Nuova edizione de I Valdostani. Arricchito e aggiornato (in altro ambito lo si direbbe una major upgrade) il libro di Giulio Cappa e Vincenzo Calì rimane una lettura fresca
e divertente, utile e necessaria per ogni valdostano. Se l'umorismo è saper ridere di sé stessi e ironia ridere degli altri, siamo nell'umorismo vero, intelligente, garbato. In fondo le cose serie si possono dire solo scherzando. 10.
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belle c...
4 ore fa
Mah...
RispondiEliminaSarà anche, ma iniziare con due strafalcioni in copertina non promette molto, o, peggio, annuncia non tanto superficialità quanto faziosità. Xénophobe tramutato in Xenofobe sono certo errori voluti, ma diffido profondamente di coloro che storpiano le lingue.
Spesso è solo un modo per abituare il lettore a concetti, tesi e idee essi stessi "wicked".
D'altra parte, i due autori sono certo estremamente brillanti - Cappa in particolare -, ma anche notoriamente affetti da un razzismo antivaldostano che confina alla psicosi. Qualche decennio fa sarebbero stati sicuramente entrambi in camicia nera, intenti a "bonificare fisicamente e moralmente" i Valdostani. Negli Stati Uniti, sarebbero oggi dei neo-cons, agit-props di una visione dell'Arabo come un ritardato che merita non solo Abu Grahib, ma magari anche di essere bombardato con armi nucleari.
E infatti la prima edizione del libro, un sunto feroce di tutti gli stereotipi più offensivi contro i Valdostani, lasciava in bocca non tanto l'amaro, quanto una secchezza malsana.
These guys have a problem, ricordo di aver pensato dopo averlo letto.
Questa è letteratura che trasuda odio e malattia, altro che umorismo...
Ancorché vada detto che, allora come pare oggi, quelli che si erano più divertiti leggendolo furono i consiglieri dell'UV.
Sorta di Lumpenproletariat buono solo ad abbruttirsi e a ridere con coloro che lo scherniscono, questi degenerati erano perfino fieri di veder descrivere il "glorioso popolo valdostano", di cui si erano nominati rappresentanti, come una massa di alcolizzati corrotti e imbelli.
Di scemi, insomma, che attirano per l'appunto l'attenzione di sadici.
Visto che di schifo ce n'è abbastanza al mondo senza andare a cercarlo, è possibile
chiedere consigli di lettura un po' più qulificati e qulificanti?
Grazie...
Collana italiana, format e nome simile per diverse regioni. Mi era sfuggito che in italiano si scrivesse Xénophobe...
RispondiEliminaConfermo l'apprezzamento per l'umorismo.
In alternativa si potrebbe riscrivere "Gli intoccabili", ma hanno già fatto due volte il film e non c'era niente da ridere.
Dimenticavo: la descrizione della partita di belote a Fénis è poi addirittura esilarante.
RispondiEliminaNon sono valdostano e non ho niente contro i valdostani ma il libro è proprio divertente
RispondiEliminaanonimo avrebbe bisogno di una vacanza, com'è nervoso...! è evidente che non ha nessuna voglia di ridere, non c'è traccia di umorismo nelle sue parole. è giusto che ognuno abbia quello che più gli assomiglia quindi gli consiglio "La corazzata Potëmkin" e mentre lui si strazia con cotanta intensità ci sarà concesso farci quattro risate?
RispondiEliminagrazie per la comprensione