non perché la cosa non fosse sconvolgente, ma non ne ho parlato sin qui perché tutti ne parlano fin troppo e non ha senso volersi aggiungere e fare i fenomeni. Per qualche giorno e per duecento trasmissioni non sentiremo parlare d'altro, poi lunedì prossimo sarà tutto dimenticato, tutto normale. Questa è la tragedia.
Mi riferisco a quanto accaduto ieri, tifoso morto sull'autostrada, partite ritardate e fermate, disordini a Bergamo, violenze inaudite a Roma.
Degenerazioni del tifo, ok. Pretesto per l'esplosione di violenza repressa, ok. Prevenzione insufficiente, ok. Club che scherzano con il fuoco finanziando gli ultrà, ok. Barbara inciviltà, ok. Paese che dà un'immagine pietosa di se stesso, ok. Crisi dei valori, ok. Prendiamo provvedimenti, ok.
Ci sta tutto, tutto già visto.
Un elemento nuovo deve però preoccuparci e farci riflettere: quanto è accaduto a Roma, tutto pronto, dalla sistemazione delle transenne per deviare il traffico alla comunicazione tra le bande, l'assalto coordinato alle caserme in punti diversi della città, tutto questo ha un nome: guerriglia urbana. Guerriglia organizzata.
Roba che non s'improvvisa, roba per la quale ci si è addestrati, coordinati e preparati. Roba per la quale tutto era pronto, per la quale si aspettava, appunto, solo il pretesto. Per la quale esistono capi, soldati, gerarchie, disciplina.
Da qualche parte, là sotto i tombini, nelle trippe della capitale, c'è qualcuno che ci ha dichiarato guerra. Che si sappia.
Secret Service Tracking People’s Locations without Warrant
-
This feels important:
The Secret Service has used a technology called Locate X which uses
location data harvested from ordinary apps installed on phones....
14 ore fa
La colpa non è dei criminali : è fisiologico che esistano . La colpa è dello Stato : non è fisiologico che non esista .
RispondiEliminaStato lassista in mano a quattro rifondaroli abitanti dei centri sociali. E questi sono i risultati. Invece di mandare il ns esercito in paesi lontani a fare guerre inutili impieghiamolo qui per ristabilire ordine e legalità. E un anno senza calcio. Non se ne può più!!!
RispondiEliminaMi sembri una benpensante in menopausa al thè delle 5 .
RispondiEliminaAndy Vuiermo Curià
RispondiEliminaje vous en prie, oh didon!
Qu'est ce qui se passe chez vous?
Ora il salasso orgoglioso ed antiitaliano invoca lo Stato Romano e l'esercito tricolore per reprimere armi alla mano ...
Non c'è più vergogna.
Olga, pas de sex pas de vote, n'est pas?
Mister Andrew dimostra la cortomiranza del suo team : la delinquenza è una cosa , i calciatori e le societè di calcio un'altra . Perchè far cadere sui secondi le colpe dei primi ?
RispondiElimina"Ristabilire ordine e legalità" ha detto il nostro, ciò comporta anche il ripristino della toponomastica italiana in questo angolo di Repubblica?
RispondiEliminaIulius Vuillermus ha ragione: facciamo anche noi la nostra parte, inviando il Corpo Forestale Valdostano sotto il supremo comando di Caverius II e Isabellonius; questi, se del caso, sapranno degnamente sacrificare la loro vita per la Patria benefattrice.
RispondiEliminaAMO QUESTA DONNA
RispondiElimina----------------
Alessandra Mussolini lascia Gruppo ITS
L’On. Alessandra Mussolini, europarlamentare di Alternativa Sociale, annuncia l’uscita dal Gruppo Identità, Tradizione e Sovranità (ITS) al Parlamento europeo: “In seguito al comunicato stampa rilasciato da Corneliu Vadim Tudor, Vice presidente del Senato romeno e Presidente del Partito Romania Mare, aderente al Gruppo ITS, che ha violentemente offeso la mia famiglia di origine nonché la mia posizione liberamente espressa a tutela della sicurezza dei cittadini italiani dalle continue aggressioni di alcuni cittadini romeni in Italia, ho comunicato in data odierna al Presidente del Parlamento europeo che non vi sono più le condizioni per una mia permanenza in detto Gruppo”. Roma, 9 novembre 2007
La lettera di Alessandra Mussolini al Presidente Parlamento UE Poettering
On. Hans-Gert Poettering
Parlamento Europeo
60, rue Wirtz/Wiertzstraat 60
Bruxelles (B)
Roma, 9 novembre 2007
Gentile Presidente,
con la presente Le comunico la mia decisione di lasciare il Gruppo Identità, Tradizione e Sovranità e di iscrivermi al Gruppo Non Iscritti.
Infatti, sono venute meno le condizioni che determinarono la mia adesione al Gruppo ITS solo alcuni mesi orsono.
Leggere le dichiarazioni di Cornelim Tudor, Presidente del Partito Romania Mare, il quale rivendica la loro fiera appartenenza all’ambito del centro sinistra sono per me inconciliabili politicamente poiché il movimento che rappresento in Europa come in Italia ha come deciso avversario il modo di concepire ed intendere la società espresso dalla sinistra, sotto qualunque forma.
Le dichiarazioni di Tudor non fanno altro che confermare quanto ebbi a dire all’inizio del percorso del Gruppo ITS, e cioè che si trattava di uno strumento debole politicamente: oggi loro stessi lo ammettono e, pertanto, non ho intenzione di inseguire logiche burocratiche prive di sostanza politica.
Inoltre, e certamente non meno gravi, sono state le dichiarazioni, pretestuose e offensive, rilasciate da Tudor nel comunicato stampa del giorno 8 novembre u.s..
Tacciare di xenofobia e intolleranza chi come me non ha fatto altro che denunciare ciò che è parte della cronaca degli ultimi anni in Italia e oggi uno dei primi quotidiani nazionali italiani (“Il Messaggero”) conferma con una approfondita quanto fedele inchiesta, significa non avere argomenti.
Per me, non per Tudor, se centinaia di ragazze provenienti dalla Romania vengono a prostituirsi nelle strade italiane è un grave problema.
Per me, non per Tudor, se cittadini italiani sono rimasti uccisi dalla bestiale violenza di bande di criminali organizzate per delinquere provenienti dalla Romania è un grave problema.
Per me, non per Tudor, se sinora nessun governo romeno ha fatto alcunché per fermare questi flussi è un grave problema.
Ricordo allo stesso Tudor che se i deputati romeni hanno diritto di cittadinanza al Parlamento europeo è anche grazie all’Italia, che io rappresento perché eletta dal popolo italiano, che fu tra i Paesi fondatori dell’Unione e che ha sempre fatto della tolleranza una sua bandiera anche quando in Romania c’era al potere un comunista di nome Ceausescu.
Ora, anche grazie al lassismo di tutti i politici romeni, la situazione in Italia è diventata insostenibile.
Offensive, poi, le affermazioni sulla mia famiglia di origine ed in particolare su mio nonno Benito Mussolini, che dimostrano quanto astio e quanta intolleranza covino sotto la facciata pseduo democratica di questo partito.
Non commento la volgarità del proverbio romeno, altro solare esempio di pochezza di argomenti politici e al quale non rispondo poiché, al contrario di Tudor, sono persona educata.
Auguro a tutti Voi un buon lavoro.
Alessandra Mussolini
MPE
Alternativa Sociale
Ehi Courthoud fenomeno.Come mai nessun commento sull'ASSOLUZIONE di Dino e Adriana Vierin? Vuoi che ti ricordi cos'hai detto in proposito?Scienziato!!!
RispondiEliminaPer aquila reale. La favola che le Società di calcio non sanno nulla dei loro ultrà tientela da raccontare a Natale. Per aquile e passeri... in Valle d'Aosta non ce n'è bisogno. Certe cose non succedono. E poi che c'entra la toponomastica con quei quattro delinquenti fannulloni? Per tutti... tanto per restare a delle partite U.V. Resto del mondo 2 a 0. Ciauuu
RispondiEliminaQuesto è andato.
RispondiEliminacaro Andrea Vuillermoz, ho scritto qualcosa su altro sito che ripeto (in parte)qui
RispondiEliminaViérin e Viérina: assolti perché il fatto non sussiste.
Commento: come non sapevano? Ma se lo sapeva tutto l'ufficio (per non dire tutta la Regione)e forse anche gli uscieri. Allora diciamo meglio: non dimostrabile.
Giudizio del cittadino: giustiziati (= non voto per l'eternità per qualsiasi carica o incarico pubblici): è la sentenza "civilmente corretta" che sostituisce la ghigliottina della rivoluzione francese.
Commento generale: questi sono gli effetti collaterali della riforma 45/95 (incarichi a Maccari da parte di un Viérin qualsiasi in luogo dei concorsi previsti dalla costituzione).
Credo che basti.
Uno foto che fa pensare. Vedere Lattanzi Forza Italia che si fa fotografare con la bandiera dell'Union Valdotaine alle spalle, mentre festeggia la vittoria del nuovo sindaco di Courmayeur ( vedi articolo su aostaoggi.it di oggi dal titolo COURMAYEUR, FESTA PER LA NEO SINDACO ) mi fa molto pensare. Che tristezza.
RispondiEliminasempre per jules vuillermoz
RispondiEliminaUV - resto del mondo 2 a 0
può darsi, vedo però che per UV intendi già, oltre alla solita marmaglia, anche FI Force Italie (+ Piero Ferraris) ovviamente.
A proposito: Césal dov'è? Ancora dal meccanico? Non è per caso che l'avete già "ghigliottinato" (metaforicamente intendo)?
per l'anonimo delle 14.22
RispondiEliminaHai visto le tribune referendarie in TV? Io penso che Lattanzi abbia già traslocato in casa UV (così come ha già fatto Piero Ferraris)
Anonimo delle 14.22 : una volta tanto concordo con te !
RispondiEliminaPer mister andrew . Che le società possano conoscere molte cose sui loro ultrà è ipotizzabile , come però pure che tacciano per non avere ancora più problemi . E' comunque sicuro che i casini che gli ultrà combinano sono fumo negli occhi per le società , che necessariamente devono tener conto dei bilanci e non gradiscono stadi chiusi o penalizzazioni .
RispondiEliminaQuello che penso relativamente a ciò che è accaduto domenica scorsa, in àmbito calcistico, l'ho già detto ieri: non mi ripeto soltanto perché non voglio finire nel mirino dell'estrema sinistra.
RispondiEliminaP.S: Lattanzi agisce, suppongo, in nome e per conto di Forza Italia: è del tutto evidente che il Partito berlusconiano ambisce ad un'alleanza con i... rossoneri (!) in vista delle elezioni regionali del 2008. Anche questo, a pensarci bene, può servire per mandare in tilt il "Mouvement".
Esemplare Gramellini su "LA Stampa" del 13/11/2007. Bravo!!!
RispondiEliminaVi propongo uno scritto pubblicato da amici miei sul settimanale Umanità Nova. Saluti.
RispondiEliminaLa Pecora Nera
------------------
Roma. Fuori dal coro
A Roma una donna è stata uccisa in un modo brutale. A commettere il feroce omicidio sarebbe stato un immigrato Rom abitante in una baracca poco lontano.
L'episodio è l'ultimo, in ordine di tempo, di una serie di atti criminali che stanno, con inusitata ed immotivata ferocia, insanguinando la città.
È da registrare che si tratta di atti i cui supposti responsabili, perlopiù immigrati Rom, sono stati tutti arrestati.
Immediatamente dopo quest'ultimo episodio si è levato alto il coro di quanti criminalizzano l'intera etnia degli zingari Rom di origine rumena per gli atti compiuti da alcuni singoli individui.
Questo atteggiamento forcaiolo e razzista non incontra distinzioni, né tra i politici (cui non pare vero di trovare qualche capro espiatorio su cui scaricare il disagio sociale), né, purtroppo, tra la maggior parte degli abitanti dei quartieri popolari in cui si trovano questi accampamenti.
Questi episodi di violenza stanno suscitando alcuni casi di intolleranza razziale. A Roma si è verificato anche un assalto, una "spedizione punitiva": in una zona dell'estrema periferia sono stati aggrediti e gravemente feriti tre incolpevoli Rom da un gruppo di persone incappucciate.
Benché si tratti, con ogni probabilità, di un'azione decisa a tavolino da qualche partitino di estrema destra e attuata da una squadraccia fascista, è preoccupante il clima di sostegno che questi episodi sembrano avere nei quartieri proletari. Si sta esasperando, ad arte, un clima d'odio che si concretizza con queste logiche tribali.
A nulla vale, di fronte al delirio collettivo, alla voglia di vendetta, cercare di far ragionare le persone sul fatto che le responsabilità siano sempre individuali e mai "etniche". Anche perché dovremmo, come italiani, essere responsabili (e perseguiti come tali), della strage compiuta a Ferragosto a Duisburg, in Germania, da parte di nostri connazionali.
A nulla vale far notare che le prime vittime di tali comportamenti feroci e sessisti da parte di taluni sono proprio le donne che vivono negli stessi accampamenti, e con queste rappresaglie, attuate distruggendo le misere baracche in cui vivono, si colpiscono loro per prime.
A nulla vale spiegare che, comportandosi così, si istilla l'odio nei ragazzi che vivono nei campi e che, rifiutati dalla scuole (ove si teme che "contagino" i loro coetanei), segregati ed oppressi da una struttura familiare patriarcale, non hanno altra alternativa al furto.
A nulla vale ripetere che con l'occhio per occhio si diventa tutti ciechi.
Non servirà a nulla, ma noi la nostra testimonianza la vogliamo comunque rendere.
Si deve lottare contro il tentativo di far diventare la discriminazione di uso comune.
Sarà inutile cercare di far ragionare sulle motivazioni sociali delle azioni criminali, ma per noi è l'unico modo per intervenire sulle cause.
È più comodo ed economico per il potere intervenire con la repressione, cieca e brutale, nei confronti di persone incolpevoli ed additarle all'odio pubblico.
Radere al suolo le baracche non servirà a nulla. A meno che non si voglia risolvere il problema facendo morire di freddo, il prossimo inverno, vecchi donne e bambini (cioè quelli fisicamente più deboli) di etnia Rom. Si abbia il coraggio di dirlo. E ci si aspetti ulteriore violenza da parte di chi lotta per sopravvivere.
Si vuole introdurre l'arbitrio nei confronti di tutti gli immigrati, anche comunitari, che da ora potranno essere espulsi con un semplice atto amministrativo.
Li si vuole sottomessi, pronti ad accettare salari di fame e a farsi sfruttare senza alcuna garanzia. Quei proletari romani che oggi chiedono misure nei confronti dei Rom, sanno che questo peggiorerà anche le loro condizioni di vita e di lavoro?
Oggi rileviamo la diffusione di una miseria mentale legata solamente al consumo di merce, senza neanche il desiderio e la curiosità per ciò che è diverso, fatta di una "banalità" ripetitiva e stereotipata di comportamenti uniformanti.
È, purtroppo, uno schema di razzismo già visto. Quello della banalità di chi obbedisce agli ordini e non è capace a fare altro, nemmeno quando sa perfettamente che gli ordini da eseguire porteranno allo sterminio di milioni di persone: ebrei, zingari, rivoluzionari, omosessuali disabili.
Oggi ci sentiamo estrema minoranza, di fronte alla canea razzista.
Lo siamo stati in altre occasioni, lo saremo ancora in futuro.
Preferiamo essere la voce stonata e fuori da coro che i silenti complici di una politica di sterminio.
FRK & Louise Michel (di Roma)
Andrea Vuillermoz Curiat del 13 novembre alle 12.16,
RispondiEliminail 13 novembre 1792 (martedì erano perciò esattamente 215 anni tondi tondi) Louis Antoine de Saint-Just, un simpatico poeta rivoluzionario giacobino, dichiarò alla Convention Nationale: "Non si può regnare ed essere innocenti!
Molto più ben prima tale Eschilo aveva scritto:
"La giustizia è una dea che fugge la casa dei vincitori.
Più esoterico, Rudolph Steiner ("die Tempellegende und die Goldene Legende", 1906): "La via verso la libertà passa attraverso la colpa."
Sinteticamente profetico Shakespeare: "Chi ci difenderà dalla lentezza dei giudici?" (Amleto)
D'altra parte come avrebbero potuto immaginarsi Vierin & Vierin che cosa stava succedendo? Che sotto quel timido agnellino si nascondeva in realtà un biricone?
Caro uigliermo kürià, hai proprio ragione:
RispondiEliminaUV - resto del mondo 2 a 0!
Parli delle assoluzioni des Viérins, n'est-ce pas?
Eh già, tu proprio devi esserne fiero, sans doute (et aussi sans honte)!
caro Eddy
RispondiEliminahai totalmente ragione:
il Comité fédéral dell'UV, nel linguaggio politicamente corretto usuale, parla addirittura di "ristabilimento della verità" a proposito della sentenza della magistratura!
Ah, se i muri potessero parlare, gli storici dovrebbero in buona parte riscrivere i loro libri di storia e i magistrati riscrivere buona parte delle loro sentenze!
Questo mi ha insegnato la mia modesta esperienza come funzionario.
In poche parole, secondo voi i giudici sono in malafede.Posizione un po' pericolosa la vostra! O no?
RispondiEliminanon sono in malafede (nella generalità dei casi): giudicano in base alla legge del momento ed alle prove che hanno. Non possono fare diversamente anche con la migliore buona volontà. Ma da qui a dire che essi esprimono la verità... ce ne passa (e sono i primi a saperlo)! Ah, se i muri potessero parlare e testimoniare!
RispondiEliminaMa, come ha fatto rilevare Eddy, molte volte i poeti sono più eloquenti e più espressivi di mille nostre parole. basta ascoltarli.
assolutamente no, ho già chiarito che sono per la separazione dei poteri. Quello giudiziario deve perciò essere indipendente.
RispondiEliminadeve ... giustamente.
RispondiEliminao dovrebbe?...eheh
RispondiEliminadiciamo deve (sulla carta) e dovrebbe (anche nella realtà).
RispondiEliminaa proposito
RispondiEliminaleggo oggi sui quotidiani che un datore di lavoro romano è stato condannato in Cassazione per aver detto "non fai un c...." ad un suo dipendente. Il mio capufficio in Regione, in una lettera protocollata indirizzata ai suoi e miei superiori, ha accusato il sottoscritto ed un altro collega di essere "latitanti" sul luogo di lavoro quando entrambi non avevamo un solo minuto di assenza ingiustificata. Il sottoscritto si è rivolto al giudice per diffamazione, il mio collega no. Il giudice ha cercato in tutti i modi di farmi ritirare il tutto (prima con affermazioni tipo "il paese è piccolo", poi per motivi formali risultati insussistenti, infine il tutto è sta archiviato per un paio di virgolette di troppo. Insomma, potete dire e scrivere a chiunque tutto quel che vi pare, purché lo mettiate tra virgolette.
Personalmente, per questo e ben altro, ho definitivamente rinunciato a rivolgermi alla giustizia.
Leggo anche che un g.i.p. si è rifiutato di firmare ordini di carcerazione in quanto inutili. Come lo capisco! Vi potrei raccontare piccoli esempi locali (Villeneuve) di forze di polizia che intercettano spacciatori di droga e il giorno seguente se li ritrovano nello stesso luogo a spernacchiarli (così mi hanno riferito fonti assolutamente attendibili): d'altronde il magistrato non ha fatto altro che applicare la legge!