Per Nicola Abbagnano ci sono parole in sè perfette che non devono né possono essere ulteriormente specificate. Qualunque aggettivo o espressione che cerchi di spiegarle meglio non fa che negarne o limitarne pesantemente il significato.
Così repubblica (pensiamo solo a "repubblica democratica", "repubblica popolare"), così libertà, democrazia ecc.
Così, lasciatemi dire, la parola lavoro.
L'art. 1 della nostra Costituzione recita "L'Italia è una Repubblica democratica fondata su lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."
Lavoro e basta, non il lavoro come lo concepisce la Camusso, né quello della Marcegaglia, quello della Fornero, di Alfano, Bersani, Casini, Di Pietro, Vendola o Fini.
Lavoro.
La Costituzione non specifica se a tempo determinato, indeterminato, precario, con o senza partita Iva, bianco, nero o grigio.
Oggi è la festa del lavoro, anzi, tornando alle origini, la festa dei lavoratori, non di chi ci ha espropriato il diritto di definire che cosa sia il lavoro, troppo spesso alle spalle di tutti coloro che lavorano.
Buona Festa dei Lavoratori, di tutti, ma proprio tutti, i lavoratori.
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