PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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30 settembre 2007

tre interviste tre






Tre interviste, tre pareri apparsi
sul n. 14 di Informazione, il foglio quindicinale dei Verdi Arcobaleno. Stesse domande a ognuno, diverse risposte da ciascuno.
Cliccare per il testo.

66 commenti:

  1. Bisognerebbe mettere delle contraposizioni altrimenti avete sempre ragione voi!

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  2. mi sono limitato a rispondere a tre domande dicendo ciò che ritengo giusto, come ho fatto con il Foglio Azzurro (Forza Italia) e La lanterne magique (Aoste Vive).

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  3. Supponendo che di mezzo non ci sia la mia imperizia col computer , direi che sarebbe positivo se i giornali fossero ben centrati prima di scannerarli .

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  4. mi pare che tutti e tre gli interventi evidenzino la necessità di valutare e di analizzare le cinque proposte referendarie una ad una, con le relative motivazioni per un SI meditato o per un NO altrettanto meditato. Le proposte referendarie non sono pertanto, come ormai mi pare siano in tanti ad evidenziare (tra cui il sondaggio su questo blog), né da prendere ed accettare in blocco (un SI aprioristico ed incondizionato), né da rifiutare in blocco (un NO altrettanto aprioristico ed incondizionato come vorrebbero gli astensionisti).
    Queste osservazioni mi paiono un motivo in più per andare a votare.
    Per quanto concerne l'anonimo più sopra, io lo inviterei a fare le proprie considerazioni sui singoli quesiti, senza nascondersi dietro un NO (così almeno pare) aprioristico ed incondizionato su tutto il fronte. Le sue osservazioni potrebbero essere utili anche a noi.

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  5. Io vorrei esprimermi sul referendum relativo alle quote rosa . Premetto che andrò a votare per simpatia umana ( altro dalla convergenza politica ) verso chi in questa valle di appiattiti ha osato muoversi non per leccare ma per cambiare ( secondo lui ) . La questione delle donne in politica è , dal referendum specifico , vista con occhio preconcetto e insensato . Il problema non è dato dal fatto che uomini arroganti vogliono avocare a sè i paradisi della politica , come il referendum sottintende , bensì dal fatto che alle donne , in generale , della politica non importa un microbo . Imporre quote rosa significa costringere i maschi a spingere a candidarsi chi vive per tutt'altre cose e si adatta a riempire una quota tra le candidature solo per fare favori ai maschi . Bene sarebbe se le fanciulle si interessassero di politica , purtroppo così non è e le leggi elettorali non possono nè devono porsi il compito di educare le donne alla politica . Questioni ormonali sono alla base della loro gerarchia dei valori . Se si impone il numero di donne in lista si corre il rischio di mettere forzatamente in pista , specie nei raggruppamenti minori , chi farà fare brutta figura alle donne nel loro insieme , posto che chi si candida per fare numero ... poi generalmente o si nasconde o si fa ridere dietro . Non è antifemminismo il mio , è la semplice constatazione del reale .I referendari sono nipoti del femminismo , almeno chi ha partotito l'idea delle quote , ma ha sbagliato tutto . Per questo voterò no , per rispetto verso le donne che non vanno fintamente protette come fossero panda o persone politicamente calpestate dai maschi: ogni responsabile politico le candiderebbe perchè donna vota sovente donna , ma questo referendum in valle è fuori luogo perchè difetta la materia prima candidabile ex-novo , al di là di quante già operano e bene : per la legge dei grandi numeri è ovvio che ci siano eccezioni al mio scrivere , ma queste ultime devono nascere spontaneamente e non per decreto .

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  6. Assolutamente, totalmente, incondizionatamente daccordo con trofie alla sabbia.
    Però non invitarmi più a pranzo, hai dei gusti tremendi.
    Aquile e Passeri.

    Caio Giulio Cesare

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  7. Don't worry , io non impongo nè i miei salutarissimi cibi nè alcun mio gusto agli altri : mica sono rossonero !

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  8. non me ne vogliano né le donne né le dirette interessate (Adriana Viérin e Patrizia Carradore in particolare), ma il miglior modo per far carriera politica (e non solo) "al femminile" sembra ancora quello della "segretaria particolare", soprattutto se si segue e si difende il proprio "datore di lavoro" anche e soprattutto nella malasorte e nelle birichinate. Mettendo da parte le battute, credo anch'io che le quote rose non risolvano il problema della partecipazione femminile alla gestione della cosa pubblica, la quale, come per quella maschile, deve essere prima di tutto qualitativa e non quantitativa.

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  9. tartine al chewing gum, fatte le scansioni, con photoshop riduco i jpeg a 1024 punti di larghezza, per cui dovrebbero stare centrati sullo schermo di quasi tutti, a meno che non ci sia ancora qualcuno che lavora con risoluzione 600x800. Se è così posso ridurre a larghezza 800, sperando che siano ben leggibili. Preferite?

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  10. La visualizzazione è ottima e perfettamente centrata. Digli di cambiare computer.

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  11. quote rosa.
    in astratto e con approccio razionale non hanno senso. Erano addirittur secondo alcuni anticostituzionali (cozzano con il principio di uguaglianza), ma la costituzione è stata proprio cambiata onde permetterle (loro o altri modi di tendere verso la parità gi genere).
    L'argomentazione principe contro le quote rosa è la constatazione che le donne stesse, quando ci sono donne in lista, votano gli uomini.
    Fin qui ok.

    Rimane il fatto che il sistema è bloccato, incrostato, sedimentato, fate voi, e così era in altri paesi dove, grazie alle quote rosa, utilizzate come strumento e non come principio, la situazione si è sbloccata e piano piano ci si è finalmente mossi verso un maggior equilibrio dei generi nelle assemblee elette.
    In questo senso, anche se molte donne addiririttura sono contrarie (recinto, ghetto, ecc.) ho mutato in questi ultimi anni il mio parere ritenendole uno "strumento", un "grimaldello", un "detonatore", un innesco insomma, utile per rompere gli schemi mentali e le incrostazioni sociali, per dare una poussette che dia al sistema un minimo di abbrivio per farlo muovere poi autonomamente nel senso di un maggior equilibrio nella rappresentanza dei generi. Uno strumento che, raggiunto il suo scopo, potrebbe anche essere tolto, poiché la strada della democrazia è a senso unico e, una volta imboccata, va da sola nella direzione giusta.
    Sono inoltre convinto che in un sacco di situazioni le donne in politica siano megli degli uomini. Paradossalmente le trovo meno sentimentali di noi.
    Per quanto concerne il successo delle segretarie particolari il discorso sta nella mente bacata di chi si è fatto condizionare a votarle, se non le ha votate per scelta personale.
    Sul fatto poi che le due citate abbiano problemi con la Giustizia, trovo che i maggiori responsabili siano quelli, movimenti o persone, che li candidano. Vengono poi i polli che le votano, ma solo dopo.
    Sul fatto che la partecipazione, maschile o femminile, debba essere più qualitativa che quantitativa non ci piove, ma il sistema va comunque sbloccato.
    Nel 1967 a Montreal, con atleti americani, bianchi e neri, si discuteva l'annoso dilemma: i neri hanno caratteristiche (a.e. peso specifico, acquaticità) razziali per cui nel nuoto non possono emergere a livello mondiale? Ralph Boston, nero, primatista mondiale e campione olimpico di salto in lungo a Roma 1960, spesso mio avversario sugli ostacoli nelle indoor, che aveva appena lasciato le gare per fare il commentatore per la NBC, disse: "prima di verificare se i neri sono o no negati per il nuoto, bisognerebbe lasciarli entrare in piscina. Io fino a tre mesi fa non avevo mai potuto entrare in un campo da golf, ora che lavoro per la televisione posso accedervi e in un mese ho già un handicap di 3..., anche se si è sempre detto che i nero sono geneticamente negati per il golf!"
    Inutile dire che oggi ammiriamo tutti Tiger Woods.
    Dal 1967 sono cambiate molte cose.

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  12. Chiedo perdono : ho sbagliato io . Aprendo c'era un taglio di un terzo all'ultima colonna e non riuscivo a centrare . Letta la tua replica , ho riprovato e ho centrato dopo alcuni tentativi . Il mio computer gode buona salute , Caio , pensa alle tue idi .

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  13. Eddy , il tuo lungo scritto in buona sostanza strumentalizza le donne . Torna al concreto valdostano : se i referendum passano , ci devono essere 10.5 fanciulle per lista piena e almeno 2 tra i magnifici 7 candidati alla squadra di governo . Se una lista non le ha , candida chi centra un tappo ? Il tuo è stato un ragionamento autoritario che prescinde dalle reali aspirazioni femminili e le utilizza per smuovere una politica stantia . Una donna ti darebbe una ginocchiata lì per la tua invadenza e io confermo l'accusa di femminismo sessantottino al referendum . Nota finale : metti che delle fanciulle vogliano fondare un " partito delle donne " che statutariamente si impegna a presentare liste elettorali di sole nipotine di Eva . Non potrebbero . Ma sarebbe una limitazione di libertà : quest'ultima deve essere il solo parametro per la formazione delle liste .

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  14. Torno un attimo sul problema delle "segretarie particolari" non tanto per il fatto in sè, ma per il problema generale che sottendono: queste "segretarie particolari", sconosciute fuori dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori, sono diventate "qualcuno" dopo le relative vicende giudiziarie, tuttora in corso. A questo punto, alla prima occasione, sono state "candidate" politicamente in liste diverse. Entrambe sono state elette. In paesi socialmente e culturalmente un pò diversi dal nostro:
    1) nessuno le avrebbe candidate
    2) se candidate, nessuno le avrebbe votate.
    Cosa significa questo?
    1) che viviamo in un paese dove la forza degli apparati è tale da poter far eleggere qualunque persona essi ritengano opportuno proporre?
    2) che viviamo in un paese dove la maggioranza dei cittadini, di fronte ad un minimo di tornaconto, è disposto a votare chicchessia?
    In altre parole ancora, rifacendomi a Beppe Grillo, sono maggiormente "detestabili" i politici e i partiti che votiamo, o noi che li votiamo?

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  15. trofie sabbiose, capisco il tuo punto di vista, ma non estremizziamo. Stiamo parlando di un terzo di donne nelle liste non di un terzo delle donne negli esecutivi.
    Potrebbero risultarne elette anche zero o più di due, e il posto in Giunta dovrebbero sudarselo con le loro qualità. E' nello Statuto del Comune di Aosta che esiste la norma assurda di almeno una donna in Giunta, a prescindere. L'intenzione è buona, ma il risultato è davanti agli occhi di tutti da anni, e ripeto da anni.
    Il partito delle donne che citi è un utile strumento di dimostrazione per assurdo, ma lasciamo la reductio ad absurdum alla logica, alla matematica e alla dialettica dei sofisti.
    Per le ginocchiate lì utilizzo la buona vecchia conchiglia. Funziona.

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  16. Sono inconciliabili le nostre vedute sulle quote rosa e lo sono per la nostra diversa posizione sulla libertà : io sono totalmente favorevole ad essa , laddove tu ritieni che parte della società possa essere programmabile a tavolino , in barba al sentire suo ma in linea con quello tuo . Scusa la franchezza : comunque si rigirino le tue parole sulle quote rosa , esse chiariscono vuoi il tuo humus cultural- metodologico , vuoi il perchè hai a lungo stazionato a casa del leone , vuoi il fatto che ora non sei nell'uv ma della metodica unionista sei tutt'altro che disintossicato . C'e assonanza tra te e il leone : considerate stumentalizzabili le persone , fanciulle o residenti che siano . Tu al fine di un loro shakeraggio della politica , l'uv affinchè tutti si fingano quello che non sono , cioè appartenenti a un'etnia valdostana parlante una lingua qui disintegrata e malati di micronazionalismo anche se foraggiati dallo stato centralista . Ciascuno faccia cosa vuole , senza integralismi e programmazioni . Se rileggi quanto hai scritto , troveresti giustificato un invito femminile a non ritenerle personaggi cui necessita ( anche se a mio avviso " necessita" , ma solo in base a una scelta personale che ahimè manca ) un'immersione politica per una loro miglior estrinsecazione nella società . Perdono se sono stato appuntito , ma il tuo bel forum crescerà solo accettando ogni punto di vista .

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  17. Mi pare che quanto sopra detto a eddy valga pure , a suo modo , per caio giulio cesare , che sì è contro le quote rosa come me e come me si dichiara a favore di ogni libertà , però ( e qui sta il punto ) dell'uv critica questo o quell'agire contingente , ma una presa di distanza dall'ideologia rossonera nel suo insieme non l'ha giammai presa .

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  18. trofie alla carta vetrata delle ore 9.30 del 3 ottobre,
    non so se le nostre posizioni sulle quote rosa siano inconciliabili, penso che siano però entrambe rispettabili.
    Quanto all'humus cultural-metodologico ti segnalo che durante il mio periodo di iscrizione all'UV (1998-2003) sono sempre stato contrario alle quote rosa, per i citati motivi razionali e giuridici, in quest'ultimo anno, analizzando quanto fatto in vari altri paesi in proposito, sono giunto alla conclusione che si tratti di un utile "innesco" per avviare un processo di maggior equilibrio delle rappresentanze. Confermo che, raggiunto l'obiettivo, potrebbero essere tranquillamente abolite, non servirebbero più.
    Sempre a proposito dell'humus ti segnalo che a) nel gruppo UV la stragrandissima maggioranza è contraria alle quote rosa, e b) ciò si ritrova nel voto all'emendamento presentato da Sandri (portare le quote dal 20 al 25%) nella legge elettorale, il voto dell'UV è stato per quasi tutti contrario.
    Quanto al resto (strumentalizzazione, shakeraggio, disintegrazione linguistica, etnia, micronazionalismo ecc. prova a ripetere la domanda, non l'ho capita.

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  19. Mi chiedi un qualcosa che mi pare chiarissimo . Anzichè pensare che tutti devono poter liberamente fare quello che vogliono , nel solo rispetto dei codici civile e penale , tu vorresti dare nuova linfa ( temporanea , ok ) alla politica , shakerandola rispetto a ora , cioè agendo affinchè più donne entrino nelle liste elettorali . Sei cioè favorevole a una pianificazione a tavolino di comportamenti altrui ( se ci sono le quote rosa queste vengono ottemperate , anche se non in quanto le donne si prendono a gomitate per escludere le troppe pretendenti alla candidatura , ma solo perchè gli uomini lo chiedono loro ) . Similmente , su scala maggiore , l'uv crede di poter pianificare i residenti inventando la colorazione etnica , linguistica e micronazionalista che a lei farebbe comodo fosse patrimonio di tutti . Leggi le irreali strampalerie del settimanale unionista , guarda come l'uv tenta di riscrivere un nuovo statuto regionale ipotizzando i residenti una massa informe che dovrebbe passivamente seguire il " pensiero" ( tra 2 mesi è Natale , bisogna fare i buoni ... ) rossonero e gli obblighi conseguenti . C'è analogia metodologica tra te ( sulle quote rosa ) e uv , anche se tu operi in un piano opinabile ( donzelle candidate ) e non fai danni , mentre per i tuoi ex commilitoni vale l'opposto , visto che in regione ci sono imposizioni ( che sarebbero da tempo cessate se solo il principale partito non avesse utilizzato il disinteresse romano e la conseguente creduloneria/superficialità governativa per una conservazione di finzioni identitarie senza pari ) e panzane sparate a raffica che ammorbano l'aere più della stalla di st.chistophe . Se quanto dico non ti è chiaro significa che l'ottica unionista ti appartiene ancora .

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  20. Vedo che partecipi attivamente alla discussione soprastante ma qui no . Non chiedo elemosine costituite da repliche , ma ti informo che la lettera di eddy ottoz di oggi su La Stampa dimostra la bontà del mio post precedente : dino vierin si espresse contro le olimpiadi , e contro l'intuibile desiderio dei residenti in valle di vivere le olimpiadi da vicino ( il referendum precedente era una cosa atipica ) , solo perchè l'internazionalizzazione per 2 settimane della regione la allontanava , secondo lui , da quel passato cui l'uv guarda con rimpianto e in cui vorrebbe riaffogare tutti , in base a un'ideologia e alle azioni conseguenti pianificate a tavolino . Tu non sei vierin , ma esiste un'assonanza metodologica tra il fare unionista , sempre , e il tuo solo sulle quote ( ritenere il pueblo un'entità da manovrare a proprio piacimento ) che chiunque riterrebbe decifrabile nelle mie parole e rinvenibile nel tuo pensare sulle donzelle in politica . L'argomento non era di particolare interesse e ha avuto più righe del dovuto solo per ... alberi caduti sui binari nel corso della discussione .

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  21. Due discussioni sotto chiedevi cosa significasse il dirti che non pari aver preso le distanze dall'ideologia unionista e anticipavi la pubblicazione nel forum delle tue dichiarazioni al reingresso l'anno scorso in consiglio regionale . In attesa di ciò e ricordato che l'ideologia uv è quella che rifulge chiarissima dal suo immutabile statuto del 1946 , sarebbe interessante sentirti discettare sull'ottoz pensiero relativamente all'ideologia qui indicata , ideologia che vorrebbe sottoporre i residenti a quelle camicie di forza etnico-culturali -antinazionali di cui in vari post di questa discussione . Se il tema non risultasse gradito sarebbe comunque una illuminante indicazione sul dove ti candiderai l'anno prossimo .

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  22. trofie, scusa, avevo perso un passaggio del tuo commento del 4 ottobre ore 6.38: parlando della mia lettera a La Stampa sulle vicende olimpiche e di me in terza persona, non avevo capito che nel seguito (quote rosa) eri tornato al tu e a me ti rivolgevi.
    Mi spiace che tu attribuisca alla mia opinione sulle quote rosa un significato di attitudine metodologica, cosciente o no, di manovrare le persone o, se preferisci, di limitarne la libertà. Se così fosse, qualsiasi legge, pessima, buona o ottima, costituirebbe una manipolazione e comunque limita la libertà di qualcuno. Paradossalmente non dovrebbe essere limitato il numero delle preferenze, al limite non dovrebbero essere ammessi gli sbarramenti, i premi di maggioranza, il semaforo rosso sarebbe una bestemmia: perché non posso passare quando mi pare? Estremizzo, evidentemente, per dire però che le quote rosa, che le si condivida o no (posizioni entrambi rispettabili) non sono altro che una regola che si inserisce in una legge per cercare di ottenere un obiettivo, quello di provare a riequilibrare la rappresentanza di genere. Ora, ciò ha un senso se si ritiene che oggi questa rappresentanza sia "incagliata" e debba essere rimessa in condizione di navigare regolarmente.
    Ho premesso, e ripeto qui, che da un punto di vista razionale le quote rosa non hanno gran senso, ma come tentativo di smuovere una barca arenata potrebbero funzionare. E' ovviamente lecito pensarla diversamente e battersi contro la loro introduzione. Ne' in una posizione vedo però una manipolazione del pueblo, né nell'altra un'espressione di libertà. La libertà non è libertà d'indifferenza, e nel contratto sociale trova sempre un limite nei diritti degli altri. Tutto qui. Ciò detto le suffragette non piacciono neppure a me, ma c'è voluto dal 1870 alla fine della seconda guerra mondiale perché in questa Italia alle donne fosse concesso votare, e fu dura anche lì. Senza dimenticare che la prima suffragetta non era poi proprio da buttare, se ha saputo inventare e fondare la Croce Rossa.

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  23. consommé,
    il tema è ghiotto e lo spazio limitato.
    En tout cas, nei termini crudi, estremamente riduttivi da te esposti, riduttivi al punto di non descrivere più così precisamente la realtà:
    1 - non condivido nessuna ideologia che vorrebbe sottoporre i residenti a camicie di forza etnico-culturali -antinazionali,
    2 - ritengo che siano da rimuovere i tunnel logici mentali imperanti (soprattutto qui);
    3 - la guerra è finita ed è roba dell'altro millennio;
    4 - scrivere la storia è per sua natura un'opera di revisione (revisione, non revisionismo);
    5 - è meglio governare il processo che porterà inevitabilmente al bipolarismo senza farsi fottere da un testardo rifiuto di considerarne anche solo l'eventualità;
    6 - va preso atto che le nuove tecnologie sono ormai così diffuse e permeano la società al punto che la politica deve riscoprire e fare i conti con le posizioni individuali dei cittadini e la crescente domanda di democrazia diretta;
    7 - la progressiva delegittimazione dei media tradizionali da parte del popolo dell'internet faccia riflettere i politici e mutare il loro atteggiamento nei confronti della gente;
    8 - sono impegnato a fare il valdostano a Roma e il romano in Valle d'Aosta;
    8 - nessun tema deve risultare sgradito a chi fa politica, se, come diceva Rino Formica: la politica non si fa con i paternostro, è fatta di sangue e merda.

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  24. Concludo con una notazione bruta ma indiscutibile un argomento che comunque racchiude la quintessenza del rapporto tripolare tra politica , cittadino e libertà . Di fatto , tu eddy sei favorevole a che " politici " di vario genere facciano campagna acquisti tra le donzelle per averne 10 virgola 5 in lista , campagna condita di preghiere leccamenti baratti col risultato di candidarne un numero consistentissimo che con la politica c'azzecca quanto ci azzeccherebbe su un campo di tennis di fronte a francesca schiavone .

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  25. Sconcertante replica . Vado per punti e scusami per la matita blu . PUNTO 1 : perfetto . Dichiari di essere contrario alle camicie di forza etniche , culturali , antinazionali . Purtroppo poi anticipi che ti comporterai in maniera opposta a questo sentire ( punti 5 e forse 9 , quest'ultimo da te erroneamente chiamato per la seconda volta 8 ). PUNTO 2 : d'accordo se i tunnel sono le ristrettezze mentali unioniste alla base dell'integralismo e del rifiuto dell'oggi da parte rossonera . Farai cosa gradita se specificherai meglio . PUNTO 3 : cosa vuoi dire ? Taine disse che aggressore è chi rende la guerra inevitabile . E l'integralismo è una guerra aperta dall'uv verso i pochi residenti in grado di capire . La guerra è dell'altro secolo , ma l'uv la prosegue oggi e chi si difende per mantenere le proprie peculiarità , altre da quelle che i rossoneri vorrebbero affibbiargli , non fa guerre ma si difende da chi gli fa guerra . Dimmi se condividi , senza politichese . PUNTO 4 : non c'ho capito una trofia , dimmi la tua interpretazione di questo punto " polivalente " . PUNTO 5 : triste . Per scrivere questo punto hai preso una matita più chiara della mia e hai fatto gli errori degli azzurri chez nous , che o per impreparazione o per insana speranza di gingillarsi col servilismo ufficiale , scambiano ciocca per brocca . Bipolarismo non significa in primis due blocchi , bensì il team statalista e illiberale da una parte e quello liberale dall'altra . L ' uv non è assemblabile nel secondo gruppo , il suo identificarsi nelle camicie di forza che come me hai vituperato la pongono tra gli illiberali . I miopi azzurri locali borbottano di bipolarismo sperando un giorno di potersi far belli dicendo agli amici e a zia zeffirina di essere al governo ( da subalterni , chi ora chiude utilitaristicamente gli occhi sulle camicie poi continuerà tale pietosa prassi ) e con ciò dimostrano l'estraneità alle battaglie liberali ( i loro voti acritici da onda lunga nazionale valgono mezza trofia ) . Tu auspichi un bipolarismo numerico , non ideologico e in ciò sei in contraddizione con te stesso . PUNTO 6 : gli strumenti di democrazia diretta sono un mezzo per il conseguimento di un fine , quello del buttare nel cesso le camicie . La stranezza dei referendari sta nel fatto che puntano a un mezzo che ritengono invece fine ( tant'è che delle camicie nulla dicono , fors'anche per gli ex rossoneri , ma sempre integralisti , tra loro ) . PUNTO 7 . Per me non è così , ma questa però non è una contrapposizione ideologica . Infatti le devozioni verso l'uv di vari media tradizionali condizionano i cittadini mentre internet è globalmente di peso minimo al fine di scelte politiche ragionate . Irrilevante è percentualmente la frequentazione qui o sul bolscevico , caveri ha chiuso e così sarà per il sito uv ( ambedue per rifiuto delle voci alternative ) . PUNTO 8 : non chiarissimo , non vorrei che il " valdostano a roma " fosse in linea con quanto vuillermoz ha detto ieri ... e che tu qui sia un romano è falso se , accompagnandoti o meno agli azzurri , taci necessariamente sulle camicie . PUNTO 9 : OK se rispondi anche se il farlo ti espone a commenti , ma tale citazione di formica non vorrei fosse il supporto concettuale al fare l'unionista da fuori union , come sarebbe in un'alleanza allargata rispetto a quella attuale , che tra l'altro supporti , al di là delle contrapposizioni ad ascendenti e discendenti del mondo vierinico , forse non a caso scelto come tiro a segno vista la collocazione di tale mondo tra il leone rampante . Se mi dirai che ho preso lucciole togolesi per lanterne a olio ciptiota relativamente alla tua collocazione alle prossime regionali, ne sarò lieto .

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  26. Obviously : ciptiota era cipriote , due errori in una parola , e poi ti faccio notare l'8 anzichè 9 !

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  27. trofie,
    d'accordo, concludiamo, prendendo atto che è un nobile discorso tra sordi, e piantiamola qui.
    Banalmente: tu sei contro le quote rosa, io, nel momento storico che viviamo, a favore.
    Non riduciamo però tutta la politica e il dibattito su diritti e libertà alle quote rosa.
    D'accord?

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  28. consommé,
    se sei d'accordo rispondo ad ogni punto con un separato commento, per non infliggere a te e soprattutto a chi fosse meno interessato al tema, o a qualcuno dei temi, un noiosissimo pippone.
    punto 1: incasso il tuo "perfetto" e qui mi fermo e ti ringrazio, commentando sotto le contraddizioni che lamenti con il punto 5 e 9 (hai ragione sulla numerazione, ma Blogger non permette correzioni nei commenti, a mio avviso un pesante limite, ma non ho tempo di mettere su un sito vero e proprio).

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  29. consommé,
    punto 5: non mi sono spiegato bene, ho usato la parola "governare" che tu hai certamente letto "manipolare".
    Non è così.
    Vedi, tu pensi solo (nel bene o nel male) all'Uv (un tunnel mentale, nel senso che spiegherò poi) e ai miei passati rapporti con l'Uv.
    Preferisco invece pensare alla Valle d'Aosta. Ritengo che il bipolarismo sia ormai il modello al quale di fatto oggi tende la gente, che è più avanti della politica e dei politici. Ogni azione che ostacoli un graduale passaggio al bipolarismo (negazione del ni droite ni gauche) è per sua natura costosa per la comunità (nuoto contro corrente) e soprattutto rischia di cogliere impreparata la classe politica quando comunque esso si realizzasse. Questo atteggiamento farebbe aumentare la turbolenza della fase di passaggio, un prezzo che la Valle d'Aosta non merita di pagare.
    E' compito dei politici percepire in anticipo i mutamenti inevitabili verso i quali tende la società, valutarne gli impatti, discuterne democraticamente e condividerne con gli elettori l'opportunità e, verificato che si tratta di valori e modelli condivisi, agevolarne la realizzazione nel modo più trasparente, efficace, efficiente ed economico possibile. Questo intendo per "governare" il processo che portasse ad esempio al bipolarismo, il termine mi pareva chiaro, ma ti ringrazio per avermi permesso di chiarirlo meglio.

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  30. consommé,
    punto 9:
    a me pareva autoesplicativo. Al tuo dubbio che ci fossero argomenti davanti ai quali cerco di scantonare o ai quali mi rifiuto di rispondere, per imbarazzo o altro, ho risposto chiaro ("nessun tema deve risultare sgradito a chi fa politica") e ho citatoil vecchio socialista Rino Formica come rafforzativo.
    Siamo realisti, non viviamo in un mondo astratto e perfetto, avrei potuto citare Pangloss ("viviamo nel migliore dei mondi possibile nel migliore dei modi possibile").
    Credo che gli elettori si aspettino da coloro cui danno la fiducia che si occupino nche delle cose sgradevoli e che non sfuggano su queste la discussione.
    Credo altresì che nessuno sia santo. Ognuno di noi stabilisce il livello della propria asticella etica e morale al di sotto della quale non è disposto a compromessi. Credo che ogni elettore, dal comportamento di chi ha votato, valuti dai fatti se l'asticella è ad un livello compatibile con la propria e, alle successive elezioni, si comporti di conseguenza. Bonolis e Laurenti sono simpatici, ma la politica non è un caffé Lavazza con San Pietro su una nuvoletta in paradiso.
    Proprio perché sono contro il pensiero unico so che dietro ogni angolo c'è un compromesso da valutare con chi la pensa diversamente da me. Si chiama democrazia.

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  31. consommé,
    i tunnel mentali (espressione desunta da un bel libro di alcuni anni fa) sono quelle trappole nella quali cadiamo tutti, vuoi quando ci viene ammannito un ragionamento concatenato contenente un invisibile errore logico, vuoi quando ragioniamo di pancia senza conoscere i dati. In alcuni cadiamo preda di qualcuno più furbo di noi, in altri ci tuffiamo da soli, innamorati del baratro.
    La politica, che s'interfaccia con persone fatte di cuore e di ragione, ne è ovviamente piena.
    Il politically correct ne è un esempio, l'uso artistico del terzo escluso un altro, rispondere spostando sistematicamente il bersaglio (il problema è a monte, il problema è a valle) un altro ancora.
    La falsa logica, insomma.

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  32. sono le dieci passate, avrei anche una vita da vivere, ci sentiamo puù tardi.

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  33. consommé,
    proseguendo con le risposte, ovviamente...

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  34. consommé,
    punto 3: nessun riferimento a Taine, a Von Clausewitz, o alla filosofia politica di qualunque marca, integralista o no.
    La guerra è finita da 52 anni - il riferimento al millennio era solo un rafforzativo - evitiamo di sfuggire i problemi brandendo sistematicamente slogan (nell'etimo gaelico-scozzese). Il grido di battaglia non serve più.
    I problemi di oggi non vanno affrontati ogni volta nella logica dell'attacco all'autonomia, troppo spesso ciò impedisce magari di vedere la soluzione migliore.
    L'autonomia è un valore irrinunciabile, i nostri padri hanno combattuto per ottenerla, dobbiamo costantemente vigilare perché non sia messa in discussione, senza cedere alla paranoia dell'attentato dietro angolo. E' una deriva pericolosa: tutti colpevoli = tutti innocenti, se tutto è attentato alla fine nulla è attentato, si rischia di non accorgersi delle minacce vere. Al lupo, al lupo.
    Affrontiamo i problemi in modo più laico.
    La guerra è finita.

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  35. consommé,
    punto 4: un corollario del punto precedente. Oggi Giampaolo Pansa, uomo sicuramente di sinistra, dalla sinistra è massacrato a causa dei suoi libri. Le sue revisioni della storia del secondo dopoguerra infrangono con coraggio gli omertosi dogmi della sinistra ufficiale, sui quali si è basato il potere reale che in Italia il PC ha potuto esercitare per quarant'anni, pur rimanendo all'opposizione (e quindi, felicemente, senza responsabilità).
    Solo recentemente si è iniziato a parlare di argomenti come le foibe, uomini politici di destra si sono accreditati presso Israele e hanno preso le distanze dal fascismo, ecc.
    Ciò ha acceso un dibattito politico: gli ideologi della sinistra accusano chi si permette di ricercare, studiare e scrivere la verità di revisionismo, termine gravissimo e terribile, peraltro, se non erro, di origine sovietica.
    Ora, il revisionismo, proprio perché finisce con -ismo, è deprecabile poiché ha un fondamento ideologico. Il revisionista è colui che "riscrive" un periodo storico per sostenere una tesi opposta a quella fino a quale momento imperante a favore di una parte politica. Un'ideologia che ne sostituisce una opposta, insomma.
    La revisione invece sta nella natura stessa del lavoro dello storico, il quale rianalizza, ristudia, approfondisce, recupera nuove fonti (perse o volutamente non utilizzate in precedenza) per giungere ad una descrizione più vera (occhio, non vera, "più" vera...). Il lavoro dello storico serio è perciò proprio la revisione continua, un approssimazione successiva alla verità, a prescindere dalla parte politica che gradisce o meno i nuovi elementi storici "aggiunti" e dimostrati "veri".
    Tornando a Giampaolo Pansa, o è un agente segreto di Bush, o, poiché continua a professarsi di sinistra, la sua opera di revisione è ancora più apprezzabile e i contenuti credibili.
    Per non essere considerato reticente, la mia frase, poiché in Valle d'Aosta stiamo, significava che da noi questo lavoro, poiché la guerra non è ancora finita (punto precedente) questa revisione non è neppure iniziata, la storia è ancora una sola, ispirata e dominata dal pensiero unico. Servirebbe, appunto un lavoro serio di revisione.
    Senza alcun revisionismo, per carità.

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  36. consommé,
    va bene il metodo di risposta?

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  37. consommé,
    punto 5: per l'infelice uso di "governare il processo" ho già risposto più su, per la questione del bipolarismo vorrei che tu rileggessi il post "a destra o a sinistra di che cosa?" su questo stesso blog, pubblicato il 21 maggio. Di bipolarismo numerico parli tu, non io. E' giusto contestare quello che scrivo, ma con contestare a me cose che non ho mai scritto. Se copi e incolli il link qui sotto, potrai arrivare direttamente al post, se no puoi andare dindietro fino l 21 maggio.

    http://appropo.blogspot.com/2007/05/limitandoci-allera-moderna-per-non.html#links

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  38. consommé,
    punto 6: non capisco l'obiezione. la mia frase si riferisce all'internet, alla constatazione che hamidificato e midificherà ancor di più i comportamenti e che i politici dovrebbero tenerne conto. Non capisco il legame con quanto scrivi.

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  39. cxonsommé,
    punto 7: per me è un'estensione del punto 6, che è appunto aggravato dalla delegittimazione evidente dei media tradizionali in Valle d'Aosta.
    Che poi l'internet pesi ancora poco è verissimo, ma i trend di crescita sono esponenziali, mentre i media tradizionali sono fermi e la sistematica distorsione della realtà non li aiuta di certo. Quanto ai siti dell'Uv, di Caveri e il bolscevico, compreso questo blog, non mi riferivo certo a questi, dall'audience assai limitata. I 180.000 accessi giornalieri al blog di Beppe Grillo non ti dicono nulla?

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  40. consommé,
    punto 8: intendo semplicemente che mi trovo costantemente a difendere la Valle da varie accuse e malevoli pregiudizi in ambito nazionale (valdostano a Roma) e altrettanto sovente a dover difendere qui la dimensione nazionale di certi problemi e determinate scelte centrali (romano in Valle d'Aosta).
    Senza volermi neppure lontanamente paragonare a un grande personaggio immensamente più importante di me, pensa a Federico Chabod: a Roma e presso il Cln fu il più strenuo difensore della specificità e dell'autonomia valdostana, tanto da strappare l'autonomia pre-statuto a chi non ce la voleva concedere (furono il suo coraggio e autorevolezza a far aprire di forza il Casinò di Saint-Vincent), mentre qui fu vissuto ed emarginato, accusato di difendere valori centralisti nazionali...

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  41. consommé,
    punto 9: già risposto cumulativamente più su.

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  42. Innanzi tutto ti ringrazio per la tua disponibilità al dialogo . Dopodichè dividerei gli argomenti in uno fondamentale e quelli di sostanziale contorno . Prendo il punto principale , insito nel punto 5 , che non può essere slegato dalla tua dichiarazione nel punto 1 , quella cioè anticamicie . Non vorrei che tale posizione , collimante con la mia , fosse una mera dichiarazione fine a se stessa , non rinvenibile in posizioni successive . Punto 5 : bipolarismo numerico o sostanziale . Facciamo finta che il discorso inizi qui per comodità . Parlo di bipolarismo in valle , che non può nè deve prescindere da una caratteristica comune a ogni bipolarismo non solo mondiale , ma comprendente anche quello ansimante italico . Nel bipolarismo ci sono , FATTO FONDAMENTALE , due raggruppamenti , ciascuno comprendente forze variegate ma , in linea generalissima , con una omogeneità di intenti . In Italia ci sono , proprio perchè il processo bipolare è ancora in fieri , varie forze/personaggi di frontiera ( Follini - Mastella -Dini - Casini ) , ma il tempo dovrebbe far delimitare in modo più perentorio gli schieramenti . Quale FATTO TECNICO AGGIUNTO , e anche ovvio , il bipolarismo evidenzia due " gruppi " : fossero 4 sarebbe tetrapolarismo , ad esempio . Sarebbe assurdo in Italia caratterizzare come bipolarismo ( sarebbe invece una muccata ) l'esistenza di due eventuali " gruppi " , l'uno con Rifondazione , Forza Italia , Verdi e Lega ; l'altro con Comunisti italiani , Alleanza Nazionale , Partito Democratico e UdC . Cioè il bipolarismo consiste sostanzialmente nell'unione di chi ha uniformità d'intenti e non significa che si è giunti al bipolarismo se si sommano partiti dagli orientamenti antitetici . Ciò premesso ( e senza più chiederti nulla sui tuoi orientamenti per le prossime regionali : ci sono slalom senza toccare il paletto coincidenti con un sostanziale " chi svicola semiconferma " ) , il bipolarismo valdostano sarebbe bipolarismo e non una muccata se vedesse costituiti 2 gruppi internamente omogenei . Quello che a me interessa deve prevedere l'opposizioni alle camicie ( fatto fondamentale in regione ) del punto 1 e pure tu , che detesti le camicie , non puoi schierarti con chi le vuole . E il seguito del discorso l'ho già fatto nel post precedente : solo chi è sprovveduto o in malafede può assemblare i fautori delle camicie nel blocco liberale . La contradizion nol consente . Sono stato chiaro , non si può seguire il ritornello degli azzurri valdostani per un bipolarismo-muccata che accosti UV e FI ( prescindo da SA e FA , che esistono solo per servire e si accodano a qualunque progetto che preveda toast & coke all'ora di merenda ) . Ti sarei grato se mi replicassi senza saltare l'ostacolo : sopra hai risposto ma per deformazione professionale hai sciorinato qui quanto va evidenziato solo negli stadi .

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  43. Sia chiaro : quanto hai scritto a maggio su destra e sinistra non c'entra nulla col tema dei temi valdostano . Cioè il superamento delle camicie di forza . Tema basilare sempre e ancora di più oggi con il tentativo unionista di riscrivere ad usum delphini uno Statuto regionale che le mantenga anche per i nipoti dei tuoi nipoti . Chemmidici ?

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  44. sia chiaro: quanto ho scritto a maggio su destra e sinistra voleva evidenziare come le categorie politiche usuali non siano più sufficienti per distinguere la destra dalla sinistra. Un recente esempio su tutti è l'ultimo libro di Alesina e Giavazzi "Il liberismo è di sinistra". E' questo anche il motivo per cui Sarkozy ha spiazzato tutti, demistificando l'egualitarismo a favore dell'uguaglianza, anoressizando struttura governativa e funzione pubblica e mettendo i migliori ai vertici, di qualunque provenienza politica fossero, Kouchner docet. Meritocrazia come prassi anziché come slogan per coprire il diciotto politico.
    Detto questo, passiamo al bipolarismo. La tua comprensibile pretesa che un vero bipolarismo presupporrebbe una maggiore omogeneità tra le componenti di ogni polo è in realtà un obiettivo, non un prerequisito. Il bipolarismo è uno strumento, la ragionevole omogeneità di ciascuno dei due poli è il risultato che si vuole ottenere attraverso di esso. Il gracile bipolarismo degli inizi può essere "imposto" con una legge elettorale che ne favorisca la realizzazione, poi, di elezione in elezione, il sistema si affina e, man mano che gli elettori si abituano a scegliere "di qua o di là" i piccoli gruppi tendono ad amalgamarsi per far parte di uno dei due "poli" e le frange progressivamente tendono ad autoescludersi. Ciò in Italia, in cui il bipolarismo è appunto gracile, siamo nella fase in cui, pur di prevalere ed andare al governo, entrambi i poli devono imbarcare ogni contraddizione. E' il momento più difficile, in cui fioccano le tentazioni di ritorno al proporzionale, mentre la gente là fuori, più avanti dei politici, è già di fatto bipolare, vuole votare di qua o di là.
    L'aspetto fondamentale del bipolarismo è però un altro, come ho ripetutamente dichiarato in Consiglio regionale: esso comporta di fatto l'alternanza (e, se vogliamo, le iniziali difficoltà del bipolarismo gracile la favoriscono fin troppo).
    In un sistema bipolare, anche se sei all'opposizione, prima o poi sarai al governo, e viceversa. Questo è il punto fondamentale. Con il bipolarsmo non puoi governare per sempre.
    Per dirla alla tua maniera, prima o poi, per un certo periodo, ti devi levare la camicia e mandarla in lavanderia.
    Il bipolarismo non consente che si perpetuino i sistemi bloccati. Lascia perdere destra e sinistra, non è questo il tema.
    Questo intendevo con il mio post di maggio.

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  45. Parliamo di valle e basta . Se ho capito giusto ( ma spero di essermi sbagliato ) tu vorresti un bipolarismo ANCHE con l'uv nel contenitore in cui non c'è rifondazione o verdi o partito democratico . Ovviamente non condivido perchè i contenuti rossoneri in valle sono di negatività peggiore rispetto a quella che offrirebbero gli altri 3 partiti indicati , che io reputo avversari in Italia ma qui meno peggio dell'uv . Dovrei levarmi la camicia e mandarla in lavanderia , dici . Non capisco , si parlava di camicie di forza ( palle etniche per tutti , cultura linguistica scelta non da ciascuno ma in via dei partigiani per tutti da degli integralisti , sentimento antinazionale , palle federaliste e bugie in ogni salsa ) e non di camicie sporche . Tu scrivi , giustamente , che il bipolarismo è uno strumento e io aggiungo : strumento per migliorare le cose superando illiberalità e sciocchezze . Ma se poni il bipolarismo come fine ti contraddici , cioè l'accettarlo comunque , anche alleandoti con un' uv immischiata tra le forze liberali anche se è più illiberale del pd o dei verdi e anche se lei , per accompagnarsi a qualcuno , porrebbe come requisito il supporto a uno Statuto regionale nuovo/vecchio a lei funzionale e in linea ai disvalori del suo inaggettivabile statuto partitico . Io sono per un bipolarismo legato al buon senso , cioè senza uv e le schegge da lei staccatesi ( uguali nell'integralismo , ma per lo meno senza la ragnatela di potere che l'uv ha tessuto per decenni ) , nonchè senza ogni sinistra ( cosa c'è di più sinistro dell'annullamento della persona voluta dall'uv col suo talebanico integralismo ? Mia prerisposta se osi dire che l'uv sarebbe un baluardo contro la sinistra ! ). Poche speranze di vittoria ? Conta vincere battaglie giuste , non lustrare le scarpe a personaggi anacronistici fissati nel loro localismo imbevuto di barzellette . Meglio perdere bene , dignitosamente , che " vincere " male . Ci sarebbero mille cose da dire , ma la tipologia delle tue repliche su questi argomenti la dice lunga sui tuoi orientamenti . Che non solo non condivido , ma che trovo incredibile tu possa cavalcare . Se mi dirai che ho letto male i tuoi scritti ( e li ho letti effettivamente male solo se dici che l'uv non può far parte di contenitori liberali ) mi farai contento perchè significherà che una persona di valore opera per l'alternativa e non per la conservazione . Alleandosi magari , per mantenere le camicie di forza ( se anche sporche conta poco ) , con un ragioniere che io ho sentito in passato svariate volte sostenere , in totale sincerità , che per battere l'uv bisognava tagliare i trasferimenti statali alla valle ( non condivido , ma è altro discorso ) , mentre ora sui media lancia opportunistici strali contro lo Stato che attenterebbe all'autonomia regionale ( sic ! )riducendo di quisquilie i trasferimenti ( tale ragioniere , ipotetico compagno di viaggio tuo nel 2008 , non ha mai cambiato partito ) ! E' proprio con tale altalenismo politico che ci si allea se si considera l'uv inseribile in un contenitore liberale ...

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  46. faccio fatica a seguirti, lasciami riordinare le idee. Ho l'impressione che tu tenda in buona fede a far dire (o a ritenere che abbiano detto) cose che i tuoi interlocutori (in questo caso il sottoscritto) non hanno detto. Certamente non mi sono spiegato, mi concentro e provo a dire le cose in modo più chiaro.

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  47. Scendendo dalle stelle alle stalle , SVP .

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  48. una precisazione importante: la mia frase "Per dirla alla tua maniera, prima o poi, per un certo periodo, ti devi levare la camicia e mandarla in lavanderia" era preceduta da un paragrafo di cui era la conclusione "In un sistema bipolare, anche se sei all'opposizione, prima o poi sarai al governo, e viceversa. Questo è il punto fondamentale. Con il bipolarsmo non puoi governare per sempre."
    Non si riferiva perciò a te, forse per essere più chiaro avrei dovuto scrivere "Per dirla alla tua maniera, prima o poi, per un certo periodo, uno si deve levare la camicia e mandarla in lavanderia".
    E' più chiaro così? Voleva essere un tu generico.

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  49. Mi rendo conto, rileggendo quanto ho scritto ieri alle 18.55, che la mia distinzione tra obiettivo e strumento non è stata esposta in modo chiaro.
    Parto dalla tua precedente critica ad un bipolarismo nel quale non ci sia sufficiente omogeneità tra le varie componenti di ciascun polo (dici "il bipolarismo valdostano sarebbe bipolarismo e non una muccata se vedesse costituiti 2 gruppi internamente omogenei").
    Ho ribattuto (male) che l'omogeneità è il risultato finale (l'obiettivo) non lo strumento con il quale si tende al bipolarismo, e che il bipolarismo è lo strumento con il quale raggiungerla (l'omogeneità). Chiaramente mi sono intorcinato perché ho in un cento senso detto che il bipolarismo è uno strumento per raggiungere il bopolarismo, e mi hai ripreso.
    Touché...
    Sperando di non essere accusato di MMS (mental masturbation syndrome), nella mia mente contorta intendevo (e intendo) che il bipolarismo iniziale, imperfetto, gracile, che non può prescindere da disomogeneità interna a ciascun polo, e che viene favorito da una legge elettorale (di solito maggioritaria, o a doppio turno, o entrambe, ecc.) che ne innesca il processo, è uno strumento, un passaggio necessario per arrivare all'obiettivo, il bipolarismo "compiuto", ancorché imperfetto, nel quale, stante il nuovo meccanismo elettorale, l'omogeneità cresce fino al massimo possibile.
    Spero che rimanga chiaro il concetto che l'omogeneità è una conseguenza finale del passaggio al bipolarismo e non un prerequisito iniziale per poterlo introdurre.
    Questa è comunque una mia opinione.

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  50. Scusandomi se sarò troppo didascalico, vorrei arrivare al punto:
    1 – una legge elettorale può, di per sé, “spingere” un sistema verso il bipolarismo, introducendo elementi maggioritari, doppio turno ecc.

    2 – il bipolarismo comporta di per sé l’alternanza, ossia nessuno dei due poli può rimanere eternamente al potere. Il periodo per il quale rimane al governo può essere più o meno lungo (una, due, anche tre legislature), ma prima o poi si cambia. I meccanismi per cui ciò è inevitabile richiederebbero un lungo discorso a parte, ma è così.

    3 – il bipolarismo è il contrario di quanto abbiamo avuto in Italia fino alla seconda metà degli anni 90. In sostanza la DC occupava il centro della scena politica (che non è necessariamente il “centro”) e, scegliendosi di volta in volta gli alleati, è rimasta al potere dal 1948 al 1994. Ciò fino ad un certo punto era giustificato dalla pregiudiziale anticomunista (guerra fredda, Usa, ecc.), resta il fatto che la DC è rimasta al governo quarant’anni, con tutti i problemi per il paese che ciò comporta, non ultimo il costoso potere d’interdizione dei partiti minori (à voir a.e. il PSI) che vendevano caro il loro appoggio, contando più di quello che era il loro peso proporzionale elettorale, poiché senza di loro la DC non avrebbe potuto rimanere al potere.

    4 – finito il “secolo breve” (1989) e scoppiata tangentopoli, si è innescato un processo di rinnovamento del modello politico, con un progressivo spostamento verso il bipolarismo.

    5 – il sistema immunitario della classe politica che - per sua natura ontofilogeneticamente, ma in questo caso ontocacogeneticamente - ha resistito e tuttora resiste fortemente a questo rinnovamento, poiché con il bipolarismo tutto il sistema delle rappresentanze si modifica e con esso si resetta tutto il sistema dei privilegi delle corporazioni (ordini, sindacati) e della classe politica (la casta). Non a caso la nostra classe politica è la più vecchia d’Europa, se non del mondo. Le critiche che la classe politica oggi muove sovente al bipolarismo (che doveva ridurre il numero dei partiti e invece questo è aumentato, ecc.), non dicono volutamente che, proprio la reazione immunitaria della casta ha volutamente introdotto un bipolarismo all’amatriciana, ha cioè sistematicamente inserito nelle leggi elettorali elementi di correzione proporzionale che fanno solo casino, ma consentono di ritardare il redde rationem.

    6 – fatte salve le evidenti differenze ideologiche (autonomia, federalismo, ecc.) l’approccio ex-DC si traduce in francovaldostano in “ni droite ni gauche”, che in teroria equivarrebbe a “soit droite soit gauche”. In entrambe le locuzioni è sottinteso il seguito: “pourvu que nous restons au pouvoir”.

    7 – è chiaro che ciò, come direbbe l’uomo di Montenero di Bisaccia, con il bipolarismo non ci azzecca, se è vero che esso presuppone l’alternanza.

    8 – in tutta questa vicenda, perciò, per l’UV il problema è che i referendum, al di là della forma delle proposte, nella sostanza portano verso la bestia nera del bipolarismo, ossia all’alternanza, ossia al fatto che una sola UV non può governare indefinitamente.

    9 – aggiugerei che, come in Italia, anche in Valle d’Aosta la “gente” sembra oggi essere più avanti della politica.

    10 – aggiungendo che lo sdoganamento della non sinistra in Valle non è ancora avvenuto, il quadro è più completo.

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  51. Sei , eddy , una persona simpatica che però , da un lato , non vuole parlare di bipolarismo in valle , dall'altro scrive su cose a latere per non lasciare l'interlocutore senza uno scritto davanti , forse ritenendo la cosa offensiva : bastava dirlo subito senza farlo capire dopo righe e righe . Perchè si parla di bipolarismo in valle solo analizzando senza timori sia l'estraneittà dell'uv al mondo liberale sia l'assurdità azzurra di cooptare questi rossoneri in un contenitore comune . Come se non esistessero questioni etniche , linguistico-integraliste , antinazionali e pallonare da buttare nella spazzatura per ritenere poi l'uv degna di essere considerata papabile per il polo berlusconiano . Argomento che non ti va , per cui rispettosamente parleremo d'altro .

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  52. mi sfugge un aspetto: t'interessa parlare di bipolarismo o esprimere la tua opinione contraria ad un'alleanza Uv-Forza Italia? La quale con il bipolarismo non c'entra nulla, non sarebbe altro che la sostituzione dei DS (o PD) con Forza Italia, ma sempre con l'Uv saldamente al controllo?

    Se parliamo di bipolarismo, intendiamo invece una cosa che oggi in Valle non c'è, che con le regole sin qui seguite non può esserci, e che è osteggiata dall'Uv perché comporta l'alternanza.

    Se parliamo dell'ingresso di Forza Italia nella maggioranza attuale (o prossimo futura) non parliamo di nessun bipolarismo.

    Se parliamo poi delle tue opinioni sull'inconciliabilità tra questioni etniche , linguistico-integraliste , antinazionali e pallonare da buttare nella spazzatura che tu asserisci essere inestricabili dall'Uv, tue opinioni appunto sono e rimangono, senza alcun rapporto con il bipolarismo, né con l'attuale modello e sistema di alleanze.

    Se infine il tuo obiettivo è togliere il diritto all'Uv di fare politica, o di far dire a me che deve sparire, non ci siamo proprio.

    In politica si può condividere, essere indifferenti o non condividere, ma l'avversario ha il diritto di esistere, di esprimersi, e merita comunque rispetto.

    Mi spiace che nessun altro intervenga in questo thread, poiché non mi pare di svicolare o di esprimermi in modo oscuro, e un parere terzo mi conforterebbe o mi rimetterebbe in carreggiata nel caso che io non stia capendo le tue obiezioni.

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  53. Siamo concreti : poniamo che i referendum passino . Si voterà su galletto o uv-sa-fa-fi , il resto con 1000 firme e 5,72 % da ottenere è solo attestazione di esistenza in vita . Cioè : se passano i referendum ci saranno 2 contenitori , già dichiarati prima del voto , perchè la legge elettorale lo impone . Io questo lo chiamo bipolarismo coatto , però bipolarismo . Tu come lo chiami ? Sull'uv : questo partito deve rappresentare cosa vuole per chi vuole , non puntare a conservatorismi sulla pelle dei residenti contando sia sul menefreghismo romano che approverebbe uno Statuto scritto dall'uv , sia su un consenso che più acritico non si può . L'uv non è scioglibile d'ufficio , anche perchè vda vive e renouveau ne sono fotocopie , ma almeno queste ultime due forze sono tenute al laccio dalle sinistre , mentre sa-fa-fi sono ai piedi rossoneri . Scusa l'appunto : mi sembra tu abbia fatto marcia indietro sulle camicie di forza ...

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  54. i puoi citare precisamente dove?
    marcia indietro dove?

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  55. "In politica si può condividere, essere indifferenti o non condividere, ma l'avversario ha il diritto di esistere, di esprimersi, e merita comunque rispetto".Questo è quello che tutti i sinistroidi o gli anti UV Perchèhochiestounfavoreenonmel' annofatto,.....dovrebbero capire e rispettare. Bravo Eddy

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  56. sono eddy, copio qui un intervento di martello da lui postato per errore altrove:

    martello ha detto...

    Le riforme che i referendum renderanno effettive non cambieranno il sistema soltanto in senso bipolare (la dichiarazione preventiva delle alleanze); modificheranno anche i rapporti di potere tra le due istituzioni Consiglio e Giunta, legislativo ed esecutivo. L'elezione diretta dell'esecutivo rimette al suo posto un potere che si è sempre più allargato ed è divenuto quasi totalitario, riducendolo a quello che il suo nome vorrebbe: eseguire gli indirizzi del legislativo, che svolgerà anche la fondamentale funzione di controllo dell'azione del governo.
    Questa è la teoria; un Consiglio forte dovrà, per essere determinante anche nella pratica, essere composto da teste pensanti e non da brava gente obbediente.

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  57. Lieto che eddy abbia forse abbandonato la posizione over the rainbow prima avuta sul bipolarismo . Devo dire che l'ha fatto un pò stizzito , vista la filippica fuori luogo sull'esistenza dell'uv . Premesso che chi ha dal 1946 uno statuto immutato che parla di oggettive panzane nei primi due articoli e opera integralisticamente affinchè delle medesime siano pervasi tutti , volenti nolenti coscienti incoscienti , costui non fa politica ma carnevale , è ovvio che il giudizio mio totalmente negativo non è mai stato accompagnato dall'operare per una sparizione . Ma la tua replica , di tono atipico , mi ha spiacevolmente sorpreso , mentre il commento di francois mi fa ridere . A parte ciò , se vuoi discutere non più da over the rainbow ,ti chiedo se hai letto il bel documento che sancisce l'appoggio della margherita a donzel : a pagina 6 ci sono due pezzi sulla cultura che dovevano essere opera degli azzurri locali , che invece si ingegnano solo a non infastidire chi sappiamo . Tali pezzi sono un modo inequivoco di dichiararsi pubblicamente contro le camicie di forza ,certo non citate , ma annusabili in una dichiarazione di intenti che dovrà vedere azioni concrete e superare ostacoli forse frapposti dai fuoriusciti unionisti alleati . Ma è uno scritto pubblico , che sa - fa - fi mai si sognerebbero di sottoscrivere : loro fuggono le tematiche audaci . Hai messo martello qui : ok , ma lui parla degli stessi schieramenti cui faccio riferimento io e sarebbe un bipolarismo numerico , non ideologico . Diavolo e acquasanta , l'uv integralista camicioforzista con 3 alleati che fingono di non sapere cosa sono le camicie . Su te : il 5 ottobre alle 21.23 hai dichiarato la tua contrapposizione alle camicie , ma nulla , nè prima nè dopo di allora ha evidenziato un interessamento operativo effettivo contro di loro ; non solo , ma l'11 ottobre alle 19.04 hai giudicato freddamente come mio parere il giudizio sui contenuti delle camicie ... per farla breve , c'è un barlume di spinta alla difesa dei valori liberali in componenti della sinistra , mentre nell'area del bipolarismo ove la libertà dovrebbe essere sugli scudi , viceversa è tatticamente snobbata . Ciò non è tutto in tema , ma è quanto ho partorito alquanto distratto da ciò che ora mi attornia . Chiedo venia , a poi .

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  58. Ehi Nouvelle Cuisine,
    facciamo che cambiamo discorso?
    non ho più voglia di scorrere su e giù con la freccina del mouse.
    Ciao.

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  59. Ringraziamo nuovamente françois per la sua sincerità, oltreché per la sua nobile concezione della politica: implicitamente ci ha confermato che votano per l'UV tutti quelli che Hochiestounfavoreemelhanno fatto . Probabilmente la prossima volta ci dirà anche quali e quanti favori hanno fatto a lui personalmente.

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  60. "Egregio" signor Bruno l'odio per lei non ha confini, è evidente.
    Ritengo che lo stesso sia sempre ingiustificato,tanto meno in politica, dove il rispetto per chi la pensa diversamente da te,dovrebbe esistere, in qualche maniera.Evidentemente,lei ha qualche tarlo che la non la fa dormire e i vari blog sono una valvola di sfogo dei suoi turbamenti. Cerchi di leggere quello che gli altri le rispondono,con un po' di umiltà,sovente anche loro sono delle persone per bene,anche se non sono concordi con quello che dice.Sicuramente è un grosso sforzo quello che deve fare, ma almeno ci provi una volta!

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  61. C'è profumo di celestino quinto da queste parti ..... tale non in riferimento a incarichi , ma a risposte .

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  62. Italiano o inglese o tedesco . Francese solo se è per minorati perchè io , col francese , sono tale , e non posseggo vocabolari e capisco solo le prime due parole più il punto esclamativo .

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