PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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30 luglio 2008

habemus fastweb

dalle 13 circa sono finalmente di nuovo in rete!

27 luglio 2008

cell blog: crash

i disturbi sulla rete elettrica provocati dal nubifragio di ieri sera mi hanno mandato in vacca il modem adsl, il router wi-fi e gli access point che alimentano gli switch della mia rete.
ho risistemato tutto, ma il modem fastweb recalcitra. Avevo alcune cosette da scrivere, spero di riuscire domani a sistemare tutto. a presto...

24 luglio 2008

Gmail galeotto freudiano

confermando alcuni commenti è nonsocome "passato" inavvertitamente un post alle 12.20. l'ho rimosso ricollegandomi alle tre, accorgendomi di avere ricevuto tre post velenosi, un anonimo ludwig e due anonimi doc.
ora, i casi sono due: o vierger e ludovico sono la stessa persona (come parrebbe probabile, ancorché non certo, da alcuni commenti del passato) o vierger è arrivato solo ultimo (nel tempo, non nel livore).
non mi resta che ringraziare per della commovente attenzione che riservate ad appropo'.
e se qualcuno pensasse chissenefrega, chissenefrega.

23 luglio 2008

cell blog: mutazioni genetiche

l'homo sapiens si da al ciclismo e diventa hemo sapiens.

22 luglio 2008

appropo' di bilinguismo

a ludwig interesserà poco, ma in questi giorni catalogo e metto via appunti e documenti di due anni di Consiglio.
Incappo così in deliziosi cammei linguistici, ora francesi ora italiani. C'è chi non era d'accordo su "aver compreso tra i figuri compatibili..." e chi "volevo fare due riflessioni sull'impiantito elettorale della Valle d'Aosta".
C'era poi chi "c'est difficile, nous avons prouvé, nous avons spérimanté..." e chi provava "délusion" perché non erano andate a buon fine delle "opérations similables", concludendo "c'est une question de percentuál..."
Vertici linguistici irrangiungibili anche per il grande Totò, famoso per il suo "nous voulévons savuár", ma sublime ne "Il ratto della Sabine" col suo poderoso "cochon la misuár".

aboliamo il Consiglio

in coincidenza con la seduta del Consiglio di domani, compirà una settimana l'interessante pagina 48 de La Stampa del 16 (clicca la foto a sinistra), che merita, a bocce ferme, qualche considerazione. Traspare, avant tout, il mutato atteggiamento del quotidiano, l'inusitato risalto - che si spinge fino al titolo e non solo - dato a quanto pubblicato da un altro giornale (Le Peuple, uno a caso) con la velina più lunga del secolo, il Rivolin-pensiero.
Per picconare la legge elettorale il buon Joseph Gabriel indossa dapprima la toga del costituzionalista confondendo i diritti con l'esigenza di confronto alla pari, quindi accusa la legge di essere troppo complicata, per lanciarsi poi nel falso d'autore (...legge scritta fuori da tutti i confronti democratici, lo stesso Comitato federale dell'Uv non sapeva che fosse in cantiere...), proseguire in modo umoristico (... legge che puntasse, piuttosto che a ristabilire un equilibrio tra i candidati, a proteggere le "rendite di posizione" di alcuni consiglieri che rischiavano di essere rimpiazzati da persone capaci e popolari...) e concludere ponendo la volontà popolare al di sopra della legge (estote omnes legibus soluti).
Diciamocela tutta: quella sull'ineleggibilità e incompatibilità è certamente una legge severa (e Dio sa se ce n'era bisogno), è però falso che i vertici dell'UV non fossero stati consultati (il rinvio al 2013 dell'ineleggibilità dei sindaci è proprio il risultato delle avvenute consultazioni, e l'attore principale al tavolo della mediazione politica era, guarda caso, proprio il presidente dell'UV Guido Cesal, che ripetutamente illustrò i paletti posti proprio dal Conseil Fédéral). Più vertici di così... Non è assolutamente complicata (chi ha voluto leggere bene, come Rollandin e Prola ecc. si è dimesso in tempo e non ha avuto problemi, Norbiato dev'essersi distratto). A guardare i risultati elettorali (il più grande rinnovamento nella composizione del consiglio da decenni) appare evidente che questa legge non ha protetto alcuna rendita di posizione dei consiglieri uscenti: chi era capace e popolare ha fatto il suo score. E' stato addirittura battuto il primato regionale di preferenze.
Perché allora quest'improvvida sortita dell'intellettuale Rivolin? Un'ipotesi: per difendere il bicameralismo alla valdostana (Consiglio/Celva) i sindaci, la vera corazzata dell'Union, chiedono l'abolizione della norma che, dal 2013, li renderebbe ineleggibili e dovrebbero perciò dimettersi per potersi candidare. I padri fondatori rigettarono il Conseil des Communes (Consiglio composto da tutti i sindaci, l'idea era di Monsignor Stevenin), gratta gratta quarant'anni dopo con il Celva esso è stato realizzato nei fatti, ma non come Consiglio Valle, bensì come condizionante surrettizio doppione. Per non parlare dell'elezione diretta di sindaco and vicesindaco, un tema poco compreso ed esplorato.
Apprendiamo così da La Stampa che a) è il Peuple che traccia il solco e b) è il Comité che deve fare le leggi. Verrebbe da pensare che il Consiglio regionale sia una costosa sovrastruttura da abolire.
Come bonus la pagina 48 offre un succoso articoletto sullo sconforto di Borluzzi che invita apertamente Zucchi a leggere ad alta voce in commissione la proposta di legge Mussolini sullo Statuto speciale contro il francese. Siamo alle comiche. Borluzzi non ha ancora capito a chi ha affidato il suo tesoretto di voti. Anziché passare all'incasso sta passando all'incazzo.
Tutto il resto è letteratura.

washout e blog-brahamachari

facciamocene una ragione: staccare ogni tanto è importante.
48 ore senza accendere il computer, senza leggere le email, senza una seppur breve ricerca sul net è il mio nuovo record. a dire il vero non ho neppure fatto tanta fatica. quanno ce vo', ce vo'.
ripartirò con un aggiornamento per l'anonimo fouillemerde, poi vediamo.

14 luglio 2008

bezzecca 2008

ieri ho linkato alcuni blog sfruttando una nuova simpatica funzione di blogger. Tra gli altri 12vda e sportvda.it.
Angelo Musumarra mi ha chiesto gentilmente oggi di togliere i suoi link. Non capisco.
Ma obbedisco.

12 luglio 2008

libertà, libertà mi sfuggi...

qui nonsolomancini, qui nonsolobolscevichi, qui nonsoloprivacy.
per la dignità del giornalismo online leggi qui e, se vuoi, firma qui.

10 luglio 2008

oggi si vola (alitalia mon amour)

quasi non vai a dormire, prima delle cinque in macchina, caffé con i camionisti a Chatillon (non trovo il circonflesso su questo eeePc), ore sei al quarto piano del parcheggio di Caselle. Il corridoio aereo (un tubo à la Beaubourg) è sprangato. In compenso l'ascensore per il piano partenze è fuori uso per guasto. Giù per le scale con valigia slogaspalla, ma nell'atrio, la scala mobile per salire alla sala freccia alata è ferma. Stavolta slogaspalla in salita, due rampe. Check-in senza problemi (almeno questo), strip-tease al controllo antierrorismo, agenti molto Rambo ma poco lord inglese. Di nuovo giù, ma la strada per il gate 1 è sbarrata, il personale dell'aeroporto non sa perché.
Passa il tempo, partiremo ormai in ritardo, arriva una coraggiosa hostess che sposta lo sbarramento, ci guida fino al gate, ma scopre tosto che il videoterminale per l'imbarco non si collega con il sistema. Cristona al telefono picchiando sulla tastiera: niente. Si decide: "Signori, inizio l'imbarco, ma sia ben chiaro che lo faccio a mano, v'imbarco al buio". Se Dio vuole a bordo c'è posto per tutti. Volo regolare (almeno questo), atterriamo a Fiumicino con 45 minuti di ritardo, sulla navetta per l'aerostazione trattieni la pipì. Giù dal bus a precipizio e presto lungo il lunghissimo corridoio, fino in fondo, là dove sono andati a ficcare le toilette. Entrando ti rilassi per essere riuscito a non fartela addosso ma trovi una ventina di persone che aspettano: quattro cessi, due guasti, due occupati, pisciatoi a muro inutilizzabili. Fido trolley al seguito, ti rifai disperato tutto il lungo corridoio fino alla scala mobile e poi su all'atrio partenze, dove in fondo a sinistra stanno gli altri cessi. Piombi all'interno, patta lampeggiante, lancetta di parecchio sotto lo zero, rapida occhiata ai pissoir a muro fuori servizio (a 'sto punto te l'aspettavi), ti fiondi nella prima toilette libera. La serratura non si chiude, la tazza non è immacolata, ma che importa? Ce l'hai fatta, Pura felicità.
Fuori ai taxi. Man mano che ci si allontana da Fiumicino verso il Coni, la vita torna normale.
Mi direte che a Caselle gestisce Sagat, a Roma Sea, che la colpa non è solo di Alitalia. Tutto vero, resta il fatto che è difficile volare in questo paese.

cell blog: riservato ai ficcanaso

da Roma segnalo all'anonimo fouillemerde, qualora il suo informatore non l'avesse ancora fatto, che ieri mattina, alle 11.10, ero seduto nel dehors del bar Deorsola (il dehorsola, appunto). Ho poi pranzato a casa.

8 luglio 2008

test

test di scribefire

7 luglio 2008

indovinello 4

(foto démon)
chi sa cos'è questo tempio della cultura?
(dall'album "Valle che vorresti, Valle che hai")

6 luglio 2008

la storia che ha cambiato le frasi



in realtà il barone Pierre de Coubertin, alla moglie che simulava l'orgasmo, disse:

"chéri, l'importante non è fingere ma partecipare"

4 luglio 2008

sempre lenticchie sono



nere quelle di Ventotene dove Antonio Gramsci fu messo al confino, verdi quelle di Villalba e di Altamura, marroni le lentejas castellanas, rosa i transalpini lentillon rosés, rosse quelle egizie e mediorientali, dorate quelle valdostane.

1 luglio 2008

indovinello 3

(foto démon)
scapezzatevi: quale tratto ferroviario è mai questo?
(dall'album "Valle che vorresti, Valle che hai")