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7 settembre 2007

l'oggetto misterioso


Stamane nei commenti un thread sui curiosi risultati delle ricerche su Google. Per capirci di più (solo un po' di più...) può essere utile il libro di David Wise e Mark Malseed, giornalisti della Washington Post. Wise è un vincitore del premio Pulitzer, Malseed scrive anche per il Boston Herald.
Un interessante spaccato di nuova tecnologia, nuova economia, nuovo modo di fare azienda.

3 commenti:

  1. Salute Eddy Ottoz.

    Se permetti vorrei interloquire su quanto da te scritto in modo un po' diverso da come forse tu avresti desiderato; eventualmente accetterò un'accusa di veterocomunismo.

    Trovo che aziende come Google siano strumenti nelle mani del capitale ben più potenti di quanto non lo sia il corpo dei Marines. La diffusione capillare dell'utilizzo di tale motore di ricerca (che usano ormai tutti) è il più potente mezzo al mondo per pilotare il pensiero collettivo.

    Ce la siamo presa tanto perché Berlusconi ha tre televisioni, una squadra di calcio e un paio di giornali e non ci siamo accorti che qualcuno, giorno dopo giorno, click dopo click, pilotava le nostre ricerche su internet classificando a priori ciò che avremmo potuto chiedere.

    Un esempio banale: se scrivi "socialismo" o "libertà" per arrivare a leggere qualcosa di intelligente su Chavez e Morales ci vuole un bel po', mentre ti si apre un universo di siti storici e politici che non costituiscono il benché minimo pericolo per i potenti.

    Ivan della Mea si è rifiutato pubblicamente con una lettera a "il Manifesto" di utilizzare i "live spaces" di Windows con la motivazione che lo strumento appartiene al nemico. Io non voglio essere così radicale ma mi sono scelto "email" perché ho un rifiuto a priori per Google e Yahoo.

    Insomma, i motori di ricerca ti guidano nel raggiungimento del risultato e non si limitano a classificare i risultati in modo, che so ..., matematico o statistico, per cui l'ordine dei ritrovamenti dipende dalla testa di chi ha preparato lo strumento di ricerca.

    Un formidabile strumento di controllo.

    Saluti. Hasta Siempre

    panda.gigante@email.it

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  2. conosco bene l'acceso dibattito sulle dimensioni raggiunte da Google, e dalla sua potenziale e reale pervasività. Proprio per questo ho letto il libro, di due giornalisti indipendenti, per saperne di più.
    Senza sottovalutare l'inquietante potenziale di Google, qualsiasi paragone con Microsoft è fuori luogo, sia per l'assoluto commitment di Brin e Page nel privilegiare anzitutto la qualità e la rapidità della ricerca, sia la missione di fare tutto ciò gratuitamente per gli utenti.
    Sicuramente è un gratis sul piano del denaro che non deve far dimenticare i rischi per la privacy.
    Qualunque opinione abbia ciascuno di noi, credo che sia un libro da leggere, in modo che ogni pregiudizio si trasformi in un giudizio, impietoso, se vuoi, peggiore del pregiudizio, se vuoi, ma giudizio.

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  3. Sulla qualità delle ricerche di google ho i miei dubbi, essendo quella di google una ricerca fatta in maniera automatica sul testo e non una directory compilata da umana come puo' essere dmoz. Ma proprio per questo automatismo escludo che l'esempio portato avanti dal primo commentatore sia frutto di una qualche volontà del sistema capitalistico, anche perchè il sistema capitalistico da molto ha capito che anche la sinistra antagonista radical chic occidentale costituisce un target di mercato come un altro, anzi, molto appetibile.

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