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9 giugno 2009

Parfait Jans poeta

Sempre attento alle vicende politiche nostrane, Parfait Jans, conosciuti i risultati elettorali, ha inviato questo poetico commento:


Désormais, à l'instar du gamin Gavroche (personnage du roman « les Misérables » de Victor Hugo) qui chantait sur la barricade:


« Je suis tombé par terre,
c'est la faute à Voltaire,
le nez dans le ruisseau,
c'est la faute à Rousseau… »



nos petits Valdôtains pourront chanter:

«L 'U.V. » est tombée dans le piège romain,
c'est la faute à Rollandin,
elle a choisi le mauvais chemin,
c'est la faute à Rivolin… »



(foto 12vda)

5 giugno 2009

piccoli Brambilla crescono

regionali 2008: mesmerizzati da Michela Vittoria Brambilla, alcuni buontemponi del Circolo della Libertà di Courmayeur sostennero che, per gli elettori del PDL, l'unico voto utile sarebbe consistito nel votare per l'UV anziché per il proprio partito...
Appresa la bizzarra notizia (e incazzatosi non poco), il Ministro Claudio Scajola dichiarò a chiare lettere nel Comizio di Aosta che questi signori non erano un Circolo della Libertà, ma, letteralmente, "un circolo di imbecilli".

Come definirebbe il Ministro quegli esponenti del PDL che in questi giorni hanno predicato in lungo e in largo che il voto utile per il PDL non è quello per Berlusconi, ma quello per Marguerettaz?

3 giugno 2009

lunedì, la somma farà il totale?


Rhédy chéri,

drôles de valdôtains: c'est mercredi, mancano meno di tre giorni al voto, stasera comizi finali, ma nessuna atmosfera da dernière semaine. Zero capannelli, scarsi in città i falchi intercettatori da marciapiede agli angoli che contano, sempre la solita compagnia di giro per i paesi - ogni lista con la sua, ognuna diversa - che per un mese è andata per altrimenti deserti comizi(etti) giusto per fare numero ("vediamo di non fare troppo cattiva impressione...").
Quanta gente andrà a votare? Il 62%, come nel 2004? Di più? Di meno?
L'apparentamento dell'Union Valdôtaine al PDL, considerato empio e contro natura da parte degli elettori dell'UV e del PDL, farà salire o calare la percentuale di partecipazione al voto?
Un eventuale aumento dei votanti si tradurrà in un travaso di voti verso il Galletto o in un festival della scheda bianca?
Oppure, come sostiene qualcuno, gli ostaggi umani argineranno l'emorragia, le message est passé e le trippe mammellate, turandosi il naso "e quant'altro" - direbbe Rennie Smith, in pectore (suo) Sindaco di Aosta - apporranno in massa la crocetta sul jambon de Bosses?
Cosa hanno capito gli elettori del PDL?
Che votare Marguerettaz equivale a votare per il PDL?
Oppure che votare PDL equivale a votare per Marguerettaz?
Chi avesse capito la seconda, andrà a votare?
O prevarrà in ogni caso il nostro vecchio adagio "alle elezioni con i tuoi, allo hammam con chi vuoi"?
I Depretis d'ici, illuminati da un'epifania cadendo dallo sgabello durante un happy hour sulla via di Tabasco, hanno ufficiosamente attivato un servizio di pronto soccorso al vincitore, che alimenta non poco la confusione.
La madre di tutte le domande: premesso che nelle europee del 2004 la lista UV-SA-FA prese 21.124 voti e le liste confluite oggi nel PDL 13.535, la somma dei voti delle liste "Vallée d'Aoste" e PDL sarà uguale, superiore o inferiore a quattro anni fa (34.659)?
Cosa troveranno lunedì nelle urne i valdostani?
Sulla carta Marguerettaz pare avere ben poche chances. Qualcuna di più forse Louvin (chez Di Pietro potrebbero servire molte meno preferenze).
Se saranno entrambi eletti, o entrambi bocciati, si potrà dire tutto o il contrario di tutto, la politica serve appunto a questo. Idem se Marguerettaz fosse eletto e Louvin no. In questi casi resterebbe da verificare se la serendipity degli apparentamento-boys si rivelerà giustificata o se dovranno riattraversare lo specchio.
Ben maggiore però il casino se fosse eletto solo Louvin e/o gli elettori UV e PDL bocciassero sonoramente il padre di tutti gli apparentamenti non facendo quadrare il conto dei voti.
Si aprirebbe la caccia ai responsabili e un duro regolamento di conti.

Strana la politica in montagna, eh, Rhédy? Non come da noi...
Stammi bene, bisou à Roxane.
Usbek

6 aprile 2009

Elezioni europee: prove politiche di trasmissione

Da diverso tempo i media valdostani pubblicano appelli dei Consiglieri regionali del PDL all’Union Valdôtaine affinché riveda il quadro delle sue alleanze. Nel caso di una sterzata a destra, dicono, in favore del Popolo delle Libertà, essi s’impegnerebbero a favorire e rendere più proficui per il Governo regionale i rapporti con quello centrale.
In stretto politichese, l’unica risposta del Conseil Fédéral UV è stata sinora il mandato ai suoi massimi rappresentanti di fare il possibile perché la Valle d’Aosta possa finalmente avere un suo rappresentante a Bruxelles. Vediamo se stasera il Conseil si pronuncerà più chiaramente.

Le candidature per il Parlamento europeo, il modo in cui avverranno le scelte di partiti e movimenti e le relative dichiarazioni ufficiali costituiranno perciò un’importante cartina di tornasole. Esistono reali e concrete intenzioni dell’Union Valdôtaine di ridiscutere le sue alleanze? Rischierebbe l’UV problemi di tenuta interna, considerata l’âme gauchiste che da sempre la caratterizza? L’emorragia verso Renouveau e Aoste Vive (il Galletto) ha spostato in modo così sostanziale i rapporti tra le componenti di sinistra e di destra al suo interno? L’apparente luna di miele tra alcuni esponenti unionisti e alcuni Consiglieri regionali del Popolo delle Libertà sboccherà in una presa di posizione ufficiale UV a favore del PDL?

Sul fronte del Popolo delle Libertà, caratterizzato da un prevalente voto d’opinione, estraneo in Valle alle reti d’interesse clientelistico personale, gli elettori sarebbero favorevoli ad un accordo con l’UV oppure preferirebbero proseguire la pur faticosa traversata nel deserto fino alla terra promessa dell’alternanza? Non è forse l’alternanza uno dei valori fondamentali sostenuti e realizzati dal PDL nel nostro Paese? Non cozza essa duramente con il dividi et impera implicito nel precetto “ni droite ni gauche”? Alternanza può avere qui da noi significati diversi da “alternativa all’UV”?

Su un piano più realistico si possono avanzare più ipotesi.

Scenario uno (vive da solo o, a scelta, con uno qualsiasi dei tre successivi): l’UV dichiara ufficialmente e inequivocabilmente, prima delle elezioni europee, che il PDL entra, o entrerà subito dopo, quale che sia il risultato, nella compagine di maggioranza in Regione. E’ possibile? Che succederebbe nell’elettorato dell’UV?
Scenario due: l’UV non presenta una propria lista ma concorda di inserire un candidato unionista nella lista del PDL, e stringe un accordo di scambio di preferenze con un candidato PDL di fuori valle. Come sarebbe percepito dall’elettorato valdostano del PDL? Seguirebbe l’indicazione, votando per un unionista? Se così non fosse, non ci sarebbe il rischio di sentirsi dire, dopo le elezioni: “la gente, gli elettori non hanno capito, i tempi non sono maturi…?”. Quanti unionisti voterebbero una compagine con Silvio Berlusconi capolista?
Scenario tre: l’UV propone al PDL valdostano di “desistere” non presentando un proprio candidato e di votare il candidato unionista di una lista unionista, in cambio di un mutato futuro atteggiamento. Fantapolitica.
Scenario quattro: è l’UV a “desistere”, invitando il proprio elettorato a votare per un candidato del PDL valdostano. Esiste un tale candidato? Come per lo scenario uno, sarebbe realistico tutto ciò? Che farebbero gli elettori unionisti?
Scenario cinque: le ipotesi da uno a quattro vengono tutte scartate, per cui alla fine si va come al solito, ognuno con il suo candidato, ognuno diverso, promettendosi reciprocamente durante le trattative che, se non si calca troppo la mano durante la campagna elettorale al punto di compromettere i rapporti, poi si vedrà. Domanda: le garanzie?

Negli scenari, sostituendo la Lega al PDL, poco cambia, ma sorgerebbe spontanea la domanda: "dove stanno i voti per andare in Europa?". Con uno spruzzo di apparentamenti la musica non cambierebbe poi molto. Di possibili accordi con il PD e Galletto non si ha più notizia.

Il prossimo futuro si annuncia perciò assai interessante. Speriamo solo che tutto si svolga nella massima chiarezza e trasparenza e gli elettori possano perciò esprimere alle europee un consenso responsabile e informato.

5 giugno 2008

diciamocela tutta

contrario come sono al politically correct e all'eufemismo politico, per quanto ritroso nel parlare delle mie vicende, non vorrei dare l'impressione di voler far passare sotto silenzio quanto mi è successo alle elezioni dello scorso 25 maggio:

sono stato trombato

grazie
a chi si è impegnato perché ciò avvenisse
grazie a chi ha avuto fiducia in me e che non avrei dovuto deludere

15 aprile 2008

14 aprile 2008

(com) union & libération

sintesi brutale di un lungo pomeriggio nel salone regionale attaccati ai monitor che snocciolavano i risultati elettorali seggio dopo seggio:
si a Fosson, no a Perrin, si a Nicco, no a Perron.
In pratica la coalizione UV-FA-SA ha dimostrato di non essere in grado da sola di far eleggere un parlamentare. E' stato il popolo di comunione e liberazione a fare la differenza: sì a Tonino, no a Ego. C'est si simple.
Si tratta ora di sapere chi, tra i trentacinque candidati alle regionali, è stato scelto dalle sezioni e dal Conseil Fédéral per il suo imprinting ciellino così forte da non disperdere i quei voti (non UV) in più che hanno mandato Tonino Fosson a Roma, il voto di chi ha cantato durante la campagna elettorale "dont' cry for me augustina" (dal musical "évita perrón").
In serata grande, secco e breve intervento di Mario Pirani a porta a porta. Non c'entra, ma grande lo stesso.

12 aprile 2008

andate a lavorare...

piazza Chanoux, stamane, ore 11.30. Quattro signori che non conosco. Oltrepassandoli mi sento apostrofare alle spalle ad alta voce: "andate a lavorare!". Mi giro, torno sui miei passi e tendo la mano a quello che mi pare abbia parlato. Gli auguro buon fine settimana.
"Sa, è che siamo tutti stufi dei politici... - dice un po' imbarazzato - ...però domani, per carità, andiamo a votare, anche se a noi nessuno da niente", aggiunge sorridendo.
Questo il clima, giusto perché si sappia che lo so. Non che saperlo aiuti molto. Suggerimenti?

4 aprile 2008

buon voto...!

29 marzo 2008

primi commenti ragionati

Partiamo dalle politiche del 2006. Le liste in campo oggi non sono le stesse (otto erano allora, cinque saranno il 13 e 14 aprile). I risultati 2006 vanno perciò prima di tutto spalmati sulle cinque liste attuali. Nel farlo è inevitabile che ognuno, filtrando con le proprie opinioni personali, stabilisca un suo punto di partenza verosimile (pur se non esatto), per valutare i risultati del sondaggio e capire se e quanto gli scostamenti dal quadro iniziale sono giustificati dalle variazioni intervenute dal 2006 ad oggi nel quadro politico e quanto invece è probabile che siano il risultato delle marachelle di qualche birichino che ha trovato il sistema di votare più volte nel sondaggio. Iniziamo con i risultati del 2006:
2006 Senato:
44,16% (32.553 voti) Galletto (Perrin)
31,98% (23.573 voti) UV-FA-SA (Rollandin)
15,61% (11.505 voti) CDL (Magnani)
3,08% (2.274 voti) UDC (Bracci)
2,13% (1.573 voti) Lega Nord (Ferrero)
1,42% (1.046 voti) Pensionati (Pedullà)
1,05% (775 voti) AS (Borluzzi)
0,56% (416 voti) Fiamma (Margara)
2006 Camera:
43,44% (34.167 voti) Galletto (Nicco)
30,66% (24.118 voti) UV-FA-SA (Vierin Marco)
17,00% (13.372 voti) CDL (Lattanzi)
2,90% (2.282 voti) UDC (Bringhen)
1,99% (1.566 voti) Lega Nord (Falco)
2,02% (1.587 voti) AS (Alessandra Mussolini)
1,44% (1.135 voti) Pensionati (Bertone)
0,55% (430 voti) Fiamma (Pietrantonio)
E se i partiti fossero stati i cinque attuali? Effettuiamo innanzi tutto una redistribuzione brutale, applicando semplicemente le alleanze dichiarate per queste elezioni. Avremmo allora avuto nel 2006 al Senato:
44,16% (32.553 voti) Galletto
35,06% (25.847 voti) UV-FA-SA+UDC
17,59% (12,967 voti) CDL+Pensionati+Fiamma
2,13% (1.573 voti) Lega Nord
1,05% (775 voti) AS
E alla Camera:
43,44% (34.167 voti) Galletto
33,56% (26.400 voti) UV-FA-SA+UDC
18,99% (14.937 voti) CDL+Pensionati+Fiamma
1,99% (1.566 voti) Lega Nord
2,02% (1.587 voti) AS
Due osservazioni: nel 2006 l'UDC faceva parte, a livello nazionale, della Casa delle Libertà. E' ragionevole presumere (my personal opinion) che l'effetto dell'attuale dinamica nazionale PDL-UDC suggerisca di spostare almeno metà dei voti UDC verso la CDL. Non sfugga poi che il nome Mussolini "tira" più di altri meno noti, per cui presumibilmente va riequilibrato il rapporto Camera-Senato del 2006, dove Borluzzi portò a casa la metà dei voti di Alessandra Mussolini, che quest'anno non è candidata in Valle. Applicando questi due filtri, la situazione di partenza su cui ragionare dovrebbe essere al Senato:
44,16% (32.553 voti) Galletto
33,52% (24.710 voti) UV-FA-SA+UDC
19,13% (14.104 voti) CDL+Pensionati+Fiamma
2,13% (1.573 voti) Lega Nord
1,05% (775 voti) AS
e alla Camera:
43,44% (34.167 voti) Galletto
32,11% (25.259 voti) UV-FA-SA+UDC
21,45% (16.871 voti) CDL+Pensionati+Fiamma
1,99% (1.566 voti) Lega Nord
1,01% (794 voti) AS
Ovviamente si tratta di un ragionamento arbitrario, sul quale molti non saranno d'accordo. Ognuno faccia il suo, cambieranno un po' gli spostamenti, il metodo rimane.
Su questa situazione di partenza andrebbero fatte poi valutazioni su come può essersi spostato il voto dal 2006 ad oggi:
Galletto più pimpante o meno? Renouvive in calo, in salita, stabile? Quale l'effetto ricostituente Rollandin-Cva sull'Union? Che cosa pensano i vecchi unionisti doc del ciellino Fosson? Quanto potrebbero spostare su Fosson i ciellini presenti negli altri partiti? Quanti voti può spostare il carisma intellettuale di Perron? Qual'è lo stato di salute di Stella Alpina e Fédération? Il PDL risente del clima nazionale favorevole al centro-destra? Quanto è forte il segnale di personaggi come Cleto Benin e Giuseppe Gambardella che escono allo scoperto contro l'UV? Proseguirà l'emorragia della Lega in Valle o essa manterrà i suoi voti? Cos'è rimasto in mano all'UDC? Lo zoccolo duro di Borluzzi è intatto?
Queste e tante altre variabili modificheranno il 13 e 14 aprile la situazione di partenza trasformandola nel risultato finale.
La domanda è: il risultato del sondaggio, al netto del Borluzzi-scherzo, rispecchia in qualche modo l'effetto di tutte le variabili che agitano il sistema valdostano o ha barato anche qualcun altro?
Una sola cosa è certa, giocateci pure i vostri soldi: c'è un 26% circa da togliere alla premiata ditta Monza-Borluzzi e da distribuire agli altri. Rimane il fatto che, al netto del resto, UV-SA-FA devono succhiare 4.500 voti al Galletto per mandare Tonino Fosson e Ego Perron a Roma .

28 marzo 2008

23.50: via il sondaggio (15 giorni dal voto)

risultati finali
senato (381 voti): Monza 27%, Fosson 24%, Benin 24%, Perrin 23%, Ferrero 2%
camera (360 voti): Borluzzi 28%, Nicco 24%, Perron 24%, Gambardella 23%, Giovannucci 1%
serietà del sondaggio: minima
manipolazione dei dati: elevata
commenti: domani

sondaggio: commenti, please...


Il sondaggio (si fa per dire) sta per scadere. Spostate qui sotto i vostri commenti prima che stasera venga chiuso. Potete sempre aggiungere nel commento il vostro personalissimo cartellino.

24 marzo 2008

dispar condicio

ricevo oggi da "il forbiciastro":

"...alla foire della paquerette di courmayeur erano esposti sicuramente 500 galletti di legno, forse 1000; per rispettare la par condicio non dovrebbero essere esposti in questo momento..."

21 marzo 2008

"un circolo di deficienti..."

La fuga in avanti di Stefano Presa si è incagliata ieri sera durante il comizio del PDL ad Aosta. Commentando il Presa-pensiero sul voto utile ("votate Fédération, se no nous affossons Fosson"), l'ex-ministro Claudio Scajola ha delegittimato la presa di posizione di Presa definendo il circolo della Libertà di Presa a Courmayeur "un circolo di deficienti".
Presa non l'ha presa fingendo di non essersela presa. Se l'è presa. Ha abbandonato il De La Ville precipitosamente e, appreso che non fa più presa neppure su Maria Vittoria Brambilla, parrebbe aver mollato la presa proprio quando credeva di aver compiuto un'impresa.

Chissà se Lavoisier, chimico leader della Fédération, sosterrà ora che non si tratta di un grosso problema, ma solo di un grosso equivoco. Antonio Grosso sarebbe costretto a ribattere di non essere né grosso né equivoco.

20 marzo 2008

prove di sondaggio

per provare un nuovo script ho inserito a destra un sondaggio. Se rallenterà il blog lo toglierò. In ogni caso lo toglierò entro i termini previsti vper i sondaggi durante le campagne elettorali.

16 marzo 2008

instant books

Cresce in modo esponenziale la velocità con cui i fatti generano informazioni, queste producono effetti e talora si trasformano in prodotti. Questa velocità è talmente elevata che capita talora che si inverta la freccia del tempo e le conseguenze precedano le cause, come in alcuni romanzi di fantascienza.
Un esempio in casa: non si è fatto in tempo ad apprendere che Stefano Presa, l'anello di congiunzione tra Dio e Michela Vittoria Brambilla, dal Circolo della Libertà di Courmayeur aveva definito unico voto utile quello per la Fédération, che ci avevano già pubblicato un libro.

10 marzo 2008

a proposito di sniper

abbiamo corso il serio pericolo di rimanere senza kinderfettallatte. L'annunciata candidatura di Fiona May nelle liste del PDL, fortemente sponsorizzata da Mario Pescante, è evaporata giovedì nello spazio di un mattino. Sui media era stata confermata. Una soluzione soddisfacente per risolvere i contratti tv (spot Ferrero e una nuova fiction Rai, problemi con la par condicio) pareva essere stata trovata. Poi, giovedì mattina, contemporaneamente, entrambi gli avvocati avrebbero comunicato un'improvvisa inversione di rotta. Se Fiona si fosse candidata avrebbero chiesto un mega risarcimento danni. Vero, non vero? Di sicuro c'è solo che Fiona è istanteneamente è sparita dalle liste. Un sospirone di sollievo: durante la campagna elettorale non dovremo privarci né di kinderfettallatte né di larissasembrinuastrega.

9 marzo 2008

meglio prevenire che sopprimere

quando il mercato degli attentati ristagna, i cecchini ("sniper" in inglese), per non stare con le mani in mano, si tengono allenati con le campagne elettorali. Questi mercenari si mettono a disposizione delle segreterie dei partiti per il killeraggio su commissione. Si va dal linciaggio dell'avversario durante le primarie a quello del candidato premier durante la campagna elettorale vera e propria. A volte, come da noi (vedi La Stampa di ieri), dato che prevenire è meglio che reprimere, il compito di questi specialisti consiste nel cercare d'impedire alle liste avversarie di trovare candidati. L'arma preferita è un fucile telefonico ultraleggero (NokiArmalite AR-15/M16 o Remington 22/250), di facile trasporto e occultamento, dotato di silenziatore. Tre tipi di munizioni a scelta: tutte utilizzano il bossolo WYF "Watch Your Family" (guarda che tieni famiglia), con la possibilità di scegliere, a seconda dei casi, fra tre proiettili, identificati con la lettera P ("persuasion"), I ("intimidation") o M ("menace").
Nella foto a sinistra la squadra del SPST ("special political sniper team") in allenamento alcuni mesi fa in una località segreta. Unico a viso scoperto l'istruttore Henk Kraaijenhof, specialista in D&DO ("doping & dirty operations", doping e operazioni truccate), consulente della Juventus in era pre-guarinelliana. Kraaijenhof stesso ha intitolato la foto "still working for the best". I due in ginocchio a sinistra si stanno occupando in questi giorni del cecchinaggio di Barack Obama per conto della famiglia Clinton. A fianco di Henk i quattro specialisti che seguono la campagna elettorale in Spagna (tre lavorano per Zapatero, uno per Rajoy, l'Eta è autosufficiente).
I tre in piedi a destra lavorano da un paio di settimane in Valle: installato lo scudo termico per proteggere Fosson e Perron da candidature pericolose, stanno ora definendo un nuovo "contratto" per le regionali.
Per non continuare a dipendere dall'estero, l'UV (foto a destra), con la collaborazione della Guardia Nazionale statunitense, ha inaugurato ieri all'aeroporto di Saint-Christophe la scuola di cecchinaggio DFA (Difesa Forte dell'Autonomia).

27 febbraio 2008

sintesi per provare a capire

Caveri non si candida, Perrin si candida, Perrin non si candida, il Conseil conferma l'alleanza, purché non nazionale, Nicco propone le larghe intese (Galletto più Union), Cesal rifiuta per scadenza termini, Caveri non si candida, Perron si autocandida, Fosson forse si candida, Perron lo candidano? Nicco e Perrin alla fine si candidano, palla all'Union, perché Perron non si candida? Ah, no, si candida. E' Vierin che non si candida. Ma Vierin quale (Siro, Nathalie, Vivienne, Laurent, Fabrizio, Dino, Adriana, Marco)? Forse Fosson si scandida, ma il Conseil Féderal la settimana prossima potrebbe ricandidarlo. E Perron, lo disautocandidano candidandolo?
Quale logica in tutto ciò?
Provate a pensare in questi termini: il Galletto teme che il 9 aprile non si ripeta, l'Union teme che il 9 aprile si ripeta. Nessuno vuole rimanere con il cerino in mano.
Il ballo della scopa.

8 febbraio 2008

elezioni 7 - sembrava facile...

elezioni 5 - quali e quante liste? non ha stimolato molti commenti, il contenuto poteva sembrare scontato. Gratta gratta però qualche piccolo ragionamento si può fare.
Nel 2003 l'UV prese alle regionali il 50,22% dei voti validi e Stella Alpina più Fédération il 21,29% (71,51% in totale, 25 seggi, oggi ridotti a 24). Da allora è nata Vallée d'Aoste Vive, poi è stata la volta di Renouveau, entrambi frutto di scissioni dell'UV, la cui consistenza attuale non è però nota: nessuno sa quale possa essere il risultato di Renou-Vive il 25 maggio e quanti consiglieri sottrarrà ad UV-SA-FA.
La scelta dell'UV (correre sola o in coalizione con SA e FA) non è così banale. Correre assieme potrebbe portare a quattro esiti:
1 - ottimo (non molto probabile): con il 63% dei voti la coalizione si assicura 22 consiglieri, 23 con il 66%, 24 con il 68,6% ecc.;
2 - discreto (possibile): con un risultato tra il 50,01% e il 59,7%, ne prende 21 (premio di maggioranza);
3 - appena sufficiente (non impossibile): risultato sotto il 50%, ballottaggio e successiva vittoria: 18 consiglieri secchi;
4 - pessimo (improbabile): risultato sotto il 50%, ballottaggio e sconfitta al ballottaggio.
Tralasciando il poco probabile caso 1, nel caso 2 i 21 seggi ottenuti, suddivisi tra i tre partiti, imporrebbero una cura dimagrante all'Union. Se SA e FA "tenessero" (8 consiglieri), l'UV scenderebbe da 16 a 13. Qualunque altra distribuzione uscisse dal voto, la somma farebbe sempre 21, ossia qualcuno ci rimetterebbe, e non poco.
Nel caso 3 non solo i seggi da suddividere sarebbero ancora meno (18), ma sarebbe addirittura necessario trovare ulteriori alleanze (con 18 non si governa) ridiscutendo tutti gli accordi pre-elettorali tra alleati. No buono.
Il caso 4 (la coalizione perde il ballottaggio) è improbabile ma non impossibile. Un secondo turno di voto potrebbe, infatti, scatenare un altro referendum pro o contro Augusto Rollandin, una replica del 9 aprile 2006.

Per questo esiste nell'UV la corrente "corriamo da soli". Il ragionamento (semplicistico, ma non privo di fascino) è: "corriamo da soli, arriviamo comunque al ballottaggio, lì scatta l'operazione autonomia in pericolo, tutti ce l'hanno con noi, chi è contro di noi è contro l'autonomia, vinciamo il ballottaggio, facciamo 18 da soli e, dopo le elezioni, facciamo l'accordo con Stella Alpina e Fédération". Il rischio di questa soluzione è che, scaricate all'ultimo momento, SA e FA potrebbero fare un accordo con la Premiata Ditta Sandri, Riccarand & c. e mandare per cinque anni l'Union all'opposizione. Ammesso che in questa Valle si possa resistere così a lungo all'assedio dei sindaci, la vera corazzata dell'Union.