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24 marzo 2010

mameli valdôtaines

Medal Plaza senza plaza (indoor plaza?).
Classifiche di squadra premiate prima di quelle individuali.
Assessori assenti chiamati a premiare.
Premiazioni contemporanee in località diverse, con generali, presidenti a assessori che sfidano il principio della non ubiquità...
Medaglia d'oro alla terza e di bronzo alla prima.
Gobbo che non legge il gobbo.
Innovazioni assolute. Riforma del protocollo?
Ma no, semplice protocollo de no s-atre, che non manca di suscitare visibile perplessità nei militari, di solito assai attenti a questi aspetti.
Il nostro inno nazionale è diventato l'ironico mms che tutti si scambiano per sottolineare quanto accaduto durante la premiazione dello slalom gigante maschile, scatenando imbarazzati sorrisini ed eloquenti quanto divertite militari occhiate.
Per una sola medaglia, e mai al momento giusto, l'inno di Mameli è stato suonato ben tre volte.
Oltraggiata, Montagnes Valdôtaines ha abbandonato la sala.
Per carità, nessuna lamentela ufficiale da parte del CISM. A campionato donato non si guarda in bocca...

2 commenti:

  1. Non voglio essere disprezzante nei confronti di Mameli, ma abbiamo l'inno nazionale più scialbo del mondo. Credo che anche quello del Ghana sia più bello. Italia patria dei musicisti e continuiamo a suonare un inno tarantelloso (vedi la parte in minore) con un testo da parafrasi... Io proporrei Montagnes Valdôtaines all'Italia, almeno la musica, è mille volte più bella. Non voglio creare un caso o tirarmi addosso tutte le saette del cielo, ma un inno è importante, deve farti riflettere sul tuo paese, sul passato e sul futuro, accendendoti il cuore, io anche se mi sforzo proprio non ci riesco, ma saro' solo un caso...

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  2. Appetitoso, il post. Che, come una bella ragazza, lascia immaginare più che svelare.
    In chiaro: raccontaci nel dettaglio, plezzz, le figuracce fatte e metti magari online l'mms...
    Btw: welcome back!

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