Tutte le previsioni e le più attendibili voci di corridoio dicevano Hu Jia.
L'Accademia di Oslo ha decretato invece Martti Athisaari.
Che sia stata la violenta reazione del governo di Pechino, che si è scagliata contro il dissidente Hu Jia, chiamandolo criminale e avvertendo che un eventuale conseguimento dell'ambito premio avrebbe rappresentato un'interferenza negli affari legali del Paese?
Una crisi economica epocale scuote oggi i mercati di tutto il mondo. Le locomotive tradizionali hanno grippato o sono fuse, non si sa quanto tempo richieda l'officina per le riparazioni. Solo le tigri asiatiche, soprattutto India e Cina, hanno mercati interni in grado di sostenere una parte della crescita di tutto il pianeta.
La Cina "tiene per le palle" gli Stati Uniti e tutto il sistema monetario internazionale, data l'enorme quota di titoli del debito pubblico statunitense che possiede.
Così il premio Nobel per la pace è stato assegnato al "negoziatore" finlandese Martti Athisaari per la sua attività in numerosi conflitti nel mondo.
Perdendo il Nobel la Cina ha vinto.
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