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11 settembre 2008

google large hadron collider day

in fondo è proprio al cern che è nato il web

23 commenti:

  1. Trovo simpatici i riferimenti che Google dedica agli avvenimenti del giorno. Pero' mi sarei aspettato oggi un minimo accenno grafico all'11 settembre, invece nulla di nulla. Non sarà che 'sti americani dimenticano tutto troppo in fretta? Grandioso l'esperimento di ieri al CERN, questi sono ipertosti, diciamo che controbilanciano il potere della ricerca atomica spesso esercitato dagli yankees. Emblematico anche il fatto che la sede sia a Ginevra, sarebbe ora che gli elvetici si decidessero a far parte dell'UE... la mia è solo invidia! ciao PK

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  2. Premesso che condivido un'eventuale adesione della Svizzera all'Unione Europea,
    la tragedia dell'11 settembre 2001, ha senz'altro dei lati oscuri: io, ovviamente, non sono d'accordo con chi dice (in mala fede) che sia stato un complotto ordito dallo stesso Bush, per avere la scusa di attaccare il Mondo Arabo. Tuttavia, sono abbastanza convinto che, la C.I.A. avesse "intercettato" i terroristi ma che, il Governo degli U.S.A. non abbia fatto, fino in fondo, il suo dovere (proprio per avere il suddetto pretesto): perché mai, infatti, nei 20 minuti intercorsi tra i due attacchi alle Twin Towers, la contraerea americana, non è intervenuta?

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  3. Alberto, avevo i tuoi stessi dubbi, per chiarirmeli sono stato sul sito di Paolo Attivissimo, anche a Verrès è stato chiaro ed esplicito. Poi recentemente ho visitato il memoriale di Caen, dove hanno allestito una mostra dedicata all'11/9 e dove puoi quasi "toccare" i resti dell'aereo che si è schiantato sul Pentagono (alla facciazza dei cospirazionisti...). Ti consiglio queste fonti, sono scientifiche e non farfalu alla Giulietto Chiesa. Ciao, Philippe

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  4. E cosa doveva fare la contraerei? Tirare giù tutti gli aerei di linea? Avevano un monitoraggio allora di quali erano gli aerei di linea fuori dalle rotte? Missà che sono stati tutti colti di sorpresa e quando hai paura rimani anche immobilizzato dal panico. Forse un aereo dirottato tra l'altro l'hanno tirato giù anche se non è bene scriverlo, quello che si era schiantato mi pare in un bosco e che forse era diretto sulla Casa Bianca. Adesso c'è la psicosi degli attacchi terroristici sugli aerei (mentre un terrorista senza rimetterci la pelle può lasciare una bomba su un treno senza nessun controllo, o può inquinare un acquedotto). Io mi ricordo che quando lo seppi fui incredulo e mi colse un po' il panico. E lo stesso accadde agli americani, credo.

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  5. c'entra una pippa, ma non so dove merre questo post, quindi perdonatemi del "fuori tema". Il Papa è arrivato in Francia, il Presidente lo ha accolto con la fanfara della Guardia Repubblicana che suonava l'Inno del Vaticano, come un capo di Stato (che poi alla fine lo è). Ho apprezzato l'aspetto laico della cosa, sacré Sarko!
    PK

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  6. Egregio Uahlim, ti ripeto che, il Mondo, è una cosa un po' diversa dalla Valle d'Aosta: l'organizzazione dello Stato Americano, infatti, non è come quella della fiera di Sant'Orso!

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  7. Infatti si sono visti i risultati di questa organizzazione: le torri sono lì e gli aerei sono stati abbattuti. La realtà invece è che NON si può controllare tutto ed allora si fanno delle scelte lasciando dei buchi che i malintenzionati a volte sfruttano.
    Inoltre ripeto, di che contraerei vai cianciando? Contro aerei che volano ad altezza di edificio, spariti dai radar, in una zona altamente urbanizzata... non stiamo parlando di tirar giù il biplano del barone rosso... La zona conurbata piena di che? Contraerea missilistica? Veloci sono stati, da Boston a NY ci vuole nulla... con addetti alla torre di controllo che devono avvisare chi? Sei sicuro che dappertutto tutti sappiano chi avvisare per ogni situazione? Quando sparisce un aereo dai radar viene sempre avvisata l'aeronautica militare? O si pensa che l'aereo fosse semplicemente precipitato? Credi che prima dell'11 settembre ci fosse una CULTURA DELLA SICUREZZA che significa un approccio ATTIVO alla sicurezza, con ogni funzionario che si chiede di formalizzare le risposte ad ogni tipo di incidente che si verifica in tempi rapidi? Io non lo credo, francamente, e l'ho verificato ovunque ho lavorato, lo verifico per strada vedendo come molti idioti guidano, come se il loro mezzo fosse sempre al 100 per cento ed i loro riflessi pure.
    Inoltre la natura federale dello stato non sempre aiuta, forse. Gli enti sono tanti ed anche per discorsi di potere non si condividono le informazioni ed il controllo.
    Col senno di poi, Grisero, son piene le fosse. Adesso il traffico aereo civile viene controllato molto più attentamente, forse e forse no, allora probabilmente ci si affidava semplicemente ai controlli dell'accesso a terra. Ma se neppure in un settore come quello della prevenzione dagli uragani hanno potuto evitare il dramma Katrina.
    Grisero, il mondo è una somma di fiere di S. Orso, in cui non credo che il rapporto controllo/casino sia maggiore di quello presente nell'organizzazione della fiera ove un elemento di incoscenza lo vedo solo nelle feste nelle cantine piene piene, incoscenza che vedo anche nei concerti affollati negli stadi, tra l'altro, oppure anche in un cinema prima che si verificassero certi incidenti. La verità, Grisero, è che la cultura della sicurezza non c'è perchè costa, la cultura del cosa accade se... solo dopo che succedono le tragedie allora tutti sono disposti a riconoscere che occorre prevenire quel tipo di incidenti. Prima no. Ecco perchè. Perchè prima non era mai successo e nessuno ci aveva mai pensato solo che potesse accadere, era solo un insulto alla Nazione pensarlo. Grisero, per lei qualunque metropolitana in ora di punta è sicura? E' sicuro che lo sia la rete idraulica? Io sono sicuro del contrario.

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  8. Mi ha colpito la polemica tra Patrizia Nuvolari e gli assessori del Comune di Aosta, polemica riportata su 12vda.it. Mi ha colpito perchè sono 2 modi diversi di intendere la politica: la politica per imporre uno stile di vita ai cittadini-sudditi o la politica per proporre delle scelte ai cittadini. Il primo modo si accompagna spesso all'espressione "dare un'identità" ove l'identità è sempre un po' l'essere prigionieri in uno stile di vita preconfezionato e tutto compreso. E questa contrapposizione tra le due visioni secondo me è trasversale: c'è tra i progressisti (La Nuvolari che vuole un'identità contro chi vuole offrire banalmente delle scelte) e tra gli unionisti (tra chi vuole l'identità della città di Aosta sul Peuple e chi si preoccupa invece di dare delle risposte alle preoccupazioni della gente, tra chi considera la francofonia uno stile di vita da imporre alla popolazione per la sua identità e chi la considera il mantenimento della possibilità di offrire a tutti i valdostani semplicemente una possibilità in più che abbiamo sempre avuto e che non ha molto senso togliere. Anche in base a queste due mentalità scaturisce poi il giudizio sul fallimento o meno dell'insegnamento del francese in Valle in questo dopoguerra: per me è stato un successo, ovviamente.

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  9. La libertà religiosa non esiste: nessuno è libero di scegliere a cosa credere, accade che si creda a qualcosa. Se uno sceglie a cosa credere, non ci sta credendo.

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  10. uhalim,
    l'insegnamento del francese in Valle nel secondo dopoguerra, e sino ad oggi, è stato purtroppo un fallimento, su questo non ci piove.
    un'analisi costi-risultati ci direbbe poi anche di peggio (se fosse possibile).
    Questo perché si è partiti da falsi presupposti, indispensabili però come puntello a rivendicazioni politiche, su questi basandosi poi per una politica del francese semplicemente sbagliata.
    Aggiungi che si tratta di discorsi dove il il valdostanically correct impedisce ogni sereno confronto e arriviamo allo studio della Fondazione Chanoux, che altro non è che il bambino che dice ai grandi che l'imperatore è nudo.

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  11. Lo "imperatore" è nudo?! Questa non era male!
    In ogni caso, nelle parole di Uahlim sugli Stati Uniti, c'è un pizzico d'ingenuità. Io non sono un appassionato di film e telefilm americani ma credo che, la loro visione, possa servire a comprendere un certo tipo di mentalità attiva.

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  12. non è mia, è una famosa fiaba di Hans Christian Andersen.

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  13. Egregio Eddy ottoz, conosco perfettamente la favola del Re nudo: io facevo solo del sarcasmo sull'imperatore della Valle d'Aosta (finché lo lasciano durare).

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  14. Lo studio della fondazione Chanoux non dice nulla a proposito del successo o fallimento dell'insegnamento del francese in Valle d'Aosta perchè lo scopo del suo insegnamento non è l'imposizione di un costume o di un'abitudine. Se si facesse un sondaggio analogo in Germania si dedurrebbe che l'insegnamento dell'inglese lì ha fallito? Forse si potrebbe insegnare il francese con minor costi, ossia in minor tempo, ma nel resto d'Italia il tempo degli studenti è utilizzato tanto meglio o non è forse sprecato, e cos'è il tempo pieno se non un doposcuola? Il mito sui quali si basa la conclusione che c'è stato il fallimento è che un tempo in valle si parlasse abitualmente il francese e che si sia PERSO questo costume. Ma questa è una balla, si usava il dialetto e questo si è conservato e non si è riuscito a parificare l'uso dell'italiano con quello del francese semplicemente perchè usare il francese in valle è meno utile che usare l'italiano, ma quando serve usare il francese, i valdostani riescono ad usarlo: e questo è quello che conta e che misura il fallimento od il successo dell'insegnamento, le altre sono fuffole, compreso lo studio Chanoux. Inoltre si parla di insegnanti poco pagati e quindi poco motivati, che occorre pagarli di più: con l'extra del francese gli insegnanti per le scuole elementari sono pagati di più, e quindi sono più motivati. Io credo invece che sia uno spreco immenso non usare l'età precoce degli studenti in cui è più facile insegnare le lingue per insegnarle, queste lingue.

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  15. Eddy, io non attribuirei all'insegnamento del francese il fallimento. Le scuole valdostane sono senza dubbio valide e il grado di apprendimento del francese ottimo. Il fatto è che il francese in VdA è cosa per pochi, appartiene a qualche élite, non è diventato cosa pubblica. I media sono italiani, quei pochi servizi passati dal TG3 in francese o non c'entrano un fico secco con la VdA, perchè sono stati realizzati da France3 in buon francese, o non brillano certo per la padronanza di questa lingua. Non esistono ricette miracolose, io sul blog di Caveri lanciai un'idea: perchè non proviamo a ridere in francese? You learn when you laugh dicono in Gran Bretagna ed è vero. Invece di pièces tritamarroni di Molière al Giacosa, perchè non presentare i comici francesi? Detto questo sarebbe un vero peccato se la VdA in un modo o nell'altro rinnegasse questa lingua, non sarà come l'inglese, certo, ma per una regione che vive di turismo come la nostra rappresenta un'occasione in più per comunicare. I turisti francesi (dati Rava) nel 2008 sono aumentati del 15% e come certamente saprete appartengono (insieme agli inglesi) ai popoli più avversi alle lingue straniere. Ragioni storiche, per il passato, ragioni economiche e culturali per il presente e futuro, sarebbe bello... Ciao!
    PK

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  16. Io conobbi in Francia a Tours in un soggiorno-studio pagatomi dalla Regione con una borsa di studio una studentessa sud-coreana (non di madre-lingua neolatina e neppure indoeuropea) che sapeva il francese in parte meglio di me dopo la metà dei miei anni di studio. Perchè? Perchè aveva studiato con umiltà, sapendo di non sapere, senza farsi fregare dai falsi amicali e con un metodo più efficace, con subito la pronuncia corretta. Io credo che a questo si riferisca il buon Eddy. Per raggiungere il buon livello io da valdostano prima ho imparato un cattivo francese con falsi amicali ed in parte una cattiva pronuncia, anche per colpa mia, poi ho dovuto rendermi conto dei miei limiti ed infine correggerli da solo, spesso nei dettati dovevo capire il livello di chi stava dettandomi ed eventualmente passare in modalità "cattiva pronuncia eu=e muta" oppure rimanere in modalità normale "mennan=maintenant, silenzio=e muta" se l'insegnante era più valido.
    Da noi c'è troppa faciloneria, l'idea di sapere anche quando non si sa, à la lumière du soleil, od au grand jour se più ti aggrada ;-) è ancora molto ancorata, purtroppo, e questo penalizza il metodo. Adesso le cose stanno cambiando grazie alle televisioni con le quali si stanno correggendo le nuove generazioni. Ma la sciatteria e la faciloneria ancora dilagano, i "bienvenuS" al turista francese affollano i nostri paeselli ;-)

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  17. Egregio Uahlim, come tu ben sai, nella Valle d'Aosta di oggi, il francese è utile solo per parlare coi turisti che conoscono tale lingua e non la nostra; all'Union Valdotaine, invece, serve per convenienza ma attenzione: a Roma non sono fessi! (qui, invece...)

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  18. Vi segnalo quest'opinione:

    http://www.mentecritica.net/imparare-linglese-alla-scuola-primaria/il-futuro-e-nei-giovani/bhuidhe/1455/

    Quando l'autore afferma che rispetto ai paesi nordici "ma i giovani scandinavi hanno un vantaggio netto in rispetto a quelli italiani - sono letteralmente circondati, bombardati, dalla lingua inglese ogni giorni e in ogni ambiente. Da un po’ di anni le cose stanno migliorando qui, ma soltanto per chi ama ascoltare la musica pop, ha accesso ad Internet o un abbonamento Sky. Per il resto, il cinema è ancora doppiato (egregiamente, spesso meglio dell’originale se è per quello) e soltanto chi ha la TV via satellite a pagamento può vedere programmi in lingua originale sottotitolati e non a casa. Libri, riviste e pubblicazioni in lingua inglese idonei alla loro età non sono facilmente reperibili per i bambini. Bisogna avere dei genitori abbastanza pazienti per affrontare la visione di un DVD adatto in noleggio." illustra proprio il vantaggio che comunque per il francese c'è stato invece in VdA già da mo'.

    Comunque ho visto che adesso si insegna anche l'inglese sin dalla prima elementare qua da noi il che, affiancato da questi mezzi, credo sia egregio.

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  19. dai Eddy non prendertela e poi il large hadron collider (sottoterra) sfiora Bellegarde-sur-Valserine, diciamo che siamo un po' scivolati sui confini del suolo per finire in Francia, ti prego dacci la sufficienza comunque, perchè se arrivo a casa con un "fuori tema" niente paghetta sabato... PK

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  20. e quando mai do voti? con che diritto potrei farlo? Posso non condividere, posso cercare di spiegare perché, posso avere delle idee sbagliate, ma niente voti. E, se mi scappano, riprendetemi.

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