PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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21 novembre 2007

referendum

Lungo e vario oggi il dibattito sui risultati dei referendum di domenica. Toni accesi, delusi, trionfanti, acidi, di sfida, di rivalsa.
Cliccando qui potete leggere e commentare.

5 commenti:

  1. Quello che mi sembra strano è che lei abbia aderito alla C.d.L. dopo avere sostenuto, sia pure moderatamente, i referendum: Forza Italia vi si è schierata contro, e questo dimostra che anche l'Union Valdotaine ha i suoi... Emilio Fede!

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  2. Oggettivamente - lo dico da pro-referendum che ha molto investito e molto sperato in questa consultazione - questo risultato è una tremenda mazzata. E un'oggettiva vittoria dell'UV (e quindi di Caveri, che sarà antipaticissimo, ma non ha certo torto a dire che era anche su lui che si votava, e ahimé anche dell'anonimo del verger).
    E' purtroppo anche una vittoria del qualunquismo, e la coincidenza non è certo casuale. Aldilà degli errori, gravissimi, commessi dai referendari e in primis quello di presentare cinque referendum, aldilà di quelli che continuano a commettere (come se il controllo del voto spiegasse gli oltre 80.000 valdostani che sono rimasti a casa), un fatto rimane: in Valle c'è ormai un senso civico nullo. E ai Valdostani, proprio come nel Sud che ormai la Valle d'Aosta è, piace lamentarsi al bar, ma poi rimanere sotto l'ala protettiva del potente. Mi dispiace, Eddy, ma temo che il tuo bel discorso di adesione alla CdL farà la fine di tanti altri, molto simili, pronunciati nel Mezzogiorno. Words, words, words. Altro che eccellenza...

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  3. Per Grisero:
    Emilio Fede non va MAI contro il proprio padrone, mentre avere idee differenti non mi sembra servilismo.

    Il paragone non c'entra una mazza, anche se pare evidente la tua volontà offensiva, visto che per te chiamare qualcuno emilio fede dev'essere una delle peggiori offese possibili! :-D

    Io al contrario pur non stimandolo lo trovo molto divertente, anche perché non opera in modo diverso dagli altri tg e giornali cartacei, con la sola differenza che non nasconde il proprio orientamento, rendendo più facile filtrare le informazioni.

    Per assurdo trovo migliore fonte d'informazione un emilio fede completamente schierato, rispetto all'altrui finta oggettività che insinua false verità con una parvenza di autorevolezza.

    Risposta per entrambi:
    il referendum non è una vittoria dell'union, di Caveri o di altri, né una sconfitta dei referendari, ma una sconfitta della democrazia stessa. Ormai l'istituto del referendum è come un dado con quattro facce vincenti e due perdenti.
    Dalla parte dei "no" c'è il voto, strumento democratico, ma c'è anche il boicottaggio per non raggiungere il quorum, più facile da ottenere e contro il quale non c'è difesa.

    Sfortunatamente i politici hanno capito da tempo quanto sia più facile boicottare il quorum, piuttosto che consultare l'argomento stesso della consultazione.

    Vinca pure il "no", fa parte della democrazia, ma BASTA con questi "ni" amari, frutto di quorum non raggiunti.

    Aboliamolo una volta per tutte, e per coloro che non votano... cazzi vostri!

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  4. che tristezza veder che dopo i referendum il dibattito si sia spento totalmente...tutti spariti...boh

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  5. Scusa, egregio anonimo, adesso mi fai passare per uno che vota D'Alema o Diliberto? Stai scherzando, vero?! Anch'io trovo Emilio Fede "abbastanza" divertente (ma molto in mala fede, appunto!) Nessuno può però nascondere che, negli Anni '90, sia diventato simbolo di partigianeria, per non dire di servilismo. Quando stava in Rai (fino al 1984!) non era così demagogico.

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