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14 giugno 2009

nonsoloNaturKraft

l'allarme sui pellet radioattivi al cesio 137 non è limitato a quelli NaturKraft sin qui sequestrati. Basta collegarsi a WoodBusinessPortal.com per scoprire l'enorme offerta proveniente dai paesi oltre l'ex-cortina di ferro.
Come può allora il consumatore capire se i pellet che ha in casa sono ecologicamente virtuosi o assassini radioattivi?

E' sufficiente esaminare con una lente i pellet uno a uno prima di caricarli nella stufa. Quelli contaminati portano, infatti, la rozza microstampigliatura di una falce e un martello (foto in alto). Vanno scartati e segnalati alla magistratura.
Il metodo più sicuro è in ogni caso l'osservazione del fumo che fuoriesce dal camino: la forma a fungo (foto a destra) è indice inequivocabile di contaminazione.



In rari casi (foto qui a sinistra), si rende necessaria anche una revisione della stufa.

9 giugno 2009

Parfait Jans poeta

Sempre attento alle vicende politiche nostrane, Parfait Jans, conosciuti i risultati elettorali, ha inviato questo poetico commento:


Désormais, à l'instar du gamin Gavroche (personnage du roman « les Misérables » de Victor Hugo) qui chantait sur la barricade:


« Je suis tombé par terre,
c'est la faute à Voltaire,
le nez dans le ruisseau,
c'est la faute à Rousseau… »



nos petits Valdôtains pourront chanter:

«L 'U.V. » est tombée dans le piège romain,
c'est la faute à Rollandin,
elle a choisi le mauvais chemin,
c'est la faute à Rivolin… »



(foto 12vda)

20 aprile 2009

atrazina e Casinò
(Napoli chiama Saint-Vincent)

atrazina
Nel 1988 a Napoli l'acqua del rubinetto non era più potabile. Conteneva atrazina (un erbicida) in misura superiore al livello massimo ammesso dalla legge.
Carlo Donat Cattin, Ministro della sanità, risolse brillantemente per decreto: moltiplicò per 10 (dieci…) la quantità di atrazina consentita. L'acqua, miracolo della politica, restò velenosa ma ridiventò potabile!

A Saint-Vincent, anni '50, il gestore del Casinò (all’epoca un privato) si teneva il 20% degli incassi (l'atrazina) e versava l'80% alla Regione. E ci guadagnava. Per anni e anni le cose non cambiarono gran che. Ma dopo la testardaggine del 1990 (l'appalto, tugno, non voleva capire chi doveva vincere), nel 1993 la Regione decise di gestire più o meno direttamente la casa da gioco.
Da allora il Casinò perde. Ecco perché gli interventi "all'atrazina".

Il ragionamento: "Hai incassato 100 milioni di euro? Me ne devi dare, secondo il disciplinare, il 75% e tenertene il 25%. Così però il tuo bilancio va sotto di 10 milioni? Bene, per quest'anno ti copriamo il disavanzo in Consiglio regionale, ma siccome non ci facciamo bella figura, stabiliamo subito che dall'anno prossimo non ci darai più il 75%, ma solo il 65%, così il tuo bilancio andrà in pari. Ma tu fai il bravo, metti a posto la gestione…".
Però, man mano che il Consiglio riduceva la percentuale dovuta alla Regione, i costi crescevano in proporzione (variando l'ordine dei mal-fattori il prodotto non cambia). Fu quindi periodicamente necessario, pour remettre les pendules à l'heure, diminuire ulteriormente la percentuale. Il giro si ripeteva e si è così arrivati, nel corso degli anni, al punto che la Regione riceve oggi solo il 40% degli incassi.

Non basta, ora ci risiamo.
Da quanto scrive La Stampa sabato la nuova linea del Piave sarebbe ormai il 20% alla Regione e l'80% alla gestione: "Prelevando solo il 20%, signori consiglieri, avremo un Casinò inutile (oops, “in utile”)."
Torneremo così ai numeri magici 80 e 20. Salvo che una volta l'80% andava alla Regione, ora andrà alla gestione.

Finché funzionerà...

5 febbraio 2009

spi kinglisc?

in più salse oggi al giornale radio regionale un servizio sulla GPS Standard di Arnad, una bella azienda che credevamo hi-tech, ma che la rai ci ha svelato essere invece ahi tecc... (li mortecc...).

Alitalia: dai preti ai krumiri

Martedì e ieri, su Roma, ho ri-volato Alitalia. Sala Freccia Alata Alitalia, aeromobile AirOne, società Cai. In aereo il solito pacchettino con i tre biscotti tre. Su Alitalia-Alitalia, antico lignaggio democristiano, ti davano i Preti, ora, su Alitalia-Cai-AirOne, sono arrivati i Krumiri. Ti pareva!
In Valle siamo avanti anni luce: da lungo tempo la Bistefani sponsorizza l'Asiva. Il suo Presidente Riccardo Borbey, che è anche il Segretario del Savt metalmeccanici, porta la divisa con un bel ricamo "Krumiri" e organizza il "Circuito Krumiri Bistefani".
Non sono più i sindacati di una volta.

15 gennaio 2009

mi corre l'obbligo...

... di segnalarvi il blog di Manlio Collino, vecchio compagno di clericali bagordi, un blog per quelli che leggere è un po' vivere, che la testa degli altri ok, ma ragiono con la mia, per quelli che vale la pena, oh yeahh...

14 gennaio 2009

il mandarino Dou Von

In un francese che non pare certo la langue de Molière, il conduttore del tg regionale si spara un Dou Won. Non potendo l'anchorman evidentemente riferirsi al famoso omonimo ristorante (3810 Hacks Cross Rd Ste 101, Menphis, Tennessee), volgo lo sguardo dal computer allo schermo tv. Dalle immagini capisco che si parla di kite-ski al Piccolo San Bernardo, e che Dou Won, sta per "du vent". Nelle pieghe del francoincomprensibile gramelot, tra altre preziose chicche (che neppure in catalano) si riesce a cogliere un chiaro "confrontassión".
Siapo'.

10 gennaio 2009

la mejo qualità der reame

Il Sole 24 ore ci ha rivelato in zona Cesarini, il 29 dicembre, che i cittadini di Aosta godono della migliore qualità di vita di tutto lo stivale.
Così Aosta ha intasato le prime pagine nazionali e massacrato i palinsesti di tutti i tg: autonomia, piccolo è bello, Nord funziona. Piazza Chanoux campeggia sull'inserto speciale di 24 ore. Aosta à la une, insomma. E giù interviste a Grimod, Cossard e soci che facendo le fusa hanno svelato all'universo mondo il quarto segreto di papà Marcel, custodito dal 1917 fino ad oggi da una pastorella di Arpuilles, Soeur Lucie Des Saints, scolpito nella cripta segreta della chiesetta di Saint-Martin de Corléans.
E' il magico mantra palindromo per governare Aosta garantendo feliciqualità ai suoi cittadini: ognifedefingo.
Spontanea sorge però la domanda: che cosa rende gli aostani così felici?
I quotidiani imbottigliamenti del traffico? Il triangolo magico Pont-Suaz- ponticello sul Buthier-incrocio Via Chambéry-Via Festaz? La mancanza di verde urbano? Il robusto inquinamento, aggravato dagli ingorghi di cui sopra? Le rotonde demenziali che impediscono di svoltare persino ai mezzi pubblici (passino gli autoarticolati)? I pizzi spaccaruote ai marciapiedi? Lo sgombro neve fantasma? La burocrazia che azzanna alla gola e dissangua i cittadini? L'illegittimo rifiuto di farsi protocollare un'istanza o una dichiarazione (una DIA, per dire...) al momento della sua presentazione? Gli impianti sportivi chiusi, alla faccia del servizio ai cittadini? Le palestre scolastiche fantasma? Il costo dei parcheggi, tra i più cari d'Italia? Quelli gratuiti, una specie in via di estinzione? I camion della monnezza che pattugliano i dehors nelle ore di punta? Le feroci macchine da multa sguinzagliate dall'APS? Le voraci farmacie pubbliche, più care di quelle private?
Scartando l'ipotesi di un epidemico masochismo, ci resta solo, saltati i titoli cubitali, da analizzare a fondo il dossier "Qualità della vita" allegato appunto il 29 dicembre a Il Sole 24 ore. Scopriamo così che:
1 - Aosta non c'entra nulla, la ricerca statistica non riguarda i capoluoghi, ma le intere province, nel nostro caso "tutta la Regione". Ecco che Aosta, uno dei capoluoghi peggio gestiti, si prende i meriti degli altri 73 comuni ben gestiti, che nella ricerca mai sono citati. Quindi "Aosta prima nella qualità della vita" è una bufala mediatica;
2 - non si tratta di un'indagine realizzata intervistando la popolazione (gli utenti), ma è il semplice frutto dell'elaborazione statistica di dati provenienti dalle amministrazioni stesse o da altre istituzioni (Camere di commercio, catasto, ministeri ecc.);
3 - molti dei parametri considerati falsano il risultato finale a causa delle caratteristiche geoterritoriali di molte province;
4 - la conclusione vera sta a pag. 19 del dossier: "La felicità sta di casa a Bolzano". Appena hanno chiesto direttamente il parere agli abitanti, la Valle d'Aosta, prima per reddito, crolla al 30° posto per soddisfazione percepita dai suoi cittadini.

La ricerca è suddivisa in sei "tappe" ognuna delle quali considera sei parametri. Sono perciò 36 le sottoclassifiche. Non è chiaro se, ai fini del ranking finale tutte e 36 siano valutate alla pari o applicando una pesatura differenziata.
Cliccate sulle tabelle per espanderle.
Prima tappa: tenore di vita
Sei sotto-traguardi:
1 - La ricchezza prodotta: siamo quarti. Consideriamo però che gli stipendi dei dipendenti regiocomunali entrano nel pil, che quasi tutto il resto è di società controllate dalla Finaosta, ossia dalla Regione, che la CVA ha beneficiato del petrolio alle stelle (oggi tornato alle stalle), e che il Casinò è proprietà della Regione. L'agricoltura è privata ma interamente sussidiata, la sanità privata non esiste ecc. Quindi siamo quarti ma la ricchezza prodotta (oops, scusate, distribuita) è per lo più pubblica.
2 - I risparmi allo sportello. Dodicesimi. Stesso discorso di cui sopra. Abbiamo i soldi (su questo...). Sarebbe simpatico conoscere però quanti depositi sono pubblici e quanti privati, perché facendo il calcolo per abitante risultano accreditati sul conto dei singoli valdostani anche i soldi pubblici...
3 - importo medio/mese delle pensioni: diciassettesimi. Per dare un'idea, le pensioni medie sono del 20% inferiori a Milano, prima in classifica.
4 - I consumi della famiglia di auto, mobili, elettricità: qui siamo primi, non c'è dubbio, spendere, spendiamo. Il 20% in più dei milanesi. Quindi, in soldoni, guadagnamo di meno, spendiamo di più, quindi risparmiamo meno. Est-ce qualité?
5 - L'inflazione, l'aumento del costo della vita: diciannovesimi.
6 - Costo dell'abitazione: ottantasettesimi (cioè tra i più cari). Il dato medio è ovviamente drogato dai prezzi delle località turistiche, ma non si può certo dire che questo faciliti la reperibilità di case a buon mercato per i valdostani.

Seconda tappa: affari e lavoro
Sotto-traguardi:
1 - Lo spirito d'iniziativa: ventesimi. Giocano il numero degli alberghi, artigiani, professionisti, il popolo delle partite IVA.
2 - Chi apre e chi si ritira: ottantottesimi, qui andiamo male. Per di più la maggior parte delle nuove imprese sono aperte da extracomunitari (che, con il 6% della popolazione, producono oltre l'8% del nostro pil, ossia lavorano di più...). Senza gli immigrati qui andremmo molto peggio.
3 - Chi fallisce: ventesimi.
4 - I protesti: noni. Anche qui sarebbe utile conoscere la percentuale di clienti privati e pubblici. Nella parte pubblica, infatti, non esistono protesti. Perciò il dato medio dice poco e contributi e assistenzialismo confondono ancora di più il quadro.
5 - Alla ricerca di un posto: diciassettesimi.
6 - I giovani occupati: ventitreesimi. Non pare un risultato brillante, non c'è male, ma non siamo certo da primo posto.
Terza tappa: Servizi, Ambiente e Salute
Sotto-traguardi:
1 - Indice Tagliacarne sulla presenza d'infrastrutture: novantaquattresimi. Non serve commento: abbiamo mamma Regione, non abbiamo le infrastrutture. Che sia mamma Regione la madre di tutte le infrastrutture?
2 - Pagella ecologica: ventinovesimi, roba da suiper qualità della vita?
3 - Il clima: cinquantaseiesimi. Qui prendiamo quello che ci manda il Signore. Non certo da primo posto in ogni caso.
4 - Sicurezza delle strade: trentatreesimi. Non serve commento, salvo notare che fanno meglio di noi (tra le altre) Potenza, Isernia, Cosenza, Crotone, Benevento, Avellino, Vibo Valentia, Agrigento, Enna, Caserta, Campobasso, Napoli, Caltanissetta, Nuoro, Catanzaro, Reggio Calabria, Matera, Salerno, Lecce, Taranto, Foggia, Messina, Frosinone, Palermo.
5 - A scuola, tasso di dispersione alle secondarie: cinquantaquattresimi. Roba da matti. Di più non val la pena di dire.
6 - La velocità della giustizia: sedicesimi. Senza infamia né lode. Finché non sarà riformato l'istituto della prescrizione (temo che non avverrà mai) prendiamo quello che ci viene.

Quarta tappa: l'ordine pubblico
Sotto-traguardi:
1 - la microcriminalità: cinquantaseiesimi. Da andarne fieri?
2 - gli appartamenti svaligiati: ottantaseiesimi. Di male in peggio. Vergogna.
3 - Furti d'auto: dodicesimi. Qui andiamo meglio, il territorio e la rete stradale aiutano.
4 - Allarme rapine: undicesimi. L'imbuto del fondo valle costituisce un certo deterrente, ma non siamo certo i campioni del mondo.
5 - Giovani "fuorilegge": Quarantanovesimi. Chapeau!
6 - L'andamento dei delitti: quarantaseiesimi. Chapeau melon!

Quinta tappa: La popolazione
Sotto-traguardi:
1 - Densità demografica: secondi. Qui siamo al ridicolo. Con oltre la metà del territorio valdostano sopra i 2.000 metri, il fatto che abbiamo una densità media abitativa bassa non costituisce certo un fattore di qualità proporzionale.
2 - Arrivi e partenze: settantunesimi. Sans commentaires.
3 - Nelle culle: quarantaduesimi. Direbbe Luciana Littizzetto: non so la qualità della vita, ma la libido da queste parti non è certo gran che. Jolanda grida vendetta.
4 - Rapporto giovani/anziani: sessantesimi. Appunto...
5 - Investimento in formazione: cinquantottesimi. Il y a quelque chose qui cloche. E l'Agenzia del Lavoro, crocicchio del consenso Regione-Sindacati? E i fondi comunitari? E...
6 - Gli stranieri: sessantesimi. Ce la giochiamo in bassa classifica, dato, questo, variamente interpretabile. Sempre bassa classifica en tout cas.

Sesta tappa: Tempo libero
Sotto-traguardi:
1 - Acquisti in libreria: ventitreesimi. Innanzi tutto, sarebbe curioso conoscere il dato depurato dai libri commissionati, comperati e regalati da mamma Regione, di fatto l'editore number one in Valle. E' sotto gli occhi di tutti il fatto che di librerie ce ne sono veramente poche, anzi, meno. Servirebbe sapere: quante librerie, quanti libri online acquistati ecc. rispetto allla media nazionale, se no il dato è ciucco.
2 - Il grande schermo; sesti. Servirebbe anche qui il dato scorporato tra sale a pagamento, cineforum sussidiati ecc.
3 - La passione per la musica: secondi. Quanti i concerti pagati da mamma Regione e quanti quelli che starebbero economicamente in piedi da soli?
4 - La ristorazione: terzi. Su questo non c'è dubbio: abbiamo i soldi (vedi prima tappa) e ce li mangiamo. Anzi, troppo spesso ce li beviamo.
5 - L'impegno per gli altri: quarti. Finalmente un dato positivo, ancorché prendere in esame il numero delle organizzazioni e non la loro consistenza ed efficacia opacizza la classifica.
6 - In forma: settimi. No comment.
Per concludere: qualcuno mi sa dire, combinando tutte queste classifiche, molte delle quali francamente mediocri, come si fa a pretendere di avere la più alta qualità della vita del paese? E perché i dati dicono così, mentre i valdostani, interpellati direttamente, hanno ben altra percezione?
Sesterzi, ludi et circenses.
Commenti?.

6 gennaio 2009

chi fa le corna al presidente?

pochi appassionati di atletica hanno colto, sull'ultimo numero della rivista federale, un simpatico dettaglio, certamente sfuggito anche agli impaginatori. Nella foto di gruppo di pagina 5 tutti gli atleti dell'Assindustria Padova, vincitrice del campionato di società (in realtà declassato e impoverito dalla mancanza delle squadre militari), festeggiano con il Presidente Franco Arese.
Chi si era accorto che, dietro di lui, un emulo di Silvio Berlusconi gli sta facendo un bel paio di corna? E, soprattutto, di chi si tratta?

2 dicembre 2008

cattiva maestra televisione

hier soir l'ineffabile Vladimir Luxuria ci ha annunciato su rai 2 che scriverà un libro transgender di favole per bambini. Un libro che nel suo intimo si sente una libra? Un libro operato o un libro travestito? Un libro senza indice o appendice, sostituiti da una pagína in più? E di questa pagína, sarà più politicamente corretto parlare di bianca e volta o di fronte e retro?
Nulla si sa del titolo. Bianca neve e i sette nasi? Transel e Strudel? La bella operata nel bosco? Addio, capuccetto rosso? Un trans che si chiama desiderio (solo per i più grandicelli)?
E poi, un libro transgender per bambini o un libro per bambini transgender? Sarebbe questa la soluzione migliore. Farebbe felici tutti i genitori di bambini transgender che non trovavano mai il regalo giusto per Natale.
La fine di una discriminazione.

dopo Alitaglia, itagliano...

Chi stava in aeroporto a Caselle domenica pomeriggio, sui monitor disseminati nell'area partenze, che trasmettono uno di quei tg permanenti, anchorman e immagini sugli avvenimenti sopra e, sotto, titoli scorrevoli delle ultime notizie, avrà notato il ripetersi di: "Berlusconi definisce Di Pietro un signore violento e calugnatore".
Chapeau.

24 agosto 2008

malattia sociale

"L'aspetto sorprendente di questa evoluzione culturale è che i luoghi proibiti dove si daranno convegno i peccatori (sbottonandosi la patta o calandosi le mutande per fare due chiacchiere come si deve) non saranno più i bordelli, o casini che dir si voglia, ma le biblioteche, sotto costante minaccia di chiusura ad opera della Buoncostume letteraria. E la nuova malattia sociale sarà l'intelligenza. Quando tutto questo accadrà ricordati che per la prima volta lo hai letto qui."

(Mordecai Richler - lettera di Boogie a Barney)

30 maggio 2008

ici uahlim

richiesta nei commenti, ecco la pagina di uahlim dedicata alle elezioni regionali di domenica scorsa.

27 maggio 2008

21.375

(foto 12 VdA)

rebus con indizio fotografico (2,2,4,3,5)

16 maggio 2008

militesente?


ricevo da un amico questa foto, che dirime la questione sollevata dai commenti al post "santini vabbé, ma la terna?"

13 maggio 2008

santini vabbé, ma la terna?

di tutta la vicenda dell'adunata degli alpini di Bassano del Grappa, dal non alpino al mini-alpino, dal grigliata-salamino al sindaco-santino, ai valdostani è stata negata l'informazione più ghiotta: quale terna riportavano i santini?

24 marzo 2008

il rischio dell'utilizzo delle cellule staminali

(per cortese concessione di Miki Boccardo - clicca per ingrandire)


21 marzo 2008

"un circolo di deficienti..."

La fuga in avanti di Stefano Presa si è incagliata ieri sera durante il comizio del PDL ad Aosta. Commentando il Presa-pensiero sul voto utile ("votate Fédération, se no nous affossons Fosson"), l'ex-ministro Claudio Scajola ha delegittimato la presa di posizione di Presa definendo il circolo della Libertà di Presa a Courmayeur "un circolo di deficienti".
Presa non l'ha presa fingendo di non essersela presa. Se l'è presa. Ha abbandonato il De La Ville precipitosamente e, appreso che non fa più presa neppure su Maria Vittoria Brambilla, parrebbe aver mollato la presa proprio quando credeva di aver compiuto un'impresa.

Chissà se Lavoisier, chimico leader della Fédération, sosterrà ora che non si tratta di un grosso problema, ma solo di un grosso equivoco. Antonio Grosso sarebbe costretto a ribattere di non essere né grosso né equivoco.

14 marzo 2008

Palla-indoor e virgolette (ancora?)

Ho inviato la seguente smentita a La Stampa, che anche ieri si è prodotta nel ginnico esercizio di mettermi in bocca nel titolo una frase che non ho mai pronunciato. Lascio perdere le velenose dichiarazioni di Disguido Grimod in fondo all'articolo stesso per non innescare polemiche politiche (ne sono testimonianza le mie considerazioni sulla Regione nell'articolo stesso). La classe non è acqua. D'altra parte comprendo i suoi problemi di esternazione precoce.
Il testo della smentita (nel caso La Stampa non lo pubblichi integralmente):

Egregio Direttore,
Utilizzando in modo scorretto le virgolette (vostra sistematica e deprecabile abitudine sulla quale si è persino svolto un dibattito in Consiglio regionale), mi si attribuiscono - per più nel titolo - nell’odierno articolo de La Stampa sul Palaindoor, parole che non ho mai pronunciato, e che, soprattutto, ho fatto estrema attenzione a non pronunciare. Ho, infatti, distribuito nell’occasione una sintesi scritta per punti proprio perché non sorgessero equivoci. E’ grave che in questo modo si crei un’inutile polemica. Sintetizzo qui in tre punti:
1 – il Palaindoor soffre di alcuni problemi, emersi nella gestione provvisoria e che causano giustificate lamentele, sui quali la Regione interviene sollecitamente con la massima disponibilità;
2 – non tutti sono risolvibili con interventi immediati, soprattutto se riguardano i rapporti tra la Regione (committente della struttura) e l’impresa costruttrice, ma sono attentamente seguiti dall’Assessorato alle OO.PP. e in via di sistemazione;
3 – la Regione offre ogni aiuto possibile al mondo sportivo per poter gestire la struttura anche con un contributo ai sensi della legge 16 del 29 giugno 2007;
4 – il Comune di Aosta non si è interessato sinora della gestione del Palaindoor, non ne sopporta alcun costo, non dà alcun contributo.
Ciò non significa che i problemi sono “tutta colpa del Comune”, non l’ho mai detto e non è vero. Il Comune non ha alcuna colpa. Ha semplicemente deciso che, sino al completamento del progetto (tennis, arrampicata, tribuna del Tesolin), non intende farsi carico della gestione, né sopportare alcun costo.
Se il contenuto dell’articolo è un accettabile resoconto della conferenza stampa, il titolo è falso e fuorviante e, ai sensi delle vigenti leggi in materia, chiedo che questa smentita sia pubblicata e che al titolo sia dato lo stesso risalto (dimensioni, collocazione, risalto) del titolo di oggi che, lo ripeto, formalmente smentisco.
Eddy Ottoz
13 marzo 2008

9 marzo 2008

meglio prevenire che sopprimere

quando il mercato degli attentati ristagna, i cecchini ("sniper" in inglese), per non stare con le mani in mano, si tengono allenati con le campagne elettorali. Questi mercenari si mettono a disposizione delle segreterie dei partiti per il killeraggio su commissione. Si va dal linciaggio dell'avversario durante le primarie a quello del candidato premier durante la campagna elettorale vera e propria. A volte, come da noi (vedi La Stampa di ieri), dato che prevenire è meglio che reprimere, il compito di questi specialisti consiste nel cercare d'impedire alle liste avversarie di trovare candidati. L'arma preferita è un fucile telefonico ultraleggero (NokiArmalite AR-15/M16 o Remington 22/250), di facile trasporto e occultamento, dotato di silenziatore. Tre tipi di munizioni a scelta: tutte utilizzano il bossolo WYF "Watch Your Family" (guarda che tieni famiglia), con la possibilità di scegliere, a seconda dei casi, fra tre proiettili, identificati con la lettera P ("persuasion"), I ("intimidation") o M ("menace").
Nella foto a sinistra la squadra del SPST ("special political sniper team") in allenamento alcuni mesi fa in una località segreta. Unico a viso scoperto l'istruttore Henk Kraaijenhof, specialista in D&DO ("doping & dirty operations", doping e operazioni truccate), consulente della Juventus in era pre-guarinelliana. Kraaijenhof stesso ha intitolato la foto "still working for the best". I due in ginocchio a sinistra si stanno occupando in questi giorni del cecchinaggio di Barack Obama per conto della famiglia Clinton. A fianco di Henk i quattro specialisti che seguono la campagna elettorale in Spagna (tre lavorano per Zapatero, uno per Rajoy, l'Eta è autosufficiente).
I tre in piedi a destra lavorano da un paio di settimane in Valle: installato lo scudo termico per proteggere Fosson e Perron da candidature pericolose, stanno ora definendo un nuovo "contratto" per le regionali.
Per non continuare a dipendere dall'estero, l'UV (foto a destra), con la collaborazione della Guardia Nazionale statunitense, ha inaugurato ieri all'aeroporto di Saint-Christophe la scuola di cecchinaggio DFA (Difesa Forte dell'Autonomia).