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4 gennaio 2010

piazza craxi













così sarà intitolata a Milano quella in cui confluiscono via Renato Vallanzasca, via Raul Ghiani, via Diego Maradona e corso Adriano Sofri.
In mezzo, sul sagrato della chiesa consacrata a San Rocco e Santa Moana, la statua di Marco Pantani e la lapide ai caduti sul doping.
In un angolo un piccolo monumento dedicato all'Assassino Ignoto, un artistico bassorilievo rappresentante il corpo di Wilma Montesi abbandonato sul bagnasciuga di Tor Vaianica.

7 commenti:

  1. ...del resto ci sono già via Stalin, via Lenin, via Che Guevara, corso Unione Sovietica, eccetera, eccetera.
    Michele

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  2. nessuno dei quattro però, al di là del giudizio politico di ciascuno, condannati con sentenza definitiva di un tribunale della Repubblica.

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  3. Peccato, caro eddy, tu abbia aggiunto, al “condannati con sentenza”…quel “definitiva”, altrimenti mi sarebbe bastato citarti Tortora…Cionondimeno, sono d’accordo con la tua riflessione: nessuna implementazione craxiana alla toponomastica nostrana. Non condivido, invece, la tesi - quasi inquietante nel suo ingessante formalismo giudiziario - secondo la quale le altre intitolazioni da me citate siano meritevoli di sdogamento in quanto mai furono affettate dalla mannaia della magistratura. Quale magistratura, poi? Quella operante sotto i regimi comunisti obbediva al Partito, di cui il “leader” (Stalin o Lenin) era l’emblematica incarnazione: e il cerchio si chiude. Ma forse quel che ho definito “sdoganamento” è stato solo una mia erronea interpretazione del tuo pensiero. Peraltro, capisco la volontà di semplificare (anche per ragioni di sintesi), sorvolando sul “giudizio politico di ciascuno”, salvo per il fatto che tra quei “ciascuno” c’è anche la Storia. E, per come la vedo io, il suo verdetto conta assai più di quello formulato da un tribunale meneghino su richiesta di un ex pastore molisano dalla sintassi zoppicante.

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  4. la tragedia che toccò Enzo Tortora è universalmente riconosciuta come un vero e proprio "errore giudiziario".
    Le condanne di tangentopoli da nessuno, e a nessun titolo, sono state mai considerate "errori giudiziari".
    Su Craxi uomo politico ognuno può avere l'opinione che ritiene, però viviamo in un paese democratico che ha delle regole. Si suppone che queste regole vadano seguite da tutti poiché si ispirano a valori condivisi, che, non a caso, nella gerarchia delle fonti giuridiche trovano il loro ancoraggio nella Costituzione.
    Ora, in base a queste leggi Craxi è stato condannato per averle infrante.
    Non mi pare un bell'esempio da dare ai giovani, né un bel messaggio al paese, la sua beatificazione fino al punto di intestargli una via, una piazza o un monumento.
    Idem per Pantani ecc.
    Il giudizio personale di ciascuno di noi, magari quello politico, può essere diverso, ma l'esempio che questo paese dà nel santificare i condannati ci dà la misura di dove sia finita, nella patria del diritto, l'etica delle regole ecc.

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  5. Mi trovo, rispetto al tuo ultimo commento, completamente d'accordo con te.

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  6. ma in questo paese si santificano i condannati o si condannano i santi? (politicamente parlando naturalmente) la storia non è a favore dei giustizialisti.Meglio un delinquente in parlamento che un innocente in galera. scusa ....la penso così. poi ho il sospetto che per Craxi la storia è più lunga, come lo sarà per Berlusconi.

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  7. "però viviamo in un paese democratico che ha delle regole" ... Eddy sei un inguaribile OTTIMISTA ....con l'attuale legge elettorale non c'è niente di più distante dalla democrazia...e le regole (quando ci sono) valgono solo per pochi...le valutazioni storiche sono utilizzate solo per manipolare la storia attuale ad uso dei POTENTI di turno....un saluto affranto a tutti...Angelo

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