... di segnalarvi il blog di Manlio Collino, vecchio compagno di clericali bagordi, un blog per quelli che leggere è un po' vivere, che la testa degli altri ok, ma ragiono con la mia, per quelli che vale la pena, oh yeahh...
PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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15 gennaio 2009
mi corre l'obbligo...
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Eddy
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aridatece er puzzone!
Dopo alcune (furtive) avvisaglie, ballon d'essai e carotaggi in trasmissioni radio locali, ieri sera, su richiesta di migliaia di fedeli, si è aperto il processo di canonizzazione "da vivo" di Luciano Moggi.
Il Consiglio superiore della nomenklatura si è riunito in sessione pubblica ante telecameras nella chiesa di Porta a Porta, che conserva la preziosa reliquia della Santissima Gobba di Notre Dame de la Juventus.
Per l'iter si è scelto di procedere magnis itineribus: 8 gennaio condanna di Moggi, 14 gennaio apertura della causa di behatificazione. In sei soli giorni dalle stalle alle stelle. Non avendo ancora all'epoca ricevuto le stimmate, Moggi aveva impiegato più tempo, negli anni '70, per progredire dalla stazione al pallone. La fulmineità della sua santificazione, oltre a derogare al principio del tempo necessario ("Un lasso di tempo considerevole deve trascorrere prima che qualsiasi causa di beatificazione o di canonizzazione possa essere terminata, dai primi passi dell'informativa, dell'inchiesta, o del processo, alla emissione del decreto super tuto", questa la regola della Congregazione), richiederà forse di "saltare" il gradino della behatificazione, stabilendo che qui consuetudo non est lex, malgrado Isidoro da Siviglia sostenesse, fin dal sesto secolo che "Mos est vetustate probata consuetudo, sive lex non scripta".
Per accelerare i tempi, alla Congregazione (altissimi prelati) è stata sostituita una Congrega (giornalisti e reality-opinionisti). Si è inoltre fatto riferimento ad un principio sancito nella causa di beatificazione di Papa Wojtila: "Per la canonizzazione di confessori o martiri in questa fase è soltanto richiesto che i due miracoli operati dopo il permesso che concede il culto pubblico siano discussi in tre riunioni della Congregazione". Avete letto bene: null'altro che "due miracoli" attribuiti "all'intercessione della persona oggetto del processo". Robetta, per Big Luciano.
Ci siamo in pieno: le intercettazioni telefoniche, addirittura certificate dal tribunale, provano che Moggi ha svolto l'attività di "confessore" (era addirittura il cappellano degli arbitri) e la vergognosa persecuzione alla quale è sottoposto lo qualifica come "martire". Sulle "intercessioni", poi, vorrei vedere chi ha qualcosa da dire...
Tre trasmissioni di Porta a Porta ed è fatta. "Ho anche due etti di Matrix: lascio o tolgo?".Di miracoli, altro che due...! Il primo è documentato addirittura in un libro edito nel 1998: "Lucky Luciano". Dice l'ultima di copertina (tutto lì, bello stampato): "Da ferroviere a padrone miliardario del Calcio: il "miracolo italiano" di Lucianone Moggi" (proprio nel 1998, alla sua uscita, ne regalai per natale una copia a Dino Vierin, uno dei due grandi sacerdoti del culto della Gobba in Valle d'Aosta). Miracoli a bizzeffe, diciamolo: scudetti della Juventus, titoli mondiali, apparizioni, sparizioni, promozioni, globalizzazioni
(Gea World, la prova tautologica dell'esistenza di Moggi), la moltiplicazione dei rolex, delle sim e delle sum, la tariffa magica tutto gratis. E infine, il miracolo più grande: l'autoriabilitazione in sei giorni: 8 gennaio condanna, 14 gennaio beatificazione. Solo un suo illustre predecessore era riuscito a fare di più in sei giorni, ma si era poi dovuto riposare. Lucianone non riposa mai.
La decisione finale sull'opportunità di procedere alla canonizzazione è in ogni caso riservata al Papa.
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mentre bloggo, ascolto Porta a Porta
dal "pulpito", come lo ha definito Angelo, mentre bloggo sulla qualità degli stipendi degli amministratori di Aosta, odo in basso la conversazione che si sta svolgendo a Porta a Porta su calciopoli. Credo che si arriverà alla santificazione di Luciano Moggi. La sua beatificazione non è lontana.
Da vomitare.
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14 gennaio 2009
Aosta prima nella qualità degli stipendi
Il Comune di Aosta ha finalmente approvato il suo bilancio. Scorrendo gli allegati all'ordine del giorno (La Gazzetta Matin l'ha meritoriamente fatto per tutti noi) si scopre che, purtroppo, le indennità di funzione degli eletti, restano invariate da quattro anni. Se qualcuno ha osato mettere in dubbio che la ricerca de Il Sole 24 ore sulla qualità della vita per i cittadini si riferisse proprio al Comune di Aosta, qui, nella qualità degli stipendi degli amministratori comunali, sicuramente Aosta, per i suoi 35.000 abitanti è al top in Italia.
Alcuni esempi:
Letizia Moratti, Sindaco di Milano, ha uno stipendio mensile di 5.930 euro (si è autoridotta i 9.124 del Sindaco precedente) e Sergio Chiamparino (Sindaco di Torino), prende 5.000 euro/mese (si è autoridotto i 10.000 precedenti), per non parlare dei Sindaci di Lucca e di Verona, che se lo sono azzerati. Sta di fatto che anche il Sindaco di Roma, per la sua funzione, guadagna meno di Guido Grimod. Il Sindaco di Carema guadagna 3.800 euro, roba da sindaco valdostano, però all'anno, non al mese...
Sinora oltre 1.100 sindaci (sugli 8.101 italiani in totale), si sono ridotti lo stipendio.
Un ultimo dato: la media dell'indennità dei comuni italiani con più di 500.000 abitanti è pari a 7.018 euro.
sindaco di Aosta 7.833,62 al mese
ossia novantaquattromilatre euro l'anno
ossia sessantacinquemilaottocentodue euro/anno

assessore di Aosta 4.700,17 euro/mese
ossia cinquantaseimilaquattrocentodue euro/anno

presidente del consiglio 2.350,09 euro/mese
ossia ventottomiladuecentouno euro/anno

vicepresidente del consiglio di Aosta
1.018,37 euro/mese
ossia dodicimiladuecentoventi euro/anno

ossia undicimiladuecentoottanta euro/anno

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il mandarino Dou Von
In un francese che non pare certo la langue de Molière, il conduttore del tg regionale si spara un Dou Won. Non potendo l'anchorman evidentemente riferirsi al famoso omonimo ristorante (3810 Hacks Cross Rd Ste 101, Menphis, Tennessee), volgo lo sguardo dal computer allo schermo tv. Dalle immagini capisco che si parla di kite-ski al Piccolo San Bernardo, e che Dou Won, sta per "du vent". Nelle pieghe del francoincomprensibile gramelot, tra altre preziose chicche (che neppure in catalano) si riesce a cogliere un chiaro "confrontassión".
Siapo'.
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13 gennaio 2009
finalmente un oroscopo che ci prende
Mi diceva che sarei uscito dall'età dell'Acquario.
Ha previsto che quest'anno sarei entrato nell'età della prostata.
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12 gennaio 2009
le mani...
commemorazioni, premiazioni, cerimonie in genere: al momento della foto non sai mai dove mettere le mani. Dietro? Davanti? In tasca? Braccia conserte?
Il Vocabolario Zingarelli ci ha da tempo chiarito dove NON metterle, e ci aiuta a classificare chi le mette dove, come e perché.
(<---- cliccar non nuoce)
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10 gennaio 2009
la mejo qualità der reame
Il Sole 24 ore ci ha rivelato in zona Cesarini, il 29 dicembre, che i cittadini di Aosta godono della migliore qualità di vita di tutto lo stivale.
Così Aosta ha intasato le prime pagine nazionali e massacrato i palinsesti di tutti i tg: autonomia, piccolo è bello, Nord funziona. Piazza Chanoux campeggia sull'inserto speciale di 24 ore. Aosta à la une, insomma. E giù interviste a Grimod, Cossard e soci che facendo le fusa hanno svelato all'universo mondo il quarto segreto di papà Marcel, custodito dal 1917 fino ad oggi da una pastorella di Arpuilles, Soeur Lucie Des Saints, scolpito nella cripta segreta della chiesetta di Saint-Martin de Corléans.
E' il magico mantra palindromo per governare Aosta garantendo feliciqualità ai suoi cittadini: ognifedefingo.
Spontanea sorge però la domanda: che cosa rende gli aostani così felici?
I quotidiani imbottigliamenti del traffico? Il triangolo magico Pont-Suaz- ponticello sul Buthier-incrocio Via Chambéry-Via Festaz? La mancanza di verde urbano? Il robusto inquinamento, aggravato dagli ingorghi di cui sopra? Le rotonde demenziali che impediscono di svoltare persino ai mezzi pubblici (passino gli autoarticolati)? I pizzi spaccaruote ai marciapiedi? Lo sgombro neve fantasma? La burocrazia che azzanna alla gola e dissangua i cittadini? L'illegittimo rifiuto di farsi protocollare un'istanza o una dichiarazione (una DIA, per dire...) al momento della sua presentazione? Gli impianti sportivi chiusi, alla faccia del servizio ai cittadini? Le palestre scolastiche fantasma? Il costo dei parcheggi, tra i più cari d'Italia? Quelli gratuiti, una specie in via di estinzione? I camion della monnezza che pattugliano i dehors nelle ore di punta? Le feroci macchine da multa sguinzagliate dall'APS? Le voraci farmacie pubbliche, più care di quelle private?
Scartando l'ipotesi di un epidemico masochismo, ci resta solo, saltati i titoli cubitali, da analizzare a fondo il dossier "Qualità della vita" allegato appunto il 29 dicembre a Il Sole 24 ore. Scopriamo così che:
1 - Aosta non c'entra nulla, la ricerca statistica non riguarda i capoluoghi, ma le intere province, nel nostro caso "tutta la Regione". Ecco che Aosta, uno dei capoluoghi peggio gestiti, si prende i meriti degli altri 73 comuni ben gestiti, che nella ricerca mai sono citati. Quindi "Aosta prima nella qualità della vita" è una bufala mediatica;
2 - non si tratta di un'indagine realizzata intervistando la popolazione (gli utenti), ma è il semplice frutto dell'elaborazione statistica di dati provenienti dalle amministrazioni stesse o da altre istituzioni (Camere di commercio, catasto, ministeri ecc.);
3 - molti dei parametri considerati falsano il risultato finale a causa delle caratteristiche geoterritoriali di molte province;
4 - la conclusione vera sta a pag. 19 del dossier: "La felicità sta di casa a Bolzano". Appena hanno chiesto direttamente il parere agli abitanti, la Valle d'Aosta, prima per reddito, crolla al 30° posto per soddisfazione percepita dai suoi cittadini.
La ricerca è suddivisa in sei "tappe" ognuna delle quali considera sei parametri. Sono perciò 36 le sottoclassifiche. Non è chiaro se, ai fini del ranking finale tutte e 36 siano valutate alla pari o applicando una pesatura differenziata.
Cliccate sulle tabelle per espanderle.Prima tappa: tenore di vita
Sei sotto-traguardi:
1 - La ricchezza prodotta: siamo quarti. Consideriamo però che gli stipendi dei dipendenti regiocomunali entrano nel pil, che quasi tutto il resto è di società controllate dalla Finaosta, ossia dalla Regione, che la CVA ha beneficiato del petrolio alle stelle (oggi tornato alle stalle), e che il Casinò è proprietà della Regione. L'agricoltura è privata ma interamente sussidiata, la sanità privata non esiste ecc. Quindi siamo quarti ma la ricchezza prodotta (oops, scusate, distribuita) è per lo più pubblica.
2 - I risparmi allo sportello. Dodicesimi. Stesso discorso di cui sopra. Abbiamo i soldi (su questo...). Sarebbe simpatico conoscere però quanti depositi sono pubblici e quanti privati, perché facendo il calcolo per abitante risultano accreditati sul conto dei singoli valdostani anche i soldi pubblici...
3 - importo medio/mese delle pensioni: diciassettesimi. Per dare un'idea, le pensioni medie sono del 20% inferiori a Milano, prima in classifica.
4 - I consumi della famiglia di auto, mobili, elettricità: qui siamo primi, non c'è dubbio, spendere, spendiamo. Il 20% in più dei milanesi. Quindi, in soldoni, guadagnamo di meno, spendiamo di più, quindi risparmiamo meno. Est-ce qualité?
5 - L'inflazione, l'aumento del costo della vita: diciannovesimi.
6 - Costo dell'abitazione: ottantasettesimi (cioè tra i più cari). Il dato medio è ovviamente drogato dai prezzi delle località turistiche, ma non si può certo dire che questo faciliti la reperibilità di case a buon mercato per i valdostani.Seconda tappa: affari e lavoro
Sotto-traguardi:
1 - Lo spirito d'iniziativa: ventesimi. Giocano il numero degli alberghi, artigiani, professionisti, il popolo delle partite IVA.
2 - Chi apre e chi si ritira: ottantottesimi, qui andiamo male. Per di più la maggior parte delle nuove imprese sono aperte da extracomunitari (che, con il 6% della popolazione, producono oltre l'8% del nostro pil, ossia lavorano di più...). Senza gli immigrati qui andremmo molto peggio.
3 - Chi fallisce: ventesimi.
4 - I protesti: noni. Anche qui sarebbe utile conoscere la percentuale di clienti privati e pubblici. Nella parte pubblica, infatti, non esistono protesti. Perciò il dato medio dice poco e contributi e assistenzialismo confondono ancora di più il quadro.
5 - Alla ricerca di un posto: diciassettesimi.
6 - I giovani occupati: ventitreesimi. Non pare un risultato brillante, non c'è male, ma non siamo certo da primo posto.Terza tappa: Servizi, Ambiente e Salute
Sotto-traguardi:
1 - Indice Tagliacarne sulla presenza d'infrastrutture: novantaquattresimi. Non serve commento: abbiamo mamma Regione, non abbiamo le infrastrutture. Che sia mamma Regione la madre di tutte le infrastrutture?
2 - Pagella ecologica: ventinovesimi, roba da suiper qualità della vita?
3 - Il clima: cinquantaseiesimi. Qui prendiamo quello che ci manda il Signore. Non certo da primo posto in ogni caso.
4 - Sicurezza delle strade: trentatreesimi. Non serve commento, salvo notare che fanno meglio di noi (tra le altre) Potenza, Isernia, Cosenza, Crotone, Benevento, Avellino, Vibo Valentia, Agrigento, Enna, Caserta, Campobasso, Napoli, Caltanissetta, Nuoro, Catanzaro, Reggio Calabria, Matera, Salerno, Lecce, Taranto, Foggia, Messina, Frosinone, Palermo.
5 - A scuola, tasso di dispersione alle secondarie: cinquantaquattresimi. Roba da matti. Di più non val la pena di dire.
6 - La velocità della giustizia: sedicesimi. Senza infamia né lode. Finché non sarà riformato l'istituto della prescrizione (temo che non avverrà mai) prendiamo quello che ci viene.Quarta tappa: l'ordine pubblico
Sotto-traguardi:
1 - la microcriminalità: cinquantaseiesimi. Da andarne fieri?
2 - gli appartamenti svaligiati: ottantaseiesimi. Di male in peggio. Vergogna.
3 - Furti d'auto: dodicesimi. Qui andiamo meglio, il territorio e la rete stradale aiutano.
4 - Allarme rapine: undicesimi. L'imbuto del fondo valle costituisce un certo deterrente, ma non siamo certo i campioni del mondo.
5 - Giovani "fuorilegge": Quarantanovesimi. Chapeau!
6 - L'andamento dei delitti: quarantaseiesimi. Chapeau melon!Quinta tappa: La popolazione
Sotto-traguardi:
1 - Densità demografica: secondi. Qui siamo al ridicolo. Con oltre la metà del territorio valdostano sopra i 2.000 metri, il fatto che abbiamo una densità media abitativa bassa non costituisce certo un fattore di qualità proporzionale.
2 - Arrivi e partenze: settantunesimi. Sans commentaires.
3 - Nelle culle: quarantaduesimi. Direbbe Luciana Littizzetto: non so la qualità della vita, ma la libido da queste parti non è certo gran che. Jolanda grida vendetta.
4 - Rapporto giovani/anziani: sessantesimi. Appunto...
5 - Investimento in formazione: cinquantottesimi. Il y a quelque chose qui cloche. E l'Agenzia del Lavoro, crocicchio del consenso Regione-Sindacati? E i fondi comunitari? E...
6 - Gli stranieri: sessantesimi. Ce la giochiamo in bassa classifica, dato, questo, variamente interpretabile. Sempre bassa classifica en tout cas.Sesta tappa: Tempo libero
Sotto-traguardi:
1 - Acquisti in libreria: ventitreesimi. Innanzi tutto, sarebbe curioso conoscere il dato depurato dai libri commissionati, comperati e regalati da mamma Regione, di fatto l'editore number one in Valle. E' sotto gli occhi di tutti il fatto che di librerie ce ne sono veramente poche, anzi, meno. Servirebbe sapere: quante librerie, quanti libri online acquistati ecc. rispetto allla media nazionale, se no il dato è ciucco.
2 - Il grande schermo; sesti. Servirebbe anche qui il dato scorporato tra sale a pagamento, cineforum sussidiati ecc.
3 - La passione per la musica: secondi. Quanti i concerti pagati da mamma Regione e quanti quelli che starebbero economicamente in piedi da soli?
4 - La ristorazione: terzi. Su questo non c'è dubbio: abbiamo i soldi (vedi prima tappa) e ce li mangiamo. Anzi, troppo spesso ce li beviamo.
5 - L'impegno per gli altri: quarti. Finalmente un dato positivo, ancorché prendere in esame il numero delle organizzazioni e non la loro consistenza ed efficacia opacizza la classifica.
6 - In forma: settimi. No comment.
Per concludere: qualcuno mi sa dire, combinando tutte queste classifiche, molte delle quali francamente mediocri, come si fa a pretendere di avere la più alta qualità della vita del paese? E perché i dati dicono così, mentre i valdostani, interpellati direttamente, hanno ben altra percezione?
Sesterzi, ludi et circenses.
Commenti?.
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appropo' di appropo'
da quasi un mese si accumulano giornali nel nido dei miei computer. Notizie varie da commentare qui, metti da parte, vedremo. Succedono un sacco di cose, si pubblicano un sacco di c.....e, prendo appunti, rimugino, in bilico tra buttare giù in fretta, sinteticamente, magari con una battuta (il mio modo migliore di non farmi capire), oppure analizzare più a fondo (annoiando chi tutto ama meno che leggere). Così il momento giusto passa, la pigrizia la spunta, la pila delle cose interessanti cresce, appropo' langue. Aggiungi che c'è anche da lavorare, un cantiere fermo per la neve. La sindrome da depressione natalizia è stata finalmente riconosciuta a livello medico, ci sono gli auguri da scrivere, quelli a cui rispondere, quelli da inviare via email, le caldaie che fanno i capricci al palaindoor, l'influenza che era dal 1974 che non stavi a letto per più di un giorno e che ti rifila sette giorni di letto con bronchitaccia e tutto il resto, compresa una ricaduta di altri cinque (se basteranno). Su tutto l'incapacità di sottrarsi, di non pensare, di disinnescare i perché, di capire i come, di vincere sui se, di risvegliarti dall'incubo di facebook.
Che lo Spirito del Vangelo secondo Tux ci invii un garante di facebook.
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6 gennaio 2009
chi fa le corna al presidente?
pochi appassionati di atletica hanno colto, sull'ultimo numero della rivista federale, un simpatico dettaglio, certamente sfuggito anche agli impaginatori. Nella foto di gruppo di pagina 5 tutti gli atleti dell'Assindustria Padova, vincitrice del campionato di società (in realtà declassato e impoverito dalla mancanza delle squadre militari), festeggiano con il Presidente Franco Arese.
Chi si era accorto che, dietro di lui, un emulo di Silvio Berlusconi gli sta facendo un bel paio di corna? E, soprattutto, di chi si tratta?
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4 gennaio 2009
per pochi intimi
ieri sera, per pochi intimi, abbiamo festeggiato il nostro 40° anniversario di matrimonio. Una specie (non protetta) in via di estinzione.
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1 gennaio 2009
30 dicembre 2008
Aosta conquista i vertici della vivibilità
è lo scoop di oggi. Qualcuno vuole commentare?
Domani ci provo anch'io.
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29 dicembre 2008
je regrette
blogger si era incomprensibilmente tenuto in pancia i miei auguri. Dopo cinque giorni di febbrone me ne accorgo oggi e forzo la ri-pubblicazione. Tornerò sugli auguri. Sorry.
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24 dicembre 2008
amici di appropo' e inquilini della mia mailing list: Buon Natale!
…amicizia, amore per l’atletica, lo sport, la montagna, la Valle d’Aosta, il Libro, i libri, l’ironia, le domande, le risposte... passione politica, semplice curiosità o altro ancora: mille i motivi per augurarti Buon Natale e felice 2009
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13 dicembre 2008
2 dicembre 2008
cattiva maestra televisione
hier soir l'ineffabile Vladimir Luxuria ci ha annunciato su rai 2 che scriverà un libro transgender di favole per bambini. Un libro che nel suo intimo si sente una libra? Un libro operato o un libro travestito? Un libro senza indice o appendice, sostituiti da una pagína in più? E di questa pagína, sarà più politicamente corretto parlare di bianca e volta o di fronte e retro?
Nulla si sa del titolo. Bianca neve e i sette nasi? Transel e Strudel? La bella operata nel bosco? Addio, capuccetto rosso? Un trans che si chiama desiderio (solo per i più grandicelli)?
E poi, un libro transgender per bambini o un libro per bambini transgender? Sarebbe questa la soluzione migliore. Farebbe felici tutti i genitori di bambini transgender che non trovavano mai il regalo giusto per Natale.
La fine di una discriminazione.
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dopo Alitaglia, itagliano...
Chi stava in aeroporto a Caselle domenica pomeriggio, sui monitor disseminati nell'area partenze, che trasmettono uno di quei tg permanenti, anchorman e immagini sugli avvenimenti sopra e, sotto, titoli scorrevoli delle ultime notizie, avrà notato il ripetersi di: "Berlusconi definisce Di Pietro un signore violento e calugnatore".
Chapeau.
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26 novembre 2008
ancora lei
Erba: se Rosa e Olindo sono innocenti, che sia stata la Franzoni?
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24 novembre 2008
68.000
leggo in questo istante che le visite su appropo' hanno raggiunto il numero di 68.000. Un numero magico, mi ricorda tante cose. Era la sigla del microprocessore Motorola, che fece il suo debutto sul primo Mac, nel gennaio del 1984 (mamma Lisa scomparve prematuramente nel metterlo alla luce). La sua gestione della memoria, lineare anziché a pagine, lo destinava naturalmente alla grafica e allo scontro con Intel e il Dos 2.0 del Pc Ibm (Windows era ancora da venire). Il suo profumo di PARC ci fece sentire diversi. S'innamorò di lui perdutamente Amiga, ma, memore delle guerre di corsa, il Commodoro si oppose all'unione. Poi fu Power Pc e infine Intel. Per i nostalgici, "purtroppo".
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Etichette: mac
drôle
di solito te le vedi al tg regionale dopo pranzo, poi te le rivedi prima di cena, poi te le risenti solo in voce la mattina successiva al gr delle 7.20. E spesso non solo. Diciamo che la ridondanza e il riutilizzo delle notizie non spaventa la Rai regionale.
Ho perciò trovato strano, stamane, il silenzio tombale del gr del mattino sul Congrès dell'UV di ieri. Nessun cenno al risultato del mano a mano tra Ego e Dino.
Drôle.
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23 novembre 2008
el culebrón - nuevo episodio
tra il 17 e il 21 novembre, mentre La Stampa si interrogava sul dilemma "pubblichiamo o non pubblichiamo la replica di quel rompicoglioni di Eddy Ottoz", avevo chiesto un parere ad alcuni amici giornalisti professionisti valdostani, anticipando loro privatamente il contenuto della mia lettera.
Ecco alcune email ricevute mercoledì 19 (mantengo la riservatezza sui nomi):
1 - "avevo letto e mi chiedevo se avresti accusato il colpo in silenzio... per fortuna mi hai smentito. Spero di vedere la lettera pubblicata, ma ne dubito. Ormai la quantità di merda è trasversale: tocca tanti ambiti, non solo quello deontologico, ma perfino quello penale. Questa volta hai ragione tu, è il caso di andare fino in fondo. Anzi, ti consiglio di chiedere la pubblicazione della precisazione ai sensi della legge che individua anche tempi ridotti ed, eventualmente, di procedere con ricorso all'Ordine."
2 - "Come ti ho detto per telefono, mi sembra che vada bene, anzi, molto bene."
3 - "ho letto la lettera... Che dire, hai colto molti bersagli! Certo metti a dura prova il caporedattore che ha scelto un nuovo collaboratore con tali referenze :-) Sono curioso di vedere se la pubblicano e con quale risposta."
4 - "Non avevo letto la stampa del 12 (ero fuori valle), ma avevo visto il tuo post. In realtà, condivido (la posizione del...) l’Eddy 1. Mettersi a discutere con un cretino, con quel che segue. Parla un esperto in materia. Ma la lettura della tua risposta mi ha fatto ridere fino alle lacrime (quella del scendi la monnezza ecc. è grandiosa e veramente insultante, proprio come deve essere una risposta a un simile articolo, tanto valdostano non solo nell’approssimazione del linguaggio, ma soprattutto perché allusivo, fumoso, velleitariamente diffamatorio). Quindi il mio consiglio è di tenere il punto: tanti capiranno la tua risposta, ma pochi l’apprezzeranno, mentre molti la troveranno presuntuosa e arrogante, massime nella massa di cerebroxxxx che siedono in Consiglio regionale e in altri circoli dirigenziali – ti immagini Xxxxxxxxxx preso dal subitaneo terrore che le espressioni che lui usa abitualmente possano essere un giorno pubblicamente derise? Pochi l’apprezzeranno, ma quei pochi te ne saranno profondamente grati. Soprattutto per aver dimostrato che si può reagire a questa purea di deficienti che ci ammorba l’esistenza e che tanto più pretende quanto meno conosce."
(A proposito di Xxxxxxxxxx, ricordo un simpatico comizio off-Broadway della campagna 1998, in cui Yyyyyy Yyyyyy, per redresser la barre fino a quel punto troppo axé sul francese e sul patois, esordì con un magistrale "In giro per tutta la Valle ci stanno vilipendo...", e, dopo una sapiente pausa retorica, concluse: "...ma non ci lasceremo soccombere.")Altri mi avevano scritto subito dopo la pubblicazione dell'articolo di Assanti e senza aver ricevuto l'anteprima della mia risposta (il secondo non è un giornalista):
"catechizza eddy catechizza..."
"Mah, ho letto la cosa. Da un lato l'articolista non commenta ma riporta solo delle dichiarazioni del Vuillermoz che sembrano più contro i predecessori che contro di te. Si parla di un "sermone" ammettendo che la cosa è riportata dal Vuillermoz per "sentito dire", a dire il vero, e senza citare bene la fonte del suo "sentito dire". Per simmetria io preferirei una replica fatta con un'intervista rilasciata allo stesso articolista, che non con una lettera che sa tanto replica piccata. Così salveresti anche la faccia all'articolista. Sulla libertà di stampa, alla faccia della libertà di stampa un giornale è libero di ascoltare anche solo una campana. Ciao"
Rispetto tutte le opinioni, ma vorrei capire dove Assanti ammette "che la cosa è riportata dal Vuillermoz per "sentito dire"". Nell'articolo che ho letto io non ne trovo traccia.
Nel frattempo ho scritto ieri a La Stampa una nuova replica, questa volta alla controreplica di Assanti. Accetto il veleno nelle considerazioni personali, ma ribatto e ribatterò ad ogni espressione falsa o volutamente fuorviante.
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22 novembre 2008
20 novembre 2008
el culebrón
n'ata nuttata s'est écoulée, n'ata matina senza pubblicazione della mia replica su La Stampa.
La telenovela, soprattutto il thread di email e sms con la premiata ditta, si sta facendo divertente.
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Etichette: comunicazione, giornalisti, stampa locale, terzo mondo
19 novembre 2008
attendons demain
da lunedì pomeriggio un bel braccio di ferro con i vertici della locale redazione de La Stampa.
Pubblicare o non pubblicare la mia risposta?
Ognuno ha i suoi Assanti in paradiso.
(a proposito, per chi se lo fosse perso, ecco l'articolo)
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con queste orecchie
"...la moralità non è una categoria della politica..." (Villari lunedì mattina al gr1 delle otto).
Si parlava di vigilanza Rai, ok, ma c'è un limite a tutto.
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12 novembre 2008
quel noble langage...
"Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza."
E' la prima legge del dibattito, secondo Arthur Bloch, per la quale non dovrei rispondere alla merdaccia spalmata oggi sul sottoscritto su La Stampa, dove il poliedrico Fulvio Assanti raccoglie le deiezioni verbali di un personaggio tristamente noto qui su appropo' per i suoi periodici etoniani interventi.
Sto ancora riflettendo sull'opportunità di scrivere o meno due righe al giornale, non fosse altro che per difendere l'onorabilità dei consiglieri i quali per quattro anni hanno proposto, condiviso, discusso e infine partecipato ad ogni decisione, per sentirsi oggi in pratica definire e trattare come dei proni yesmanquacquaracquà.
Nel frattempo, tra adempimenti formali, assemblea elettiva Fidal di sabato, salto a Roma ieri per la presentazione dei dati Censis, problemi a Fiumicino che vi lascio solo immaginare, mi sono letto qualche libro. Consiglio "Il ritorno del principe" di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato, "Viaggio in un'Italia diversa" di Bruno Vespa, "Sinistrati" di Edmondo Berselli e "Evasori" di Roberto Ippolito. Assieme a "Mediocri" di Antonello Caporale, che sto addirittura rileggendo, tutti, per un motivo o per un altro, meritano di essere letti. E' un periodo, questo, in cui la produzione di saggistica politica è assai rigogliosa e interessante. Sto cercando "L'Università truccata" di Roberto Perotti, vi farò sapere.
Ho lo scanner scollegato (ennesimo overhaul della mia postazione informatica), domani provo a mettervi su l'intervista di Willonzo (suggestivo nickname freudiano, evocante rime baciate) e qualche copertina.
Bonne nuit.
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Etichette: atletica, democrazia, mediocrità
5 novembre 2008
Barack Obama: le compte est bon
2.45: si considera definitivo il successo di Obama in Pennsilvania
3.21: fox tv (repubblicana) dà per perso l'Ohio per McCain
possiamo andare a dormire.
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4 novembre 2008
mica poi così male
ieri un fastidioso tifo giornalcalcistico ha sporcato la bella vittoria di Lewis Hamilton nel campionato mondiale piloti di F1, e la vergogna continuava stamane: un paio di giorni e chissà che cosa si scoprirà ancora su Glock. Oggi Barack Obama diventerà Presidente (almeno personalmente spero) e tutti i sondaggi paiono annunciarlo. La telenovela della metamorfosi di Alitalia in Cai e la vergognosa prova che sta dando di sé la corporazione dei piloti, comunque vada, firma o fallimento, rappresenterà un punto di svolta (di sveglia?) per questo paese. Il trenino di GardaCogne va in procura, ovviamente a prescrizione garantita, la funivia di punta Helbronner costerà 100 anziché 50 milioni (ma 100 basteranno poi?). Del CSV sono tutti soddisfatti, lo garantisce l'Ipr-Università de chez-nous. Di più: con lo stesso criterio, su una scala da uno a dieci, su cento abitanti di Aosta, ben 120 danno un bell'undici al loro Comune. Miracolo dei sondaggi.
In fondo, non va poi tutto così male.
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