutamente, durante la semifinale dei 400hs femminili, "qui le atlete sono costrette ad andare forte" (strano, alle olimpiadi...). Insiste sulle velociste: "non completano la spinta dietro", malgrado sia noto a chiunque conosca l'abc della tecnica che la spinta dietro "non" va completata, pena correre più lenti. Più maligno infine quando invia messaggi trasversali ad Ascoli Piceno sulla distribuzione dello sforzo nei 400m. Attesissima la risposta di Carlo Vittori.
Dominano insomma l'horror vacui, il terrore del silenzio, il parlare parlare parlare pur di dire qualcosa, il festival dell'ovvio e dell'inutile.
Grazie a Dio le immagini parlano da sole, e parlano bene.
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Eddy
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