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24 settembre 2008

Wahlgesetze im Aostatal

"Estote legibus soluti", aveva decretato il Consiglio regionale proclamandoli eletti. "Wahlgesetze über alles" ha invece ribadito il tribunale di Torino, dichiarando ineleggibili Albert Lanièce e Carlo Norbiato. Se il primo potrebbe conservare l'assessorato alla sanità, come sin da giugno si mormora che in altissimo loco fosse stato deciso (da "tecnico" però potrebbe percepire il solo emolumento assessorile senza cumulare quello da consigliere, dettaglio non proprio banale in un'ottica di pragmatico spirito di servizio), Carlo Norbiato, dimessosi a suo tempo dal Comune di Aosta e "dimesso" ora dal Consiglio dalla Corte d'Appello, si trova a metà del guado: gli indiani tirano frecce da una riva e lo sceriffo lo aspetta sull'altra (e il cavallo è nervoso).
Al loro posto entrano in Consiglio Piero Prola e Gabriele Maquignaz, entrambi di stretta osservanza del Rito Unico Valdostano Antico ed Accettato.

38 commenti:

  1. Come volevasi dimostrare questa legge si è dimostrata per quel che è: UNA CAGATA PAZZESCA" per dirla alla Villaggio sul famoso film.

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  2. Sono stati commessi una serie di errori da diversi soggetti. Il primo errore è del Movimento dell'UV, doveva vagliare ogni singolo caso in fase di stesura delle liste, per verificare eventuali ineleggibilità. Il secondo errore è degli uffici legali della Regione, che hanno dato il "feu vert" a Lanièce, mentre il feu était au rouge. Il terzo errore è stato quello del Consiglio regionale di convalidare tutti e tre i consiglieri, in contrasto con quanto gli uffici avevano manifestato a riguardo di Norbiato. Il quarto errore è stato quello di ricorrere al Tribunale di Torino, per degli "autonomisti" come Louvin e Tamone, ricorrere ad un qualsiasi tribunale italiano per redimere una questione politica tutta valdostana, dimostra l'assoluta impotenza politica chez nous. Il quinto errore è stata la "sberla" data a più di 3.200 valdostani che hanno votato per Albert e che questa se la legano al dito, certo non contro Lanièce, ma contro chi ha fatto tutto cio' che era nelle sue possibilità per invalidare la sua elezione. Il sesto errore è che con ogni probabilità la Corte di Cassazione ci dirà che Lanièce si trovava nelle stesse condizioni di Caveri e che sarà reintegrato. Il settimo errore sarebbe quello di non riconfermare Albert alla Sanità, perchè lo reputo persona capace. Detto questo condivido, come postato in passato, le critiche mosse alla legge elettorale. Queste ovviamente sono idee strettamente personali. Ciao!

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  3. ho corretto il titolo tedesco (linqua che non conosco) grazie ad un gradito suggerimento di Philippe.

    Ciò detto, ribadisco che, lungi dall'essere perfetta, ritengo si tratti di una buona legge, nel senso che è di almeno un ordine di grandezza migliore della precedente. Manca ovviamente un tassello importante: l'ineleggibilità dei sindaci tout court. Il discorso sarebbe lungo (se interessa a qualcuno facciamolo), ma si tratta di uno dei blocchi fondamentali, se non il principale, al rinnovamento in Valle.
    Parlarne male solo per spirito di parrocchia è chiaramente quanto fa l'amplificatore perroquet andrea vuillermoz curiat (avc). Louvin ne parlava male quando doveva sospendere per 45 (quarantacinque) giorni, l'insegnamento all'Università de no s-atre. Una posizione assolutamente strumentale, tant'è che poi l'ha utilizzata, questa legge, per far saltare Lanièce e Norbiato. Là era nok, qui è ok.
    Strano che contro di essa si pronunci sempre e solo l'UV et alentours.
    Abolendo infine l'elezione diretta del vice-sindaco (nella relativa legge), si potrebbe iniziare timidamente a fare qualche progresso.
    Poi che vinca chi prende più voti, toteun, e che sia trombato chi non ne ha abbastanza, senza lamentele strumentali.

    Se questa legge ha consentito a Rollandin di prendere 14.000 preferenze, il più contento dovrebbe essere proprio avc, a meno che non pensi che, con un'altra legge, Guste ne avrebbe prese di più, oppure che, meno di 35 consiglieri sia comunque un risultato che richiede di modificare la legge accordingly.

    Nessuno ricorda che una nuova legge elettorale era stata inserita nel programma di legislatura proprio dall'UV, e non certo senza il beneplacito dell'attuale presidente.
    Nessuno ricorda che la riforma della scuola ha trasformato certe figure in "dirigenti", facendoli rientrare de facto in fattispecie di incompatibilità e/o ineleggibilità previste dalla maggior parte delle leggi elettorali regionali. Nessuno ricorda che ineleggibilità significa solo "scelta preventiva assumendosi i rischi connessi", e incompatibilità "scelta successiva all'avvenuta elezione per decidere che cosa fare da grandi".
    Nessuno ricorda che esiste l'istituto dell'aspettativa non retribuita, che permette di ovviare al problema.
    Nessuno ricorda che è opportuno che i candidati partano tendenzialmente alla pari, senza differenze di rendita di posizione nel "persuadere" gli elettori.
    Nessuno ricorda che l'obiezione per cui gli eletti, secondo questo principio, non dovrebbero essere candidabili, non tiene conto del fatto che gli eletti hanno già comunque dimostrato di godere di consenso proprio quando sono stati eletti.
    Ognuno ricorda solo ciò che gli pare e critica tutto ciò che non fa comodo ai suoi amici.
    Non demo, ma filocrazia, appunto.

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  4. Nel caso specifico i Louvin Brothers hanno mirato Caveri, ma hanno centrato Lanièce, un po' come quando sparavo ai poligoni della naja col Garand M1 (debitamente scalibrato dagli armieri per quel che riguarda il compensatore del vento laterale) con il risultato che tiravo 8 colpi, sulla mia sagoma nessuno e su quella del mio vicino c'erano 16 centri. La reazione alla sentenza del Tribunale di Torino, da parte degli arancioni, dimostra che l'obiettivo non è stato centrato. Per venire alla legge, come dicevo in altri post, Rollandin avrebbe preso 14.000 preferenze comunque; forse con la preferenza unica erano "solo" 7.000, ma gli altri avrebbero subito la stessa diminuzione a cascata. Il fatto che un sindaco sia ineleggibile e non incompatibile imporrebbe ai sindaci che voglioni candidarsi di lasciare la guida dei loro Comuni sei mesi prima delle elezioni e nel caso di non elezione il Comune resterebbe "zoppo" fino alle prossime comunali. E' vero anche che è poco corretto candidarsi a sindaco, essere eletto e un anno dopo partire in Consiglio all'urlo di ubi maior minor cessat. Io sono tendenzialmente possibilista per l'elettorato passivo, cercherei di non mettere troppi paletti, anche perchè la Vallée è una realtà demograficamente molto piccola, troppi ostacoli impedirebbero a persone valide di amministrarci. Mi rendo conto che la materia è iperdelicata e che nessuno ha la giusta ricetta in tasca. Mi lascia comunque perplesso l'utilità della commissione elettorale del Tribunale di Aosta, che vaglia le liste prima della loro pubblicazione. Controllano solo i certificati allegati ed il possesso dei requisiti anagrafici, sarebbe meglio invece che vagliassero in modo imparziale e inappellabile le candidature PRIMA delle elezioni.

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  5. Ma che gli costava a Lanièce di dimettersi per tempo???????? cosi, nel dubbio!!!!!?????
    come hanno fatto tanti altri, tra cui Rollandin.
    Mettiamola cosi... comunque vada a finire ci fa un po la figura del pistola.....

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  6. Sono notoriamente contrario alle tre preferenze.
    Sono notoriamente favorevole alla preferenza unica.
    Sono disponibile a transare per due quale punto di mediazione ragionevole, in quanto se da un lato non elimina le cordate, dall'altro mediamente non consente il controllo del voto, favorendone la segretezza.

    Certamente Rollandin avrebbe preso, con la preferenza unica, 7.000 (e magari di più) preferenze, ma la composizione del Consiglio sarebe profondamente diversa. E' chiaro che chi è realmente forte, lo è con una, con due, con tre ecc., ma con una molto più difficilmente riesce a far eleggere senatori degli yes-cavalli, e, fermo il risultato dei big, il livello medio non potrebbe che salire (e la rappresentanza della società civile pure). Niente più consiglieri sub-prime, per intenderci.
    L'ineleggibilità dei sindaci li costringerebbe a candidarsi pensando prima ai loro elettori, al loro comune, agli impegni che hanno preso e al'opportunità di mantenerli. Li porterebbe a candidarsi solo dopo aver ben valutato le loro probabilità di riuscita e ridurrebbe il numero degli inconsapevoli e involontari (a priori) portatori d'acqua.
    Non è solo la semplice incompatibilità, ma il suo effetto dirompente combinato con l'elezione diretta del vicesindaco che blocca il sistema. Ciò detto è assolutamente condivisibile che i bravi sindaci siano dei buoni consiglieri, ma non è opportuno che costituiscano de facto una corporazione elettorale.

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  7. anonimo, hai ragione, e la risposta è semplice:
    appunto...

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  8. Lanièce non ha certo bisogno della mia difesa, posso solo azzardare che la sua mancata dimissione dall'Istituto Musicale (che ritengo assolutamente ininfluente dal punto di vista del condizionamento politico) sia da imputare ad una serie di pareri richiesti a legali, i quali rassicuravano l'ex-consigliere sulla sua candidabilità. Anche l'ufficio legale della Regione aveva rilasciato il nulla osta in occasione della convalida degli eletti, anche il PM della Corte di Appello di Torino aveva chiesto alla Corte di respingere il ricorso, comincia a nascere in me il dubbio che in tutta questa faccenda c'è qualcosetta di poco chiaro.

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  9. non farei troppa dietrologia, né so quali pareri preventivi Lanièce avesse richiesto e a chi.
    Bisognerebbe conoscere la motivazione dell'ufficio legale della Regione (che non ho letto), la motivazione di quanto (dici) richiesto dal PM di Torino (che non ho letto) ecc.
    Prima di pensare a qualcosa di poco servirebbero più elementi.

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  10. E tu, che sei notoriamente molto simpatico... con una preferenza unica quanti voti avresti preso?

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  11. punto 1,
    con la preferenza unica i voti che prendi sono comunque di persone che decidono di votare te. E' veramente duro per un altro candidato convincere qualcuno a votare per te, equivale a dirgli di non votare per lui...;

    punto 2,
    i signori dei voti non sono in condizione di controllare o anche solo inferire come i singoli elettori abbiano votato (salvo, cela va sans dire, eventuali seggini tipo reparto ospedale, ospizio, che non fanno però differenza sul risultato);

    punto 3,
    bastano mooooolti meno voti per essere eletti, mancando l'elemento moltiplicatore dello scambio di voti delle cordate, dei patti di sangue tra candidati, del gioco dei tre sindaci ecc.;

    punto 4,
    te la giochi perciò con le tue forze, e ciò mi pare molto più serio e più utile per ottenere una reale rappresentatività del Consiglio;

    punto 5,
    la mia struttura mentale è forse influenzata dal fatto che ho sempre praticato solo sport individuali. Preferisco tutto il merito della vittoria e sono sempre pronto a farmi carico di tutto il demerito di una sconfitta piuttosto che dividere il merito della vittoria con il resto della squadra pur di poter scaricare su altri la responsabilità delle sconfitte. Mi piace sapere sempre bene da quale parte arrivano gli schiaffi. Ovviamente la metafora sportiva va presa per quello che vale, è riferita cioè al solo certame agonistico, non al lavoro d'insieme successivo indispensabile per costruire un futuro migliore per i nostri figli;

    punto 6,
    chi lotta da solo firma meno cambiali e sarà meno condizionato poi nel suo agire.

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  12. Premesso che, quando Eddy Ottoz usa delle parole in tedesco, farebbe meglio a tradurle, mi pare di capire che, questa volta, Philippe Kieffer abbia ragione. C'è davvero qualcosa di poco chiaro, nella storia dei tre ineleggibili, per cui, ribadisco: l'Union Valdotaine è stata attirata, per fortuna, in una trappola e staremo a vedere che sviluppi avrà la vicenda.

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  13. Osservo che il Consiglio Regionale espleta DUE funzioni, da un lato LEGIFERA attraverso i suoi consiglieri, mentre dall'altro ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA.
    Ora, io penso che alla fine i cittadini scelgano UNA POLITICA, quindi che vogliano scegliere IL PRESIDENTE.
    Per farlo o si fa una legge con l'elezione diretta del PRESIDENTE, oppure si può fare una legge che consenta di scegliere SQUADRE, gli UOMINI DEL PRESIDENTE. E' vero, non viene favorito il CONSIGLIERE BRAVO ED INDIPENDENTE, ma viene favorito IL PRESIDENTE CHE LA GENTE VUOLE.
    Caveri fu il più votato ma non venne eletto presidente, perchè fu il più votato ma non quello con la squadra più numerosa.
    Rollandin ha sì 14000 voti, ma ha anche la squadra più numerosa, perchè chi l'ha votato ha potuto anche votare per la sua squadra.
    Il nostro se vogliamo è un sistema tra il parlamentare ed il presidenziale, perchè si votano le cordate, ossia queste squadre che sostengono un presidente.
    Forse in un sistema senza una grande balena rossonera non serve fare in modo che si possa scegliere una squadra del presidente all'interno di un partito, perchè il partito sarebbe la squadra.
    Ma qui non è... il partito-sistema è talmente grande che si è persino scisso in 3. Ed è fisiologico della democrazia che ciò avvenisse.

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  14. uahlim,
    è dai tempi di Montesquieu che la separazione dei poteri è uno dei cardini della democrazia.
    No separazione, no democrazia.
    Ora, per come si è sviluppata la politica in Valle, il Presidente della Giunta ha tali e tanti poteri da non far temere che ne possa avere di più se eletto direttamente dai valdostani. Perciò non ho mai avuto, né ho ora, alcunché contro l'elezione diretta del Presidente, né, peraltro, a quella del Governo tutto. Il Presidente si presenta alle elezioni con la sua squadra, e, se viene eletto, governa.
    Sin qui tutto ok.

    C'è un però: tutto ok purché l'incarico di Presidente e di Assessore sia incompatibile con quello di consigliere, e ciò poiché la funzione di governo (esecutiva) deve essere separata da quella del Consiglio (legislativa e ispettiva).
    In caso contrario (come oggi avviene) il Governo regionale se la scrive, se la orchestra, se la suona, se la canta e se l'applaude. Il Consiglio non riesce neppure ad esercitare la sua funzione di controllo ispettivo, la farsa delle interpellanze e interrogazioni (da sempre) ne è la prova più evidente.

    Quando vengono a trovarci delegazioni di altre regioni estere, di solito, ma non necessariamente, autonome, la cosa che stupisce di più tutti è che i membri del governo votino in consiglio, trovandosi così nella anomala situazione controllori controllati.
    In nove, tra presidente ed assessori, rappresentano già da soli oltre il 25% dei voti...

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  15. La via di uscita ci sarebbe, ma l'è dura. Organo legislativo (consiglio) eletto con il sistema proporzionale senza sbarramento alcuno, per fare in modo che tutte le istanze della società siano rappresentate (pensa che in Svizzera fino a poco tempo fa c'erano due deputati del partito degli automobilisti...). Organo esecutivo (giunta) eletto con il sistema maggioritario, obbligando cosi' le forze politiche a presentare una "squadra" di assessori e di un presidente con relativo programma. Oggi è ancora utopia, ma magari in futuro chissà. L'unico "neo" di questo sistema è rappresentato dall'eventualità che il consiglio approvi leggi non proprio gradite all'esecutivo e questo si trova comunque obbligato ad applicarle. Bisogna guardare oltre alla blindatura di una maggioranza legislativa stabile e costante, per abituarsi a leggi di più ampio respiro. Il dibattito politico avrebbe solo da guadagnare dalla separazione dei poteri, bisogna pero' fare i conti con la difficoltà di accettare questo modello istituzionale nei paesi latini, da sempre abituati ai "disegni" di legge (quelli che propone il governo), piuttosto che alle "proposte" di legge (quelle presentate da consiglieri o deputati).

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  16. dirò di più: separare i turni elettorali, con una mid-term election del Consiglio, permetterebbe di dare una boccata d'ossigeno ad un'asfittica democrazia.

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  17. comincio a pensare ad una telepatia ottoziana...abbiamo scritto nello stesso momento cose parecchio uguali

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  18. Sarà, ma in Italia questa separazione totale dei 3 poteri non c'è mai stata. "L'unico "neo" di questo sistema è rappresentato dall'eventualità che il consiglio approvi leggi non proprio gradite all'esecutivo e questo si trova comunque obbligato ad applicarle."
    Il neo citato è proprio quando AVVIENE REALMENTE la SEPARAZIONE dei poteri.
    Ovviamente la separazione non sarebbe comunque totale perchè non si avrebbe separazione delle caste.

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  19. come hanno dimostrato i referendum dell'anno scorso, in questo paese che si dice democratico, al momento qualsiasi riforma del sistema elettorale in senso democratico è stoppata dall'UV, mouvement formalmente democratico, ma di fatto allergico alla democrazia.
    Si potrebbe provare, per prima cosa, con una riforma della legge sui referendum, con l'abolizione del quorum. Tramite un referendum ovviamente. Altra alternativa non vedo (per lo meno all'interno dell'orizzonte temporale della mia permanenza su questa terra).
    Ma mi sembra di non vedere nessuno disposto a partire.

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  20. Confesso che, per ora, mi accontenterei di una legge elettorale con una preferenza invece di tre. E, magari, fisserei un numero di legislature massimo consecutive, ad esempio due. Se uno vuole continuare a fare politica può comunque farlo in un ruolo nuovo. Questo può permettere a qualcuno di fare anche scelte impopolari in termini di consenso, ma veramente utili per la comunità.

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  21. uhalim,
    funziona così normalmente negli States, né la cohabitation ha mai prodotto danni in Francia.
    E' chiaro che la separazione perfetta non esiste, ma è il modello al quale tendono le democrazie mature.

    bruno,
    sul quorun sai come la penso. Non a caso, in pratica, esiste solo in Italia.

    fabrizio,
    ritengo che il limite dei mandati vada introdotto per gli incarichi esecutivi (governo), mentre per le assemblee (Consiglio) l'esperienza e la conoscenza della macchina legislativa sono un asset. Anche qui il modello USA insegna.

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  22. Quoto PK, legislativo proporzionale ed esecutivo maggioritario mi sembrano la miglior espressione di democrazia.

    @emilio: Che l'esecutivo si trovi ad applicare leggi che non condivide è veramente un male??
    Luigi VESAN

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  23. No, osservavo che dire di essere per la separazione dei poteri e poi chiamare neo quella circostanza significa non aver capito cos'è la separazione dei poteri.
    Sull'elezione presidenziale diretta poi c'è un altra osservazione da fare: essa consentirebbe al cittadino solo di scegliere tra le proposte uniche dei vari partiti, mentre con il sistema attuale si può scegliere un po' anche all'interno dei singoli partiti. Occorrerebbero delle primarie serie, ma sarebbe complesso farle in un sistema non completamente bipartitico.
    Infine la piena separazione dei poteri ha dei pro e dei contro: da un lato può servire alla democrazia, dall'altro pero' ostacola la realizzazione di una linea politica coerente.
    Credo poi che le democrazie mature non tendano ad una separazione pura dei poteri ma ad una soluzione di compromesso che concilii le due esigenze.

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  24. Fa piacere verificare che le analisi dei frequentatori di questo blog si allineano in maniera quasi totale ad alcune delle proposte referendarie che presentammo lo scorso anno (e che hanno avuto sorte miseranda); oltre alla separazione, è però fondamentale ragionare anche sul bilanciamento dei poteri. In Valle, anche in virtù delle prerogative statutarie del presidente della regione, appare molto difficile che il potere di indirizzo e di controllo riesca a sopravvivere allo strapotere del Presidente-Prefetto-Capo dell'Università-capo di tutte le Fondazioni ed istituzioni possibili

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  25. Per quanto riguarda la separazione del Potere Legislativo da quello Esecutivo, penso che, chi viene eletto in Consiglio, se viene nominato Assessore, debba essere sollevato (non di peso!) dall'Assemblea stessa e non potere, quindi, più votare in essa. Il suo posto, all'interno del Consiglio, verrà poi preso dai primo non eletto della rispettiva lista. Se un assessore decadesse o la Giunta cadesse, gli assessori riprenderebbero il loro posto nell'Assemblea. Lo stesso discorso, ovviamente, dovrebbe valere, a livello nazionale, per Governo e Parlamento (eletto col sistema proporzionale).

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  26. mario,
    il bilanciamento è ovviamente importantissimo, soprattutto all'interno di ogni potere, e qui potremmo aprire un altro interessante volet. La separazione, ancorché mai perfetta, genera la situazione ambientale in cui, con opportuni strumenti, va applicato il bilanciamento.

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  27. segnalo, sul blog di paolo louvin, una notizia da non perdere assolutamente.

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  28. potresti dare il link? non ho trovato nulla.

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  29. paololouvin.spazioblog.it
    controllo preventivo di Rollandin su tutte le deliberazioni comunali;
    questa è l'autonomie communale (o la democrazia in VDA)

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  30. Mio caro Bruno, se veramente, il veterinario di Brusson, ha deciso di fare una cosa del genere, non andrà molto lontano: si tratta di una grave e palese violazione delle leggi dello Stato, per cui, ci sarebbe un sacrossanto intervento, d'imperio, da parte di Roma. Come disse l'ex Presidente Scalfaro: "Sento un tintinnar di manette"!

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  31. che la cosa, qualora in questi termini, non sia di gran buon gusto è certo, che la competenza primaria della Regione sugli Enti Locali non consenta di chiedere di ricevere gli ordini del giorno è altra cosa, e da dimostrare.
    Se Louvin Paolo avesse pubblicato uno scanning della lettera potremmo giudicare meglio. La forma cambia la sostanza: richiesta per favore? Ordine perentorio? Sollecitazione al vostro buon cuore?
    Dal poco simpatico al sopruso, passando per il cattivo gusto e il poco opportuno, il range è ampio.
    Una storia poco simpatica comunque.

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  32. C'è un piccolo particolare che sfugge (per ingenuità o malafede?) a certa gente: essere a Statuto Speciale (con la relativa facoltà di emanare leggi regionali) NON significa assolutamente essere AL DI SOPRA delle leggi dello Stato. Se una cosa è vietata per il resto del Paese, lo è ANCHE per la Valle d'Aosta.
    In ogni caso, domani, la città capolluogo, sarà invasa dalle vacche al pascolo...
    Meno male che Augusto c'è!
    (Come cantava Berlusconi in campagna elettorale).

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  33. Grisero, domani attenzione a non scivolare accidentalmente sulle bucce di banana!
    p.s. in questo periodo le scivolate sulle bucce di banana sono già abbastanza numerose e, in ogni caso, abbiamo comunque a cuore la tua salute!

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  34. Ma siamo proprio sicuri che la Corte Costituzionale decreterà che Laniéce era nelle stesse condizioni di Caveri e lo reintegrerà? O non si avvererà solo la prima parte dell'assunto e dichiarerà decaduto Caveri? Sulla base della sentenza di Torino e su come è stata formulata, sento delle voci e delle ipotesi di giuristi ben più autorevoli delle commissioni elettorali nostrane...

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  35. non si può mai essere sicuri di nulla, ma, a naso, la cosa mi pare improbabile.
    Non mi sento di escludere un ribaltamento della sentenza su Lanièce, ma, ripercorrendo la vicenda, vedo più difficile un diverso pronunciamento su Caveri.

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  36. Sarebbe interessante se, "Le Syndic", approfondisse il discorso sulla alla Corte d'Appello di Torino e la relativa sentenza sulla triade... rossonera (!) formata da caveri-Norbiato & Lanièce: chi sarebbero mai, questi giuristi con cui, lui, ha parlato? E, soprattutto, quali tesi avrebbero esposto?

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  37. a proposito degli ODG, è dalla notte dei tempi che i Comuni della Valle d'Aosta spediscono gli ODG dei Consigli convocati alla Presidenza della Regione. Anche quando suo fratello (di Paolo Louvin) era Presidente li riceveva, ma al tempo nessuno grido' allo scandalo, ah già, dimenticavo che in quel tempo Louvin era in maggioranza, accipicchia me ne dimentico sempre. Potrei anche sbagliarmi, ma anche Louvin ha avuto i segretari aprticolari che oggi suo fratello attacca sul suo blog, comincio a chiedermi in quale dimensione parallela abbia vissuto Paul Lou Ween negli ultimi vent'anni, boh?

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