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2 settembre 2008

anatomia bugiarda

appropò di legge elettorale, incompatibilità ed ineleggibilità, un commento anonimo a posta da pechino (qui sotto) merita la une:
"Legge del cazzo voluta da Caveri e soci per far fuori Guste e Louvin il quale si sono dimostrati più furbi e preparati degli altri. Ad andare a leggerla bene sembrerebbe che il 90% dei valdostani non potrebbe candidarsi."
Salvo ovvie considerazioni sul buon gusto degno di un lord inglese, l'affermazione finale è falsa. Tutti possono candidarsi purché rimuovano le eventuali cause di ineleggibilità. Non possono però più fare la campagna elettorale sfruttando una posizione privilegiata facendo scempio del costituzionale diritto di uguaglianza. Parliamone.
Ciò detto - e senza mancare di rispetto a Bartolomeo Sforza - contrariamente a quanto riportano gli atlanti di anatomia, i coglioni sono molto più di due.

22 luglio 2008

aboliamo il Consiglio

in coincidenza con la seduta del Consiglio di domani, compirà una settimana l'interessante pagina 48 de La Stampa del 16 (clicca la foto a sinistra), che merita, a bocce ferme, qualche considerazione. Traspare, avant tout, il mutato atteggiamento del quotidiano, l'inusitato risalto - che si spinge fino al titolo e non solo - dato a quanto pubblicato da un altro giornale (Le Peuple, uno a caso) con la velina più lunga del secolo, il Rivolin-pensiero.
Per picconare la legge elettorale il buon Joseph Gabriel indossa dapprima la toga del costituzionalista confondendo i diritti con l'esigenza di confronto alla pari, quindi accusa la legge di essere troppo complicata, per lanciarsi poi nel falso d'autore (...legge scritta fuori da tutti i confronti democratici, lo stesso Comitato federale dell'Uv non sapeva che fosse in cantiere...), proseguire in modo umoristico (... legge che puntasse, piuttosto che a ristabilire un equilibrio tra i candidati, a proteggere le "rendite di posizione" di alcuni consiglieri che rischiavano di essere rimpiazzati da persone capaci e popolari...) e concludere ponendo la volontà popolare al di sopra della legge (estote omnes legibus soluti).
Diciamocela tutta: quella sull'ineleggibilità e incompatibilità è certamente una legge severa (e Dio sa se ce n'era bisogno), è però falso che i vertici dell'UV non fossero stati consultati (il rinvio al 2013 dell'ineleggibilità dei sindaci è proprio il risultato delle avvenute consultazioni, e l'attore principale al tavolo della mediazione politica era, guarda caso, proprio il presidente dell'UV Guido Cesal, che ripetutamente illustrò i paletti posti proprio dal Conseil Fédéral). Più vertici di così... Non è assolutamente complicata (chi ha voluto leggere bene, come Rollandin e Prola ecc. si è dimesso in tempo e non ha avuto problemi, Norbiato dev'essersi distratto). A guardare i risultati elettorali (il più grande rinnovamento nella composizione del consiglio da decenni) appare evidente che questa legge non ha protetto alcuna rendita di posizione dei consiglieri uscenti: chi era capace e popolare ha fatto il suo score. E' stato addirittura battuto il primato regionale di preferenze.
Perché allora quest'improvvida sortita dell'intellettuale Rivolin? Un'ipotesi: per difendere il bicameralismo alla valdostana (Consiglio/Celva) i sindaci, la vera corazzata dell'Union, chiedono l'abolizione della norma che, dal 2013, li renderebbe ineleggibili e dovrebbero perciò dimettersi per potersi candidare. I padri fondatori rigettarono il Conseil des Communes (Consiglio composto da tutti i sindaci, l'idea era di Monsignor Stevenin), gratta gratta quarant'anni dopo con il Celva esso è stato realizzato nei fatti, ma non come Consiglio Valle, bensì come condizionante surrettizio doppione. Per non parlare dell'elezione diretta di sindaco and vicesindaco, un tema poco compreso ed esplorato.
Apprendiamo così da La Stampa che a) è il Peuple che traccia il solco e b) è il Comité che deve fare le leggi. Verrebbe da pensare che il Consiglio regionale sia una costosa sovrastruttura da abolire.
Come bonus la pagina 48 offre un succoso articoletto sullo sconforto di Borluzzi che invita apertamente Zucchi a leggere ad alta voce in commissione la proposta di legge Mussolini sullo Statuto speciale contro il francese. Siamo alle comiche. Borluzzi non ha ancora capito a chi ha affidato il suo tesoretto di voti. Anziché passare all'incasso sta passando all'incazzo.
Tutto il resto è letteratura.

30 maggio 2008

ici uahlim

richiesta nei commenti, ecco la pagina di uahlim dedicata alle elezioni regionali di domenica scorsa.

28 maggio 2008

commentaires

dal sotterraneo dei commenti - che non tutti leggono - ecco due analisi del voto, la prima delle quali anonima su richiesta dell'autore.

1
La statistica dice che se, per esempio, piove dodici volte all’anno, questo significa che mediamente avremo acqua una volta al mese. Immaginiamo ora di verificare l’andamento effettivo delle precipitazioni durante due anni e di constatare che è in effetti piovuto una volta al mese. Dovremmo concludere che le 24 piogge sono state “perfettamente” aleatorie? No, dovremmo chiederci se qualcuno non ha trovato il modo per controllare il tempo che fa. I fenomeni aleatori, appunto descritti dalla statistica, sono tali perché non seguono regolarità se non sui grandi numeri. L’ordine è invece il prodotto dell’intervento diretto di una volontà umana.

E’ con questa logica che è potrebbe essere divertente analizzare l’ultimo risultato elettorale. Cominciamo con il successo di Augusto Rollandin. L’UV ha perso quasi 3.000 voti rispetto al 2003, i votanti stessi sono in calo, Rollandin non era un candidato uscente e perdipiù la sua ultima esperienza elettorale era stata una solenne trombatura alle politiche del 2006. E’ invece riuscito a incassare un numero spaventoso di consensi personali, il che avrebbe già del miracolo. Ma non basta. Nella nutrita pattuglia UV, sono spariti quelli che gli avevano dato fastidio o che minacciavano la sua onnipotenza. Fuori A. Viérin, fuori Césal, fuori Praduroux, fuori la Charles, gli ultimi due forse semplicemente non abbastanza devoti. Fuori anche CL, la cui potenza tutti vantavano. Niente Gioia Brunod in Consiglio, e niente Maquignaz. Anzi, a essere ben sicuri che non entrerà non è nemmeno il primo degli esclusi. Se un eletto UV dovesse volontariamente o meno rinunciare, sarà Prola a prenderne il posto. Entrano invece solidi valori elettorali e umani come Lanièce, Impérial, Empereur (quanti imperatori, nell’UV...), Crétaz, Rosset, Bieler, Rini, Norbiato, Agostino, Zublena: sinite parvulos... Tra gli eletti, Caveri esce talmente ridimensionato che è difficile pensare per lui a un futuro politico. A. Cerise, che tanto si è congratulato per la sparizione dei Verdi, dovrebbe forse pensare a guardarsi le spalle: chi gli garantisce una conferma da assessore? L. Viérin è solo. E Pastoret, beh, diciamo che è spendibile. Tutti gli altri sono uomini di fede rollandiniana. Secondo miracolo, dunque: è riuscito a vincere in un’UV che ha perso dei voti e nel contempo a far “pulizia” di chi gli era sgradito.

Dove però il miracolo comincia ad assomigliare a una precipitazione al mese è nella formazione dell’opposizione. La sinistra arcobaleno era notoriamente intrattabile. Pasticciona, arruffona, confusa, ma talvolta dura. Nessun problema: non entra, per 200 voti. Nel PD, Sandri era considerato un cavallo pazzo, inaffidabile ma brillante. Uno capace di infastidire, come dimostrano i suoi ficcanti interventi in Consiglio. Fuori, con un PD che non fa meglio dei vecchi DS. Ci saranno invece Donzel, Fontana e Rigo, con cui, diciamo, si può discutere. RVDV ottiene un ottimo risultato, a spese però di una sinistra distrutta e della coalizione nel suo complesso, che, dal 2006 al 2008 si è fumata 6.000 voti nelle politiche, e altri 6.000 da aprile alle regionali di maggio. In più, gli eletti sono notoriamente persone di buona educazione, moderati, pronti, come già dichiarato, al sogno di ogni maggioranza, l’”opposizione costruttiva”. D’altronde, sono tutti e cinque ex-UV, e a vederli seduti fianco a fianco con i loro vecchi compagni di partito si faticherà a ricordarsi che sono “diversi”: sembrerà piuttosto di vedere un’UV con 22 consiglieri... Un caso per tutti, Giuseppe Cerise, direttore del Peuple Valdôtain fino a metà 2007 e dal 2008 direttore del mensile di RV, nonché forse ancora proprietario di una parte della sede UV. O, se si vuole guardare ai leader, basti pensare a Chatrian, fino a qualche mese fa dirigente fiduciario di Aurelio Marguerettaz... e che si è dimesso dall’incarico solo per non rischiare l’ineleggibilità. Con nemici così, uno può davvero dormire sonni tranquilli.

Andiamo a destra. Frassy era senz’altro il più tiepido rispetto a un’alleanza eventuale con l’UV. Si possono o meno condividere le sue idee e le sue battaglie, ma era considerato non in vendita. Fuori, da capogruppo uscente. Tu eri un transfuga dell’UV, e non avevi fatto mistero di non volerti piegare. Qualcosa che, se i miracoli esistono, richiedeva una punizione. Fuori anche tu, sulla soglia ma comunque fuori.

E ora la foto che ci mostri.
Ecco, si ha un po’ la sensazione di leggere un bollettino metereologico che riportasse una precipitazione al mese, ogni mese durante svariati anni. Tutto in accordo con la statistica, con le coincidenze che capitano in ogni elezione, con l’alea delle urne: o no?

27/5 ore 11:01 - email firmata

2
prime impressioni "a caldo"
Il risultato di queste elezioni regionali a me appare, grosso modo, come una fotocopia del risultato delle regionali del 2003 (sui piccoli numeri, quali quelli della VDA, le variazioni % in più o in meno sono poco significative). La sconfitta di Rollandin, nel 2006, ha ingannato tanti. Non si trattava di una novità politica (AAP), quanto di un "regolamento di conti" all'interno dell'UV. Tutto è stato ricomposto con il rientro dell'uomo "forte" (si fa per dire), il quale ha avuto carta bianca, previo accordo con il suo rivale Viérin(ha zittito Caveri, "fatto fuori" Césal che non lo voleva in lista, fatto eleggere tutti i suoi uomini, salvato il pargoletto di Viérin, ecc.). E tutti i valdostani (e non solo) o quasi, zitti, con la mano tesa e la coda tra le gambe.

In definitiva questa valle rimane un paese fermo, immobile, sordo a qualsiasi novità, sia nazionale (PD, PdL, bipolarismo), che sovranazionale. Un mondo a parte, sia rispetto all'Italia (che a sua volta è già praticamente un mondo a parte anche solo rispetto al resto dell'Europa), sia rispetto al resto dell'occidente.
Viviamo ancora in un ambiente tipicamente "feudale", con i suoi feudatari e i suoi vassalli: chi non si adatta viene immediatamente invitato ad andarsene (basta leggere alcuni vergognosi post su questo blog) o viene zittito.

Come, mi pare, ha giustamente sottolineato Bongiorno per il PdL, ci stiamo sempre più "emarginando" ed "isolando", sotto tutti i punti di vista. Peccato!

p.s. Ma, "etnicamente parlando" (che disgrazia per la VDA fintanto che si abbinerà l'etnia alla politica) Rollandin è il più valdostano dei calabresi o il più calabrese dei valdostani?
Al seggio n. 15 di Aosta, quartiere Cogne, quartiere squisitamente "calabrese", dove ho votato ed ho assistito allo spoglio in qualità di rappresentante di lista per il PD, ha stravinto l'UV (?! nulla di particolare se uno non avesse a mente l'art. 1 del relativo statuto) e, in quanto a preferenze, Rollandin ha fatto man bassa, con accoppiate varie.

Non mi si dica che qui entra in gioco il cosiddetto "sentiment" (appartenenza etnica).

Infine, in VDA, la democrazia (sostanziale, non formale), può ancora aspettare.
Alle opposizioni, di centrodestra e di centrosinistra indistintamente, per i prossimi cinque anni di "regime", l'arduo compito di verificare quotidianamente (insieme a noi semplici cittadini) come verranno spesi (o sperperati) i nostri soldi, di controllare l'informazione di "regime" e di offrirci, se possibile, una informazione alternativa, di verificare che vengano premiate le persone meritevoli e non gli "hommes liges", come è avvenuto in tutti questi anni (so che la Giunta regionale, nell'ultima sua riunione, ha approvato le "linee guida" per la riforma della dirigenza regionale: tra l'altro la nomina dei nuovi "dirigenti" e la revisione dell'apparato amministrativo sarà uno dei primi atti della nuova Giunta: prestateci attenzione, anche se di solito avviene in piena estate - luglio/agosto - e così passa quasi inosservata).

27/5 ore 17:55 - Bruno Courthoud

27 maggio 2008

21.375

(foto 12 VdA)

rebus con indizio fotografico (2,2,4,3,5)

spam & web-santino

l'avrà ricevuto anche qualcuno di voi. Nulla più di un web-santino. E' curioso come la web-reazione sia spesso diversa da come ci si comporterebbe di persona, in fondo i santini sono l'inevitabile ed universalmente accettata croce di ogni campagna elettorale. Le mailing list, soprattutto se artigianali, sono delle strane bestie, dove cancelli qualcuno che te l'ha chiesto e, quando spedisci, te lo ritrovi. Siccome nessuno è masochista al punto di rivolgersi a chi non lo gradisce, non rimane che scusarsi e cancellare con maggiore accuratezza.
Trovo giusto riportare qui sotto le esplicite reazioni al mio web-santino che ho ricevuto ieri, ovviamente mascherando non e cognon, provenienze (région o non région) e senza correggere, per non togliere il senso dell'immediatezza e spontaneità delle email. Devo dire che solo 19 risposte negative non sono molte, ne aspettavo molte di più.


1 - "Forse hai sbagliato indirizzo. IO CONTINUO A VOTARE UNION VALDOTAINE"

2 - "Mi spiace ma siamo di idee politiche diverse..... Grazie"

3 - "Si prega RIMUOVERE questo indirizzo email dal vostro dabatase. Grazie"

4 - "arriverò domenica nel pomeriggio e starò su fino a giovedì messaggio semplice e chiaro e icrociamo le dita Ci sentiamo buona serata a presto
aaaaaaa"

5 - "Grazie per la Vostra E-mail; il Xxxxxx & Yyyyyyyy Zzzzzzzzz riapre il 4 luglio 2008, mentre il nostro ufficio prenotazioni sarà a Vostra disposizione a partire dal 3 giugno . Potete comunque prenotare online con conferma immediata sul sito www.xxxxxxxxxxxxxx.com"

6 - "Che peccato ! Quel dommage ! J'ai mal à ma Vallée ! Je pleure ! Xxxxxxx Yyyy, Salasse et fier de l'être !"

7 - "SI PREGA RIMUOVERE Grazie"

8 - "Caro Eddy,
non faccio pubblicità alla mia situazione personale, ma mi libero da ogni imbarazzo nella scelta per una ragione molto semplice: non posso votare. Non voteri più per le ragioni ideali che mi hanno spinto fino ad oggi.non ci credo più, anche se presto pubblicherò Xxxx yyyyyy sulla Valle d'Aosta" una raccolta di editi ed inediti di questi ultini dieci ani tutto su UV, autonomia, federalismo e indipendentismo... Non voterò quei due o tre consiglieri regionali ai quali ho pur detto che li voterò, solo perchè han fatto finta di essermi vicini...Voterei Arcabaleno perchè lMistro Ferrero è stato vicino alla mia Xxxxx... Ma per unacomplicata situazione burocratica, conseguente della mia precarietà economico, soo stato cancellato dalla lista dei residenti e non o - al momento- né carta di identità, né Patente, né Assistenza Sanitaria, nèresidenza...aspetto di metere insieme le assurdità per sparare una questione pubblica... No ora... Non potrei votarti, anche se lo farei volentieri, pur non sentendomi er nulla a mio agio con il PdL...penso ai problemi di Xxxxx e concludo che Bossi - Fini e Berlusconi non hanno la risposta giusta e, anzi, seminano paura là dove c'è già terrore:le vittime della tratta. Se hai influenza, alora, fa in modo che questo pensiero non politico e il tentativo di Xxxxx, volontaristico e gratuito, in aiuto delle vittime della tratta, trovi ascolto.Ti auguro n bocca al lupo. Come già ti scrissi, credo che la tua scelta di campo abia senso se a livello romano otterrai gli spazi che meriti, altrimenti qui non si può fare molto... Un abbraccio
Yyyyyyy...e Xxxxx"

9 - "Ricevuto... Perfettamente funzionante sia da interfaccia web, sia con
Thunderbird (modalità IMAP)."

10 -
"PREGO CANCELLARE MIO INDIRIZZO MAIL DALLA VOSTRA MAIL LIST
GRAZIE XXXXX YYYYYYY"


11 - "Vergognati pagliaccio."

12 - "Ciao Eddy,
un saluto prima di questo importante week end.
Voglio dirti che se un domani sarai di alleanza nazionale voterò per te, se sarai comunista voterò comunque per te...per qualsiasi bandiera sarai voterò per te!
Per il nostro passato da atleta e allenatore, per quello che tutto ciò mi ha lasciato dentro e per come mi hai aiutato a crescere... ancora oggi nutro per te una profonda stima e un profondo affetto!
Ti faccio i miei piu sinceri in bocca al lupo per queste elezioni, se andrà bene ti aspetto per un brindisi, e se no brinderemo lo stesso per quanto sei una buona persona, capace e onesta!
Un abbraccio, in bocca al lupo!
aaaa
ps: mi raccomando cerca di dormire anche un po'!!!!!!!!"

13 - "Cancellatemi da questa mailing list !"

14 - "Buongiorno,
per cortesia CANCELLATE il mio indirizzo dalla vostra mailing list.
NON sono interessata a ricevere posta da parte vostra.
GRAZIE"

15 - "Egregio sig. Ottoz,
La prego di togliere il mio indirizzo dalla sua rubrica.
Distinti saluti
Xxxxxx Yyyy"

16 - "ELIMINI LA MIA E.MAIL DAI SUOI INDIRIZZI."

17 - "La prego gentilmente di non trasmettermi mai più nulla concernente il popolo della libertà in quanto aborro tutto ciò che nel suo intimo simboleggia e non riesco nemmeno ad essere così serena ed obiettiva nel giudicare le persone che lo inneggiano, mentre vorrei continuare a considerare esclusivamente il lato sportivo che Lei rappresenta."

18 - "Non desidero ricevere queste mail, grazie."

19 - "La prego di togliere il mio indirizzo, come già richiesto in un precedente messaggio.
Distinti saluti."

20 - "Per il dott. Ottoz
Ma lei come si permette di fare campagna elettorale utilizzando la mia casella di posta professionale? Ritengo che sia un modo di procedere sicuramente non corretto e ai limiti della legalità.
Xxxxxx Yyyyyyyy"

(la mia risposta: "mi scuso per il disturbo. Non era certo mia intenzione inviare alcunché a chi aveva già espresso il desiderio di non ricevere mie email. Sto cercando di verificare come ciò sia potuto accadere. Non avverrà più. Buon lavoro. Eddy Ottoz")

21 - "Le richiedo di cancellare il mio indirizzo dalla sua rubrica!"

22 - "si prega non inviare più mail a questo indirizzo. Grazie"

23 - "io di croci ne ho ho già fatte abbastenza......ma su tutti voi!!!!"

24 - "adesso avetre finito di rompere????"" (26/05/2008 15.37, a risultato acquisito…)

25 - "mi spiace ma arriva tardi....................................." (same as above)

26 maggio 2008

15.431

(foto 12VdA)
Gaudeamus igitur: la realtà ha superato la più rosea fantasia

post eventum...

alle 21.14, affascinato dalla mia ennesima performance elettorale, un anonimo mi invia un sms: "Errare humanum, perseverare...".
Completerei così: "...melius quam delinquere."

vittoria imperiale

l'imperatore Rollandin capeggia la lista degli eletti dell'UV, l'empereur Diego la chiude. Stracciato il record delle preferenze: solo Rolly può battere Rolly. Tre ninfe, l'Oreade Hélène, la Naiade Emily e l'Alseide Manuela proteggeranno il tempio senza Gioia di piazza Deffeyes, orbato di Teresa e Adriana che passeranno loro il sacro sistro. Come da copione, il timtamtam ha fatto fatto vittime illustri tra i potenziali newcomer. Onore infine a Césal, che potrà finalmente fare il presidente a tempo pieno e a Mile Danna, cui non è riuscita l'operazione simpatia che fu del rabeilleur Attilio Rolando.
Lavoisier, con chimiche arti, ha risvegliato dall'ipnosi Patrizia Diemoz riportandola bruscamente alla dura realtà, grosso è stato il contributo di Grosso, ma non abbastanza grosso, mentre prometti tu che prometto anch'io l'edelweiss ha lasciato a casa Elio e Mauro. Saranno storie tese. In RenouVive Giancarlo Barucco non ha ancora capito bene che cosa sia successo, ma Roberto Louvin ha quasi pareggiato la quota del Gran Paradiso. Passa nel PD Carmela, s'impantana Sandri.
Sparito dal Consiglio il partito del no, Curtaz e Bortot saltano un giro.
Sull'opposto versante mi sono esibito per la terza volta consecutiva nel mio numero preferito: il primo degli esclusi. Passano Massimo, Enrico, Zucchi e Cleto, un gruppo dall'invidiabile amalgama.

16 aprile 2008

pensiamo positivo: affrontiamo le regionali con gioia...

"Non ci sono candidati di serie A o B nell'UV", dichiara oggi a La Stampa Guido Césal. "Al massimo di serie C, meglio ancora di Cl" avrebbe dovuto aggiungere. A Gioia Brunod, infatti, il compito di amministrare il tesoretto di voti di Tonino Fosson, perché non sia preda di biechi unionisti. Concluso positivamente anche il tormentone "Emilý, Emilý, molla papà e vieni qui", la lista si completa con Mile Danna, amatissimo charabancantore della coumba freide. Con l'inserimento in zona Cesarini di una terna di tal fatta potrebbe rinascere qualche UV-tentazione di presentarsi da soli anche perché, negli strapontini della coalizione, qualcuno potrebbe portare via il posto a qualcun altro (trama te, paso me). Ecco il programma: certi di andare al ballottaggio, poi fischio della sirena dell'allarme antiaereo (attacco all'union = attacco all'autonomia), vittoria al secondo turno contro tutti i nemici della Valle d'Aosta. Diciotto in Consiglio. Missione compiuta.
"Vi promettiamo d'imbarcarvi dopo, cari amici della Stella Alpina e della Fédération, le nostre sono promesse serie, mica giurin giuretta. Diciotto più sei o sette dei vostri e siamo a cavallo anche per la maggioranza qualificata per leggi speciali e dichiarazioni d'urgenza."
Infatti Ego, candidato de-ciellizzato, ha raccolto domenica e lunedì solo il 39,12% e Tonino, malgrado la compagnia della Compagnia, non è andato oltre il 41,39%. Ora, chi garantisce che l'UV il 25 maggio, pur con una buona dose di vitamina C(l), possa, assieme a Stella e Fédération, raggiungere facilmente il 50% più un voto (21 consiglieri da dividere in tre partiti, ma solo 18 se si sta sotto il 50%)?
Meglio rischiare da soli, pensa qualcuno, tanto secondi arriviamo e al ballottaggio andiamo. Ce la giochiamo poi con un remescio di promessanze.
Della libera chiesa in libera regione ci preoccuperemo poi.
Les elections d'abord, la gouvernance suivra, tot eun!

9 marzo 2008

meglio prevenire che sopprimere

quando il mercato degli attentati ristagna, i cecchini ("sniper" in inglese), per non stare con le mani in mano, si tengono allenati con le campagne elettorali. Questi mercenari si mettono a disposizione delle segreterie dei partiti per il killeraggio su commissione. Si va dal linciaggio dell'avversario durante le primarie a quello del candidato premier durante la campagna elettorale vera e propria. A volte, come da noi (vedi La Stampa di ieri), dato che prevenire è meglio che reprimere, il compito di questi specialisti consiste nel cercare d'impedire alle liste avversarie di trovare candidati. L'arma preferita è un fucile telefonico ultraleggero (NokiArmalite AR-15/M16 o Remington 22/250), di facile trasporto e occultamento, dotato di silenziatore. Tre tipi di munizioni a scelta: tutte utilizzano il bossolo WYF "Watch Your Family" (guarda che tieni famiglia), con la possibilità di scegliere, a seconda dei casi, fra tre proiettili, identificati con la lettera P ("persuasion"), I ("intimidation") o M ("menace").
Nella foto a sinistra la squadra del SPST ("special political sniper team") in allenamento alcuni mesi fa in una località segreta. Unico a viso scoperto l'istruttore Henk Kraaijenhof, specialista in D&DO ("doping & dirty operations", doping e operazioni truccate), consulente della Juventus in era pre-guarinelliana. Kraaijenhof stesso ha intitolato la foto "still working for the best". I due in ginocchio a sinistra si stanno occupando in questi giorni del cecchinaggio di Barack Obama per conto della famiglia Clinton. A fianco di Henk i quattro specialisti che seguono la campagna elettorale in Spagna (tre lavorano per Zapatero, uno per Rajoy, l'Eta è autosufficiente).
I tre in piedi a destra lavorano da un paio di settimane in Valle: installato lo scudo termico per proteggere Fosson e Perron da candidature pericolose, stanno ora definendo un nuovo "contratto" per le regionali.
Per non continuare a dipendere dall'estero, l'UV (foto a destra), con la collaborazione della Guardia Nazionale statunitense, ha inaugurato ieri all'aeroporto di Saint-Christophe la scuola di cecchinaggio DFA (Difesa Forte dell'Autonomia).

27 febbraio 2008

superior stabat lupus, inferior agnus

"Per quest'anno i soldi per coprire qualsiasi tipo di richiesta ci sono proprio grazie a quei 4,9 milioni previsti dalla Finanziaria regionale. Per questo il direttivo ha accolto la richiesta di Augusto Rollandin di poter ottenere l'intero capitale della sua pensione, 857 mila 95 euro e 77 centesimi, danno calcolato dalla sentenza della prima sezione d'appalto centrale della Corte dei Conti per la vicenda “Affaire trasporti”...".
Così oggi La Stampa nell'ultimo paragrafo di "Un “buco” da 5,7 milioni nelle pensioni dei politici" (pag. 61). Una finanziaria provvidenziale anche se, a dire il vero, parrebbe esserci una confusione tra causa ed effetto.
Provo a spiegarmi con un esempio. Sabato notte mia moglie è rimasta in panne a Masone: saltata la cinghia del radiatore, che alimenta anche alternatore e varie. Proibite le riparazioni in autostrada. Soccorso Aci, veicolo inviato a Genova, pernottamento a Ovada, domenica auto in affitto e Lyana è rientrata giusto in tempo per le gare al Palaindoor.
Ieri da Genova è giunto il responso: "l'auto è pronta giovedì, sostituiamo l'alternatore. E' guasto e non caricava più la cinghia..."

8 febbraio 2008

elezioni 7 - sembrava facile...

elezioni 5 - quali e quante liste? non ha stimolato molti commenti, il contenuto poteva sembrare scontato. Gratta gratta però qualche piccolo ragionamento si può fare.
Nel 2003 l'UV prese alle regionali il 50,22% dei voti validi e Stella Alpina più Fédération il 21,29% (71,51% in totale, 25 seggi, oggi ridotti a 24). Da allora è nata Vallée d'Aoste Vive, poi è stata la volta di Renouveau, entrambi frutto di scissioni dell'UV, la cui consistenza attuale non è però nota: nessuno sa quale possa essere il risultato di Renou-Vive il 25 maggio e quanti consiglieri sottrarrà ad UV-SA-FA.
La scelta dell'UV (correre sola o in coalizione con SA e FA) non è così banale. Correre assieme potrebbe portare a quattro esiti:
1 - ottimo (non molto probabile): con il 63% dei voti la coalizione si assicura 22 consiglieri, 23 con il 66%, 24 con il 68,6% ecc.;
2 - discreto (possibile): con un risultato tra il 50,01% e il 59,7%, ne prende 21 (premio di maggioranza);
3 - appena sufficiente (non impossibile): risultato sotto il 50%, ballottaggio e successiva vittoria: 18 consiglieri secchi;
4 - pessimo (improbabile): risultato sotto il 50%, ballottaggio e sconfitta al ballottaggio.
Tralasciando il poco probabile caso 1, nel caso 2 i 21 seggi ottenuti, suddivisi tra i tre partiti, imporrebbero una cura dimagrante all'Union. Se SA e FA "tenessero" (8 consiglieri), l'UV scenderebbe da 16 a 13. Qualunque altra distribuzione uscisse dal voto, la somma farebbe sempre 21, ossia qualcuno ci rimetterebbe, e non poco.
Nel caso 3 non solo i seggi da suddividere sarebbero ancora meno (18), ma sarebbe addirittura necessario trovare ulteriori alleanze (con 18 non si governa) ridiscutendo tutti gli accordi pre-elettorali tra alleati. No buono.
Il caso 4 (la coalizione perde il ballottaggio) è improbabile ma non impossibile. Un secondo turno di voto potrebbe, infatti, scatenare un altro referendum pro o contro Augusto Rollandin, una replica del 9 aprile 2006.

Per questo esiste nell'UV la corrente "corriamo da soli". Il ragionamento (semplicistico, ma non privo di fascino) è: "corriamo da soli, arriviamo comunque al ballottaggio, lì scatta l'operazione autonomia in pericolo, tutti ce l'hanno con noi, chi è contro di noi è contro l'autonomia, vinciamo il ballottaggio, facciamo 18 da soli e, dopo le elezioni, facciamo l'accordo con Stella Alpina e Fédération". Il rischio di questa soluzione è che, scaricate all'ultimo momento, SA e FA potrebbero fare un accordo con la Premiata Ditta Sandri, Riccarand & c. e mandare per cinque anni l'Union all'opposizione. Ammesso che in questa Valle si possa resistere così a lungo all'assedio dei sindaci, la vera corazzata dell'Union.

7 febbraio 2008

elezioni 6 - e le politiche?

altro elemento che complica il quadro sono le elezioni politiche anticipate del 13 e 14 aprile.
Le coppie camera-senato per le politiche saranno coerenti con le coalizioni del 25 maggio o ci saranno contaminazioni?
Come incideranno le politiche sulle strategie per le regionali?
Volete commentare?

6 febbraio 2008

elezioni 5 - quali e quante liste?

Gli effetti della nuova legge già si sentono. Da (autorevoli) gossip si può desumere che alle regionali si presenteranno, salvo sorprese, tre liste singole e/o "coalizioni":

a) un programma comune che raggrupperà le tre liste dell'Union Valdôtaine, Stella Alpina e Fédération Autonomiste. Tre simboli e tre liste di 35 nomi ciascuna.
Questa scelta è già stata annunciata per tempo e più volte ribadita. Qualcuno sostiene però che, all'interno dell'UV, opera la corrente di pensiero "corriamo da soli". Vedremo in seguito quali potrebbero essere rischi e opportunità connessi.

b) un programma comune delle sinistre, riedizione del "Galletto" (don't change winning team), costituito dalle liste dei Verdi Arcobaleno, Partito Democratico, Per il Partito Democratico e, uniti nella stessa lista, Renouveau e Vallée d'Aoste Vive.
Perché Renouveau e VdA Vive assieme? Se si presentassero in due singole liste, oltre a dover raccogliere mille firme ciascuno (duplicazione di costi e di complicazione), ognuno di essi correrebbe il rischio, qualora non raggiungesse almeno due consiglieri, di "regalare" i suoi voti alle altre liste della coalizione. Perciò, mille firme assieme e assieme campagna! E' anche probabile che l'attuale dissidio tra il PD e il gruppo Ferraris-Fiou si ricomponga e che nella coalizione ci sia un solo PD. Anche qui quindi probabilmente avremo, incolonnate sotto un programma comune, tre liste di 35 candidati con tre simboli: Arcobaleno, PD e Renou-vive.

c) una lista della Casa delle Libertà, che potrebbe cambiare nome e simbolo in funzione di quelli che saranno concordati per le elezioni politiche precedenti le regionali.
Dato che della originaria CdL facevano parte Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord, CCD e CDU (poi assieme divenuti UDC), Nuovo PSI e PRI, va verificato quali, di tutte queste componenti, saranno presenti nella CdL valdostana ed. 2008. Nella colonna ci dovrebbe essere un solo simbolo e perciò solo 35 candidati, poiché, salvo Forza Italia, è difficile che gli altri partiti siano in grado di raggiungere da soli il quorum di due consiglieri. Non tutti potrebbero riunirsi, altri potrebbero essere attirati dalla nuova immagine di Popolo della Libertà.

5 febbraio 2008

elezioni 4 - da soli o alleati con chi?

Fotografia attuale del Consiglio regionale:

16 consiglieri (45,71%) all'Union Valdôtaine
5 (14,29%) alla Stella Alpina
4 (11,43%) alla Casa delle Libertà
3 (8,57%) alla Fédération Autonomiste
3 (8,57%) ai Verdi Arcobaleno
2 (5,71%) al Part. Dem. (Fontana-Sandri)
2 (5,71%) a Per il Part. Dem. (Ferraris-Fiou)
(le percentuali sono matematicamente precise ma politicamente solo indicative, poiché i seggi attribuiti nel 2003 non corrispondono esattamente ai voti ottenuti, dovendosi condiderare l'effetto della distribuzione dei resti)
Ci sono poi movimenti e partiti non rappresentati in Consiglio:
Renouveau Valdôtain, Vallée d'Aoste Vive, Alleanza Nazionale, Margherita, UDC, UDEUR, Lega Nord, DC per le Autonomie, Italia dei Valori ecc.
l'UDEUR (Mastella) ha già stretto un accordo con la Fédération Autonomiste, Margherita e Italia dei Valori dovrebbero essere compresi nel Patito Democratico, ma in Valle d'Aosta non si sa mai.
Va tenuto conto di alcuni avvenimenti intercorsi dal 2003 ad oggi:
L'Union Valdôtaine conquistò 18 seggi (con il favore dei resti), ma subì l'emorragia Louvin alle successive comunali di Aosta, con la nascita di Aosta Viva, oggi Vallée d'Aoste Vive. Alle successive politiche, dopo aver scalzato Carlo Perrin dalla Presidenza della Giunta, Augusto Rollandin, in coppia con Marco Vierin, perse clamorosamente le elezioni, sconfitto proprio da Perrin, sostenuto dal "Galletto", un cartello delle sinistre con i due gruppi (Louvin e Perrin) usciti dall'Union. Successivamente, in Consiglio Emilio Rini lasciò l'Union e confluì alla fine nella Fédération, e più recentemente il sottoscritto, dal Gruppo dell'Union, cui aderiva ma fin dall'inizio con un'esplicita dichiarazione d'indipendenza, è confluito nella Casa delle Libertà.
La valutazione degli effetti di questi movimenti sull'effettiva distribuzione del consenso ai fini delle prossime regionali non è semplice. Tre elementi, infatti, complicano il quadro:
- l'apparente "rimozione" unionista della sconfitta di Rollandin e la sua successiva nomina a Presidente della CVA (accompagnata dalla nomina di Laurent, figlio di Dino Vierin, a capo dell'Assessorato alla Cultura e Istruzione) con la conseguente conferma della diarchia Rollandin-Vierin a capo dell'Union, che ha impedito a Luciano Caveri di governare come avrebbe voluto.
- L'imprevedibilità di se e quanto peserà sul voto la percezione da parte dell'elettorato della perduta invincibilità di Augusto Rollandin. La pubblica presa di posizione di Cesal, Presidente del Mouvement, nei confronti della sua candidatura e la durissima lettera pubblica del Vicepresidente Bredy non sarebbero mai state neppure immaginabili nell'era pre-9 aprile 2006.
- le elezioni politiche anticipate, che potrebbero addirittura tenersi prima delle regionali.

Che fare, al posto dei partiti presenti in Consiglio, ma soprattutto di quelli in Consiglio non rappresentati? Presentarsi soli, in coalizione o confluire in una lista esistente?
Proviamo a pensarci, uno per uno.

4 febbraio 2008

elezioni regionali 3 - errata corrige

Contrordine compagni: quanto scritto nei due post precedenti va corretto.

Nel post "elezioni regionali 1 - le nuove regole" il punto 4) va così riscritto (in corsivo la correzione):
"4) ogni lista dovrà prendere al primo turno almeno circa 5.000 voti validi (più precisamente il doppio del quorum per un consigliere) per avere diritto a due seggi in Consiglio. In caso contrario, ma a condizione che la lista abbia preso più di un trentacinquesimo dei voti validi (quorum per un consigliere), la lista non avrà diritto ad alcun consigliere, ma i suoi voti saranno sommati a quella delle altre liste del gruppo (coalizione). Se invece la lista avrà preso meno del quorum per un consigliere, tutti i voti presi saranno persi per la lista;"
Che cosa significa in pratica?
1 - se una lista che fa parte di una coalizione prende più del doppio del "quorum", prende i suoi due o più consiglieri;
2 - se una lista che fa parte di una coalizione prende più del quorum, ma meno del doppio del quorum, non prende nessun consigliere, ma i suoi voti non vanno persi e ne beneficiano gli altri membri della coalizione;
3 - se una lista che fa parte di una coalizione prende meno del quorum tutti i suoi voti sono persi, per lei e per la coalizione.

Nel post "regionali 2 - presentazione liste & sbarramenti", gli ultimi tre paragrafi (che seguono la frase "Giusto, no?" vanno sostituiti con questi:
"...maggioranza). Giusto, no? Si, ma... i 4.500 voti del partito C, essendo inferiori al doppio quorum (4.572) vanno persi per C, che non prende alcun consigliere, e portano vantaggio ad A e B, dando a loro uno o due (dipende dai resti) consiglieri in più di quelli conquistati dalle loro liste. Siccome però per la coalizione i voti di C contano, la percentuale del 52,5%, rimane valida, la coalizzione si aggiudica il premio di maggioranza e non si procede al ballottaggio. Sono ipotesi teoriche, sia ben chiaro, ma assolutamente realistiche".

Ovviamente, anche con questa precisazione, esistono situazioni nelle quali resta valida l'ipotesi illustrata nel precedente post. Ad esempio:
A, B e C sono in coalizione. I voti validi sono 80.000. A prende 28.500 voti (35,63%), a B ne vanno 9.500 (11,88%) e C chiude a 2.250 (2,81%). Totale per la coalizione 40.250 (50,31%). La coalizione avrebbe diritto al premio di maggioranza (21 consiglieri). Siccome però C è sotto il quorum per un consigliere (2.85), tutti i suoi voti sono persi anche per tutta la coalizione. Risultato: la percentuale totale scende al 48,87% e la coalizione va la ballottaggio e, se le va bene, prenderà 18 seggi.
Più tirata, ne convengo, ma ci sta.

3 febbraio 2008

elezioni regionali 2 - presentazione liste & sbarramenti

Per presentare una lista con il proprio simbolo si dovranno raccogliere 1.000 firme presso un notaio (erano 500 nella legge del 1993), salvo che non ci si presenti con la denominazione e il simbolo di un gruppo esistente in Consiglio (Gruppo Misto escluso).
Raccogliere mille firme con le caratteristiche richieste (moduli, notaio, ecc.) non è facile come sembra, e costituisce un primo sbarramento alla proliferazione delle piccole liste e una spinta all'aggregazione dei piccoli movimenti, o di quei partiti che, pur consistenti sul piano nazionale, (ad esempio UDC e Lega Nord, ma non solo) in Valle dovrebbero confluire nelle liste a loro politicamente più affini.
Le cose si complicano con il secondo sbarramento: il quorum. Ogni lista presente con un suo simbolo deve prendere almeno i voti necessari a conquistare due consiglieri. Ciò equivale a poco meno di 5.000 voti (il quorum esatto si può calcolare solo dopo i risultati, conoscendo l'affluenza al voto, i voti validi ecc.). Ma attenzione: i voti di ogni singola lista che non raggiunga il quorum dei due consiglieri sono completamente persi, sia per la lista che per la coalizione della quale facesse parte.
Esempio: al programma comune X aderiscono tre partiti (A, B e C), per cui sulla stessa colonna della scheda elettorale si trovano i tre simboli di questi partiti, ognuno con lo spazio per esprimere tre preferenze. Supponiamo che siano espressi 80.000 voti validi. Il quorum per due consiglieri sarà allora 4.572.
Supponiamo inoltre che nel primo turno il partito A prenda 28.000 voti (il 35,00%), B prenda 9.500 voti (il 11,88%) e C prenda 4.500 voti (il 5,63%).
La coalizione otterrebbe perciò in totale 42.000 voti, il 52,50%, e avrebbe diritto a 21 consiglieri (premio di maggioranza). Giusto, no?
No.
No, perché i 4.500 voti del partito C, essendo inferiori al quorum (4.572), vanno persi. I voti validi scendono allora da 80.000 a 75.500, e il totale della coalizione a 37.500, solo più il 49,67% dei voti rimasti validi, anche se la percentuale di A e di B è cresciuta (rispettivamente 37,09% e 12,58%).
Quindi la coalizione non supera il 50%, va al ballottaggio e nella migliore delle ipotesi porta a casa solo 18 consiglieri...
Se invece il movimento C avesse rinunciato a presentare una propria lista e si fosse presentato nella stessa lista di A (chiedendo alcuni posti), e così facendo vi avesse "aggiunto" i propri 4.500 voti - eventualmente anche meno -, tutti questi voti sarebbero stati conteggiati ai fini dell'assegnazione dei seggi.
Sono ipotesi teoriche, sia ben chiaro, ma assolutamente realistiche.

2 febbraio 2008

elezioni regionali 1 - le nuove regole

Con lo scatenamento del can can sulle candidature, che agita ormai i giornali valdostani, è ufficiosamente iniziata la campagna per le elezioni regionali, la cui data probabile è il 25 maggio.
La legge votata dal Consiglio regionale lo scorso anno modifica radicalmente alcuni meccanismi e mette partiti e movimenti di fronte a due interrogativi:

- presentare una propria lista o inserire propri candidati in liste più grandi?
- allearsi o no con altre liste, e a quali condizioni? ecc.

Queste le nuove regole di base:

1) per presentare una lista si dovranno raccogliere 1.000 firme presso un notaio;
1 bis) i gruppi presenti nel Consiglio regionale uscente possono presentare una lista senza raccogliere le mille firme (aggiunto qui il 3 febbraio, inizialmente non inserito perché non è una nuova regola);
2) ogni genere dovrà essere rappresentato da almeno il 20% di candidati (in pratica ogni lista di 35 dovrà candidare almeno sette donne);
3) a seconda dei risultati potrà esserci o no un secondo turno di voto (ballottaggio) a distanza di quindici giorni (ecco perché il 25 maggio);
4) ogni lista dovrà prendere al primo turno almeno circa 5.000 voti validi (più precisamente il doppio del quorum per un consigliere), in caso contrario tutti i voti presi saranno persi;
5) le liste potranno presentarsi singolarmente, oppure aderire ad un programma comune ed apparire, sulla scheda elettorale, nella stessa colonna (non si è avuto il coraggio di chiamarle coalizioni, ma è ciò che sono in pratica; di qui in avanti, per capirci, noi le chiameremo così);
6) nel caso che nessuna coalizione o singolo partito il 25 maggio ottenga più del 50% dei voti validi, si andrà al ballottaggio, al quale parteciperanno però solo le due coalizioni o singoli partiti classificatisi primo e secondo al primo turno;
7) nel caso che una coalizione o singolo partito abbia ottenuto più del 50% dei voti al primo turno, qualora dalla ripartizione dei seggi gli spettino in prima battuta 18, 19, 20 o 21 seggi, gliene saranno comunque assegnati 21 (premio di maggioranza a tetto fisso, ossia che si riduce quanti più seggi si prendono);
8) nel caso che una coalizione o singolo partito abbia ottenuto più del 50% dei voti al primo turno, se dalla ripartizione dei seggi gli spetteranno in prima battuta più di 21 seggi, prenderà tutti quelli che gli vengono (22, 23, 24 ecc.) senza alcun premio di maggioranza;
9) in caso di secondo turno, la coalizione o il partito che vincerà il ballottaggio prenderà 18 consiglieri secchi.

Commenti e domande, poi andremo avanti.