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14 giugno 2009

nonsoloNaturKraft

l'allarme sui pellet radioattivi al cesio 137 non è limitato a quelli NaturKraft sin qui sequestrati. Basta collegarsi a WoodBusinessPortal.com per scoprire l'enorme offerta proveniente dai paesi oltre l'ex-cortina di ferro.
Come può allora il consumatore capire se i pellet che ha in casa sono ecologicamente virtuosi o assassini radioattivi?

E' sufficiente esaminare con una lente i pellet uno a uno prima di caricarli nella stufa. Quelli contaminati portano, infatti, la rozza microstampigliatura di una falce e un martello (foto in alto). Vanno scartati e segnalati alla magistratura.
Il metodo più sicuro è in ogni caso l'osservazione del fumo che fuoriesce dal camino: la forma a fungo (foto a destra) è indice inequivocabile di contaminazione.



In rari casi (foto qui a sinistra), si rende necessaria anche una revisione della stufa.

2 aprile 2008




CVA = energia elettrica

dittatura illuminata

(la migliore forma di governo)


31 marzo 2008

Hansel e Diesel, la favola dei buoni benzina

I “buoni benzina” sono il contentino che nel 1949 fu concesso alla Valle d’Aosta per fingere la disponibilità dello Stato ad applicare la zona franca integrale prevista all’art. 14 dello Statuto di Autonomia Speciale. Buoni benzina più una sorta di carta annonaria di bellica memoria contenente bollini che concedevano uno sconto fiscale su zucchero, caffè, alcool, birra ecc. La complessità del meccanismo scelto e la distinzione di ruoli tra chi importava o produceva questi prodotti e chi li consumava (la “gente”) ha progressivamente tolto significato ai bollini annonari, lasciando solo un valore residuale a birra, alcool e zucchero, mentre i buoni benzina (trasferiti sull’attuale “Carte Vallée”) sono tuttora di primaria importanza poiché tutti (o quasi) i valdostani utilizzano un veicolo per spostarsi, vivere e lavorare.
I buoni benzina sono però, oltre che un piccolo grande aiuto economico per ogni famiglia, la vera icona, il simbolo dell’autonomia.
Da anni la Comunità Europea, abolendo, riducendo e regolando le cosiddette “zone franche”, ha stabilito che il nostro contingente di carburante in esenzione va abolito. La Regione ha resistito, l’europarlamentare on. Mario Mauro (PPE-PDL) a Bruxelles ha cercato di ritardare il redde rationem, per il 2007 l’abbiamo ancora sfangata. Tranquilli, però, ormai ce li toglieranno. Ma, li toglieranno ai cittadini valdostani o all’Amministrazione regionale? E’ una domanda interessante.
In cosa consiste l’esenzione sul carburante? Sostanzialmente, dato che su benzina (o diesel che sia) si applica un’accisa (imposta) molto elevata, alla Valle d’Aosta è concessa una quantità annuale di litri in esenzione per un totale di 35 milioni d’euro di accisa. Ogni valdostano con patente e auto, tramite la Carte Vallée, ritira carburante e risparmia la sua piccola quota di questi 35 milioni di euro (poco meno di 500 euro ciascuno).
Pochi sanno però che le accise fanno parte delle imposte sulle quali lo Stato attribuisce alla Valle d’Aosta i famosi 9/10 del riparto fiscale. Quando i buoni carburante saranno aboliti, nelle casse della Regione entreranno più soldi, ossia il 90% dei 35 milioni che oggi mancano poiché il carburante è esente e perciò non si paga l’accisa. Tradotto in soldoni: oggi che c’è l’esenzione i cittadini valdostani risparmiano 35 milioni di euro, domani, tolta l’esenzione, la Regione incasserà 31,5 milioni d’euro in più! Per dirla ancora più chiara: l’esenzione fiscale per il 90% è fasulla, poiché ce la paghiamo noi…
Resta l’icona, il simbolo dell’autonomia, la linea del Piave della zona franca, ma in realtà si tratta di una partita di giro.
Ecco che allora, incassando 31 milioni e mezzo di euro in più, quando quei cattivoni della Comunità Europea ci toglieranno i buoni (che ci stiamo già pagando noi), la Regione potrebbe, con un opportuno sistema di franchigie (purché non di burocontributi) contemporaneamente trasferire pari pari il vantaggio alle famiglie valdostane e al contempo semplificare la vita ai cittadini e, perché no, ridurre i costi della politica.
(continua)

3 gennaio 2008

pillole di fine anno - 3

Aborto di una carismatico-ereditaria democrazia annunciata, l'assassinio politico di Benazir Buttho smaschera la grande illusione occidentale di poter e saper esportare civiltà. In Kenya si brucia una chiesa piena di fedeli solo perché i risultati delle elezioni non soddisfano. In confronto ultimamente Ahmadinejad pare un'educanda: a differenza di Musharraf lui l'atomica non ce l'ha ancora. Attentati in Turchia. La Cina è cresciuta anche nel 2007 di quasi l'11%, l'India dell'8%.
Il petrolio ha sfondato i 100 dollari
a barile. Chavez e i nigeriani si scapezzano, Putin esulta ma riflette.
Gli effetti di tutto ciò rischiano di essere deflagranti.
Non mi sembra di respirare qui una grande consapevolezza, in fondo nel 2007 il Casinò ha incassato 714.000 euro in più (ma quanti milioni ha perso?), e, soprattutto, l'Ansa ci rincuora: "...l'azione del governo valdostano "é stata nel complesso positiva". Lo scrive il capogruppo del Consiglio Valle, Marco Vierin, in un articolo pubblicato sull'ultimo numero del periodico La Stella Alpina".
Una notiziona...
Ben oltre le veline. siamo ormai alla rassegna stampa della non stampa.
Finché le paratie stagne tengono, balliamo pure.
(ci sono volte in cui ci si sente cretini...)

6 dicembre 2007

meditate

Costerebbe 20 miliardi di euro produrre l'uno per cento del fabbisogno energetico nazionale grazie al fotovoltaico.

Con gli stessi 20 miliardi di euro si realizzerebbero cinque centrali nucleari di nuova generazione, che coprirebbero il 30 per cento dello stesso fabbisogno.
(fonte radio24, l'altro ieri)