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20 ottobre 2008

vecchie foto: montanari al mare

1977, atlantico, un centinaio di miglia ad est Montauk.
Con Andrea, Carlo e Tom affittiamo una barca e usciamo per pescare lo squalo. Ci imbattiamo invece in un tonno mariano (805 libbre, 365 Kg, tre metri e mezzo di lunghezza), il più grande pescato sulla costa statunitense quell'anno (il primato era, se non ricordo male, 840 libbre, risalente a tre o quattro anni prima).
Al largo, in uno specchio d'acqua relativamente affollato, con decine di barche all'orizzonte, praticamente sopra il relitto dell'Andrea Doria, alle nove e mezza sentiamo la lenza tendersi.
Per tutto il giorno 'sto pesce ce ne fa di tutti i colori. Diamo filo, tiriamo, ci porta in giro, non capiamo cosa abbiamo agganciato. Certamente troppo violento per essere uno squalo, che di solito molla presto. La verità è che non siamo capaci. Alle sei del pomeriggio, sfiniti, con il ponte della barca massacrato, quando abbiamo ormai quasi deciso di recidere la lenza e lasciar perdere (non sapevamo come stancare la bestia), una barca si avvicina e un tipo secco secco, un Achab con tutte e due le gambe, fatto di fil di ferro (quello che ha un'ancora tatuata sull'avambraccio), salta a bordo, assume il controllo della situazione e in poco più di un quarto d'ora ci tira su il tonno praticamente da solo. Figura di m... direte, ma tant'è, siamo montanari, con il pesce ci becchiamo poco. Alle undici, di ritorno in porto, vendiamo il tonno ai giapponesi.
Alcune altre foto qui.

6 commenti:

  1. 1) ma perché "barca malconcia"? Per le botte che le ha dato il pesce? O solo perché avete sbranato la frizione o roba del genere?

    2) non è possibile lasciare la canna infilata nel supporto ed andare a farsi una pastasciutta? bisogna per forza tenercisi appesi?

    grande esperienza, eccezionali le foto.

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  2. Magnifiche le foto, gran bella preda! Anch'io da buon montanaro vado spesso a pesca in mare... Penso che esista un nesso profondo tra la montagna e la voglia di mare, poi da li' ad avere il "pied marin" ce ne passa! Trovo che il mare rilassa, certo non le spiagge di Rimini dove non trovi 20 cm quadrati liberi, ma il mare "vero", quello con la O maiuscola, che sia atlantico o pacifico. A giudicare dalle altre barche presenti direi che quel tonno è stata una bella botta di c..o! L'oceano è bello perchè permette di pescare pesci di stazza superiore a quelli che nuotano nei mari chiusi. Con una sogliola pescata nel mare d'Irlanda ci mangiamo in tre! Per tornare al nesso montagna-mare, se ricordo bene, in passato c'era una sorta di accordo tra il Comune di Cogne e la Marina militare, tanto che parecchi cogneins sono stati arruolati nei maro' del San Marco. Uno di loro mi racconto di una scena esilarante, negli anni '60, esercitazione di sbarco su spiaggia dei maro'. Le carte militari indicavano la spiaggia come deserta, nessuno controlla, partono i mezzi da sbarco carichi di marines che arrivano sulla spiaggia abbassando i portelloni e facendo scendere i soldati di corsa. Immaginati la scena, la spiaggia era piena di bagnanti in costume che si prendevano il sole (le carte militari non erano state aggiornate) e che sicuramente avranno pensato alla terza guerra mondiale!

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  3. angelo,
    la "poltrona" era praticamente divelta (due soli bulloni ormai laschi la legavano al pavimento della barca, con il parquet della tolda tutto schiodato dove gli altri erano stati strappati), una serie di accessori di ottone dei quali non ti so dire il nome (avvitati sui bordi del natante) spazzati via quando il tonno tirava giù verso il fondo e girava da sotto la barca, un paranco elettrico bruciato, due grossi ganci di ottone fissati al palo quadrato che si intravede nella foto e che servono a passare una corda per issare i pesci (uno raddrizzato, uno rotto) e vari altri danni che non ricordo in dettaglio (31 anni fa).
    Il fatto è che, ci hanno spiegato dopo, il tonno ha una vitalità e una resistenza notevoli, questo per di più era fuori misura, noi non eravamo capaci a "sentirlo" per capire quando si stancava e quando riprendeva fiato. Dei veri dilettanti. Il proprietario della barca veniva dalla Florida, d'inverno portava là i clienti alla pesca del marlin ed era la prima estate che veniva a fare su al nord, non aveva mai visto un tonno, figuriamoci uno così grande.
    Il supporto in cui infilare la canna (visibile nelle foto) si utilizza solo quando si lascia la lenza al traino in attesa che un pesce abbocchi, non è di alcuna utilità, né ha sistemi per "tenere" la canna al posto del pescatore quando il pesce abbocca.
    Non ho parole per spiegare la forza e la violenza di cui è stato capace questo tonno per oltre otto ore. Senza questo pescatore che ci ha aiutato alla fine non saremmo stati in grado di farcela.

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  4. Porca miseria, che danni. Immagino che si usi una lenza d'acciaio, eh?

    Ma insomma, il trucco per sfiancarlo qual era? Sentiamo un po', sono curioso :) Cosa ha fatto il segaligno?

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  5. non lo so. Mentre noi tiravamo quando potevamo e mollavamo quando non ce la facevamo più, e il tonno ci portava in giro (affondava in verticale, passava sotto la barca con la lenza che spazzava il bordo ecc.), Achab, dalle non troppo vaghe sembianze di Paul Newman, tirava quando voleva lui e mollava quando voleva lui, "sentiva" le condizioni della bestia. Questo allora mi parve di capire. In ogni caso, in poco più di un quarto d'ora lo tirò su.
    Può darsi che, arrivando alle sei del pomeriggio, abbia capitalizzato sulla stanchezza del tonno, ma non ebbi quell'impressione. Pensai nitidamente che noi non eravamo capaci e che lui sapeva come fare. Mi parve un vero baleniere di quella volta là, quando le scialuppe erano scialuppe, gli arpioni erano arpioni e le balene erano balene.
    Capii che noi eravamo solo pescatori di trote.

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  6. Sapeva ASSOLUTAMENTE cosa faceva. Dico, gli hai visto il tatuaggio a forma di ANCORA sull'avambraccio?

    Quello è capace di pescarti una murena dal water, fidati :)

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