Da un po' di tempo l'atletica italiana riparte continuamente. Oggi (vedi prima pagina del sito Fidal), riparte da Ancona:
Era ovviamente già ripartita un paio di settimane fa da Formia:
...e qualche mese fa dal day after di Berlino:
Ripassando i titoli dei comunicati degli ultimi anni, ripartenza è al tempo leitmotiv e parola d'ordine della Fidal, un virus che ha contagiato tutti i settori della federazione, sponsor e comunicazione compresi:
La scuola, poi, non ha mai smesso di ripartire:
Per non parlare del cross:
E la maratona? E' curioso come questi due titoli dell'house organ federale siano del 2006 e del 2007. A che cosa ha portato, questa ripartenza? Ai mondiali di Berlino 2008, dove i nostri maratoneti manco hanno partecipato?
Ora, se le parole hanno un senso, "ripartenza, ripartire ecc." significa ammettere che ci si era fermati, concetto però del tutto assente dalla comunicazione federale. E non sarebbe male se significasse che si sa in quale direzione ci si muove...
Incidentalmente, in tutti i titoli dei comunicati della gestione precedente, nessuna ripartenza. Mai.
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4 ore fa
Ciao Eddy, sono le 14 del 26.02.10 questo il medagliere di Vancouver:
RispondiEliminaItalia ventiduesima dietro Lettonia, Slovenia, Giappone, Polonia, GB, Slovacchia, Bielorussia, Rep Ceca, Australia, Francia, Olanda, Russia, Rep Pop cinese, Austria, Svizzera, Corea del Sud (????!!!???), Norvegia, Canada, Germania e USA.
Leggo regolarmente i quotidiani italiani e quello che più mi colpisce è che la cosa sta passando "in sordina". Eterni quarti (medaglia di legno), cadute sul ghiaccio, per analogia, se Hjelmeset è arrivato "soltanto" all'argento a causa di un'indigestione di film hard nella settimana che precedeva la gara, cosa devo pensare degli atleti italiani?
Differenza di stile, lui ha ammesso di essere stato un po' distratto, la federazione italiana invece dice "nulla di grave, sta finendo un ciclo, ma poi ne R I P A R T E un'altro". Scherzi della latitudine... Ciao!!!!!!
paolo
Se Atene piange, Sparta non ride...
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