l'homo sapiens si da al ciclismo e diventa hemo sapiens.
PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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23 luglio 2008
9 marzo 2008
meglio prevenire che sopprimere
quando il mercato degli attentati ristagna, i cecchini ("sniper" in inglese), per non stare con le mani in mano, si tengono allenati con le campagne elettorali. Questi mercenari si mettono a disposizione delle segreterie dei partiti per il killeraggio su commissione. Si va dal linciaggio dell'avversario durante le primarie a quello del candidato premier durante la campagna elettorale vera e propria. A volte, come da noi (vedi La Stampa di ieri), dato che prevenire è meglio che reprimere, il compito di questi specialisti consiste nel cercare d'impedire alle liste avversarie di trovare candidati.
L'arma preferita è un fucile telefonico ultraleggero (NokiArmalite AR-15/M16 o Remington 22/250), di facile trasporto e occultamento, dotato di silenziatore. Tre tipi di munizioni a scelta: tutte utilizzano il bossolo WYF "Watch Your Family" (guarda che tieni famiglia), con la possibilità di scegliere, a seconda dei casi, fra tre proiettili, identificati con la lettera P ("persuasion"), I ("intimidation") o M ("menace").
Nella foto a sinistra la squadra del SPST ("special political sniper team") in allenamento alcuni mesi fa in una località segreta. Unico a viso scoperto l'istruttore Henk Kraaijenhof, specialista in D&DO ("doping & dirty operations", doping e operazioni truccate), consulente della Juventus in era pre-guarinelliana. Kraaijenhof stesso ha intitolato la foto "still working for the best". I due in ginocchio a sinistra si stanno occupando in questi giorni del cecchinaggio di Barack Obama per conto della famiglia Clinton. A fianco di Henk i quattro specialisti che seguono la campagna elettorale in Spagna (tre lavorano per Zapatero, uno per Rajoy, l'Eta è autosufficiente).
I tre in piedi a destra lavorano da un paio di settimane in Valle: installato lo scudo termico per proteggere Fosson e Perron da candidature pericolose, stanno ora definendo un nuovo "contratto" per le regionali.
Per non continuare a dipendere dall'estero, l'UV (foto a destra), con la collaborazione della Guardia Nazionale statunitense, ha inaugurato ieri all'aeroporto di Saint-Christophe la scuola di cecchinaggio DFA (Difesa Forte dell'Autonomia).
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Etichette: doping, elezioni, elezioni regionali, ironia, satira
26 luglio 2007
antidoping: al Tour si fa sul serio...
Contro il doping in Francia si fa sul serio, lotta dura senza paura, a costo di mettere in pericolo il futuro del Tour. Apre le danze Patrick Sinkiewitz (Sinkewitz se gradite di più). Il corridore della T-Mobile, risultato positivo durante un controllo a sorpresa, è il primo squalificato (testosterone a mille).
I canali tedeschi Ard-tv e Zdf-tv sospendono immediatamente le riprese dirette della Grande Boucle, roba mai vista né immaginata. E' la prima volta che, con i suoi prevedibili effetti a catena su sponsors, audience e ingaggi, un provvedimento andrà colpire in modo efficace, nel portafoglio, tutto il mondo del ciclismo.
Finalmente un segnale forte e chiaro.
Tosto segue la squalifica del ciclovampiro kazako Alexander Vonokourov (per gli amici Vinokourov), beccato a farsi di sangue altrui. Non fai in tempo a riprenderti che Cristian Moreni, invidioso per la pubblicità fatta a Sinkiewitz, si fa cogliere con il sorcio in bocca: anche lui si era ciucciato la sua buona dose di testosterone d'annata. Tutti squalificati. La Cofidis si ritira dal Tour.
Ce n'est pas tout: la Rabobank, scopre che il suo fenomeno Michael Rasmussen, per quanto maglia gialla e ormai quasi sicuro vincitore del Tour, aveva detto in primavera di essere in un posto mentre stava in un altro (per non farsi beccare nei controlli a sorpresa). Pietà l'è morta: cacciato su due pedali. Il tutto si consuma in mezzo a pietose proteste inscenate da alcune squadre e corridori che si lamentano dei controlli...
Di qua delle Alpi, per contro, Alessandro Petacchi viene assolto dalla Federciclismo... Ovviamente, nella patria del diritto, Petacchi è definito dalla Gazzetta dello Sport semplicemente "non negativo" al salbutamolo. ("Positivo" potrebbe essere offensivo...). Per fortuna la Procura del Coni ha presentato ricorso contro la sentenza di assoluzione (emessa da una sua federazione).
Risultati derby dell'antidoping:
Francia-Italia 4-0
Coni-Federciclismo 1-0
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8 maggio 2007
Marco Pantani: spinning o sniffing?
Proprio nel giorno in cui tutti i giornali si scapezzano sulla notizia di Ivan Basso, pentito del doping, la Rai regionale, con infelice tempismo, trasmette un lungo servizio del tg su Pedalando verso le stelle, manifestazione pseudo-sportiva organizzata al palazzetto di Châtillon, intitolata al pirata, uno degli esempi più negativi per i nostri giovani che si avvicinano allo sport.
Nella osannata manifestazione, anziché in bicicletta nella natura, si pedala come deficienti in una stanza chiusa a cavallo di una spinning-bike.
Dato che il tutto era dedicato a Marco Pantani, sarebbe stato più opportuno utilizzare una sniffing-bike.
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5 febbraio 2007
Edificanti esempi per i nostri giovani
Questo è il paese in cui tutti sono contro il doping, ma, appena qualcuno è trovato positivo, t'inventano che, non trovando le sue scarpe da basket, ne aveva preso nell'armadio un vecchio paio, di quando anni fa, per curarsi il piede d'atleta, aveva usato una pomata cicatrizzante che conteneva, guarda un po', nandrolone. Tra caldo e sudore il vecchio cuoio si era rivitalizzato, cedendo una o due molecole della maledetta pomata. Sfiga volle che proprio quella molecola malandrina s'intruppasse nel gascromatografo, facendo risultare positivo il poverino. Risultato, è ovvio: innocente. Assolto.
Questo è il paese che condanna il doping, poi erige statue e intesta vie a Marco Pantani, che dopo un'onorata epocarriera, morì infine strafatto di coca. Questo è il paese in cui proprio la Rai, la tv di stato, di servizio, di educazione, di formazione, investe i nostri soldi del canone per dedicargli un film.
Questo è il paese che sostiene di lottare contro il consumo e lo spaccio di stupefacenti, mentre gli stessi giornali sportivi che tuonano contro la droga pubblicano e vendono una serie di dvd che santificano Maradona. Chapeau.
Questo è il paese che durante i funerali di Filippo Raciti sta già mugugnando perché the show must go on, dove lo "zio Tonino" Matarrese, presidente della lega di quelle società da sempre conniventi con gli ultrà, ha dichiarato sin da subito che il campionato non si deve fermare perché sulle squadre ci sono imprenditori che investono. Questo è il paese dove lo stesso zio Tonino si offende perché il governo consulta solo il Coni e la Federcalcio, e non lui, con l'arroganza di chi pensa che nella Costituzione stia scritto che l'Italia e il suo governo obbediscono alla Lega calcio e non viceversa.
Questo è il paese dove gli ultrà pregiudicati, arrestati, liberati e diffidati, vengono ricevuti in parlamento dagli onorevoli della lobby trasversale destracentrosinistrasiamotuttitifosidiosanto.
Sono questi gli esempi che che lo sport deve dare ai nostri figli?
Questi i valori di chi dedica le vie a Pantani, pubblica i dvd di Maradona, di chi sfrutta la propria posizione in parlamento per annacquare, trasformandole in innocua 'mmuína, le norme necessarie per prevenire questa vergogna?
Leggete con grande attenzione l'articolo di Mattia Feltri a pag. 9 de La Stampa di ieri (4 febbraio), completo di non e cognon.
E' questo che vogliamo? Eccheca...lcio!
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