In sei giorni, il nuovo ponticello sul Buthier è già stato teatro di cinque incidenti. L'ultimo ieri sera alle otto e mezza.
L'astuta ma troppo enigmistica gimkana che gli è stata disegnata attorno mette in stato confusionale gli automobilisti di tre comuni.
La popolazione motorizzata, che ha da tempo battezzato la rotonda in fondo a corso Battaglione Aosta "pista da go-kart", lamentava la mancanza di labirinti nella parte est del capoluogo. Ora è accontentata. Addirittura due nel giro di cinquanta metri.
Il lato sud di Aosta non si lamenta: nel poker del maltraffico è già "servito" con l'assurda vicinanza tra il passaggio a livello e la rotonda che immette via Garibaldi in via Carrel e via Caduti del Lavoro. Appena il passaggio a livello chiude, la coda, oops il codino, paralizza il traffico. Tale è il successo di questi ingorghi, che si è adottata la stessa soluzione per il ponticello sul Buthier. Tutti coloro che scendono da Roisan, Porossan, Saint-Christophe o - da mercoledì scorso - , persino da corso F.Chabod verso corso Ivrea, debbono ormai imboccare il semaforo in un'unica corsia. Qui, chi doveva andare in centro (provenendo dal ponticello), in precedenza girava a destra poiché il semaforo favoriva la svolta a destra "quasi" continua, esistendo la corsia parallela per chi doveva svoltare a sinistra in corso Ivrea, che attendeva tranquillamente il suo turno. Ora, la corsia parallela è stata eliminata e, sull'unica rimasta, si riversa tutto il traffico (Roisan, Porossan, Saint-Christophe, Aosta provenienza viale Chabod direzione corso Ivrea). Così tutti restano bloccati al semaforo, dove il traffico non può più fluire liberamente a destra...
Risultato: nei momenti di traffico coda immediata in Via Pasquettaz e blocco a monte della rotonda che dà l'accesso al ponticello. Quindi blocco anche del ponte e dell'accesso che dà a Roisan, Porossan e Saint-Christophe.
La fantasia al potere (urbanistico).
The Scale of Geoblocking by Nation
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Interesting analysis:
We introduce and explore a little-known threat to digital equality and
freedomwebsites geoblocking users in response to political ...
2 ore fa
ciao a tutti..
RispondiEliminadunque il ponte non e' male e' la circolazione che non va: dal mio punto di vista i 2 ponti andrebbero visti come una unica rotonda in senso antiorario e eliminazione del semaforo.. provate a immaginarvelo funzionerebbe tutto alla perfezione senza code...
il ponte, anzi il ponticello, ha le sue rogne, già illustrate in precedenza, il post di oggi riguarda invece il traffico, ma soprattutto la mancanza di lucidità di chi ridisegna percorsi, sensi unici e flussi, magari seduto in ufficio con il suo fido libretto rosso dell'urbanistica sempre a portata di mano.
RispondiEliminainoltre, caro keywestduval, ti contraddici da solo. Dici che il ponte può andare, è il traffico che non va.
RispondiEliminaRemettons les pendules à l'heures: il ponte e ogni altra opera è fatto perché esiste il problem del traffico, il quale preesiste e del quale va preso atto.
La soluzione non è abolire il traffico. In questo caso non servirebbe più il nuovo ponte.
La soluzione da te proposta ha una logica che condivido ma che cozza con l'approccio ideologico del Comune di Aosta: "facciamo apposta strade strette, così questi bastardi si stufano e lasciano l'auto a casa".
E' chiaro ed evidente che, se "tutto" il ponticello, per tutta la sua larghezza (due corsie più interna pedonale) fosse a senso unico est-ovest, e l'attuale ponte a senso unico ovest-est, la tua intelligente soluzione sarebbe subito adottabile.
Essa ha però un difetto: il traffico scorrerebbe e questo è in contrasto con l'ideologia imperante nelle urbanistiche stanze.
scusate, completo la precedente definizione dell'approccio ideologico: "questi bastardi si stufano e lasciano l'auto a casa e nel frattempo, finché non ci arrivano da soli, noi incassiamo un pacco di soldi grazie alle contravvenzioni."
RispondiEliminaNon dimentichiamo che il nuovo ponte nasce dall'esigenza di pedonalizzare la zona dell'Arco d'Augusto e di valorizzare la continuità tra l'Arco ed il Ponte romano.
RispondiEliminaInfatti il progetto iniziale prevedeva un ponte diagonale rispetto al Buthier ed un tunnel che passasse sotto piazza Vuillermin, sbucando in corso Ivrea ed in via M.Emilius.
L'alluvione del 2000 sconsigliò questa soluzione. Ma il ponte si doveva comunque realizzare, tutti devono mangiare salmone e bere champagne. Così una frettolosa revisione del progetto ed una imperdonabile leggerezza programmatoria hanno portato a questo casino.
Ma non posso crdere che dietro ci sia un disegno così raffinato per disgustare gli aostani ed indurli ad andare a piedi. E', purtroppo, soltanto incapacità e supeficialità.
keywestduval, ti devo delle scuse, avevo letto "circolazione" e registrato "traffico" (scherzi della mente). Il tuo ragionamento proseguiva su come migliorare la circolazione, quindi filava tutto.
RispondiEliminaLa circolazione può essere enormemente migliorata, il traffico non può essere eliminato.
Purtroppo il Governo cittadino si comporta come le Giunte di sinistra dell'Emilia Romagna, cercando di risolvere i problemi impippandosene delle ripercussioni che le sue decisioni possono avere sui singoli.
RispondiEliminaGuazzaloca appena giunto al posto di Sindaco di Bologna ha riaperto il centro storico al traffico ed ha risolto quasi tutti i problemi.
Purtroppo quando invece del cervello si usa la falce col martello ...
Ragazzi, non avete capito nulla!
RispondiEliminaIl nuovo ponte, insieme alle modifiche alla viabilità ad esso connesse, è la soluzione per risolvere il problema della crisi di alcuni settori lavorativi!
Più incidenti uguale più lavoro per:
- medici
- carrozzieri
- auto/motoricambi
- assicurazioni
- avvocati
- vigili
Altro merito che gli si può attribuire è l'aumento del traffico che ci regala più tempo per:
- riflessioni interiori
- scaccolarsi il naso
- assistere al tramonto
- svuotare i posaceneri nel Buthier
- scoreggiare alzando alternativamente chiappa ds e chiappa sx
E come dimenticare la nube di polveri sottili che ci permetterà di oscurare la fin troppo luminosa e sana aria di montagna per ora mitigata soltanto dai fumi della Cogne!
Altro grande esempio di viabilità!! scusate se per un attimo vi distolgo dal nuovo ponte sul Buthier per invitarvi a ragionare sulla zona sud di Aosta; sono dell'envers e tutti i giorni per motivi di lavoro mi devo recare ad Aosta, ora è mai possibile che per entrare in città tutti gli abitanti della mia zona (e sono parecchie migliaia ogni giorno) siano obbligati a passare sotto i "voltini" del ponte che sostiene la ferrovia ( vicino alla Cidac) costruiti penso + di 50 anni fà? ma è mai possibile che nel 2000 non si possa prevedere un ponte a unica campata in modo che non si verifichino più i problemi di manovra dei mezzi pesanti che producono code interminabili? ma è mai possibile che non si riesca a fare un parcheggio pluripiano nel parcheggio della "Cogne" con annesso attraversamento pedonale dei binari della ferrovia (sottopasso, soprapasso...insomma qualsiasi cosa!!)in modo che tutti gli abitanti dell'envers che si devono recare ad Aosta possano lasciare il proprio mezzo fuori dalla città e con 100 metri di "passeggiata" trovarsi nei pressi della torre di Bramafan... praticamente in centro!!! non mi sembra che per immaginare queste situazioni si debba essere degli esperti di ingegneria urbanistica, nè degli scienziati del traffico... forse basterebbe provare a viaggiare un pò di più per la città e toccare con mano quali siano le reali necessità... a proposito Eddy, ho senti dire che l'amministrazione regionale sta studiando la possibilità di realizzare una "funivia" che dal parcheggio della "Cogne" raggiunga in centro di Aosta, ne sai qualcosa? hai voglia di informarci? grazie per l'ospitalità e scusate lo sfogo...
RispondiEliminaCorrezioni per post sopra: " Ho sentito"; "raggiunga il centro di Aosta"
RispondiEliminaper l'abitante dell'envers.
RispondiEliminaAbbi fede e un po' di pazienza. La Regione, i comuni di Aosta e limitrofi da circa trent'anni stanno studiando con attenzione il problema dell'accesso sud ad Aosta e quanto prima, come per il ponticello sul fiume Bautegium, troveranno senz'altro la soluzione migliore. E' infatti di oggi la notizia, che riporto da un settimanale locale che "con una spesa di 18.176 euro è stato esteso l'incarico di collaborazione tecnica, allo studio ingegner Corrado Trasino & Associati e all'architetto Davide Zenato di Aosta per la redazione di uno studio urbanistico consistente in un rilievo topografico e documentale delle aree F8bis e adiacenti (trattasi dell'ex piazzale Cogne su cui dovrebbe sorgere il citato parcheggio pluripiano - la nota è mia) in Comune di Aosta e nella valutazione delle sinergie e criticità degli insediamenti previsti". Come si può vedere, i nostri cari amministratori non prendono decisioni se non dopo aver approfondito i vari problemi in tutti i loro aspetti e in tutti i loro dettagli (evidentemente tali approfondimenti hanno bisogno di tempo e di finanziamenti!), come nel caso del ponte di cui sopra. Abbia pertanto fiducia nei nostri amministratori e pazienti ancora un po'. Il risultato ne varrà la pena.
sono assolutamente d'accordo: l'ingresso sud di Aosta va ridisegnato.
RispondiEliminaVa detto che, contro il buroconnubio urbanistica-viabilità del Comune di Aosta, si tratta di un'impresa titanica quanto incerta.
Nel frattempo la petite politique si scapezza producendo piccoli rappezzi che provocano grandi peggioramenti.
Se l'obiettivo è peggiorare le cose il rapporto costi-benefici delle azioni governo comunale è favorevolissimo. Tanti piccoli lavori meglio rispondono poi alle esigenze della petite politique. Pare però che per i cittadini l'obiettivo sia arrivare al lavoro o a casa senza dover commettere troppe infrazioni al secondo comandamento.
Ciò detto i problemi principali mi paiono essere:
1 - la mancanza di una circonvallazione sud che scarichi l'asse via Roma-via Parigi.
2 - la mancanza di almeno un altro ponte sulla Dora tra il Pont Suaz e quello di Aymavilles (ovviamente ciò renderebbe necessaria una riflessione anche sull'ingresso ovest, ma questa, come direbbe l'uomo del daiquiri, "è un'altra storia".
3 - il passaggio a livello che, coniugato con il senso unico, trasforma, in direzione ovest-est, via Paravera in un cul de sac.
4 - i citati voltini sotto la ferrovia, che bloccano l'autostrada Cidac in direzione sia del centro che di corso Lancieri.
5 - in senso generale la necessità di rivedere layout, uso e consumo di tutto lo sterminio di binari (quanti ne servono ancora?) che taglia in due Aosta in zona Stazione, facendo si che l'envers, come si diceva un tempo nel West "è nato dalla parte sbagliata della ferrovia".
E' evidente che molti ci pensano, molti propongono, molti ci lavorano, i soggetti istituzionali implicati sono molti, le soluzioni banali si sprecano.
Non sono questi tutti temi interessanti, correlati, magari da affrontare in thread diversi, pur tenendo presente l'insieme?
ah, la funivia...
RispondiEliminaE' vero, è un progetto interessante per far entrare la gente a piedi in Aosta, lasciando l'auto nella zona ex-Cogne.
Ma andiamo con ordine.
Oggi il parcheggio dipendenti Cogne-ovovia per Pila è intasato da auto di persone che, appunto, vanno ad Aosta a piedi. Ciò crea problemi alla Cogne e, in certi momenti, all'ovovia.
Cogne e Pila SpA hanno comunicato l'intenzione di chiudere il parcheggio riservandone l'ingresso ai dipendenti Cogne e ai clienti dell'ovovia. Ciò peggiorerebbe il traffico.
La Regione ha allora proposto al Comune di Aosta, per risolvere il problema (addossandosese i costi...) di realizzare un parcheggio nel terreno a sinistra del tratto che collega le due rotonde per l'envers, prima del ponte. Si tratta di quel terreno recintato nel quale pascolavano alcune caprette e dove è oggi parcheggiato un pulmino-laboratorio dell'Arpa.
Giove urbanistico ha opposto obiezioni di ogni genere. L'unica con un suo perché, la vicinanza dell'azienda che imbottiglia l'ossigeno, è in via di soluzione (sarà spostata) e si spera che cadano le altre obiezioni e il parcheggio si possa fare.
La storia si ripete e la lezione è la seguente:
1 - il Comune ha un problema e non fa nulla per risolverlo.
2 - la Regione si offre di risolverlo pagando lei.
3 - al Comune non va bene neppure così.
Non è un caso se il Palais Aoste, che si sarebbe potuto realizzare in meno di dodici mesi (e, credetemi, non sto parlando a vanvera, parlo di cose che conosco), è ancora lì, perso tra menti e disegni.
Comunque: no parking, no funivia, no party.
Confermo, dopo esperienza amministrativa (non politica) più che trentennale in campo urbanistico, quanto affermato da Eddy a proposito dei rapporti Regione - Comune di Aosta: Lotta continua, anche per le questioni più banali. E quando non sono i politici (aostani) a mettere i bastoni tra le ruote, arrivano i funzionari (gli "urbanisti", purtroppo non del tutto estranei a visioni ideologiche e politiche): se si trattasse di una coppia, si dovrebbe concludere con "incompatibilità di carattere". Le motivazioni storiche probabilmente sono lontane e risalgono al binomio paese e città, che politicamente si traduceva in union e nonunion.E a farne le spese siamo tutti noi.
RispondiEliminae il pactum sceleris?
RispondiEliminaLeggenda metropolitana?
Envers - Grazie Eddy e Bc, a questo punto ne approfitto per altre domande...allora l'ipotesi funivia è reale, se ho ben capito dovrebbe partire dal parcheggio "caprette" e arrivare dove? nei pressi di Piazza Chanoux? hai idea della tempistica di realizzazione? sarà una promessa elettorale per le prossime regionali o si tratta di ipotesi realizzabile? grazie ancora per la disponibilità che vorrai dedicarmi...
RispondiEliminadomani m'informo più in dettaglio e vi dico.
RispondiEliminaLe rotonde francesi sono fatte per far girare le macchine...
RispondiEliminaQuelle valdostane per far girare le palle!!!
Entrambe funzionano alla perfezione.