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21 dicembre 2006

E' valdostano il nuovo Benoit Mandelbrot?

I leziosi ghirigori dei pizzi di Cogne invadono i marciapiedi di Aosta. La famille de Corléons, accoppiando geometria dei frattali e tradizionale tombolo, persegue l'arduo ma non impossibile obiettivo di paralizzare il traffico. Innovativo il bordo tagliente dei trottoir, sponsorizzato forse dalla lobby dei gommisti del capoluogo, preoccupati dal ristagno del mercato. L'architetto Iska Le Courvoisier, padrino del piano regolatore di Aosta, è entusiasta: "Neppure nei più spaventosi incubi da fontina ero andato oltre strade più strette delle auto o belle zone blu sul pianerottolo di ogni aostano. Chi ha ideato questi marciapiedi spaccaruote è un genio assoluto."
Differenziato il parere raccolto tra i monnezzari, cui la merlettizzazione impone onerose percorrenze chilometriche, non previste nel contratto di appalto, ma prelude a lucrose revisioni dei prezzi.
La gilda degli spalaneve promuove un corso di gimkane per camion e ha ordinato uno stock di lame di ricambio per rimediare tempestivamente ai danni inflitti ai mezzi sgombraneve dall'invisibile e infido merletto. "Pretendiamo una perizia supplettiva. Qualcuno dovrà pur pagare ", sostiene una fonte autorevole che desidera mantenere l'anonimato. Di opposto parere i sindacati che intravedono nell'interazione tra lame e marciapiedi un potenziale boom delle manutenzioni stradali con benefiche ricadute sull'occupazione.

A lato il progetto dell'angolo tra Via Piave e Via Losanna dietro il palazzo della Regione. In blu la strada, in chiaro il marciapiede assassino.

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