la relatività generale di Einstein aveva dimostrato che a velocità relativistiche si può distorcere lo spazio-tempo.
Ieri l'assessuastronomo Guido Cossard, nella sua conferenza stampa sul campo scuola di atletica di corso Lancieri, ha dimostrato che, a lentezza da Comune di Aosta, si può addirittura distorcere la realtà.
Albert Einstein formulò dapprima la teoria della relatività speciale e solo successivamente quella della relatività generale.
Cossard fa progredire oggi la scienza fino alla relatività comunale.
Un grande.
Qui sotto l'odierna comunicazione scientifica della rivoluzionaria teoria della relatività comunale. Al primo che indovinerà almeno due delle "distorsioni" contenute nelle dichiarazioni dell'astroassessore sarà inviato in omaggio il DVD del film di Mel Brooks "Balle spaziali" più un libro di Guido Cossard, al secondo classificato due libri, al terzo classificato l'intera produzione letteraria dello scienziato (4 libri 4).
PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
____________
3 aprile 2009
Cossard facit saltus
superata la relatività generale
Einstein ormai obsoleto
superata la relatività generale
Einstein ormai obsoleto
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28 gennaio 2009
veillà, veillà: il buon senso prevale
in Comune (sala Cesarini) è appena avvenuto un incontro del Sindaco con gli esercenti: risolto il problema della veillà (vedi post qui sotto).
Ricevo e posto:
"Ringraziamo il Sindaco di Aosta per la sua disponibilità in quanto oggi, intercedendo per noi con gli organizzatori della Fiera, ha risolto la questione concedendoci il permesso richiesto.
Auspichiamo che tutto questo sia uno spunto futuro per tutti i nostri colleghi del centro storico, al fine di dare alla città, in questo giorno di grande festa, un servizio migliore. Flavia Balbis"
Bravo Guy!
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veillà, veillà, che cosa non si fa per te:
Aosta n. 1 anche nella qualità dei servizi ai turisti
Considerazioni del titolare di un pubblico esercizio che paga le tasse al Comune per poter fare il suo lavoro in Piazza:
Lo staff informa che venerdì 30, sera della veillà, il locale chiuderà al pubblico alle ore 21,30 e proseguirà la nottata con una festa privata organizzata dall'Associazione Studentesca Universitaria.
Ci spiace di non poter offrire un servizio a tutti i cittadini ed i turisti presenti alla manifestazione ma la nostra è stata una scelta obbligata, per evitare problemi di ordine pubblico all'interno del locale, preso d'assalto nelle precedenti edizioni.
Problemi che, come abbiamo potuto appurare nella passata edizione estiva, si sarebbero risolti con la posa di un banco di servizio esterno: per l’occasione un ombrellone con un paio di tavoli, posti di fronte al nostro locale, DOPO che gli artigiani hanno terminato la loro esposizione.
Permesso che, ad oggi, ci è stato negato dall'organizzazione della Fiera e di conseguenza dal Comune... pensate un po'... per “problemi di ordine pubblico”!
Ebbene si, in centro ad Aosta durante la veillà possono "stare sulla strada" solo le proloco, i banchi della piadina emiliana, quelli delle caldarroste, i venditori di palloncini colorati e, perchè no, anche una manciata di banchetti abusivi (oltre ai pifferi peruviani che fin dall'anno mille sono la caratteristica di Sant'Orso, n.d.r.).
Noi, in possesso di una regolare licenza di somministrazione proprio su Piazza Chanoux, a quanto pare non ne abbiamo diritto. Per l’occasione non possiamo far altro che adeguarci... alla faccia della vocazione turistica di questa città, tanto decantata sui depliants pubblicitari ma ben poco messa in pratica.
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10 gennaio 2009
la mejo qualità der reame
Il Sole 24 ore ci ha rivelato in zona Cesarini, il 29 dicembre, che i cittadini di Aosta godono della migliore qualità di vita di tutto lo stivale.
Così Aosta ha intasato le prime pagine nazionali e massacrato i palinsesti di tutti i tg: autonomia, piccolo è bello, Nord funziona. Piazza Chanoux campeggia sull'inserto speciale di 24 ore. Aosta à la une, insomma. E giù interviste a Grimod, Cossard e soci che facendo le fusa hanno svelato all'universo mondo il quarto segreto di papà Marcel, custodito dal 1917 fino ad oggi da una pastorella di Arpuilles, Soeur Lucie Des Saints, scolpito nella cripta segreta della chiesetta di Saint-Martin de Corléans.
E' il magico mantra palindromo per governare Aosta garantendo feliciqualità ai suoi cittadini: ognifedefingo.
Spontanea sorge però la domanda: che cosa rende gli aostani così felici?
I quotidiani imbottigliamenti del traffico? Il triangolo magico Pont-Suaz- ponticello sul Buthier-incrocio Via Chambéry-Via Festaz? La mancanza di verde urbano? Il robusto inquinamento, aggravato dagli ingorghi di cui sopra? Le rotonde demenziali che impediscono di svoltare persino ai mezzi pubblici (passino gli autoarticolati)? I pizzi spaccaruote ai marciapiedi? Lo sgombro neve fantasma? La burocrazia che azzanna alla gola e dissangua i cittadini? L'illegittimo rifiuto di farsi protocollare un'istanza o una dichiarazione (una DIA, per dire...) al momento della sua presentazione? Gli impianti sportivi chiusi, alla faccia del servizio ai cittadini? Le palestre scolastiche fantasma? Il costo dei parcheggi, tra i più cari d'Italia? Quelli gratuiti, una specie in via di estinzione? I camion della monnezza che pattugliano i dehors nelle ore di punta? Le feroci macchine da multa sguinzagliate dall'APS? Le voraci farmacie pubbliche, più care di quelle private?
Scartando l'ipotesi di un epidemico masochismo, ci resta solo, saltati i titoli cubitali, da analizzare a fondo il dossier "Qualità della vita" allegato appunto il 29 dicembre a Il Sole 24 ore. Scopriamo così che:
1 - Aosta non c'entra nulla, la ricerca statistica non riguarda i capoluoghi, ma le intere province, nel nostro caso "tutta la Regione". Ecco che Aosta, uno dei capoluoghi peggio gestiti, si prende i meriti degli altri 73 comuni ben gestiti, che nella ricerca mai sono citati. Quindi "Aosta prima nella qualità della vita" è una bufala mediatica;
2 - non si tratta di un'indagine realizzata intervistando la popolazione (gli utenti), ma è il semplice frutto dell'elaborazione statistica di dati provenienti dalle amministrazioni stesse o da altre istituzioni (Camere di commercio, catasto, ministeri ecc.);
3 - molti dei parametri considerati falsano il risultato finale a causa delle caratteristiche geoterritoriali di molte province;
4 - la conclusione vera sta a pag. 19 del dossier: "La felicità sta di casa a Bolzano". Appena hanno chiesto direttamente il parere agli abitanti, la Valle d'Aosta, prima per reddito, crolla al 30° posto per soddisfazione percepita dai suoi cittadini.
La ricerca è suddivisa in sei "tappe" ognuna delle quali considera sei parametri. Sono perciò 36 le sottoclassifiche. Non è chiaro se, ai fini del ranking finale tutte e 36 siano valutate alla pari o applicando una pesatura differenziata.
Cliccate sulle tabelle per espanderle.Prima tappa: tenore di vita
Sei sotto-traguardi:
1 - La ricchezza prodotta: siamo quarti. Consideriamo però che gli stipendi dei dipendenti regiocomunali entrano nel pil, che quasi tutto il resto è di società controllate dalla Finaosta, ossia dalla Regione, che la CVA ha beneficiato del petrolio alle stelle (oggi tornato alle stalle), e che il Casinò è proprietà della Regione. L'agricoltura è privata ma interamente sussidiata, la sanità privata non esiste ecc. Quindi siamo quarti ma la ricchezza prodotta (oops, scusate, distribuita) è per lo più pubblica.
2 - I risparmi allo sportello. Dodicesimi. Stesso discorso di cui sopra. Abbiamo i soldi (su questo...). Sarebbe simpatico conoscere però quanti depositi sono pubblici e quanti privati, perché facendo il calcolo per abitante risultano accreditati sul conto dei singoli valdostani anche i soldi pubblici...
3 - importo medio/mese delle pensioni: diciassettesimi. Per dare un'idea, le pensioni medie sono del 20% inferiori a Milano, prima in classifica.
4 - I consumi della famiglia di auto, mobili, elettricità: qui siamo primi, non c'è dubbio, spendere, spendiamo. Il 20% in più dei milanesi. Quindi, in soldoni, guadagnamo di meno, spendiamo di più, quindi risparmiamo meno. Est-ce qualité?
5 - L'inflazione, l'aumento del costo della vita: diciannovesimi.
6 - Costo dell'abitazione: ottantasettesimi (cioè tra i più cari). Il dato medio è ovviamente drogato dai prezzi delle località turistiche, ma non si può certo dire che questo faciliti la reperibilità di case a buon mercato per i valdostani.Seconda tappa: affari e lavoro
Sotto-traguardi:
1 - Lo spirito d'iniziativa: ventesimi. Giocano il numero degli alberghi, artigiani, professionisti, il popolo delle partite IVA.
2 - Chi apre e chi si ritira: ottantottesimi, qui andiamo male. Per di più la maggior parte delle nuove imprese sono aperte da extracomunitari (che, con il 6% della popolazione, producono oltre l'8% del nostro pil, ossia lavorano di più...). Senza gli immigrati qui andremmo molto peggio.
3 - Chi fallisce: ventesimi.
4 - I protesti: noni. Anche qui sarebbe utile conoscere la percentuale di clienti privati e pubblici. Nella parte pubblica, infatti, non esistono protesti. Perciò il dato medio dice poco e contributi e assistenzialismo confondono ancora di più il quadro.
5 - Alla ricerca di un posto: diciassettesimi.
6 - I giovani occupati: ventitreesimi. Non pare un risultato brillante, non c'è male, ma non siamo certo da primo posto.Terza tappa: Servizi, Ambiente e Salute
Sotto-traguardi:
1 - Indice Tagliacarne sulla presenza d'infrastrutture: novantaquattresimi. Non serve commento: abbiamo mamma Regione, non abbiamo le infrastrutture. Che sia mamma Regione la madre di tutte le infrastrutture?
2 - Pagella ecologica: ventinovesimi, roba da suiper qualità della vita?
3 - Il clima: cinquantaseiesimi. Qui prendiamo quello che ci manda il Signore. Non certo da primo posto in ogni caso.
4 - Sicurezza delle strade: trentatreesimi. Non serve commento, salvo notare che fanno meglio di noi (tra le altre) Potenza, Isernia, Cosenza, Crotone, Benevento, Avellino, Vibo Valentia, Agrigento, Enna, Caserta, Campobasso, Napoli, Caltanissetta, Nuoro, Catanzaro, Reggio Calabria, Matera, Salerno, Lecce, Taranto, Foggia, Messina, Frosinone, Palermo.
5 - A scuola, tasso di dispersione alle secondarie: cinquantaquattresimi. Roba da matti. Di più non val la pena di dire.
6 - La velocità della giustizia: sedicesimi. Senza infamia né lode. Finché non sarà riformato l'istituto della prescrizione (temo che non avverrà mai) prendiamo quello che ci viene.Quarta tappa: l'ordine pubblico
Sotto-traguardi:
1 - la microcriminalità: cinquantaseiesimi. Da andarne fieri?
2 - gli appartamenti svaligiati: ottantaseiesimi. Di male in peggio. Vergogna.
3 - Furti d'auto: dodicesimi. Qui andiamo meglio, il territorio e la rete stradale aiutano.
4 - Allarme rapine: undicesimi. L'imbuto del fondo valle costituisce un certo deterrente, ma non siamo certo i campioni del mondo.
5 - Giovani "fuorilegge": Quarantanovesimi. Chapeau!
6 - L'andamento dei delitti: quarantaseiesimi. Chapeau melon!Quinta tappa: La popolazione
Sotto-traguardi:
1 - Densità demografica: secondi. Qui siamo al ridicolo. Con oltre la metà del territorio valdostano sopra i 2.000 metri, il fatto che abbiamo una densità media abitativa bassa non costituisce certo un fattore di qualità proporzionale.
2 - Arrivi e partenze: settantunesimi. Sans commentaires.
3 - Nelle culle: quarantaduesimi. Direbbe Luciana Littizzetto: non so la qualità della vita, ma la libido da queste parti non è certo gran che. Jolanda grida vendetta.
4 - Rapporto giovani/anziani: sessantesimi. Appunto...
5 - Investimento in formazione: cinquantottesimi. Il y a quelque chose qui cloche. E l'Agenzia del Lavoro, crocicchio del consenso Regione-Sindacati? E i fondi comunitari? E...
6 - Gli stranieri: sessantesimi. Ce la giochiamo in bassa classifica, dato, questo, variamente interpretabile. Sempre bassa classifica en tout cas.Sesta tappa: Tempo libero
Sotto-traguardi:
1 - Acquisti in libreria: ventitreesimi. Innanzi tutto, sarebbe curioso conoscere il dato depurato dai libri commissionati, comperati e regalati da mamma Regione, di fatto l'editore number one in Valle. E' sotto gli occhi di tutti il fatto che di librerie ce ne sono veramente poche, anzi, meno. Servirebbe sapere: quante librerie, quanti libri online acquistati ecc. rispetto allla media nazionale, se no il dato è ciucco.
2 - Il grande schermo; sesti. Servirebbe anche qui il dato scorporato tra sale a pagamento, cineforum sussidiati ecc.
3 - La passione per la musica: secondi. Quanti i concerti pagati da mamma Regione e quanti quelli che starebbero economicamente in piedi da soli?
4 - La ristorazione: terzi. Su questo non c'è dubbio: abbiamo i soldi (vedi prima tappa) e ce li mangiamo. Anzi, troppo spesso ce li beviamo.
5 - L'impegno per gli altri: quarti. Finalmente un dato positivo, ancorché prendere in esame il numero delle organizzazioni e non la loro consistenza ed efficacia opacizza la classifica.
6 - In forma: settimi. No comment.
Per concludere: qualcuno mi sa dire, combinando tutte queste classifiche, molte delle quali francamente mediocri, come si fa a pretendere di avere la più alta qualità della vita del paese? E perché i dati dicono così, mentre i valdostani, interpellati direttamente, hanno ben altra percezione?
Sesterzi, ludi et circenses.
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16 settembre 2008
Ghree-Mow, Dong-Zehl e il semaforo intelligente
non so se qui siano intelligenti i semafori, ma sicuramente lo sono i cinesi. Un grande display riporta di fianco il conto alla rovescia in modo che tutti sappiano quanto manca al cambio.
Il semaforo diventa rosso? Ecco che il display, rosso, lampeggia: 60, 59, 58, 57 ecc. fino allo zero, ossia quando scatta il verde. Verde diventa anche il display e lampeggia 54, 53, 52 e così via fino a quando non diventa giallo e lampeggia giallo da 6 secondi a zero quanto torna rosso e via per un altro giro. Pedoni idem.
Ovviamente da noi, con il rosso che scandisce -5, -4, -3, -2, -1 e... ...vvvia col verde, tra sgassate e martirio di frizioni parrebbe di essere a Monza, ma qui funziona.
Unico inconveniente: il sindaco di Beijing, Ghui Ghree-Mow, e il suo assessore Dong-Zehl non potrebbero ispirarsi al loro collega di Perugia, l'idolo degli amministratori del nostro capoluogo, quello che tra truffaldina riduzione del giallo e multa-camere ha moltiplicato gli incidenti e arricchito il suo comune e la solità società di Pescara titolare dell'appalto per le buste ed i francobolli, quella che si puppa 24 euro su ogni multa pagata dai cittadini (fonte RAI, direi Report...). Un mito.
Qui pare che lo scopo dei semafori non sia quello di far cassa, ma piuttosto di evitare gli incidenti. Questi cinesi sono proprio pazzi, costruiscono addirittura rotonde che fludificano il traffico anziché inchiodarlo. Pensate: riescono a svoltarvi persino i pullman, e senza alcuna manovra! Non saranno molto forti sui diritti civili, ma su quelli dei pedoni, dei ciclisti e degli automobilisti non si battono.
In cinese anche solo pronunciare APS è reato, cinque anni di campo di rieducazione.
Recidivo? Pena capitale.
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12 agosto 2008
1927
archiviando mi capitano in mano vecchie foto. questa è aosta nel 1927. in alto a sinistra il vecchio cimitero (oggi parcheggio dell'ospedale), sotto il quale spicca il campanile di saint etienne ecc.
la qualità è quella che è, ma cliccandoci su troverete un sacco di particolari interessanti.
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14 marzo 2008
Palla-indoor e virgolette (ancora?)
Ho inviato la seguente smentita a La Stampa, che anche ieri si è prodotta nel ginnico esercizio di mettermi in bocca nel titolo una frase che non ho mai pronunciato. Lascio perdere le velenose dichiarazioni di Disguido Grimod in fondo all'articolo stesso per non innescare polemiche politiche (ne sono testimonianza le mie considerazioni sulla Regione nell'articolo stesso). La classe non è acqua. D'altra parte comprendo i suoi problemi di esternazione precoce.
Il testo della smentita (nel caso La Stampa non lo pubblichi integralmente):
Egregio Direttore,
Utilizzando in modo scorretto le virgolette (vostra sistematica e deprecabile abitudine sulla quale si è persino svolto un dibattito in Consiglio regionale), mi si attribuiscono - per più nel titolo - nell’odierno articolo de La Stampa sul Palaindoor, parole che non ho mai pronunciato, e che, soprattutto, ho fatto estrema attenzione a non pronunciare. Ho, infatti, distribuito nell’occasione una sintesi scritta per punti proprio perché non sorgessero equivoci. E’ grave che in questo modo si crei un’inutile polemica. Sintetizzo qui in tre punti:
1 – il Palaindoor soffre di alcuni problemi, emersi nella gestione provvisoria e che causano giustificate lamentele, sui quali la Regione interviene sollecitamente con la massima disponibilità;
2 – non tutti sono risolvibili con interventi immediati, soprattutto se riguardano i rapporti tra la Regione (committente della struttura) e l’impresa costruttrice, ma sono attentamente seguiti dall’Assessorato alle OO.PP. e in via di sistemazione;
3 – la Regione offre ogni aiuto possibile al mondo sportivo per poter gestire la struttura anche con un contributo ai sensi della legge 16 del 29 giugno 2007;
4 – il Comune di Aosta non si è interessato sinora della gestione del Palaindoor, non ne sopporta alcun costo, non dà alcun contributo.
Ciò non significa che i problemi sono “tutta colpa del Comune”, non l’ho mai detto e non è vero. Il Comune non ha alcuna colpa. Ha semplicemente deciso che, sino al completamento del progetto (tennis, arrampicata, tribuna del Tesolin), non intende farsi carico della gestione, né sopportare alcun costo.
Se il contenuto dell’articolo è un accettabile resoconto della conferenza stampa, il titolo è falso e fuorviante e, ai sensi delle vigenti leggi in materia, chiedo che questa smentita sia pubblicata e che al titolo sia dato lo stesso risalto (dimensioni, collocazione, risalto) del titolo di oggi che, lo ripeto, formalmente smentisco.
Eddy Ottoz
13 marzo 2008
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26 febbraio 2008
dagli, ai moderni untori...
uahlim, in un commento al post sul demenziale ponte sul Buthier, afferma di avere "l'impressione che adesso si selezionino le notizie di incidenti stradali che coinvolgono i SUV per demonizzarli".
Woody Allen scrisse, mi pare, più o meno "non solo Dio non esiste, ma provate anche solo a trovare un idraulico a New York durante il weekend".
Potremmo allora ribaltare il ragionamento:
"non solo Dio esiste, ma esiste anche il diavolo.
E di sicuro guida un SUV".
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un incidente al giorno toglie la crisi di torno
La Stampa lo definisce
"un caso",
gli automobilisti
"un casino",
i carrozzieri
"una pacchia",
le compagnie assicurative
"una rovina",
il Comune di Aosta "un luminoso esempio di moderna viabilità".
Dell'articolo a fianco (cliccare per leggerlo) è sufficiente una sola frase:
"I dati della polizia locale dicono che l'apertura del ponte del Buthier ha fatto lievitare gli incidenti del 70 per cento."
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31 dicembre 2007
pillole di fine anno - 1
Ci casco ogni anno. Il quindici credi di avere ancora tutto il tempo, poi si deferla the big one e ti trovi su una tavola da surf a cercare di anticipare la schiuma che ti segue per soffocarti. In perenne discesa, in difficile equilibrio sull’eterna salita. Se cadi sei bollito. Più impegni cancelli, più ne saltano fuori. Seghi l’importante, l’urgente ti travolge lo stesso. Non certo una novità, ma dicembre è ancora peggio. Una brutta bronchite non aiuta, la sbatti in background per non mancare agli ultimi giorni di Consiglio, torna a massacrarti appena votata la risoluzione contro la violenza omofobica. Di nuovo a letto.
Nel frattempo non è che non succeda nulla, la politica non passeggia.
Il New York Times dice quello che tutti sanno essere vero (paese triste, in declino), ma tutti s’incazzano perché lo possiamo dire solo noi, parbleu! Al massimo accettiamo la “poltiglia sociale” di De Rita, ma che il NYT abbia il buon gusto di tacere!
Impazza sulla legge elettorale fino al 20 la polemica dei nanetti (è di Sartori la felice definizione) contro i gracili adolescenti: serve una legge che elimini i partitini e il loro potere d’interdizione, purché essa permetta che continuino ad esistere i partitini con il loro potere d’interdizione, gattopardapproccio tutto italiano. Non fa più neanche ridere. Che Zelig assuma Mastella come comico, per favore, forse riusciremmo a portarci un po’ più avanti col lavoro.
Dietro il sistema tedesco la trappola dello spagnolo con correzione israeliana, strizzando l’occhio al doppio turno alla francese.
Chi lavora per la baga rodze, chi per la baga blantze. Occhio all'aggettivo. Fini e Casini sparigliano il centro-destra, di là la vittima designata è Walter. Se Ualter va su, Prodi va giù. Mortadella rivivifica allora il metodo Evangelisti: “a Fra’, che 'tte serve?”. Per la stabilità della maggioranza basta chiedere. Paghiamo noi. Déjà vu.
Finché la finanziaria va: 97 articoli nella prima versione al Senato, 151 al secondo passaggio, maxiemendamento di oltre 1300 commi alla fiducia. Padoa Scoppia: “la manovra ne esce sostanzialmente intatta” (10 miliardi all’inizio, il doppio probabilmente in dirittura d’arrivo, per non dire delle aree grigie: gli aumenti di spesa sempre certi sono, le economie incerte).
Intanto un’inchiesta de Il Sole 24 ore piazza Aosta nella zona alta della classifica della qualità della vita. Ci sarebbe quasi da crederci, salvo che i parametri di valutazione paiono scelti apposta. Pare addirittura che tra le città che hanno il nome del sindaco che finisce per “rimod” Aosta sia la città più vivibile, più allegra e meno inquinata del mondo. Del mondo.
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5 dicembre 2007
Cell blog - rassegna stampa in volo
Fresche del giorno per utili riflessioni:
- "l'assenteismo nell'amministrazione pubblica costa l'1% del PIL " (Montezemolo), va aggiunto che, tra i comuni, il record negativo spetta ad Aosta (notizia di qualche giorno fa).
- "gli studenti italiani sono tra i più somari e sono ulteriormente peggiorati negli ultimi anni" (inchiesta nei 57 primi paesi del mondo).
- "negli ultimi sei anni la produttività in Italia è calata progressivamente, mentre, ad esempio, in Germania è progressivamente cresciuta" (Gr1, ore 5.00 di stamane).
Articoli notevoli pubblicati oggi:
"Il ricatto dei nanetti" di Giovanni Sartori (Corriere della Sera, editoriale)
"I due centri" di Luca Ricolfi (La Stampa, editoriale e pag. 35)
"Caso Forleo, spuntano altri veleni" - P. Colonnello (La Stampa, pag. 13)
"Rendiamoli licenziabili" di Pietro Garibaldi (La Stampa, pag 35)
"Il galleggiamento non è più possibile" di Edmondo Berselli (La Repubblica, pag. 1 e 9)
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23 novembre 2007
re ponticello ha abdicato
Rai delle 12.00, comunicato del Comune di Aosta: "avevamo scherzato, si trattava di un esperimento, si ripristina il passaggio dei veicoli attorno all'arco d'Augusto."
Traduzione in italiano: "dato che la nostra genialità aveva prodotto l'intasamento costante di tutto il traffico in uscita dal centro storico in direzione nord-sud e ovest-est, abbiamo dovuto fare marcia indietro..."
Che si trattasse solo di un esperimento è stato per due settimane il terzo segreto di Fatima del capoluogo. Solo ora, con l'autorizzazione del Vaticano, viene rivelato ai cittadini.
Chiedere scusa no...?
(cliccare sulla foto per ingrandire: lo stato, dopo soli cinque giorni, dell'angolo sud-est del ponticello, percorribile indenni solo con Smart o al massimo Panda, impercorribile comunque dagli autobus. Il ponte sarà intitolato a San Bonus-Malus, protettore dei carrozzieri. Tra coloro che indovineranno quanti veicoli si sono rifilati la fiancata sarà sorteggiato un aperitivo al Caffé Nazionale con l'assessore competente)
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30 ottobre 2007
anche i pompieri contro il pizzo
dieci minuti fa, alle 9.36, dietro la Regione, angolo via Piave-Via Losanna, i marciapiedi assassini del Re Ponticello hanno nuovamente bloccato tutto il traffico. Si erano incastrati due mezzi dei Vigili del Fuoco che non riuscivano più ad andare né avanti né indietro, né soprattutto potevano arrivare là dove l'urgenza li stava chiamando. Risparmio i commenti dei dipendenti regionali usciti a godersi lo spettacolo di sirene e gyrophares. Il più sereno: "sono proprio deficienti!" (non riferito, ovviamente, ai poveri pompieri).
Non avevamo capito che nella politica del "facciamogli trovare lungo, a 'sti bastardi, così lasciano la macchina a casa", dopo la parola "bastardi" andasse inserito "di pompieri"...
Se nel Sud colpisce il pizzo di mafia, camorra ecc., ad Aosta colpisce il pizzo dei marciapiedi.
Sciapò!
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25 ottobre 2007
cinque su sei, good score
In sei giorni, il nuovo ponticello sul Buthier è già stato teatro di cinque incidenti. L'ultimo ieri sera alle otto e mezza.
L'astuta ma troppo enigmistica gimkana che gli è stata disegnata attorno mette in stato confusionale gli automobilisti di tre comuni.
La popolazione motorizzata, che ha da tempo battezzato la rotonda in fondo a corso Battaglione Aosta "pista da go-kart", lamentava la mancanza di labirinti nella parte est del capoluogo. Ora è accontentata. Addirittura due nel giro di cinquanta metri.
Il lato sud di Aosta non si lamenta: nel poker del maltraffico è già "servito" con l'assurda vicinanza tra il passaggio a livello e la rotonda che immette via Garibaldi in via Carrel e via Caduti del Lavoro. Appena il passaggio a livello chiude, la coda, oops il codino, paralizza il traffico. Tale è il successo di questi ingorghi, che si è adottata la stessa soluzione per il ponticello sul Buthier. Tutti coloro che scendono da Roisan, Porossan, Saint-Christophe o - da mercoledì scorso - , persino da corso F.Chabod verso corso Ivrea, debbono ormai imboccare il semaforo in un'unica corsia. Qui, chi doveva andare in centro (provenendo dal ponticello), in precedenza girava a destra poiché il semaforo favoriva la svolta a destra "quasi" continua, esistendo la corsia parallela per chi doveva svoltare a sinistra in corso Ivrea, che attendeva tranquillamente il suo turno. Ora, la corsia parallela è stata eliminata e, sull'unica rimasta, si riversa tutto il traffico (Roisan, Porossan, Saint-Christophe, Aosta provenienza viale Chabod direzione corso Ivrea). Così tutti restano bloccati al semaforo, dove il traffico non può più fluire liberamente a destra...
Risultato: nei momenti di traffico coda immediata in Via Pasquettaz e blocco a monte della rotonda che dà l'accesso al ponticello. Quindi blocco anche del ponte e dell'accesso che dà a Roisan, Porossan e Saint-Christophe.
La fantasia al potere (urbanistico).
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18 ottobre 2007
il ponte [sullo] stretto, idraulica o ideologia?
S'inaugura in queste ore ad Aosta il nuovo ponte sul Buthier. Dovrebbe snellire parte della circolazione da e per Porossan e Saint-Christophe e accelerare i tempi di trasferimento tra i presìdi ospedalieri di Viale Ginevra e Beauregard, evitando al traffico il giro dell'Arco d'Augusto.
Come tutti i nuovi interventi sulla viabilità di Aosta, il ponte nasce piccolo e stretto. Se preferite, inadeguato. In particolare gli angoli d'ingresso certamente non tengono conto delle distanze e raggi necessari ad autocarri e autoarticolati per curvare agevolmente, per non parlare dei giganteschi autobus del servizio di trasporto urbano, vuote astronavi gialle che solcano le vie della città.
Se è comprensibile che le vie del centro storico, realizzate nei secoli scorsi, siano larghe quanto serviva all'epoca per carretti e carrozze, non si comprende perché ogni nuova via sia oggi realizzata nel capoluogo con brevimiranza, se mi è consentito un brutto neologismo (il corretto contrario di lungimiranza sarebbe imprudenza, avventatezza, leggerezza o sconsideratezza).
Se però pensi ai pizzi sui marciapiedi (E' valdostano il nuovo Benoit Mandelbrot?, 21/12/2006), all'opinione dei cittadini sul traffico di Aosta (risultato sondaggi di gennaio, 31/1/2007), e ai comuni che vivono sulle multe (e io pago..., 20/2/2007), ti viene il dubbio che la questione della gestione del traffico di Aosta sia un coup monté.
Parrebbe che, secondo il Fubini-pensiero (ispiratore di ogni urbanistico afflato del capoluogo), si debba frapporre ogni sorta di ostacoli al traffico in modo che questi bastardi di automobilisti si stufino e lascino finalmente l'auto a casa.
Il traffico è un problema idraulico affrontato con strumenti ideologici, insomma.
Sfugge agli amministratori che quanto più il traffico scorre, tanto minore è l'inquinamento che esso produce, che il massimo di emissioni inquinanti per km si genera stando in coda o vagando per la città alla ricerca di un parcheggio. E' sotto gli occhi di tutti il palese sforzo per ridurne il numero, proprio laddove servono di più, e portare quelli rimasti da gratuiti a pagamento. Ovviamente per il nostro bene.
Ci si riempie la bocca di proclami contro l'inquinamento e le casse comunali con le multe per divieto di sosta.
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30 aprile 2007
Comune di Aosta: 283.000 euro di premi...
... saranno erogati ai 10 dirigenti del Comune di Aosta.
Se, come si legge sui giornali, trattasi di "premi di produzione" a fronte del raggiungimento di obiettivi raggiunti, nei cittadini nascono curiosità e alcune domande parrebbero lecite:
- hanno avuto un premio tutti i dirigenti?
- se si, esiste per ciascuno una graduazione del premio rispetto alla percentuale di raggiungimento degli obiettivi che aveva?
- è possibile, per i cittadini, conoscere l'elenco dettagliato di chi l'ha avuto e chi no, e quale percentuale è stata raggiunta da parte di ciascuno?
- si tratta di obiettivi difficili da raggiungere, che giustificano appieno il premio, o di obiettivi facili, che rischiano di renderlo un privilegio legato al ruolo?
- per commisurare i premi si utilizza il parametro della soddisfazione dei cittadini-utenti-clienti?
- e il parere dei funzionari sottoposti ai dirigenti stessi?
- chi stabilisce i premi all'inizio dell'anno (i dirigenti stessi, il capo del personale, il Sindaco, una concertazione con i sindacati)?
- esistono meccanismi di "giustificazione" (non l'hai raggiunto, ma è come se, non è colpa tua, ti do il premio lo stesso)?
- l'ammontare dei premi è in media con gli altri comuni del Nord-Ovest di 35.000 abitanti?
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7 aprile 2007
risultati degli ultimi sondaggi
L'88% dei partecipanti al sondaggio ritiene che, trasformando il passaggio a livello di fronte alla Cogne, si alleggerirebbe il traffico costantemente congestionato dei semafori che dal Pont Suaz, dopo la Cidac, portano in centro.
Il 92% ritiene che sia stato giusto denunciare pubblicamente il video hard girato con un telefonino all'istituto ragionieri di Aosta (solo l'8% ritiene che fosse meglio tacere il tutto).
Il 96% ritiene che non era il caso di congestionare ulteriormente il traffico situando la nuova sede di Finaosta in centro (un misero 4% la pensa diversamente).
L'86% ritiene che i valdostani non conoscano il francese bene come l'italiano, ossia che, di fatto, non siano poi così bilingui (ben il 14% pensa che invece lo siano).
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20 febbraio 2007
E io pago...
E' di ieri la notizia di un Comune, in provincia di Pisa, dove un autovelox rende più delle tasse comunali. La Gazzetta dello Sport di oggi scopre questo tema, già indirettamente affrontato qui nel blog a proposito della proliferazione delle zone blu in Aosta (cliccando sulla foto sopra potete leggere l'articolo).
La domanda non è peregrina: i Comuni considerano le multe una forma di prevenzione o una lucrosa fonte per rimpinguare le loro casse?
Le multe dovrebbero essere una sopravvenienza attiva del bilancio, ossia dovrebbero tendere a zero (ciò significherebbe, infatti, che i cittadini non commettono più infrazioni). Pare invece che siano un cespite strutturale, un business, e che si faccia di tutto per appiopparcene sempre di più. Tra un po', dopo il city manager e l'energy manager, il Comune si doterà di un multa manager.
A meno che non ce l'abbia già. La sigla APS vi suggerisce qualcosa?
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31 gennaio 2007
Risultati sondaggi di gennaio
Proliferano i parcheggi a pagamento. Perché Aosta si tinge d'azzurro?
il 59%: per ficcarci più multe (risposta 2)
il 14%: per evitare l'esercizio provvisorio (risposta 4)
il 14%: per farci posteggiare più facilmente (risposta 1)
il 13%: per fare l'occhiolino a Forza Italia (risposta 3)
Sommando le risposte 2 e 4 si deduce che il 73% dei votanti ritiene che il Comune di Aosta pensi soprattutto a fare cassa a spese dei cittadini automobilisti.
Il 14% solamente pensa che ciò faciliti il trovare parcheggio, mentre il 13% accetta bonariamente di ironizzare sulla voracità dell'amministrazione.
Sei favorevole all'eutanasia?
Qui il 63% è favorevole, il 37% è contrario.
Sarebbe interessante sapere quanto abbia emozionalmente influito sul voto il recente doloroso caso Welby.
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19 gennaio 2007
Coretto: "Siamo a favore dello sport, ma..."
Botte piena e moglie ubriaca.
Bella figura a costo zero
Capra e cavoli a gogo.
Il festival dei galleggiatori.
Il Palaindoor ha fatto un altro passo avanti, malgrado la virulenza degli attacchi. Il Consiglio Comunale ha approvato a larga maggioranza la mozione che permetterà di proseguire un servizio indispensabile agli sportivi della città. Per il momento tutto si è sgonfiato.
Come in un biliardo però le palle continuano a girare (a tutti), troppo spesso tra virgolette. Ristabiliamo alcune verità:
1 - Sul quotidiano La Stampa si leggeva ieri una dichiarazione di Alder Tonino: "Mi dispiace che su quel terreno abbia perso il senso della misura il consigliere regionale Eddy Ottoz con affermazioni offensive per la parte politica che rappresento."
Falso: invito Alder Tonino a riascoltare il dibattito in regione (su internet è gratuito il video on demand) per verificare. Si riascolti anche Giovanni Sandri, e capirà chi offende la parte politica che Tonino rappresenta.
2 - Clotilde Forcellati: "Il ricatto del Coni, cui nulla è dovuto". Aveva anche affermato, nei giorni scorsi che "L'affitto esulava dall'accordo".
Falso: invito la sig.ra Forcellati a leggere l'ultimo paragrafo dell'articolo 6 dell'accordo di programma, che forse le è sfuggito. E' quello che parla dell'affitto. Le ricordo inoltre che il Consiglio Comunale fin dal 2004 aveva deliberato sulla questione, fin da allora risolta. Il Sindaco si è mosso proprio sulla linea tracciata da quanto deciso dal Consiglio.
3 - La Vallée Notizie di sabato 13 gennaio scrive a pagina 17 che "l'oggetto del contendere è la gestione della struttura". Ciò indurrebbe a pensare che ci si azzanni per accaparrarsela, che ci siano degli interessi in gioco.
Falso: è il Comune, su richiesta dei suoi funzionari, che ha ufficialmente chiesto alla Regione di non prendere in carico il Palaindoor, dichiarandosi non in grado di gestirlo fino a quando non sarà completato il tennis. Il mondo sportivo vuole solo che nel frattempo non sia chiuso. Se il Comune prende il gestione il Palaindoor domattina, il più contento è il Coni. Ma che stia aperto.
4 - "La struttura avrebbe dovuto andare in appalto"
Falso. La legge 289, al comma 26 dell'articolo 90, stabilisce la priorità dell'affidamento diretto al mondo sportivo e affida alle regioni il compito di legiferare in tal senso. La legge regionale di quest'estate riguardante gli enti locali ha definito, in accordo con il CPEL e in particolare il Comune di Aosta, l'iter da seguire in questi casi. La delibera votata in Consiglio comunale l'altro ieri stabilisce appunto i termini di affidamento secondo la legge. Capisco che la parola appalto evochi subito imbrogli, ma qui non c'entra nulla.
5 - Le tariffe: rinvio ogni commento al documento votato dalle società utenti, già pubblicato su questo blog da giorni e che trovate qui sotto.
Per ora mi fermo qui (non ho ancora visto tutti i giornali).
Ringrazio a nome degli sportivi di Aosta il Sindaco, la Giunta e i consiglieri che hanno votato la mozione, e, in particolare, i due consiglieri dell'opposizione che hanno saputo mettere da parte in questa vicenda il gioco delle parti e, comprendendo che era in ballo l'emergenza sportiva dei giovani, hanno avuto il coraggio di astenersi. Eloquente astensione.
Apprendo peraltro che il delegato regionale della FIGH, Federazione nazionale pallamano, Tonino Zaffetieri, ha votato contro! Lo sport ringrazia.
Nota inserita successivamente (22 gennaio):
va dato a Tonino ciò che è di Tonino, il quale ha invece votato a favore. L'equivoco è nato dai resoconti non chiarissimi dei giornali. Le mie scuse personali)
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