in coincidenza con la seduta del Consiglio di domani, compirà una settimana l'interessante pagina 48 de La Stampa del 16 (clicca la foto a sinistra), che merita, a bocce ferme, qualche considerazione. Traspare, avant tout, il mutato atteggiamento del quotidiano, l'inusitato risalto - che si spinge fino al titolo e non solo - dato a quanto pubblicato da un altro giornale (Le Peuple, uno a caso) con la velina più lunga del secolo, il Rivolin-pensiero.
Per picconare la legge elettorale il buon Joseph Gabriel indossa dapprima la toga del costituzionalista confondendo i diritti con l'esigenza di confronto alla pari, quindi accusa la legge di essere troppo complicata, per lanciarsi poi nel falso d'autore (...legge scritta fuori da tutti i confronti democratici, lo stesso Comitato federale dell'Uv non sapeva che fosse in cantiere...), proseguire in modo umoristico (... legge che puntasse, piuttosto che a ristabilire un equilibrio tra i candidati, a proteggere le "rendite di posizione" di alcuni consiglieri che rischiavano di essere rimpiazzati da persone capaci e popolari...) e concludere ponendo la volontà popolare al di sopra della legge (estote omnes legibus soluti).
Diciamocela tutta: quella sull'ineleggibilità e incompatibilità è certamente una legge severa (e Dio sa se ce n'era bisogno), è però falso che i vertici dell'UV non fossero stati consultati (il rinvio al 2013 dell'ineleggibilità dei sindaci è proprio il risultato delle avvenute consultazioni, e l'attore principale al tavolo della mediazione politica era, guarda caso, proprio il presidente dell'UV Guido Cesal, che ripetutamente illustrò i paletti posti proprio dal Conseil Fédéral). Più vertici di così... Non è assolutamente complicata (chi ha voluto leggere bene, come Rollandin e Prola ecc. si è dimesso in tempo e non ha avuto problemi, Norbiato dev'essersi distratto). A guardare i risultati elettorali (il più grande rinnovamento nella composizione del consiglio da decenni) appare evidente che questa legge non ha protetto alcuna rendita di posizione dei consiglieri uscenti: chi era capace e popolare ha fatto il suo score. E' stato addirittura battuto il primato regionale di preferenze.
Perché allora quest'improvvida sortita dell'intellettuale Rivolin? Un'ipotesi: per difendere il bicameralismo alla valdostana (Consiglio/Celva) i sindaci, la vera corazzata dell'Union, chiedono l'abolizione della norma che, dal 2013, li renderebbe ineleggibili e dovrebbero perciò dimettersi per potersi candidare. I padri fondatori rigettarono il Conseil des Communes (Consiglio composto da tutti i sindaci, l'idea era di Monsignor Stevenin), gratta gratta quarant'anni dopo con il Celva esso è stato realizzato nei fatti, ma non come Consiglio Valle, bensì come condizionante surrettizio doppione. Per non parlare dell'elezione diretta di sindaco and vicesindaco, un tema poco compreso ed esplorato.
Apprendiamo così da La Stampa che a) è il Peuple che traccia il solco e b) è il Comité che deve fare le leggi. Verrebbe da pensare che il Consiglio regionale sia una costosa sovrastruttura da abolire.
Come bonus la pagina 48 offre un succoso articoletto sullo sconforto di Borluzzi che invita apertamente Zucchi a leggere ad alta voce in commissione la proposta di legge Mussolini sullo Statuto speciale contro il francese. Siamo alle comiche. Borluzzi non ha ancora capito a chi ha affidato il suo tesoretto di voti. Anziché passare all'incasso sta passando all'incazzo.
Tutto il resto è letteratura.
Steve Bellovin’s Retirement Talk
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Steve Bellovin is retiring. Here’s his retirement talk, reflecting on his
career and what the cybersecurity field needs next.
16 ore fa
1) aboliamo il CELVA (e il CTEL) (un inutile carrozzone, rampa di lancio per i sindaci e rifugio per politici e trombati da sistemare), il quale detta tempi e leggi al Consiglio, rendendolo DI FATTO quasi inutile (non muove foglia che CELVA non voglia). Su ogni provvedimento sul quale deve essere sentito il CPEL (= CELVA) per legge (es. proposte di legge), la Giunta regionale non muove un dito se non c'è l'accordo con il CELVA.
RispondiEliminaPer chi non lo sapesse CELVA = sindaci = UV
2)Il vicesindaco serve come ruota di scorta nell'eventualità il Sindaco venga candidato alle regionali: un'assurdità solo valdostana, se non sbaglio.
Il Consiglio dei Sindaci è incominciato proprio con Rollandin, nel 1983 se non sbaglio, è continuato e si è rafforzato con Viérin, si è ulteriormente consolidato con il neorollandin
3)Il sindaco deve essere ineleggibile (chi più di lui può condizionare il voto in questa valle di lacrime?)
4) L'articolo di Joseph Rivolin: un intellettuale (organico o disorganico?) o un "burattino"?
Intellettuale Rivolin? Tralasciamo il feroce sarcasmo che si potrebbe fare sul fatto che, in mezzo alle "banane" valdostane, esistano degli intellettuali...
RispondiEliminaIn ogni caso, che uno di essi possa essere definito "vicinissimo a Rollandin"!... (e' come se, Benedetto Croce, fosse vicinissimo a Bossi!)
Quanto a Giancarlo Borluzzi, egli ha il grande merito di dire, ad alta voce, delle verita' scomodissime: il fatto che, egli, sia un po' ripetitivo, si deve al fatto che, ai valdostani, proprio non entrano in testa (e qui ci ricolleghiamo col discorso della Valle d'Aosta "sede punitiva", intavolato dallo stesso Caveri!)
C'è da chiedersi come tutto questo influirà sulla nomina del nuovo Prèsidente...
RispondiEliminaPerò, caro Eddy, scusa se insisto, continuo a notare un certo silenzio sui tuoi compagni di viaggio del Pdl che mi incuriosisce da tempo. Deduco che dovrò porti il quesito in separata sede...
Scusa, Bruno, cosa rappresentano, di preciso, le sigle C.T.E.L. e C.P.E.L.?
RispondiEliminaLa sigla corretta è C.P.E.L. (Comitato Permanente Enti Locali) ed è un organismo espressamente previsto, se non erro, dalla legge regionale sugli enti locali. Tra i suoi compiti, quello di esprimere parere preventivo su leggi e altri provvedimenti di iniziativa della Giunta (di fatto, quello di dire sì o no alla Giunta, e conseguentemente al Consiglio, su proposte legislative o amministrative). Siccome la Giunta non muove un dito senza l'approvazione del C.T.E.L. (rappresentato dai sindaci che sono, come ben si sa, quasi tutti targati UV), ne discende che il C.P.E.L. ha di fatto un potere di veto sull'operato della Giunta e del Consiglio. Per questo motivo eddy afferma: "aboliamo il Consiglio", il quale è di fatto privo di potere legislativo, in quanto esercitato dai sindaci.
RispondiEliminaC.T.E.L. (Comitato Tecnico Enti Locali) è riportato erroneamente in luogo di C.P.E.L. Si tratta di un organismo tecnico nominato dal C.P.E.L. per singolari problematiche da discutere con la Regione (senza impegno ufficiale per il C.P.E.L.). E' passato alla storia il C.T.E.L. nominato per l'elaborazione finale del PTP (Piano Territoriale Paesistico), il quale, dopo un interminabile lavoro, ha modificato il PTP ad uso e consumo dei comuni. Successivamente, prima della sua approvazione in Consiglio, è stato ulteriormente modificato su richieste particolari di sindaci vari. Ma neanche così non va bene ai comuni.
Il CELVA è invece un Consorzio volontario di comuni a cui aderiscono quasi tutti i comuni con poche eccezioni: è ovviamente monopolizzato dall'UV.
CELVA e C.P.E.L. hanno pertanto una diversa figura giuridica, ma la sostanza non cambia: è il parlamento dei sindaci, tanto che hanno sempre lo stesso Presidente, ora Gérandin, guarda caso di Brusson anche lui.
Il CELVA (sindaci unionisti) è un serbatoio di futuri consiglieri regionali, tanto che la riforma degli enti locali ha inventato la figura del vicesindaco eletto direttamente, anomalia tutta valdostana che ha una sua precisa ragione: consentire ai sindaci di candidarsi alle regionali senza dover ricorrere a nuove elezioni comunali.
La riforma degli enti locali, la riforma della pubblica amministrazione, la riforma relativa ai segretari comunali (fiduciari del sindaco) sono l'eredità che ci ha lasciato Viérin (d'accordo gli ingenui DS), la quale ha consentito all'UV di estendere la sua ragnatela su tutta la VDA, come abbiamo potuto constatare anche ultimamente alle elezioni regionali.
In altre parole sono un tassello, per l'UV, molto importante per dare piena attuazione agli articoli 1 e 2 del proprio Statuto, i quali prevedono di fatto la creazione del Partito Unico.
E tutti stanno a guardare, nonostante il risultato delle ultime elezioni regionali. Il Consiglio è così diventato un'assemblea "marmellata", in cui vi è una maggioranza del Partito Unico (o dell'Uomo Unico) con opposizioni balbettanti e balbuzienti (sia a destra che a sinistra).
Il tutto è quello che chiamano "sistema Valle d'Aosta".
Ovviamente il Partito Unico è sorretto dal Pensiero Unico.
ciao bruno
Caro Eddy, normalmente convergiamo su tanti punti, io pero' non condivido il tuo pensiero sulle comunità montane. Posso comprendere che sia difficile una loro colocazione nel panorama degli EELL della VdA, pero' non bisogna dimenticare che oggi esse rappresentano un bene prezioso per i Comuni. Molte CCMM gestiscono in maniera più elastica ed economica gli uffici tecnici, le microcomunità, gli impianti sportivi, i volontari del soccorso, cercando di ottimizzare le risorse sul territorio di loro competenza. Immagina ad esempio le difficoltà che avrebbero i Comuni a gestire direttamente la raccolta dei RSU e differenziati. Per quel che ne so ci sono CCMM che si sono ben organizzate, anche mediante la costituzione di società a cio' preposte, per venire incontro ai problemi dei piccoli Comuni. Oggi occorre rispettare le % di differenziata, quindi la raccolta dei rifiuti diventa cosa per esperti. Concordo invece sul fatto che sarebbe bene che i Comuni evitassero convenzioni "a cavallo" dei confini comunitari. Io utilizzerei lo stesso spirito che utilizza lo Stato italiano per compensare i 9/10 del riparto ed il mancato gettito dell'IVA in transito, trasferirei cioé alle CCMM maggiori competenze, anche regionali, sensibilizzando i Comuni sulla necessità di accorpare i servizi comunitari (come ad esempio la Polizia locale). Ti lancio poi un nuovo soggetto di discussione, non trovi un po' beota che i Comuni e le CCMM debbano acquistare gasolio per riscaldare scuole, uffici, biblioteche e palestre, quando abbiamo sufficiente H2O per una produzione idroelettrica residua? Nice WE!
RispondiEliminaPhilippe Kieffer