PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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30 maggio 2007

destra o sinistra...?


Gli italiani sono come i pipistrelli:
topi con i topi, uccelli con gli uccelli.

(Sidney Sonnino, Presidente del Consiglio dal 1906 al 1909)

29 maggio 2007

né di destra, né di sinistra...




"Non sono né di destra né di sinistra, ma non vorrei mai, signor Commissario, che lei pensasse che sono di centro".


(Alberto Sordi, "Un italiano qualunque")

il buon vecchio metodo

Da mesi si trascinava la trattativa per il contratto del pubblico impiego. Punti rimasti in discussione i famosi 101 euro di aumento (a tutti per il sindacato, a fronte di obiettivi di produttività per il governo) e portare il contratto da biennale a triennale. Il governo sosteneva la necessità di essere seri, della compatibilità delle risorse, del non cedimento per evitare riflessi a cascata suoi comparti privati.
Magicamente, preso atto della dimensione della stangata elettorale, la svolta: con la velocità di riflessi di un cobra, subito, nella notte, contratto chiuso. Neppure il buon gusto di aspettare i risultati definitivi. Di colpo 101 euro vanno bene, alla meritocrazia più nessun accenno (almeno sin qui, nelle comunicazioni pubbliche), il triennale diventa proviamoci poi vedremo. Gli statali non saranno intoccabili, per carità, ma intanto non si toccano. Per gli altri si gratti Montezemolo, noi mettiamoci subito una pezza da 600 milioni. Tesoretto più magro. Tiriamo a campa'.

26 maggio 2007

tre speranze per l'Europa

In pochi giorni Nicolas Sarkozy è già andato a Berlino da Angela Merkel (subito) ed ha fatto visita a Bruxelles all'Unione Europea (questa settimana). Vi ammannisco il mio sintetico intervento di 15 giorni fa in Consiglio regionale in occasione della giornata dedicata all'Europa. Tre punti che reputo importanti:

"Puisque nous sommes aujourd'hui tous européistes, je me bornerai à faire trois souhaits à l'Europe.
D'abord que la ratification du Traité, l'ainsi dite Constitution Européenne, ne puisse passer sans l'accord des régions, des peuples et des citoyens. La position exprimée par Monsieur Sarkozy le long de sa campagne électorale, de déplacer l'approbation du Traité à l'Assemblée Nationale, la soustrayant à un référendum qui l'a, par ailleurs, déjà repoussée, doit s'accompagner d'une modification du texte actuel du Traité même, afin qu'il tienne bien compte des régions, des peuples et des citoyens. Le deuxième souhait: que l'abandon du critère de l'unanimité rééquilibre la balance du pouvoir entre l'Europe des fonctionnaires et l'Europe de la Politique, portant à l'abandon de l'actuelle tendance suicidaire vers le suffoquant régime des règlementations, tel que l'a géré jusqu'ici l'Europe des bureaucrates.
Le troisième souhait est que ce nouvel axe France-Allemagne, qui va se reconstituer entre Monsieur Sarkozy et Madame Merkel, porte à une différente politique monétaire de la Banque Centrale Européenne. Nous assistons aujourd'hui à l'étranglement de notre économie et à un frein de notre croissance, suite à l'insoutenable niveau de l'euro par rapport au dollar. D'un côté la Chine soutient le dollar en rachetant la dette américaine et obtient en échange une politique tolérante du WTO, de l'autre c'est nous, les européens, qui soutenons la croissance américaine en payant par une valeur excessive de l'euro. Etats-Unis, Chine, Europe: voilà le triangle de la globalisation, ou si vous aimez mieux, de la mondialisation, dans lequel nous jouons actuellement le rôle du partenaire perdant. Nous nécessitons aujourd'hui un plan de développement continental de l'Europe dans lequel faire jouer un euro plus compétitif par rapport au dollar - sans relâcher bien sûr la vigilance sur l'inflation -, un plan axé sur une politique de croissance qui nous permette de doubler le cap de 2013, le cap du transfert des aides communautaires du Sud à l'Est de l'Europe.

25 maggio 2007

ricerche più comode con le etichette

Ho aggiunto in coda a tutti i post, sotto alla voce commenti, una o più etichette (o, se preferite, tag), parole chiave per catalogare i post stessi. Cliccando su un'etichetta vengono selezionati tutti i post così contrassegnati. Dovrebbe ora essere più facile seguire il filo degli argomenti (thread).

22 maggio 2007

il medio evo prossimo sventuro

Enrico Talpo, un mio caro amico dell'atletica, mi segnala lo sconforto di Quirino Zangrilli, uno psicanalista che paventa il ritorno dell'Italia ad un nuovo medioevo. Essendo il testo coperto da copyright, chi desidera leggerlo può andare qui.

La lobby dei docenti universitari funziona bene


Il Governo ha impugnato l'ineleggibilità dei docenti universitari prevista dalla recente legge in materia elettorale approvata dal Consiglio regionale.
Il dubbio, come sempre in questi casi è: resistere presso la Corte Costituzionale contro l'impugnativa del Governo, per ribadire la nostra autonomia, oppure abbozzare e abrogare immediatamente il punto sollevato, facendo cessare la materia del contendere?
Nel primo caso, se la Corte desse torto alla Valle d'Aosta dopo lo svolgimento delle regionali dell'anno prossimo, si rischierebbe un pasticcio che potrebbe addirittura portare all'annullamento del risultato e al ritorno alle urne. Nel secondo caso, con una semplicissima leggina di un articolo, risolveremmo ogni problema.
Intendiamoci, la norma contestata ha una sua giustificazione. L'Università della Valle d'Aosta è l'unica in Italia in cui il rettore è nominato dalla Giunta anziché essere eletto dal Senato accademico. E' sembrato perciò corretto equiparare le posizioni accademiche ad altre di nomina regionale in enti e società.
La lobby dei docenti universitari in Parlamento e nel Governo è evidentemente molto forte, si è sentita punta sul vivo e la pensa diversamente.
Spero che per una volta si rinunci a rivendicare l'autonomia e si decida di non resistere dinanzi alla Corte. Abroghiamo il punto incriminato e andiamo tranquilli alle elezioni del 2008 con questa nuova legge sulle ineleggibilità, severa, certo, ma molto migliore della precedente.
Bisognerebbe chiarire però una volta per tutte che ineleggibilità non significa impossibilità di candidarsi, come qualcuno racconta nei bar. Per potersi candidare è sufficiente rimuovere la condizione di ineleggibilità per il solo periodo della campagna elettorale. Nel caso dei docenti universitari, ciò significa sospendere l'insegnamento per 45 giorni, non certo la fine del mondo.
Ma tant'è.

21 maggio 2007

A destra o a sinistra di che cosa?

Limitandoci all’era moderna, per non partire da Mosé, la sinistra nasce nella seconda metà del ‘700. Gli illuministi e la loro Encyclopédie innescano lo scontro tra le tiers état, la borghesia, e i nobili e i preti, che si conclude con la rivoluzione francese. La sinistra viene al mondo con l’obiettivo di tagliare la testa al re. Dice una sua antica canzone: Con le budella dell’ultimo prete impiccheremo l‘ultimo re…
All’inizio quindi i borghesi sono di sinistra e, di conseguenza, preti e nobili sono di destra.
Fatto fuori Napoleone, una delle prime dimostrazioni che si parte da sinistra per andare al potere, ma quando ci si arriva, si diventa inevitabilmente di destra, dopo il Congresso di Vienna e la restaurazione, la sinistra borghese conquista la sua fetta di potere politico ed economico un po’ dappertutto (da noi si chiama Risorgimento) inventando gli stati nazionali. Nel frattempo però, un’altra figlia del secolo dei lumi, la rivoluzione industriale, aveva creato masse di lavoratori sradicati dalla loro terra. Marx & Engels li definirono proletariato, ponendosi con loro a sinistra della borghesia, che si trovò così a sua volta spiazzata a destra (d’altra parte era andata al potere, e la storia si ripeteva). In realtà, tornando un attimo indietro, nel ‘700 con l’illuminismo la filosofia aveva imparato a parlare tedesco. Kant aveva enunciato la soluzione della bimillenaria contesa tra idealismo ed empirismo (o, se preferite, materialismo), brevettando l’idealismo della ragione e del giudizio. I suoi successori a questo idealismo appiccicarono prima l'estetica e poi l’etica, finché con Hegel non si arrivò ad un bivio: a sinistra Schopenhauer, Feuerbach fino a Marx; a destra, là in fondo, Nietzche. La borghesia scelse allora di chiamarsi liberale, collocandosi tra la nuova sinistra marxista e la destra di prima, in attesa della nuova. Ai bordi si muovevano lo sviluppo non casuale dell'archeologia egizia, i salotti esoterici di Madame Blavatski, il nuovo verbo di Sigmund Freud e gli anarchici di Michail Bakunin. Gli attentati a cavallo del novecento e lo scoppio della grande guerra ci portano dritti filati a quello che Eric Hobsbawm definisce Il secolo breve, secolo di soli 72 anni, dal 1917 (rivoluzione d’ottobre) al 1989 (giù il muro), nascita, sviluppo, degradazione e crollo dell’Unione Sovietica, che spargeva sinistra fuori dai suoi confini, mantenendo l’ordine al proprio interno in un modo che più a destra non si può. Destino comune delle dittature vuole che il loro successo nasca sempre dall'incontro del socialismo con il potere, della sinistra con la destra. Mussolini nasce come direttore dell’Avanti, Hitler non a caso chiama il suo partito nazionalsozialism, i reduci di Salò, dopo la seconda guerra mondiale, chiameranno Sociale il loro nuovo movimento. Nel frattempo da noi, con Don Sturzo e Dossetti, i preti, l’obiettivo che fin dall’inizio la sinistra voleva abbattere, avevano fondato la sinistra della chiesa. Dopo la Costituente i pattisti, come i democristiani, si fanno scippare la resistenza dai comunisti, ma sono meno abili, rimangono pinzati in mezzo e si ritrovano alla fine antifascisti, sì, ma di destra, fino a diventare liberali o repubblicani, quando ormai però si può essere antifascisti solo se si è di sinistra. Nel passaggio si spengono i monarchici. Saragat trova poi i comunisti troppo di sinistra, Tambroni inventa i democristiani troppo di destra, il pendolo con Moro torna a sinistra, il grande inciucio della legge 300 porta nel 1960 i sindacati al potere, senza gli obblighi e le responsabilità connesse, il piombo fa sdoganare a Berlinguer i comunisti, con Craxi i socialisti si rispostano a destra, con tangentopoli si scopre che rubare è reato, con Berlusconi si sdogana Alleanza Nazionale. Oggi la sinistra pretende di rappresentare il popolo, ma il popolo vota per il centro-destra. Rimane da stabilire se Bersani sia meno o più liberale di Tremonti. Di Fini, sicuro. Per dire che la distinzione non è neppure più più stato contrapposto a più mercato...
Liberal si definisce la sinistra negli USA, i liberal però stanno in Gran Bretagna a sinistra dei tories, ma a destra del labour party. Sul quale pende un dubbio: Blair è di sinistra?
Siamo così arrivati ai nostri giorni e tornati alla domanda iniziale: che cosa sono oggi la destra e la sinistra? A destra o a sinistra di che cosa?
Permane il grande inganno: se l’etica è un valore che si è perso (purtroppo), gira gira lo stato etico (brutta roba) è la tentazione sia della destra che della sinistra.
Preferirei definire le cose in termini di riconoscimento dei diritti del cittadino. In questo senso la sinistra patisce una deriva verso l’egualitarismo, padre dei diritti senza doveri, del diciotto politico, della deresponsabilizzazione, dei contributi a pioggia, dei finti incentivi a tutti a fronte di finti obiettivi.
L’égalité des résultats, insomma. L’appiattimento.
A questo egualitarismo preferisco l’uguaglianza, l’égalité des chances, che considero uno dei principali valori da perseguire in una società che vuole progredire, che tende all’eccellenza, dove i cittadini coniughino diritti e doveri, sappiano prendersi delle responsabilità, siano premiati in base al loro valore e ai risultati.
La buona vecchia parabola dei talenti.

P.S. E in tutto questo casino, in mezzo, che cosa c’è, in mezzo? Il centro?
Qualcuno sa dirmi che cosa sia il centro?

15 maggio 2007

il valzer dell'ICI (e io pago...)

Francesco Rutelli, preoccupato dalla serie di problemi nei quali il governo è inciampato la settimana scorsa (family dico's day, Padoa-Schioppa-pensiero sulle pensioni, tesoretto-telenovela, elezioni siciliane), chiede a gran voce che l'ICI sulla prima casa sia quanto meno ridotta. Romano Prodi, con il fiato del Ministro dell'Economia sul collo, risponde che prima si dovranno rivedere gli estimi catastali.
Traduzione dal Prodi-politichese:
care famiglie, il valore catastale di casa vostra è troppo basso, per cui l'ICI è alta in percentuale, ma bassa in assoluto. Perciò prima vi aumenteremo il valore catastale e solo allora vi ridurremo la percentuale ICI.
Domanda:
con la percentuale ICI più bassa, applicata su un valore catastale più elevato, pagheremo meno di prima o più di prima?
Per Padoa Schioppa la seconda. Prodi avrà comunque mantenuto la promessa: ICI ridotta. Le tasse non si sa.
Gli italiani potranno sempre dire come Toto' e Peppino: e io pago...

14 maggio 2007

ma pensa un po', che su 'sto Keynes ce l'avevano contata tutta diversa!

Non sembri poi strano che una tassazione possa risultare tanto elevata da pregiudicare il suo obiettivo, e che al contrario, considerato un sufficiente lasso di tempo per raccoglierne i frutti, una riduzione dell'imposizione abbia invece maggiori probabilità di riequilibrare il bilancio pubblico piuttosto che un aumento.
John Maynard Keynes
("Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta")

pensierino della sera



Fontina:

l'anelito del nostro latte all'immortalità

tra cinema e realtà

"Nella vita reale si tende a considerare uno che crede in certi valori un pallone gonfiato, un molle. O un manicheo. Di un uomo integro molti dicono: Guarda che razza di stupido, lo teniamo in pugno.
Si pensa che un uomo onesto sia anche facile da gabbare; i politici lo guardano e dicono: Possiamo fotterlo quante volte vogliamo.
Il fatto è che noi siamo portati ad ammirare il giusto quando lo vediamo al cinema, ma non necessariamente nella realtà; l'integrità, la nobiltà d'animo, la coerenza non sono di moda."
(Kevin Kostner)

13 maggio 2007

proverbio (pas seulement) beduino

Io contro mio fratello
io e mio fratello contro nostro cugino
io, mio fratello e nostro cugino contro i vicini
tutti noi contro lo straniero.

tutti utili, nessuno indispensabile?





niente uomini della provvidenza,
fare sistema,
lavoro di squadra,
OK, tutto politically correct...

...però, per vincere nel salto in lungo, serve una persona che salti nove metri, non nove che ne saltino uno. E nessuno deve attraversare la pedana durante la rincorsa.

In fondo, la verità è che quasi tutti sono utili, e quasi nessuno è indispensabile.

11 maggio 2007

Sarkozy reggae


for-mi-da-ble...! (alzate il volume e cliccate)

parliamone

Italia Oggi di ieri (inevitabile l'ossimoro) pubblica un'inchiesta sul costo della politica nelle regioni. E' un tema che nel dibattito pubblico i politici (anche i nostri, o se preferite, anche noi) cercano sempre di evitare, poiché ogni argomentazione rischia di essere fraintesa a favore del populismo più demagogico. Ne farò oggetto di un sondaggio su questo blog. Gianfranco Stella e Sergio Rizzo, autori del libro (La Casta) che ha ravvivato le braci sotto le ceneri, mi hanno preceduto. Cliccando sulle due immagini potrete leggere alcune cosette interessanti.Non per dire - rimanendo per ora chez-nous - che 138.000 euro/anno, essendo il più basso emolumento di tutte le regioni italiane, siano pochi, per carità. Va detto però che il netto percepito è la metà, una volta detratte imposte e contributo al fondo per il vitalizio dei consiglieri. Alla fine si tratta comunque di quasi 6.000 euro per 12 mensilità, pur sempre una bella cifra. Perché, però, non legare il giudizio anche alla responsabilità e le spese legate al ruolo, alla produttività di ciascuno, al minutaggio di presenza in aula e soprattutto in Commissione? Ecco un tema che, prima o poi, non sarebbe male affrontare senza falsi pudori. E poi, se l'indennità dei consiglieri valdostani è pari al 70% di quella dei parlamentari nazionali, com'è che nel Lazio e Calabria essa è addirittura il triplo? Percepiscono più dei parlamentari, in quelle regioni? Forse che un consigliere regionale valdostano percepisce il 70% di un parlamentare valdostano a Roma? Non è così, ovviamente, però la demagogia ha le sue regole e non accetta di prendere in esame tutti i dati dati del problema, bensì solo quelli utili alla propria tesi. Ma, c'est clair, la differenza tra le indennità del nostro Consiglio e una pensione minima è tale da generare il timore anche solo di parlarne. Non svegliare il can che dorme, lascialo svegliare solo all'opposizione, che così può fare bella figura a costo zero. Campo libero ai proclami di coloro che, in Commissione, si lamentano perché non è stato ancora applicato l'ultimo adeguamento per legge del 5% (posteriore all'autoriduzione praticata del 10%), salvo poi urlare in aula che i consiglieri guadagnano troppo, e che è una vergogna. Appunto.
Per ora leggiamoci il libro di Stella e Rizzo. Magari ci troviamo altre cosette interessanti. Poi, parliamone.

9 maggio 2007

l'informatica in campo contro i vandali

Imperversano in Aosta e dintorni i piromani che ogni notte girano incendiando i cassonetti dei rifiuti.
E' allo studio l'installazione in ognuno di una scheda a microprocessore dotata di appositi sensori e telecamere, collegata in rete wi-fi ad un server che segnali tempestivamente manomissioni o anomale variazioni di temperatura.
Ormai tutto va in rete. Dall'arpanet siamo passati all'internet, con le propaggini di varie intranet ed extranet. In Valle saremo quindi i primi ad avere kassonet.
Aggrappiamoci a quel poco che rimane della nostra povera privacy, prima che, per lo screening dei tumori al colon, colleghino anche la nostra tazza del cesso alla rete gabinet.

8 maggio 2007

Marco Pantani: spinning o sniffing?

Proprio nel giorno in cui tutti i giornali si scapezzano sulla notizia di Ivan Basso, pentito del doping, la Rai regionale, con infelice tempismo, trasmette un lungo servizio del tg su Pedalando verso le stelle, manifestazione pseudo-sportiva organizzata al palazzetto di Châtillon, intitolata al pirata, uno degli esempi più negativi per i nostri giovani che si avvicinano allo sport.
Nella osannata manifestazione, anziché in bicicletta nella natura, si pedala come deficienti in una stanza chiusa a cavallo di una spinning-bike.
Dato che il tutto era dedicato a Marco Pantani, sarebbe stato più opportuno utilizzare una sniffing-bike.

ieri ho fatto benzina

ieri pomeriggio avevo un po' di tempo e la moto a secco. Ho girato tre distributori, due in Aosta e uno in un comune della cintura. Cercavo benzina verde normale.
Tre pompe (tutte self service), tre prezzi: 1,337, 1,305 e 1,275 euro rispettivamente, 62 centesimi tra la più e la meno cara, oltre 120 lire vecchio conio.
Perché, oltre a segnalare i distributori e le farmacie di turno, i giornali non pubblicano anche il distributore meno caro e la farmacia che fa più sconti?

Scherzo, refuso del proto o test per i lettori?

Varie sono le ipotesi.
Uno scherzo di un impaginatore al direttore, dimenticato poi nella tragica fretta della chiusura del settimanale, che talora impedisce le ultime verifiche? Un diavoletto all'interno del computer che ha aggiunto la "r" assassina? Un test per i lettori, un dov'è l'errore?, con premio a chi lo scopre (ma non se ne trova traccia nelle pagine del periodico)? Tutto possiamo pensare, meno che si tratti del lapsus freudiano di un redattore o, peggio, un odio inconscio nei confronti dell'Asiva, che non lo merita in una regione di montagna dove già scia solo il 15% della popolazione. Meglio credere ad un puro e semplice refuso del proto che, nella frenetica serata del 29 aprile, ha passato indenne il controllo finale del n. 16 de Il Corsivo.

Tra la beotitudine della povertà di spirito e la solitudine del genio, si dipana la disperata maledizione dell'intelligenza. (J.P.D.)

7 maggio 2007

la maladie du siècle







Le despotisme administratif est le seul qu'aient à craindre les démocraties.

(Alexis De Tocqueville)

ingiustizia






La peggiore ingiustizia è distribuire parti uguali a persone disuguali.

(Don Milani)

5 maggio 2007

Dichiarazione d’indipendenza del cyberspazio

Governi del Mondo Industriale, noiosi giganti di carne e acciaio, io vengo dal Cyberspazio, la nuova patria della Mente. In nome del futuro, chiedo a voi del passato di lasciarci in pace. Non siete benvenuti fra noi. Non avete alcuna sovranità dove ci raccogliamo.
Non abbiamo governo eletto, né probabilmente ne avremo mai uno, perciò mi rivolgo a voi con un’autorità che non è maggiore di quella con cui parla la libertà stessa. Io dichiaro lo spazio sociale globale che stiamo costruendo naturalmente indipendente dalle tirannie che cercate di imporci. Non avete alcun diritto morale di governarci né possedete alcun metodo di costrizione che abbiamo veramente motivo di temere.
I governi derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati.
Non avete né richiesto né ottenuto il nostro. Non vi abbiamo invitati.
Non ci conoscete, né conoscete il nostro mondo. Il Cyberspazio non sta entro i vostri confini. Non pensate di poterlo costruire, come se si trattasse di un progetto di opere pubbliche. Non potete. È un atto di natura e cresce grazie alle nostre azioni collettive.
Non siete stati coinvolti nella nostra grande conversazione, né avete creato la ricchezza dei nostri mercati. Non conoscete la nostra cultura, la nostra etica, o i codici non scritti che già danno alla nostra società più ordine di quello che potrebbe essere ottenuto dalle vostre imposizioni.
Sostenete che fra noi ci sono problemi che voi dovete risolvere.
Usate questa affermazione come scusa per invadere i nostri confini.
Molti di questi problemi non esistono. Dove esistono conflitti reali, dove ci sono sbagli, li identificheremo e li affronteremo con i nostri mezzi. Stiamo formando il nostro Contratto Sociale. Questo modo di governarci nascerà in accordo con le condizioni del nostro mondo non con quelle del vostro. Il nostro mondo è diverso.
Il Cyberspazio è costituito da transazioni, relazioni e dal pensiero stesso, disposti come un’onda stazionaria nella ragnatela delle nostre comunicazioni. Il nostro è un mondo che è al tempo stesso ovunque e da nessuna parte, ma non è dove vivono i corpi.
Stiamo creando un mondo in cui tutti possono entrare senza privilegi o pregiudizi basati sulla razza, sul potere economico, sulla forza militare o le condizioni in cui sono nati.
Stiamo creando un mondo in cui chiunque e ovunque può esprimere le sue convinzioni, per quanto singolari siano, senza paura di essere costretto al silenzio o all’acquiescenza.
I vostri concetti legali di proprietà, espressione, identità, movimento e contesto non si applica a noi. Sono basati sulla materia, e qui non c’è materia.
Le nostre identità non hanno corpi, perciò, a differenza di voi, non possiamo ottenere l’ordine per costrizione fisica. Crediamo che dall’etica, dall’interesse illuminato e dalla comunità emergerà la nostra forma di governo. Le nostre identità possono essere distribuite su molte delle vostre giurisdizioni. L’unica legge che tutte le nostre culture costitutive riconosceranno in generale è la Regola Aurea. Speriamo di riuscire a costruire le nostre soluzioni particolari su quella base. Ma non possiamo accettare le soluzioni che state tentando di imporre.
Negli Stati Uniti, oggi avete creato una legge, il Telecommunications Reform Act, che ripudia la vostra stessa Costituzione e insulta i sogni di Jefferson, Washington, Mill, Madison, DeToqueville e Brandeis. Questi sogni ora debbono rinascere in noi.
Siete terrorizzati dai vostri stessi figli, perché sono originari di un mondo in cui sarete sempre immigranti. Poiché li temete, affidate alle vostre burocrazie le responsabilità di genitori che siete troppo codardi per affrontare in prima persona. Nel nostro mondo, tutti i sentimenti e tutte le espressioni dell’umanità, dalle più disprezzate a quelle angeliche, fanno parte di un tutto senza soluzione di continuità, la conversazione globale dei bit. Non possiamo separare l’aria che soffoca dall’aria su cui battono le ali.
In Cina, Germania, Francia, Russia, Singapore, Italia e Stati Uniti, cercate di allontanare il virus della libertà erigendo posti di guardia alle frontiere del Cyberspazio. Potranno tenere lontano il contagio per un po’ di tempo, ma non funzioneranno in un mondo che presto sarà coperto da media che veicolano bit.
Le vostre industrie dell’informazione, sempre più obsolete, si perpetueranno proponendo leggi, in America e altrove, secondo cui pretenderanno di possedere la parola in tutto il mondo. Queste leggi dichiareranno che le idee sono un altro prodotto industriale, non più nobile della ghisa. Nel nostro mondo, qualsiasi cosa la mente umana possa creare può essere riprodotto e distribuito all’infinito senza costi.
La comunicazione globale del pensiero non richiede più le vostre fabbriche.
Queste misure, sempre più ostili e di stampo coloniale, ci mettono nella stessa posizione in cui si trovarono quegli amanti della libertà e dell’autodeterminazione che nel passato hanno rifiutato l’autorità di poteri lontani e non informati. Dobbiamo dichiarare i nostri io virtuali immuni rispetto alla vostra sovranità, anche se continuiamo ad obbedire alle vostre leggi sui nostri corpi. Ci diffonderemo sul pianeta in modo che nessuno potrà arrestare i nostri pensieri.
Creeremo una civiltà della Mente nel Cyberspazio. Possa essere più umana e corretta del mondo che hanno fatto in precedenza i vostri governi.

John Perry Barlow

Davos, Svizzera
8 febbraio 1996

venerdì farcito (kultur und politik)

Capita, come ieri, che alle sei del mattino ti trovi già in ufficio a preparare emendamenti su due nuovi disegni di legge per la V Commissione che attacca alle nove. Lì poi tutto regolare, salvo lo scazzo con il ragazzo di Cervinia. Ok, ha appena nevicato, questo però non autorizza interpretazioni del regolamento ad usum unionis. Tra audizioni, discussioni e votazioni non si finisce comunque prima dell'una meno un quarto e mi tocca mendicare a Dario Comé un passaggio, ero sceso ad Aosta in moto e non attrezzato per la pioggia. Trangugio qualcosa e giù di nuovo: alle due e mezza tavola rotonda su TFR, previdenza integrativa e dintorni. Il tema attizza.
Mons. Anfossi approfondisce gli aspetti etici di una società ormai a geometria variabile, Joseph Rivolin à vol d'oiseau ripercorre la storia della solidarietà in questa valle dalle corvées alle confraternite religiose fino alle società di mutuo soccorso, insomma dal medioevo a stamattina, quindi la parola va ai tecnici. In particolare il Prof. Gianfranco Cerea illustra le tragiche proiezioni del carico delle pensioni sulle risorse del paese se si va avanti così, e l'esperienza delle province autonome di Trento e Bolzano, dove si è riusciti ad innescare un interessantissimo meccanismo virtuoso del quale tassello non secondario è l'accoppiamento di un fondo regionale (PensPlan) con i benefici conseguenti sul riparto fiscale. Resta irrisolto il nodo della comunicazione.
Chiosa e modera Aurelio Marguerettaz, che suggestivamente identifica nella previdenza integrativa la chiave di svolta per la soluzione del problema. Segue interessante, interessato e partecipato dibattito. Il tempo vola e sono ormai quasi le sette, giusto il tempo di passare da casa, rispondere alle email del giorno e partire senza mangiare per Verrès a sentire l'acchiappavirus Paolo Attivissimo e la sua conferenza Ma che male fanno le bufale? Miti e disinformazione creano paure tecnologiche: come fare chiarezza (praticamente come difendersi dalle bufale metropolitane che imperversano sull'internet). Il dibattito si protrae fino a mezzanotte, poi si rientra ad Aosta per una pizza al Bataclan con Elena e Angelo. Alle due a letto.
Ventuno ore, una bella giornata.

3 maggio 2007

sgambitto

Stamane Piero Ferraris e Giulio Fiou hanno lasciato il gruppo della Gauche Valdôtaine ed hanno costituito un nuovo gruppo in Consiglio chiamato - dinne una a caso - Partito Democratico. Grandiosi!
What now, compagno Sandri?

Palla al centro.

2 maggio 2007

la verità?




Amico mio, la verità autentica è sempre inverosimile...
...per rendere la verità più verosimile, bisogna assolutamente mescolarvi un po' di menzogna.

Fjodor Dostojevskij
(Stepan Trofimovic, "I demoni" )