PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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29 novembre 2007

21 novembre: parte finale

"L’autonomia deve oggi potersi esprimere come democrazia compiuta, dove tutte le istanze si misurino con pari dignità. Un’autonomia che non rifiuti i valori dell’alternanza, anzi li riconosca come strumento di crescita di tutta la società valdostana.
Un’autonomia finalmente libera da stantie pregiudiziali, sia contro la sinistra che contro la destra, nella quale gli elettori possano realmente partecipare e decidere, sapendo che le loro scelte saranno poi rispettate.
Un’autonomia dell’eguaglianza, non dell’egualitarismo, del lavoro e non solo del posto di lavoro, dove ognuno sia valutato e progredisca secondo i meriti acquisiti sul campo, dove si rivendichino diritti essendo consapevoli dei propri doveri. Dove si abbandoni il diciotto politico come regola universale. Dove si trovi il giusto punto d’equilibrio tra interesse collettivo e libertà individuale.
Per queste ragioni, per contribuire al superamento dei pregiudizi che ancora bloccano la partecipazione di tutti con pari dignità al dialogo politico in Valle d’Aosta, ho deciso di aderire al gruppo della Casa delle Libertà, impegnandomi per la realizzazione di un sistema delle alternanze in grado di aggiungere nuovi valori alla nostra autonomia e alla nostra democrazia.
L’augurio è che in questo momento difficile, con tanti problemi all’orizzonte, nel rispetto dei ruoli di ognuno, lavoriamo tutti per portare la Valle d’Aosta fuori dalle secche di uno dei periodi più complessi degli ultimi decenni. Lo dobbiamo ai valdostani.
E’ il momento di dimostrare la nostra “specialità”.
Specialità che è anche responsabilità di essere migliori.
Stiamo meglio”, ma “siamo meglio”?
Questo dobbiamo chiederci, su questo impegnarci.
Ogni giorno difendere l’autonomia, ma ogni giorno meritarcela."
(5 - fine)

28 novembre 2007

21 novembre 2004: parte quarta

Quarto passaggio:

"L’autonomia è un fatto ormai compiuto, i suoi valori sono in quest'aula da tutti condivisi incondizionatamente. Su essa dobbiamo vigilare, certo, senza mai abbassare la guardia, affinarla, ma la gara a chi è più autonomista non ha più senso. In questo Consiglio tutti sono autonomisti, quale che sia la loro storia e provenienza. Lo hanno dimostrato in tutti questi anni in aula, in commissione, nei rapporti con i loro referenti a Roma e a Bruxelles.
L’autonomia è il fondamento della nostra Regione
, del quale oggi dobbiamo arricchire i valori storici con l’aiuto di tutti, con nuovi significati, al passo con la dinamica e l’evoluzione della Valle d’Aosta, dell’Italia e dell’Europa.
Sono profondamente convinto che, per il bene di tutti i valdostani, che vivono e lavorano in questa nostra terra, su queste nostre montagne, a tutte le componenti politiche presenti in quest’aula vada ormai riconosciuta pari dignità etica e morale, poiché tutte si riconoscono senza riserve nei valori fondanti della nostra autonomia.
Smettiamola di distribuire brevetti morali o di pretendere pedigree. Consegniamo il peccato originale alla storia, entriamo finalmente nel nuovo millennio.
Abbiamo bisogno di tutti."
(4 - segue, ancora una botta e ci siamo)

27 novembre 2007

letture di fine anno (saggi saggi)

Dalla casta di chi campa scrivendo sulla casta, ecco "Impuniti" di Antonello Caporale, che focalizza la sua analisi sulle Regioni a Statuto speciale, Valle d'Aosta compresa.

Un bell'aggiornamento sugli sprechi della politica è poi "Sprecopoli" di Mario Cervi e Nicola Porro, in pratica tutto quello che avreste voluto sapere in più sulla casta e non avete mai osato chiedere.

Sui malanni della giustizia potete leggere "Toghe rotte", di Bruno Tinti, che ha il pregio di essere stato scritto proprio da un magistrato, una coraggiosa autocritica del sistema.

Senza peli sulla lingua Tito Boeri e Vincenzo Galasso analizzano ("Contro i giovani") tutti i guasti dell'attuale andazzo di una società che, abbarbicandosi all'oggi, ruba ai suoi figli.

Provocatori quanto disincantati, Alberto Alesina e Francesco Giavazzi demistificano le usuali categorie di destra e sinistra cercando di far ragionare il lettore sulle cose che contano ("Il liberismo è di sinistra"). Una bella lezione di economia. Una bella lezione di politica.

21 novembre 2007: parte terza

Il terzo passaggio:

"Pesano antiche pregiudiziali, viviamo una democrazia incompiuta. Nel 1989, con la caduta del muro, si è chiuso il “secolo breve”, come l’ha definito Eric Hobsbawm. Sono cadute le ragioni geo-politiche che in Italia avevano imposto sino ad allora un sistema, parafrasando Thomas Gresham, di “bipolarismo zoppo”.
Solo dopo l’89 il nostro paese si è incamminato verso il bipolarismo dell’alternanza.
Il Paese, ma non la Valle d’Aosta.
Questo era il vero tema dei referendum. La consapevolezza dei cittadini che l’era del “per sempre al governo” ha perso senso. Prima o poi tocca un giro anche agli altri.
In tutti i partiti o movimenti, nessuno escluso, ciò farebbe crescere a turno la cultura del buon governo e della buona opposizione.
Nel resto del Paese il bipolarismo non è certo ancora compiuto, anzi, sta già sterzando proprio in questi giorni verso una bipolarizzazione proporzionale alla tedesca con sbarramento. L’alternanza resta però l’obiettivo finale, un tema su cui la gente sta più avanti della sua classe politica. Non si torna indietro.
Questa officina, questo laboratorio della politica, è stato sinora impossibile in un sistema come il nostro, nel quale tutti gli autonomisti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
E alcuni, purtroppo, meno degli altri.
La guerra è finita da oltre cinquant’anni, ma qui l’orologio della storia in un certo senso si è fermato. Direbbe Charles Baudelaire che, sotto sotto, questa terra soffre ancora della “grande maladie, l’horreur de la non gauche”."
(3 - segue)

26 novembre 2007

commento ai commenti

In questo blog lo sport preferito dai commentatori anonimi è l'accanimento dialettico, mirato a far dire a te ciò che pensano loro. Un vero campione si firma "Mr. Tambourine Man".
Nello stesso album in cui Bob Dylan pubblicò questa stupenda canzone (Bringing It All Back Home, 1965), ce n'è un'altra (Maggie's farm) che, guarda caso, calza come un guanto. Dice:
Beh, faccio del mio meglio
per essere come sono,
ma tutti vogliono
che sia come loro.

25 novembre 2007

21 novembre 2007: parte seconda

Il brano successivo della dichiarazione in Consiglio:

"Ciò ha progressivamente portato ad una minore flessibilità di bilancio. I vincoli di destinazione, compresi quelli politici, sono inoltre aggravati dalla rigidità ormai strutturale dei bilanci degli enti locali. Dopo la riforma della finanza locale, pur disponendo di risorse ingenti come mai in passato, ai comuni restano solo quote risibili per gli investimenti.
Ecco allora arrivare di nuovo in soccorso la Regione: un circuito vizioso di cui non si vede la fine.
Oggi però il futuro, le prospettive economiche preoccupano: petrolio alle stelle, euro che penalizza le esportazioni. Si affloscia la bolla dei mutui sub-prime che propaga la crisi fino alle nostre borse, la Cina e l'India galoppano e risucchiano materie prime, spingendo i loro prezzi alle stelle.
Stati Uniti in pre-recessione, Europa che arranca su ritmi di crescita a dir poco gracili.
Italia che in Europa è il fanalino di coda: crescita del pil rivista al ribasso (1,6%), parallelo aumento del 3,6% del fabbisogno del settore pubblico, pressione fiscale alle stelle.
Scoperto in questi giorni un secondo tesoretto. Non preoccupatevi: sprecheremo anche questo. Risarcimento sociale, la stampella di un governo che ha riscoperto l’odio di classe.
Ultima per crescita in Europa l’Italia, addirittura sotto la media nazionale la Valle d’Aosta (dati Bankitalia).
Le nostre contraddizioni sono sotto gli occhi di tutti. Sul lato del welfare si chiede “più regione e meno pigione”, ai politici “più contributi e meno attributi”. Gli industriali chiedono “meno spesa e più impresa”, ma anche “più infrastrutture mirate e meno spalmature concertate” e infine “più progettualità e più produttività”.
I cittadini chiedono minori costi e minore invadenza della politica.
In sintesi, perché l’economia riparta davvero, servirebbe “meno regione e più ragione”.
Urge sburocratizzare e semplificare, ma il sistema è incartato. Oltre alle contraddizioni interne, pesa l’effetto del difficile momento che il paese attraversa. Il vento dell’antipolitica soffia gelido fin da noi. Ma la politica valdostana - lo dimostra la vicenda dei referendum - è bloccata, stenta a rinnovarsi, ad innescare quel processo di ricambio che risponda alle richieste della gente."
(2 - segue)

23 novembre 2007

gelatus montanus: united odors of beneyton

Dal 1991, una settimana prima che l'Accademia di Stoccolma annunci i veri premi Nobel, la grande Harvard University (Cambridge, Massachussets), con il patrocinio della rivista scientifico-umoristica Annals of Improbable Research, attribuisce dieci IGNobel ad altrettante scoperte o ricerche rigorosamente scientifiche, ma divertenti, curiose e di altrettanto rigorosa inutilità.
Quest'anno l'IGNobel per la chimica è stato attribuito alla giapponese Mayu Yamamoto, ricercatrice presso l'International Medical Center of Japan, che ha scoperto il modo per estrarre vanillina, l'aroma della vaniglia, dallo sterco di mucca.
Al party di presentazione degli IGNobel il buffet ha servito a giornalisti e ospiti un apprezzato e gustoso gelato alla vaniglia. Non più così apprezzato però quando si sono conosciute le motivazioni dell'IGNobel di Mayu Yamamoto.
Le eccellenti prospettive che questa scoperta apre per l'agricoltura valdostana non sono sfuggite all'instancabile Gerardo Beneyton, presidente di Caseus Montanus: l'attuale ossessiva igienica sterilità del latte e l'assoluta assenza di colibacilli spiegherebbero, infatti, perché oggi la fontina non sia più quella di una volta. Aggiungendovi la vanillina Yamamoto Gerardo ha risolto il problema.
Per questa sua scoperta, l'Università di Roquefort lo ha insignito di una prestigiosa laurea "ad odorem".
La vanillina estratta dalle biomasse bovine valdostane supererebbe però di gran lunga il fabbisogno della nostra produzione casearia. Il geniale Gerardo ha allora deciso di aggredire il mercato mondiale degli estratti per gelati e dolci.
Ha così replicato il successo di Caseus Montanus fondando Gelatus Montanus e Cremcaramellus Montanus, due associazioni delle quali è stato nominato per acclamazione presidente a vita. Per il suo contributo al PIL della nostra Regione è stato nominato Ecuyer de l'Economie.
Ha dichiarato commosso ai media:
"cchiù pil pe' ttutti...!".

21 novembre 2007: parte prima

In tutti i commenti, che si parli di traffico, di sport, di gastronomia o di sondaggi, finite per scornarvi sul tormentone UV-si/UV-no. Provo a postare a pezzi la mia dichiarazione in Consiglio di mercoledì 21, sperando che i commenti di volta in volta si riferiscano al tema del post. Se funzionerà continueremo pezzo per pezzo, in caso contrario possiamo anche smettere dopo il primo tentativo. Fatemi sapere. Ecco l'inizio della mia dichiarazione:

"Ingenti risorse, in gran parte derivanti dal riparto fiscale, hanno assicurato nell’ultimo quarto di secolo alla nostra comunità un diffuso benessere. Irritando l’allora presidente Vierin, lo definii dieci anni fa “socialismo reale che funziona”.
Una Regione autonoma a contributo speciale, dove difettano però gli stimoli ad eccellere. L’eccellenza e il merito sono quasi sospetti, raramente premiati.
L’agonismo fa male, quello sociale ed economico, poi… è anatema.
In una terra che fa del turismo la sua bandiera, con oltre cinquantamila posti letto di vario genere sul territorio, solo cinque giovani - notizia di due settimane fa - sono disponibili a frequentare un corso di laurea in turismo.
E’ questa la nostra tensione all’eccellenza…?
Una fastidiosa opacità impedisce di distinguere fra tasse e imposte. Impera la progressività strisciante di tasse occulte. Misteriosi indici di reddito, padri e figli di enigmistici moduli, scandiscono e propagano i loro effetti su tutti i settori della vita dei valdostani, dalla sanità alla scuola ai trasporti, dall’asilo nido al mutuo prima casa.
Manca qualcosa, poco o tanto, all’appello finale, per la remunerazione dei servizi?
No problem, lo mette mamma Regione.
Le compte est bon."
(1 - segue)

Siete d'accordo, o "gli è tutto da rifare"? Perché?

re ponticello ha abdicato

Rai delle 12.00, comunicato del Comune di Aosta: "avevamo scherzato, si trattava di un esperimento, si ripristina il passaggio dei veicoli attorno all'arco d'Augusto."
Traduzione in italiano: "dato che la nostra genialità aveva prodotto l'intasamento costante di tutto il traffico in uscita dal centro storico in direzione nord-sud e ovest-est, abbiamo dovuto fare marcia indietro..."
Che si trattasse solo di un esperimento è stato per due settimane il terzo segreto di Fatima del capoluogo. Solo ora, con l'autorizzazione del Vaticano, viene rivelato ai cittadini.
Chiedere scusa no...?

(cliccare sulla foto per ingrandire: lo stato, dopo soli cinque giorni, dell'angolo sud-est del ponticello, percorribile indenni solo con Smart o al massimo Panda, impercorribile comunque dagli autobus. Il ponte sarà intitolato a San Bonus-Malus, protettore dei carrozzieri. Tra coloro che indovineranno quanti veicoli si sono rifilati la fiancata sarà sorteggiato un aperitivo al Caffé Nazionale con l'assessore competente)

21 novembre 2007

referendum

Lungo e vario oggi il dibattito sui risultati dei referendum di domenica. Toni accesi, delusi, trionfanti, acidi, di sfida, di rivalsa.
Cliccando qui potete leggere e commentare.

Oggi ho comunicato al Consiglio (clicca qui) la decisione di aderire al gruppo della Casa delle Libertà. Molti amici e molti frequentatori di questo blog ne saranno delusi, altri meno, altri per nulla...

19 novembre 2007

chiedo scusa a tutti, non ce la faccio proprio, non oggi.

18 novembre 2007

onore ai vincitori, onore ai vinti

pur non disponendo di alcun dato ufficiale (né ufficioso), si può ritenere che nella battaglia del quorum i referendari abbiano subito una sonora sconfitta. Una suonata di tale ampiezza, pare, da rendere del tutto inadeguati gli strumenti di analisi con i quali da entrambe le parti ci si era attrezzati per commentare i risultati.
Resettiamoci perciò tutti il cervello e attendiamo i risultati definitivi.
Per ora, complimenti ai vincitori (astensionisti) e onore delle armi agli sconfitti (referendari).

per un futuro migliore: vota e fai votare...

17 novembre 2007

Augh... links all'indice

Grande Capo Matita Spezzata segnala link proibitissimi:

domanda interessante

Nei commenti al post precedente un aficionado di appropò scrive:
"Ti faccio una domanda: se domani, chiunque di noi ricorda ai cittadini, ad esempio sul tuo blog, che domenica c'è un referendum e conseguentemente li invita ad andare a votare, secondo te, è un messaggio "civile" o c'è il rischio che si tratti di propaganda elettorale? Se sì, questa può ancora essere chiamata democrazia?"

Ovviamente le legge sulla par condicio e le norme sul silenzio elettorale a partire dalla mezzanotte del venerdì non riguardano i comportamenti individuali. In caso contrario sarebbe necessario silenziare i telefonini, proibire alla gente di uscire di casa e financo di parlarsi in famiglia ecc. Email, chat, sms, posta, tutto bloccato. Andrebbero ovviamente chiusi tutti i locali pubblici. Il mondo dovrebbe congelarsi per due giorni, ognuno dovrebbe poi recarsi al voto da solo.
Le norme si applicano invece all'informazione e alla pubblicità sui media, alla proibizione di tenere comizi e così via. Nulla dicono sui comportamenti personali.
L'analogia tra media e blog, enunciata con la sentenza "bolscevico stanco" dal giudice Eugenio Gramola, non è sostenibile in generale. Il fatto stesso che - due settimane fa o giù di lì - il governo abbia tentato di proporre in un decreto lo stesso concetto, rimangiandoselo poi tosto, significa che non è così. In caso contrario non ci sarebbe stato bisogno del decreto (né di fare successivamente marcia indietro).
Un weblog, o blog che dir si voglia, è un diario privato che si lascia sul tavolino del bar a disposizione di chi voglia darci un'occhiata e, perché no, scrivere sui margini qualche commento.
Sul mio diario privato confermo oggi a me stesso che domani andrò a votare.

16 novembre 2007

ricevo e pubblico

SMS inviato: 16/10/07 ore: 18.29 da: +39 xxx xxx xxxx
Domenica prossima non andare al seggio, non andare a votare. La legge proposta dai referendum è un imbroglio. La nuova giunta regionale non sarà scelta dai cittadini. Vuole sceglierla Riccarand con i suoi amici. Opponiti a questa stravaganza. Ti invito a non andare al seggio. Non andare a votare. Xxxxxxx

Provocazione? Realtà? Cattivo gusto? Ricevuto anche voi?
Ci sono 101 Xxxxxxx in Valle d'Aosta, e al +39 xxx xxx xxxx risponde una segreteria telefonica. Qualcuno ne sa di più?

"Questo avevo pubblicato ieri sera. Ora devo umilmente scusarmi. Ho appena appreso (sono le 12.30 di sabato, che si trattava in realtà di una presa in giro di un mio caro amico che, avendo sentito che un tale messaggio rimbalzava su vari telefonini in giro, me'ha inviato per scherzo. Chiedo venia."

class action

emendamento celestiale
a finanziaria demenziale

quorum: croce e mestizia, mestizia al cuor...

Qual'è il perverso effetto del quorum, anomalia tutta italiana, altrove inesistente?
Certamente l'asimmetria che esso introduce tra favorevoli e contrari, dando a questi ultimi il vantaggio numerico (doppio in questo caso, siamo in un sistema dove più uno vale più due) di tutti coloro che non sarebbero comunque andati a votare fisiologicamente, per disinteresse, per malattia, perché in viaggio ecc.
Il quorum è ingiusto perchè non mette le due parti in gioco su un piano di parità.
Il quorum viola la par condicio.

C'è però un aspetto ancora peggiore, reso ancora più evidente in questi giorni: il quorum uccide la politica. Sposta il dibattito politico dai temi oggetto di referendum al tormentone voto-non voto, impedendo di fatto la discussione sul merito dei problemi. Ormai il tema è: chi va a votare, comunque voti, è contro l'UV. Vuole uccidere l'UV, è un nemico dell'automonia, del federalismo, del regionalismo ecc.
Stella Alpina, Fédération e UV non hanno dovuto spiegare, proposta per proposta, perché secondo loro si dovrebbe votare contro, o l'hanno fatto poco, e comunque in modo tra loro scoordinato e spesso con argomentazioni contraddittorie. E bastata la buona vecchia, nota criminalizzazione dell'avversario per sviare l'attenzione dai problemi reali.

Per questo il tiro del dibattito vero si è dappertutto concentrato soprattutto sull'ospedale, tema non politico, o comunque non legato al modo di governare questa regione, che consente a tutti di dire la loro, di non rivelare la propria posizione politica, di non esporsi, di evitare temute ritorsioni.
Era già accaduto in altri referendum, e si evidenzia oggi in modo drammatico: il quorum uccide il dibattito politico, nei comizi permette di svicolare, quando on addirittura d'ingannare, trasformando gli amici della democrazia in nemici dell'autonomia.

Perciò la prima riforma che serve è abolire il quorum.
Portare la raccolta delle firme necessarie a un livello che garantisca ancora meglio l'interesse generale dei quesiti e delle proposte, magari anche a otto o diecimila firme, ma basta quorum.
Ecco un tema serio per il prossimo referendum: abolire il quorum.

14 novembre 2007

ultime dal fronte referendum

Oggi arriva in V Commissione Giovanni Sandri e comunica che "parrebbe" che da un sondaggio di Piepoli risulti che il 40% dei valdostani andrà a votare e il 13% sarebbe ancora indeciso. Ve la vendo così come l'ho sentita.

Su La Voce, giornale della Stella Alpina, a proposito dei referendum si riportano autorevoli opinioni in favore della tesi dell'assoluto valore democratico del non-voto.
Citazioni di: Fausto Bertinotti, Piero Fassino, Sergio Cofferati, Manifesto dei DS, Guido Dondeynaz.
Chi è l'intruso?

Sempre su La Voce, il manualetto del perfetto astensionista. Tre le sconvolgenti novità:
1 - se il referendum non raggiunge il quorum è considerato nullo;
2 - non andare a votare non comporta nessuna conseguenza, anzi illustri giuristi sostengono che è pienamente legittimo e giustificato;
3 - chi pensa di andare a votare scheda bianca sappia che contribuisce al quorum.
Per una svista del tipografo è saltato il quarto comandamento:
4 - chi non vota in compagnia, o è un ladro o è una spia.

leggere & rileggere

La Stampa di ieri: due pezzi da leggere e rileggere. Massimo Gramellini, sulle calcistiche violenze di domenica, non ha certo potuto limitarsi al solito, per quanto prezioso, cameo di 1800 caratteri. Ha detto mirabilmente ciò che pensiamo tutti, ma che, da una domenica all'altra, non dovremmo mai dimenticare. Su a sinistra cliccate per l'inizio, a destra per l'articolo.
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Frutto di una lucida quanto approfondita l'editoriale di Luca Ricolfi. Ormai le voci di chi non può più nascondersi e non vuole più nasconderci la realtà della situazione del governo del Paese stanno diventando un coro, anche su quei giornali che, come La Stampa, tradizionalmente si collocano stabilmente nel centrosinistra. Inutile commentare oltre. Cliccate a sinistra, poi a destra, infine in mezzo. Leggete.




12 novembre 2007

che si sappia

non perché la cosa non fosse sconvolgente, ma non ne ho parlato sin qui perché tutti ne parlano fin troppo e non ha senso volersi aggiungere e fare i fenomeni. Per qualche giorno e per duecento trasmissioni non sentiremo parlare d'altro, poi lunedì prossimo sarà tutto dimenticato, tutto normale. Questa è la tragedia.
Mi riferisco a quanto accaduto ieri, tifoso morto sull'autostrada, partite ritardate e fermate, disordini a Bergamo, violenze inaudite a Roma.
Degenerazioni del tifo, ok. Pretesto per l'esplosione di violenza repressa, ok. Prevenzione insufficiente, ok. Club che scherzano con il fuoco finanziando gli ultrà, ok. Barbara inciviltà, ok. Paese che dà un'immagine pietosa di se stesso, ok. Crisi dei valori, ok. Prendiamo provvedimenti, ok.
Ci sta tutto, tutto già visto.
Un elemento nuovo deve però preoccuparci e farci riflettere: quanto è accaduto a Roma, tutto pronto, dalla sistemazione delle transenne per deviare il traffico alla comunicazione tra le bande, l'assalto coordinato alle caserme in punti diversi della città, tutto questo ha un nome: guerriglia urbana. Guerriglia organizzata.
Roba che non s'improvvisa, roba per la quale ci si è addestrati, coordinati e preparati. Roba per la quale tutto era pronto, per la quale si aspettava, appunto, solo il pretesto. Per la quale esistono capi, soldati, gerarchie, disciplina.
Da qualche parte, là sotto i tombini, nelle trippe della capitale, c'è qualcuno che ci ha dichiarato guerra. Che si sappia.

referendum n. 1 “Disposizioni in materia di preferenza unica nelle elezioni del Consiglio regionale della Valle d’Aosta”

Commentate perché e per come siete favorevoli o contrari alla preferenza unica.

referendum n. 2 “Disposizioni per l’elezione diretta della Giunta regionale della Valle d’Aosta"

commentate perché e per come siete favorevoli o contrari all'elezione diretta del Presidente della Giunta e degli assessori.

referendum n. 3 “Dichiarazione preventiva delle alleanze politiche"

commentate perché e per come siete favorevoli o contrari alla dichiarazione preventiva delle alleanze di governo.

referendum n. 4 “Disposizioni per favorire l’equilibrio della rappresentanza tra i generi"

commentate perché e per come siete favorevoli o contrari alle quote rosa.

referendum n. 5 “Disposizioni per la realizzazione di un unico e nuovo presidio ospedaliero regionale”

commentate perché e per come siete favorevoli o contrari alla realizzazione di un ospedale nuovo che sostuisca quello attuale di Viale Ginevra.

messaggi autogestiti

reduce dalla registrazione del messaggio televisivo autogestito del Gruppo Misto (durata un minuto), che andrà in onda nei prossimi giorni, per tranquillizzare il suggestivo otto ziegler (nei commenti al post qui sotto), ne riporto integralmente il testo:

"Andrò a votare. Votare liberamente è il diritto fondamentale di ogni democrazia, per il quale i nostri padri hanno combattuto una durissima guerra. Non sprechiamolo.
Su ognuna delle proposte è giusto poi che tutti si esprimano con piena libertà di coscienza.
Personalmente, voterò contro un nuovo ospedale, che renderebbe inutili i grandi investimenti fatti finora con i soldi dei valdostani.
Contro l'elezione diretta della Giunta, che richiederebbe un parallelo rafforzamento del Consiglio, che nella proposta è insufficiente.
Contro (con riserva) la preferenza unica, che presenta troppe luci e ombre.
Voterò a favore delle alleanze preventive perché l'elettore sia certo che il suo voto sarà rispettato.
Voterò a favore delle quote rosa per innescare un processo virtuoso che porti le donne a contare e partecipare come meritano.
Andrò in ogni caso a votare per ribadire la sovranità popolare.
Votare per contare."

tribune referendum: regolamento all'italiana

per il referendum si terranno cinque tribune elettorali televisive oltre a quindici messaggi autogestiti. In applicazione di un'apposito (e tardivo) decreto ministeriale, si è dovuto organizzare tutto di corsa: giovedì sera scadenza delle richieste di partecipazione delle forze politiche, venerdì mattina riunione dei richiedenti con Co.Re.Com. e Rai, domenica si registrano già le trasmissioni in onda lunedì, che sarebbe oggi.
Il Co.Re.Com. è il Comitato Regionale Comunicazioni, garante sul territorio della vigilanza sull'applicazione della par condicio.
Il decreto impone (in modo assurdo) di dividere in due i partecipanti: da una parte i sostenitori del si, dall'altra i sostenitori del no, e di associare a quelli del no anche i predicatori dell'astensione.
Primo problema: le proposte sono cinque e non una, per cui chi non è per il si o il no a tutte si trova comunque infilato da un parte o dall'altra. Secondo: per i sostenitori del diritto di esercitare comunque il diritto di voto esprimendosi poi liberamente, magari in modo differenziato sulle varie proposte, non c'è cittadinanza specifica, di qui o di lì. Terzo: gli spazi sono comunque limitati, per cui tra partiti, movimenti e comitati vari (soprattutto dalla parte del si) non c'è sufficiente spazio per tutti; risultato: o si da a tutti giusto il tempo di dire nome cognome indirizzo, chi rappresenta e che cosa votare e stop, oppure si organizzano le cose come si può.
Personalmente, ne parleremo in appositi post, sono favorevole ad alleanze preventive e quote rosa, contrario all'elezione diretta (così come proposta) e ospedale nuovo, e dubitativo sulla preferenza unica (pro & contro). Per assicurare a tutti più spazi e diritto di esprimersi sono stato così, in funzione di questo assurdo regolamento, inserito nel gruppo del no.
More to come.

10 novembre 2007

cell blog: derby Rava-Fiat

Ultimo comunicato cellular-ANSIA: per forestali valdostani 60 euro di più in busta paga.
Regione batte Marchionne 2-1

9 novembre 2007

rassegna stampa

dormito male dormito niente, ti alzi alle quattro con ancora sullo stomaco la maratona del Consiglio di ieri per partorire la pessima legge sui maestri di sci. Solita corsa Aosta-Caselle, prima timida nebbia dell'anno, per fortuna l'auto conosce la strada. Alle 6.30 sull'aereo per Roma, saccheggiato il banco giornali gratuiti della sala freccia alata, leggi, butti e tieni per farti una rassegna stampa personale.
"Sicurezza a singhiozzo", gran bell'editoriale di Piero Ostellino sul Corriere della Sera, raccomandato.
Nota personale: per ridurre il numero dei delinquenti rumeni, alla fine Prodi ne farà arrivare degli altri, travestiti però questa volta da poliziotti. Poliziotti rumeni, of course. Chiodo scaccia chiodo.
Notizia del giorno: la Renault spiava la McLaren.
Se per caso si scoprisse che la Williams spiava la Renault, c'è da sperare che alla fine non salti fuori che la Ferrari spiava la Williams, come dire che, alla lunga, novello oroboro, spiava se stessa lungo la catena degli spioni.
Si capirebbero allora i casini di strategie, soste, cambi sbagliati di pneumatici ecc. Esattamente come a scuola: non basta copiare, bisogna saper copiare.
Su La Stampa, agli onori dell'edizione nazionale, intera pag. 23 ("il caso") Enrico Martinet e Beppe Cuc magnificano la legge sui maestri di sci che ha massacrato ieri il Consiglio. Secondo il sano principio giornalistico del "non farti traviare dai fatti" l'articolo e l'intervista sono stati scritti prima di sapere che cosa sarebbe accaduto in aula. Diceva Elias Canetti: "non leggo mai un libro prima di recensirlo, così quando lo leggo so già che cosa ne penso". Appare chiaro allora perché le supreme doti di instancabile e flessibile mediatore di Ennio Pastoret avevano portato al rifiuto secco di tutti gli emendamenti (medio io, tutto mio). Qualora, infatti, alcuni, soprattutto quelli di buon senso, fossero stati accolti, magari l'articolo, già preconfezionato, sarebbe stato da modificare. Esilarante il passaggo in cui Cuc spiega che i maestri delle scuole di sci in Valle portano gli antinebbia. Il Grande Sciolinatore della Gilda dei Maestri Sciatori, riunita nella Loggia di Bruxelles, ha fatto pervenire una nota di elogio per questa prima vittoria nella lunga guerra contro il Dio Mercato. Essendo a Roma non mi è dato sapere quali meraviglie siano apparse nelle pagine di Aosta su tutto ciò.
Sempre La Stampa da il massimo risalto alla confessione del pentito Ersilio Tonini che ha permesso di scoprire l'assassino di Enzo Biagi. Per proteggerlo, a Tonini sarà data una nuova identità, quella di Camillo Ruini. Due piccioni con una fava: Luciana Littizzetto smetterà così di apostrofare Eminence in Che tempo fa, con gran soddisfazione di Fabio Fazio, triste per essere costantemente confuso con l'amico di Giampiero Fiorani, Stefano Ricucci, Emilio Gnutti e furbetta compagnia contante.
Tornando a cose più serie, campeggia la più brillante considerazione politica della giornata di ieri. E' di Pier Luigi Bersani, uno in gamba, che in Francia anche Sarkozy si sarebbbe scelto come ministro. Ha dichiarato: "Ma quale nucleare, per le cose serie l'Italia non ha il fisico...". Non sa che, oltre a fare sconti a tutti, pubblicità turistica alla Valle d'Aosta e finanziare studi sulla sua evoluzione antropoidrogeologica, la CVA il fisico ce l'ha. Una bella centrale nucleare a Pollein, da chiamare però termovalorizzatore nucleare è alla nostra portata.
Riprende vigore l'ipotesi dei motori ad alcool, ultimamente un po' appannata. Cidac e Carrefour apriranno un distributore di Glen Grant, diventato assai economico con il petrolio a 100 dollari a barile.
Eccellente, su L'Espresso, nel presentare il dvd della prossima settimana, la battuta del comico Paolo Rossi: "Se le persone delegate a fare politica fanno spettacolo, allora io sono autorizzato a fare il costituzionalista". Piero Ferraris l'ha tosto convocato per un'audizione alla Convenzione per il nuovo Statuto.

6 novembre 2007

mac vorrebbe traslocare

iMac 20", processore intel core duo, 2Ghz, ram 2GB, hd 250GB, Mac OS X 10.4.10 (tiger), tastiera italiana o internazionale a scelta, telecamera incorporata, imballo e accessori, un anno di vita, qualsiasi prova, abita a Saint-Christophe, fatturabile a 900 euro+iva, consegna praticamente immediata, pagamento cash. Educato, mangia poco, non sporca.
Astenersi windows-dipendenti.
(è il mio, se interessa, commentare sotto)

5 novembre 2007

par condicio

due opinioni, due stili di comunicazione, due messaggi (cliccare sulle immagini).
Ironicamente trasgressivo, quello dei referendari è diffuso gratuitamente su internet.
Imperativo e aggressivo, quello degli anti campeggia a piene pagine sui media locali.
I tempi stretti hanno impedito all'Académie Française di controllare il testo, à moins que ce veux ne soit pas volute à poste...
Più secco, efficace e scevro di sottili distinguo semantici o filosofici il va pa voutì.
Finalmente un po' di chiarezza, toteun!

4 novembre 2007

Cell blog: chi di fastweb ferisce...

Arrivo a casa da Formia per scoprire che, come spesso accade in altri giorni, e comunque ormai di domenica sempre, l'internet è down.
Chiamata l'assistenza apprendo due buone notizie e una cattiva.
La cattiva: tutto è a posto, ma la banda è congestionata, leggi intasata, leggi è normale che non funzioni nulla.
Le due buone: la prima è che il servizio tecnico lavora anche di domenica e il tecnico, al secolo tale Marco Gallo, è collaborativo e competente, le prova tutte prima di soccombere anche lui e dare forfait.
La seconda: a seguito di una recente legge non si applicano più penali per rescissione anticipata di contratti telefonici, per cui domattina disdico fastweb e divento parente di alice.
Quando è troppo è troppo...