mentre scorro i commenti al post sulla formazione, seguo "uno mattina" sulla finestrella tv del mac. Gianfranco Vissani sta spiegando, assieme allo chef Nicola Batavia, che spadella ai fornelli, tutte le alternative per non fare la fonduta con la fontina. Nessuna critica viene espressa alla fontina, ovviamente, ma elogi a ripetizione per tanti altri formaggi che renderebbero la fonduta più leggera, deliziosa, ecc.
Ad un certo punto dice, del formaggio che sta sciogliendo: "Questa fontina, per carità, io la chiamo fontina, ma siamo d'accordo, è un altro formaggio...". Poi via con formaggio Stelvio, Toma della Val di Susa ecc. fino a quanto un certo Renzo Fantucci, commerciante, spiega tutto sulla fontina d'alpeggio, che diventerebbe amara quando è stagionata per più di sette otto mesi e che si riconoscerebbe solo dal colore...
Durante tutta la trasmissione nessun cenno mai alla Valle d'Aosta.
Probabilmente, secondo Vissani, il nome fontina deriva da una baronessa austriaca. Von Tina, per l'appunto.
Saveurs du Val d'Aoste. Cercatevi il podcast.
PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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31 gennaio 2008
la baronessa Tina
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Etichette: fontina, gastronomia, valle d'Aosta
29 gennaio 2008
25 gennaio 2008
la violenza non serve
molto, molto interessante, cliccando qui, sul blog di Luigi De Marchi (il blog del solista), il post del 21 gennaio, intitolato "Certo, bisogna contrapporsi all’Islam, ma la violenza non serve", interessante commento ad un editoriale di Maria Giovanna Maglie.
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livres de chevet
quattro consigli quattro per arredare il comodino.
Di Al Gore, l'uomo che perse le elezioni vincendole (e che elezioni!), tutto sapete. Nobel, Oscar, non si fa mancare nulla. Come tutti i libri dei partigiani vale la pena di essere letto.
Quella di Claudio Sabelli Fioretti a Cossiga è un'intervista capolavoro, a tratti esilarante. Chiaro, Francesco Cossiga aiuta, ma il libro si legge in un fiato ed ha ulteriormente rafforzato la mia stima per lui.
La casta dei giornali di Beppe Lopez è un instant book per certi versi à la Travaglio. Va fino in fondo, scava sui fatti denunciati e messi alla luce da Milena Gabanelli in tv a Report. Cose da sapere e mai dimenticare quando si legge un giornale.
Un must anche Contro le tasse di Oscar Giannino. La tesi, ripresa recentemente da Giavazzi sul Corriere della Sera, è qui accompagnata da precisi riferimenti e dimostrazioni. Il calo dell'imposizione fiscale è l'unico modo che, liberando capacità di spesa delle famiglie e d'investimento per le imprese, può consentire la crescita del paese facendo assieme crescere il gettito fiscale nel medio periodo. Togliendo però in una prima fase alla politica l'ossigeno, si renderebbe inevitabile un calo della spesa pubblica, che le imposte invece non fanno che alimentare, nutrendo l'eurovora casta che ci massacra.
24 gennaio 2008
formazione locale
l'ineffabile Sandro Camera è ben noto per i suoi quotidiani pensieri ed omissioni con i quali guida per mano i lettori de La Stampa locale orientandoli verso la via della luce e della saggezza politica, quasi ritenesse che abbiano più bisogno di essere formati che informati.
Poiché non perdo occasione di sottolineare questi trucchetti da neo-giorn, il prode Sandro reagisce escludendomi sistematicamente dal suo orizzonte degli eventi, delimitato dalle pagine del suo quotidiano. A dire il vero qualche volta mi cita, se ciò può danneggiarmi. Questa, almeno, è l'impressione che si ricava dalla lettura dei suoi articoli.
Devo dire che la sua puntuale attenzione alla disattenzione nei miei confronti mi onora e mi diverte, in quanto è talmente palese da ottenere l'effetto contrario.
Poiché però talvolta esagera, il nostro gruppo ha ritenuto oggi necessario scrivere al Direttore Giulio Anselmi, al capo redattore di Aosta e al caro Sandro Camera. Cliccare qui.
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Etichette: comunicazione, media, par condicio
23 gennaio 2008
per topo,
nei suoi lirici commenti al post "vediamo domani" e soprattutto nelle sue affettuose considerazioni nei miei confronti, topo (d'appartamento, di fogna, ragno, gigio ecc. a seconda di come si firma di volta in volta), dimostra di non avere letto qui sotto l'ultimo "cell blog - rassegna in volo", oppure di non essersi andato a guardare il relativo bonsai ivi citato. Vi affliggo perciò riproponendovi il bonsai. Mi rendo conto che non tutti, topo compreso, leggono La repubblica. Chi si rileggerà il cell blog capirà forse meglio il mio pensiero.
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Etichette: blog
brodino nobilitato
lunedì sera in una trattoria romana ho avuto modo d'imparare a mie spese che una "tagliata di frutta" non è altro che una banale macedonia di frutta venduta al prezzo di una tagliata di Aberdeeen Angus.
La vecchia storia del consommé royal à la bordelaise, che mama grand chiamava brodino.
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Etichette: gastronomia, prezzi
21 gennaio 2008
vediamo domani...
a Montecitorio con Mario Pescante, verso le sei, siamo stati investiti da una raffica di telefonate a senso unico: Mastella ha tolto l'appoggio al Governo. E' crisi. Siccome però mancano ancora alcuni passaggi, vediamo domani.
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cell blog - rassegna stampa in volo
Corriere della sera:
Acuto editoriale di Francesco Giavazzi ("Giù le tasse ora o mai più"), che in un passaggio evoca una tesi di Oscar Giannino ("Contro le tasse", libro da non perdere, di cui da qualche giorno mi riprometto di scrivere), il concetto che solo riducendo le tasse si può costringere i politici a diminuire la spesa pubblica. Detta così pare strana, ma leggetevi il libro di Giannino e ne riparliamo.
Meditate poi sulla lettera aperta di Francesco Cossiga al presidente Giorgio Napolitano (pag. 6). E rimeditateci quando, domani e dopodomani, verificherete che nessuno avrà il coraggio di smentirne il contenuto. Incidentalmente, desta meraviglia e preoccupazione il bavaglio messo dai media a Cossiga e alle sue iniziative (ieri si è autodenunciato per avere raccomandato in Rai Bianca Berlinguer e Federica Sciarelli).
Piuttosto insipida questo lunedì La Stampa. Merita attenzione solo pag.23, con la notizia del raddoppio delle tasse comunali negli ultimi 5 anni. Provate ad aggiugere multe, APS e telcamere e il quadro si farà ancora più chiaro (o fosco). Incomprensibile il trafiletto a pag. 20 ("Terni - Don Gelmini telefona dal Costarica"). Chi vi ravvisasse una notizia lo segnali in un commento. A meno che la notizia sia che Don Gelmini "ha scelto la sede costaricense della sua comunità per riprendersi dai problemi cardiaci che lo avevano colto lo scorso mese..." Peccato che non abbia aperto una sede della sua comunità alle Maldive o alle Seychelles, si sarebbe potuto curare ancora meglio.
La Repubblica sfodera un errore: a pag. 7 in basso una didascalia (imitazione in tv") attribuisce la foto all'imitazione che Max Giusti avrebbe fatto di Mastella ieri a "Quelli che il calcio", mentre chi ha visto la tv sa che si trattava dell'imitazione di Stefano Ricucci, in onda per tutto il pomeriggio. Il bonsai di Sebastiano Messina (pag. 11) è assai gustoso. Soprattutto poi se nel virgolettato finale alla parola UDEUR se ne sostituisce una a noi qui più cara.
Per il resto su tutte le testate il 2-1 del derby Ratzinger-Bernardini, Cremaschi che si dimette (ci rattrista assai), Prodi che metterà mano alla riforma della contrattazione (si può sempre peggiorare), Pecoraro che non molla (Scanio non si sa), Mastella che canticchia motivi di Fred Bongusto, Hillary che scatena gli ispanoamericani contro Barack Obama, rischiando d'innescare dinamiche pericolose.
Se riuscite, procuratevi il podcast di "radio anch'io" di stamane. Perrin difende le prerogative delle autonomie speciali, Raffaele Costa le massacra (ha fondato "tutti o nessuno" considerandole privilegi), un assessore regionale siciliano (mi pare un dénommé De Coro), esilarante e degno di Zelig, dà lezioni di politica. Se lo trovo lo metto qui. Antonio Albanese, in confronto, non è nessuno.
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19 gennaio 2008
18 gennaio 2008
bentornato
Massimo Gramellini è tornato dalle ferie e la prima pagina de La Stampa ha ripreso verve.
Sono certo che non vi siete persi lo stupendo gramellino di mercoledì. Il mio unico rimpianto è di non essere stato capace di scriverlo io.
Comunque rigodetevelo cliccando su a destra.
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autostrada autonoma a tariffa speciale
Si stanno raccogliendo le firme per chiedere più sicurezza sulla strada statale 26. Malgrado i costanti miglioramenti del percorso sta, infatti, aumentando in modo preoccupante il numero degli incidenti, troppo spesso mortali.
Il volume del traffico, infatti, cresce in modo più rapido del ritmo di adeguamento alle necessità di sicurezza di chi percorre la statale, liberamente frequentata da pedoni, ciclisti e ciclomotori, oltre agli autocarri, autoveicoli e motociclette.
La repressione della guida in stato di ebbrezza può aiutare a ridurre gli incidenti, specie notturni, ma il problema resta il costo dell'autostrada, che ne impedisce di fatto l'uso ai pendolari. Per recarsi quotidianamente al lavoro, neppure i valdostani possono più permettersi il lusso di utilizzare l'autostrada più cara del mondo.
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16 gennaio 2008
Ceppaloni, begli animaloni...
Bassolino non si dimette.
Jervolino non si dimette.
Clemente si dimette, Prodi lo riammette.
Allora Clemente ridiventa Klemente e forse ci si rimette.
Il Consiglio regionale campano si dovrà riunire a Ceppaloni, a casa Mastella perché, agli arresti domiciliari, Sandra Lonardo non si dimette.
La monnezza a Napoli raggiunge alte vette. Tutta l'Italia ci rimette.
Ce li hanno fatti a fette.
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laicità o laicismo?
La Pontificia Università Cattolica dell'Ecuador, al termine della sua "lectio magistralis" ha conferito a Fausto Bertinotti la laurea honoris causa.
Professori e studenti dell'Università laika "La Sapienza" di Roma non gradiscono neppure la semplice presenza del Pontefice.
Sapienza de che...?
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Etichette: democrazia, diritti, politica, religione, tolleranza, università
14 gennaio 2008
apartheid
Tanti anni fa, nel consiglio di amministrazione di In.Va. SpA, qualcuno (si discuteva di assunzioni) disse: "Solo a tempo pieno, niente apartheid...". Uno strafalcione promosso al rango di profezia oggi da Pietro Ichino sul Corriere della Sera, che in prima pagina (con seguito all'interno) definisce proprio apartheid la politica "duale" dei sindacati che, difendendo ad oltranza la casta dei lavoratori inamovibili, operano una sorta di razzismo nei confronti dei giovani disoccupati brandendo l'articolo 18.
Il tono si alleggerisce poi, sempre in prima pagina, con Emilio Giannelli:
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avviso ai latitanti (nota di servizio)
in realtà il latitante sono io, molti si lamentano di non trovarmi al 393-948-9885.
Chiamatemi piuttosto allo storico 335-392-145 (esatto, sei numeri...).
E se non riuscite a beccarmi (riunioni, ecc.), non fatevi fregare da eventuali segreterie telefoniche (non le uso), meglio un sms. Giuro che richiamerò.
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Etichette: telefono
neologismi
partendo da "catto-comunisti" fu coniato anni fa il più sintetico cattocom. Dagli Stati Uniti arrivarono i neocon; fu poi la volta dei teodem (una delle tribù del popolo dei cattodem). Inventai tempo fa lì per lì i neogiorn per illustrare il perverso uso delle virgolette da camera. Oscar Giannino ha coniato ora tassassassini (che chiamerei più precisamente tassﺣﺸﺎﺸﻴﻦ).
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Etichette: innovazione, lingua, tasse
11 gennaio 2008
Cell blog - rassegna stampa in volo
Su tutti l'editoriale di Piero Ostellino sul Corriere della Sera (''Un tuffo nel passato''): tosto da leggere, ma di grande interesse.
Sempre sul Corriere ''De Gennaro e i conti ballerini'', richiamo in prima e articolo a pag. 14, e per i patiti del gossip politico a pag. 15: ''Bordon: 'aiuto' mia moglie? No, lei è di rango''.
La Repubblica evidenzia meglio degli altri il contrasto tra Prodi e Padoa Schioppa sugli sgravi fiscali (''mancano le risorse'' dice TPS, ''le troveremo prima", ribatte Prodi). Nel frattempo è in arrivo, pare, un nuovo tesoretto, oltre alla tassazione delle rendite finanziarie.
Bel risalto dà Repubblica allo sfogo di Ilda Boccassini (''siamo diventati una corporazione, serve pulizia tra di noi''). Da non perdere assolutamente ''diciotto contro uno'', gustoso bonsai di Sebastiano Messina a pag. 8.
Irriconoscibile Arrigo Levi nel suo editoriale su La Stampa. Per controprova scambiate in alcuni passaggi Italia e Stati Uniti...
Prima pagina de L'Unità: "Il Papa attacca Veltroni".
In generale, su tutti i giornali le diverse posizioni di Ben Bernanke (Fed) e Jean Claude Trichet (Bce): il nostro si sta dando da fare per portare l'euro ben oltre il dollaro e cinquanta. No buono.
Protagonista indiscusso il reggiseno di Mez e il (i) Dna che ospita. Sta facendo cadere Cogne nell'oblio.
10 gennaio 2008
in apnea fino a domenica
All'alba parto per Roma. Riemergo domenica mattina.
Consiglio concluso mezz'ora fa, ho anticipato ad oggi il deposito di due iniziative. Chi fosse interessato le trova qui. La prima riguarda la comunicazione istituzionale, la seconda è un po' più pesante da leggere.
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Etichette: comunicazione, media, politica
9 gennaio 2008
pillole di fine anno - 5 (fine) - belle figure a costo zero
Archiviamo il 2007 attribuendo ex-aequo gli oscar per le belle figure a costo zero.
Sul piano nazionale l'indiscusso vincitore è Lamberto Dini, principe del penultimatum. Lo sottolinea oggi anche Mattia Feltri su La Stampa: Dpef, welfare, usuranti, incapienti, rendite finanziarie, finanziaria, tutti semidurissimi semicazzutissimi semiukase. Un vero capolavoro poi i famosi sette punti di fine anno (o Prodi dice si o stavolta è crisi). A guardarli bene, però, tutti con scappatoia sul retro. Gennaio era il Piave, si è spostato ieri di tre mesi, anche se l'anno resta da stabilire. In confronto Clemente è un dilettante.
Sul piano regionale l'oscar va a coloro che ci hanno tenuto a comunicare forte e chiaro che "loro" fanno beneficenza, per la precisione il 2,5% del loro emolumento, ben spalmato su più iniziative per soddisfare tutte le esigenze del mercato della bontà.
I nostri vecchi ci avevano insegnato a fare del bene senza clamore. Ognuno di noi aiuta il prossimo come meglio può, senza stoppare la sua generosità al 2,5%. Pochi hanno però il becco di farci una conferenza stampa. Così ora sappiamo che hanno destinato quasi 71,43 euro ai familiari di ognuno dei morti nel rogo della ThyssenKrupp.
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Etichette: comunicazione, politica
7 gennaio 2008
aggiornamento neoplurali
Claudio Barbaro, che rappresenta in Giunta Coni gli Enti di promozione sportiva, ispirato da camii, frighi, naili ecc. mi segnala due neologismi romani: purmi (plurale di pullman) e firmi (più di un film).
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Etichette: italiano
pillole di fine anno - 4 - alla frutta
La monnezza campana dimostra una volta di più che in Italia l'emergenza non può essere affrontata con strumenti ordinari, quali appunto sono, al di là del nome, i commissari straordinari. Dalla poltiglia civile di Giuseppe De Rita siamo in Campania alla poltiglia incivile, un melmoso brodo primordiale dove la delinquenza prospera nutrendosi di garanzie democratiche in cambio del consenso elettorale per chi legittima le sue porcherie.
Dove il potere dello Stato e quello della criminalità organizzata mirano al controllo dello stesso territorio la possibilità sono solo due: o si fanno la guerra o si accordano.
La seconda.
Questa è l'amara sintesi di certo nostro sud, diciamocelo.
Non si tratta di destra o di sinistra, a tutte e due per governare servono i voti, a tutte e due li possono garantire solo camorra, n'drangheta, mafia e sacra corona unita, il vero cancro di questo paese (e non mancano le metastasi).
La politica non funziona? Mandiamo il commissario. E con quali strumenti? Il solo potere di dare ordini ad un'amministrazione che rimane agli ordini della politica che non funziona, così fallisce e possiamo sostenere che la soluzione è tornare alla politica, e via da capo? Ridicolo.
Se la politica ha ormai inequivocabilmente optato per un accordo con la camorra in cambio dei voti (perché questo è il problema, tutto il resto è letteratura), sospendiamo la politica, tutti a casa.
Servono i militari? Allora codice e regole militari, questi gli strumenti per un commissario, non il dover chiedere sommessamente a Bassolino e Russo Jervolino e ai sindaci che si rivoltano (di qualunque parte politica siano) che, per favore, facciano finalmente quello che hanno da tempo deciso di non fare, che vedano finalmente quello che hanno da tempo deciso di non vedere. Finita la guerra si potrà tornare al diritto e alle garanzie di pace.
Reset.
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Etichette: camorra, democrazia, destra, diritti, mafia, n'drangheta, politica, sacra corona unita, sinistra, tolleranza, violenza
3 gennaio 2008
pillole di fine anno - 3
Aborto di una carismatico-ereditaria democrazia annunciata, l'assassinio politico di Benazir Buttho smaschera la grande illusione occidentale di poter e saper esportare civiltà. In Kenya si brucia una chiesa piena di fedeli solo perché i risultati delle elezioni non soddisfano. In confronto ultimamente Ahmadinejad pare un'educanda: a differenza di Musharraf lui l'atomica non ce l'ha ancora. Attentati in Turchia. La Cina è cresciuta anche nel 2007 di quasi l'11%, l'India dell'8%.
Il petrolio ha sfondato i 100 dollari a barile. Chavez e i nigeriani si scapezzano, Putin esulta ma riflette.
Gli effetti di tutto ciò rischiano di essere deflagranti.
Non mi sembra di respirare qui una grande consapevolezza, in fondo nel 2007 il Casinò ha incassato 714.000 euro in più (ma quanti milioni ha perso?), e, soprattutto, l'Ansa ci rincuora: "...l'azione del governo valdostano "é stata nel complesso positiva". Lo scrive il capogruppo del Consiglio Valle, Marco Vierin, in un articolo pubblicato sull'ultimo numero del periodico La Stella Alpina".
Una notiziona...
Ben oltre le veline. siamo ormai alla rassegna stampa della non stampa.
Finché le paratie stagne tengono, balliamo pure.
(ci sono volte in cui ci si sente cretini...)
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Etichette: cina, democrazia, dittatura, elezioni, energia, politica
2 gennaio 2008
pillole di fine anno - 2
Le statistiche sulla lettura sono, secondo Enrico Vaime, un eccellente indice di valutazione dell'ignoranza nazionale. Un autorevolissimo istituto di ricerca afferma che:
- nel 2007 il 62% degli italiani non ha letto neanche un libro;
- il 30% manco ne ha preso in mano uno per sbaglio;
- il 20% dichiara di non leggere poiché i libri gli ricordano la scuola;
- per il 60% la lettura è una perdita di tempo.
Dove si collocheranno parlamentari, amministratori, tutti coloro insomma che ci governano?
Fate un po' voi.
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per una casa in centro
Il blog di Clemente Mastella (per un paese al centro) non brilla certo per disponibilità ai commenti non allineati ("C'è una sola regola di navigazione qui dentro: l'educazione. Pertanto non risponderò a commenti anonimi o che contengano insulti. Inoltre non commenterò con i giornalisti, durante la giornata, le cose che scrivo in questo mio spazio").
Sono tosto scattate le controffensive: ecco il libero contro-blog Clemente Pastella (per una casa al centro). Da non perdere.