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13 maggio 2008

santini vabbé, ma la terna?

di tutta la vicenda dell'adunata degli alpini di Bassano del Grappa, dal non alpino al mini-alpino, dal grigliata-salamino al sindaco-santino, ai valdostani è stata negata l'informazione più ghiotta: quale terna riportavano i santini?

23 commenti:

  1. La vicenda degli Alpini a Bassano è a dir poco ridicola. E' esattamente come avere un Ministro della Difesa che non ha mai imbracciato un fucile, o quello della Sanità che non ha mai preso in mano un bisturi. Ti passo un'idea, cosi' per distendere un po' l'atmosfera pre-elettorale, perchè non pubblichi il numero (visto che il tema dei nomi è delicato) dei Consiglieri regionali uscenti che hanno fatto la Naja o il servizio civile? Sono quasi sicuro che nemmeno la metà (escluse le tre donne, bien sûr) ha fatto il servizio militare. Le ragioni ufficiali sono l'esubero di leva, gli studi ecc ecc, quelle reali le conosciamo tutti. La "casta" esiste anche per delimitare il confine tra chi si è spupazzato 12 o 18 mesi di alzabandiera, marce e poligoni vari, e chi conosceva qualcuno al Distretto Militare che ha fatto si' che...
    Philippe Kieffer

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  2. Sarà un'idea furba far parlare due post-neo-fascisti (Alemanno e La Russa) il 18 maggio - anniversario della morte di Chanoux - ad Aosta?

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  3. mi sono fumato due volte la risposta: errore 404. Adesso esco, riprovo stasera.

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  4. anonimo, il primo è quello che Perrin qualche anno fa invitò personalmente, ufficialmente ed istituzionalmente ad accompagnarlo sul Monte Bianco assieme a Nicco, il secondo non so.
    Che quello invitato da Perrin e Nicco fosse un altro Alemanno?
    Oppure che quando li invita l'Union siano blanchis e quando li invita qualcun altro siano post-neo-fascisti?
    Che l'UV sia la protagonista della famosa canzone:
    Il y avait une blanchisseuse... ?
    E chi sono, allora, i suoi "blancs jupons"?
    Adesso devo proprio andare. A stasera.

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  5. e quanti significati può avere, in francese, "blanchir"?

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  6. Suppongo che, uno dei tre nomi della terna riprodotta sui santini distribuiti dagli Alpini di Sarre, a Bassano del Grappa, fosse... del politico unionista presente alla sfilata! In ogni caso, il folklore valdostano sta evolvendo: il fatto di distribuire, oltre ai salumi tipici, anche dell'ottima sangria spagnola, è sicuramente un passo avanti!

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  7. Sulle pagine regionali de La Stampa di oggi, c'è una lettera che mette in cattiva luce Alberto Chatriant, candidato di Renouveau Valdotain. I casi sono due: o chi si propone come nuovo, ha lo stesso vizietto che rimprovera ai propri avversari, oppure, la Stampa di Aosta, è totalmente succube dell'Union Valdotaine, al punto di arrivare a pubblicare (su commissione?) lettere che violano, palesemente, la par-condicio elettorale. Tra l'altro, allo Chatriant, viene pure impedito di poter replicare, allo scopo di potersi discolpare: ce n'è abbastanza per montare un bel cas(in)o, a dieci giorni dalle Regionali (a meno che, il Partito delle banane valdostane, non imponga un omertoso silenzio).

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  8. Egregio Eddy Ottoz, al di là delle battute, qual'è la sua opinione, in merito? Il comportamento de La Stampa, che lancia il sasso e nasconde la mano (dichiarando, in pratica, di non voler pubblicare la risposta di Alberto Chatriant) non mi è sembrata correttissima...

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  9. Philippe,
    non ho fatto l’alpino.
    Ho fatto il fante. Non conoscevo nessuno al Distretto, ma al Distretto conoscevano me.
    Sono giunto al CAR di Orvieto il 2 maggio del 1965 e per 60 giorni non sono uscito dalla caserma, salvo per le esercitazioni. Niente libera uscita, mai. Niente cps o cpr, per carità, semplicemente un litigio tra generali. Per assolvere l’obbligo di leva mi ero arruolato nei carabinieri (120.000 al mese, all’epoca un signor stipendio), ma ero in una lista speciale di atleti sui quali l’esercito aveva la priorità. Rinuncio al rinvio per motivi di studio (ero all'Università), contestualmente firmo per i CC e mi trovo tra i fanti. Non 120.000 ma 3.000 (la decade era di lire mille). Mentre il Generale non so chi (esercito) e il Generale Di Lorenzo (CC) bisticciavano tra di loro, io me ne stavo sigillato in caserma. Per rompere la noia mi offrii volontario per il corso di ardimento. Almeno ci si buttava giù dalle torri, si strisciava sotto i reticolati, si sparava con tutti i tipi di armi in dotazione e si tirava qualche bomba in più del resto della truppa. Un culo nero. A fine giugno, con la qualifica di assaltatore, stabilito che aveva vinto l’esercito, fui finalmente inviato al reparto presso la 1° Compaspeamiles alla cittadella militare della Cecchignola, a Roma sulla via Laurentina: 32.000 militari nelle varie scuole speciali (genio, trasmissioni, ecc.). Ovviamente Compaspeamiles significava Compagnia Speciale Atleti e, in un certo senso, eravamo dei privilegiati: nulla a che vedere con il servizio normale, solo allenamento duro e trasferte per le gare. All’epoca la ferma era di 15 mesi, con la possibilità di 20 giorni di precongedo, che venivano dati a tutti, così l’esercito risparmiava un po’ sul tuo mantenimento. A tutti ma non a me: mi riservarono 20 giorni di “postcongedo”. In sostanza mi tennero “in servizio” 40 giorni in più di tutti i miei compagni, giusto perché vincessi i campionati europei del 1966 (primi d’agosto) arricchendo il palmarés dell’esercito anziché quello della società sportiva civile nella quale dovevo rientrare per regolamento federale al termine del servizio militare.
    Ovviamente in caserma i firmaioli si vendicavano come potevano ed ho avuto la fortuna di poter fare la guardia notturna alla caserma, bello dritto in garitta, la notte di Natale, quella di Capodanno e di Pasqua, più alcune altre feste comandate, purché lontane dai periodi di gara.
    Il mio comandante era il capitano Vanni Loriga, sardo, bersagliere. Siamo rimasti grandissimi amici. Congedato divenne giornalista e fu per anni mio capo-rubrica al Corriere dello Sport. Ci siamo sparati pane, lettera 22, telefono in bachelite nera e dimafon in varie successive Olimpiadi ed europei.
    In fondo, a parte il CAR, ho fatto un servizio militare da raccomandato, facendo quello che mi piaceva di più, l’atleta. Solo che mi ero raccomandato da solo, con il quarto posto in finale alle olimpiadi del 1964 ed essendo il più forte atleta europeo nei 110 ad ostacoli.
    Fattene una ragione, Philippe, non ho fatto l’alpino.

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  10. Eddy, guarda che io non intendevo dire col mio post che tu non avevi fatto la naja perchè raccomandato, intendevo seriamente lanciare una ricerca sua quanti consiglieri regionali l'avessero fatta. Non esiste una sola parola riferita alla tua persona in cio' che ho scritto e se vuoi saperla tutta io ero nell'artiglieria da campagna, artificiere per la precisione, quindi col basco nero pure io, gli alpini che erano al corso artificieri con me mi chiamavano il "topo" a causa del nastrino nero che scende dietro al basco e che somiglia alla coda del topolino. Ero quasi sicuro che appartenessi alla metà di coloro che hanno svolto il servizio militare (vedi che non accusavo te in prima persona?) perchè chi ha fatto la naja, poco importa se imboscato oppure al poligono, vede la vita con altri occhi, il tuo modo di porti mi avrebbe fatto scommettere 100 a 1 che tu fossi passato di li'. La conta pero' te la ripropongo lo stesso, per qualsiasi accesso alla funzione pubblica chiedono copia del congedo, sarebbe interessante vedere quanti congedi di servizio sono presenti nella segreteria della Presidenza del Consiglio... Con immutata stima, anzi con più stima di prima,
    PK

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  11. Io a differenza di moltissime persone non sono uno di quelli che invidia chi non ha fatto la naia perche' per me e' stato l'anno piu' bello della mia vita passato in una citta' bellissima:FIRENZE.

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  12. Philippe, nessuna arrière pensée, ho semplicemente raccontato la mia naja. Avrei preferito farla a 120.000 al mese anziché 3.000, era l'epoca in cui una fiat 500 costava 550.000 lire...
    un bel periodo comunque, ho imparato ad amare Roma.

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  13. Aneddoto najoso: ho fatto il militare nel 1987 con il Garand M1, acquistato dall'EI agli USA. L'M1, per chi non lo sapesse è il fucile che fu adottato dall'esercito USA tra le due guerre mondiali. L'Italia che fornisce fucili e pistole di qualità a mezzo mondo dotava i suoi soldati di fucili acquistati a 3.000 lire il chilo... Un giorno al poligono sparo un caricatore da 8 sulla sagoma. Lo zappatore (mi pare si chiamassero cosi') legge il risultato: 16 centri! Mi son detto: che fenomeno che sono! In realtà il fucile del mio vicino era mal regolato, mirava la sua sagoma, ma colpiva la mia. Pensa un po' se invece che al poligono fossimo stati in guerra...altro che le Sturmtruppen di Bonvi!
    PK

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  14. per correttezza di informazione il sindaco di Torgnon si chiama ALBERT CHATRIAN e non Alberto Chatriant

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  15. Eh, mio caro anonimo, questi sì che so' problemi... la grafia francòfona dei nomi valdostani!
    Premesso che, mentre Eddy Ottoz faceva la naja, io mi stavo "formando" (nel ventre materno!) premesso anche che, ai tempi dei Mondiali di Italia '90, io ero costretto a tenermi i calzettoni più giorni, poiché, la caserma, ne forniva in numero limitato (con tutto ciò che ne consegue!)
    mi pare che, nella replica di oggi (sempre su La Stampa) Albert Chatrian, non ci faccia una splendida figura: anzittutto, vuol far ricadere la colpa sulla turista torinese, che si sarebbe "imbucata" in un rinfresco, confondendo un cappuccino & brioche, con un aperitivo (!) poi, francamente, mi sembra un po' pidocchioso, fare le pulci sul rimborso spese...

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  16. perché, anonimo (delle 12.50), secondo te, ieri alle 16.45, che cosa intendevo dire con:
    chatriant o chatpleurant?

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  17. per grisero: la replica di Chatrian sulla stampa sono affari suoi, io ho scritto semplicemente perchè so che si chiama così, e non è per grafia francofona, se lei si chiama Alberto e non Albert non vedo perchè storpiare il nome di qualcun'altro!

    per Ottoz: pensavo che si riferisse allo stato d'animo di Albert!

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  18. Egregio Anonimo, non hai ancora capito che mi diverto a prendere per i fondelli "vos atres les vrais valdotains"? Francamente, siete dei soggetti che si prestano, come dimostra la vostra mancanza di acutezza!

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  19. certo grisero, come sempre ha ragione lei!

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  20. Uh, che bel divertimento. Grisero, ma non ce l'hai un lavoro, un'occupazione, un hobby qualsiasi, chè ci viene la nausea delle tue sparate ..

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  21. Egregio anonimo, il mio lavoro, occupazione, nonché hobby, è proprio questo: per la remunerazione, è possibile che io passi alla cassa dopo le elezioni (non dipende solo da mé).

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