PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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24 dicembre 2009

buon Natale!

Auguri fatti in casa: una foto del presepe di Giovanni Thoux, intagliato in una radice, di cui mi sono innamorato lo scorso anno alla fiera di Sant'Orso e ho regalato a Lyana. Spero vi dica tutto quello che dice a me.

17 dicembre 2009

politically correct

nulla scrissi sulla vicenda di Luana Englaro e nulla trovo utile scrivere sull'aggressione a Silvio Berlusconi a Milano. Che senso avrebbe affermare ciò che non si potrebbe fare a meno di affermare? E' la trappola del politically correct. Appropó è "la versione di Eddy": sull'esecrabile vicenda di domenica, entro i primi cinque minuti tutte le versioni possibili (compresa perciò la mia) erano state già strillate in televisione da politici e giornalisti. Entro la serata tutti i personaggi che vivono accampati nelle anticamere dei vari talk-show avevano esaurito lo scibile politico in proposito. Quale senso, quale utilità nell'aggiungere altre voci alla confusione?
Il chi, il cosa, il come, il dove, il quando sono stati chiari da subito. I se e i ma tosto banditi. Sul perché il dibattito è tuttora aperto; meglio lasciare raffreddare gli animi e quietare l'inutile e ridondante ripetersi addosso che ha colpito il paese.
Alla fine la verità, come sempre in Italia, trionferà: avevano ragione tutti.

15 dicembre 2009

ingolfato

Un giorno, su un tema fresco, interessante, ti frulla in testa un'idea da blog, da condividere. "Vale la pena di metterla giù bene - ti dici -, di non sprecarla. Merita".
Poi piombi nei casini quotidiani, negli impegni serali e niente blog. L'indomani un'altra idea niente male. "Devo però scrivere ancora quella di ieri, questa viene dopo, se no me ne brucio una". Nel giro di una settimana hai accumulato una coda di roba che non hai voglia di mettere nell'ordine giusto, che non hai tempo di scrivere tutta, tanto più che devi andare qualche giorno a Roma. Rimandi.
Così il ritardo produce ritardo, il meglio è nemico del bene, facebook scandisce assorbenti urgenze, la pigrizia fa il resto, il blog s'inchioda.
Per carità, ti scarichi ogni giorno "La Stampa" in formato elettronico, ritagli i pdf che vorresti commentare, leggi le comiche su "La Vallée", ne fai un archivio di immagini per il blog che verrà e il casino non fa che aumentare. Fai altro, classifichi foto, archivi musica, leggi un sacco di libri interessanti, ti sfoghi in moto, ti rilassi in giardino. Ogni tanto il commento di qualche amico fa capolino su gmail, lo validi per appropo' ma non basta per convincerti a riprendere. Un flame con qualche anonimo fetente peggiora le cose, ma anch'esso non riesce ad innescare alcuna ripresa. Continui a prendere un sacco di appunti, è vero, nella tua testa il blog è chiaro, brillante, a tratti persino divertente, ma è il virtuale del virtuale, non riesce a colare sulla tastiera e di lì a tracimare dalla ram al net.
Eppure i temi non paiono yogurt scaduti. La giustizia, la scuola, il teatrino della politica valdostana, le sonore sconfitte spacciate per clamorose vittorie, la presa per il culo dei buoni della benzina, il cammino che porta alla costituzione della Federazione Stellare della Libertà Alpina, gli argomenti non mancano.
Ma..., ne vale la pena?
Come direbbe chi trasuda e villanta cultura: "Qui prodest?"

13 dicembre 2009

buon compleanno!

appropó compie oggi tre anni.
Trovate qui sotto la riproduzione del suo primo vagito.
L'idea iniziale era di svelare, non rivelare, il vero significato di quanto appare sui media locali, di spiegare che cosa spesso ci sia dietro le notizie che ci vengono propinate. L'imperatore nudo. Un servizio antibufala.
Per strada poi, come spesso accade, la cosa ti prende la mano e imbocca direzioni diverse da quelle che ti prefiggevi. Ad un certo punto te ne accorgi e così, da quasi sei mesi, mi sono messo ai margini, ho lasciato che appropó sonnecchiasse, che ogni tanto si sgranchisse la tastiera mentre raccoglievo materiale, leggevo, rifletttevo sui perché, m'interrogavo sulla reale possibilità di coniugare assieme i se, i quando e i come.
Se valga la pena, insomma.
Superata la pigrizia, bisognerà provare a metterci mano.
Con la solita sana dose di presunzione, cela va sans dire.

7 dicembre 2009

evitate il click assassino

sono sicuro che non ci cascate, ecco, fresca fresca di stamattina, una nuova simpatica forma di phishing.
Inutile dirvi che fare...

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From: <info@micso.net>
Date: 2009/12/6
Subject: [MICSO] - avviso posta elettronica
To: e.ottoz@quipo.it


Gentile utente,

recentemente si e' verificato un tentativo di frode ("phishing") atto
a carpire i dati personali relativi al Suo account di posta elettronica.
Abbiamo infatti rilevato che terzi, inviando email contraffatte,
hanno invitato gli utenti a fornire le proprie credenziali, motivando
tale richiesta con ragioni tecniche.

Vi invitiamo caldamente a ignorare questo tipo di email.
Qualora doveste aver fornito erroneamente i vostri dati,
Vi preghiamo di cambiare immediatamente le vostre password
attraverso il pannello sul nostro sito http://www.micso.net

Cordiali saluti
Micso Staff
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18 settembre 2009

l'mtu assassino

Habemus facebook!
Habemus c/panel!
Ravanando nelle trippe della complessa (o meglio, incasinata) configurazione della mia rete, Patrick ha scoperto - fatto non documentato - che, con la nuova Vodafone station (che sto sostituendo a Fastweb), l'MTU va settato ad un valore più basso di quello che si utilizza di solito.
Ora pare tutto ok. Incrocio le dita.

bradifacebook

anche per voi dall'altro ieri facebook è praticamente inchiodato?

le settantasette farmacie

Avvenire annuncia su èVita, il suo inserto di bioetica, la prossima commercializzazione di EllaOne, la pillola dei "cinque giorni dopo".
Il quotidiano cattolico è ovviamente critico.
Dopo la pillola "del giorno dopo", EllaOne fornirà un'opzione in più per evitare gravidanze indesiderate.
Questo all'estero.
In Italia EllaOne avrà una valenza in più: offrirà cinque giorni di tempo per completare il giro delle settantasette farmacie e trovare un farmacista che non sia in preda ad epifania da obiezione di coscienza...

17 settembre 2009

l'atletica mignín

ci fu un'epoca in cui eravamo così piccoli da non andare ancora a scuola.
E, siccome erano altri tempi, ci spiaceva, (quasi) ce ne vergognavamo.
Ci chiedevano:
"Bel bambino, vai già a scuola?".
"Sì, alla scuola mignín".
Scuola mignín era il termine dialettale che dalle nostre parti "nobilitava" l'asilo, ci evitava la piccola vergogna di essere piccoli.
Oggi la nostra atletica è stata fatta diventare così, un'atletica mignín.
Senza libri, senza professori, senza maestri, troppi presidi supponenti e poche volenterose maestre d'asilo.
Ma, ciò che è peggio, un'atletica mignín di ritorno.

16 settembre 2009

bilinguismo

se bello è beau,
pennello è pinceau,
martello è marteau,
castello è château,
uccello è oiseau...
perché
pisello non fa piseau,
cancello non fa canceau,
ma, soprattutto,
Bertello non fa Berthod?

2 settembre 2009

fogne e coraggio

Con il caldo l'anonimo du vierger è nuovamente uscito dalle fogne. Ci voleva la sua doppia vigliaccheria per farmi vincere la pigrizia e ricominciare a scrivere.
Angelo Mariani, un amico che l'anonimo manco conosce, ha commentato al post precedente il mio lungo silenzio scrivendo: "Allora? Ma si fa cosi'? proprio adesso che ti volevo chiedere un parere sulla vicenda di Howe!" e il ratto coraggioso, con la bavetta bianca ai bordi della bocca, ha ribattuto: "Caro Angelo.Non scrive più perchè è tornato a bussare alle porte dei politici... Se mai ha smesso."
Non bastava la vigliaccheria dell'anonimato, a questa ne ha aggiunto un'altra, quella delle accuse bastarde. Neanche in modo anonimo ha il coraggio di fare i nomi. Ci dica i nomi dei politici alle cui porte busserei... E la smetta di pensare che tutti hanno le nocche spellate come le sue...
Uno di questi giorni butterò giù qualcosetta su questa mia estate, sui passaggi dall'automobilismo al motociclismo e di nuovo all'autismo, sul silenzio che rigenera. Non ho avuto il tempo di bussare da nessuna parte, ma se la schifopantegana non ci crede non ha che da fare non e cognon, tanto rimane anonimo (per voi) e non corre alcun rischio.
Da parte mia sarò lieto di illuminarlo (se non vi rompo troppo...).
Nel frattempo lo lascio alla sua attività principale: le trattative ad evidenza privata.
Come diceva il vecchio Sandro "il coraggio uno non se lo può dare..." Lasciatemi aggiungere "... ma la vigliaccheria è genetica e te la tirano dietro per quattro soldi."

5 luglio 2009

22 giugno 2009

in cerca di casa e affetto

I loro nomi provvisori sono Zeudi, Snoopy, Noisette e Bongo, quattro épagneul breton in cerca di casa.
Nati il 25 aprile sono pronti a trovare nuovi padroni. Di taglia media (appena più alti di un cocker, ma di struttura più snella e leggera) sono agilissimi e veloci. Dolcissimi, superintelligenti (e so quello che dico), eccezionali a caccia, geneticamente obbedienti e puliti. Molto affettuosi con i bambini.
Cliccate sulle foto per vederli meglio.


Qui a sinistra Zeudi, femmina, nata con il codino corto (4 cm circa) e qui sotto a destra Snoopy, maschio, nato con tutta la coda, bellissimo.


















Qui sotto, a sinistra, Noisette, femmina, codino da 4 cm, e, sotto a destra, Bongo, il colosso della cucciolata, maschio, forte e spesso, coda intera.





























Non desideriamo venderli, l'unica cosa che Lyana (e io) chiediamo è che i loro nuovi padroni li trattino bene, con l'affetto che meritano e, ovviamente, li registrino regolarmente nel Comune di residenza.
Sani, sverminati, di razza purissima, come mamma Lotti e papà Hero. Per i casi della vita non possiedono pedigree (a suo tempo la cucciolata della mamma non fu denunciata all'Enci). Potete però portarli in gara ad una mostra canina per far loro attribuire il pedigree dai giudici a norma di regolamento.
Volete saperne di più? Volete vederli dal vivo?
Il mio cellulare è 335-392-145 e il mio indirizzo eddyottoz@gmail.com.
Potete utilizzare anche il servizio email diretto, qui a fianco in alto a destra.

21 giugno 2009

basta

troppe cose lasciate indietro, quindici giorni in cui in Valle è successo di tutto, da elezioni flop alla cronaca di un referendario funerale annunciato, facebook che ti risucchia come una spugna, pensieri che si sbranano senza trovare almeno la porta sul retro, lettere scritte in conto proprio, lettere da scrivere in conto terzi, cuccioli che parlano abbaiando e tu che non riesci ad evitare di abbaiare parlando, nessuno che capisca di non capire.
Quando l'ignoranza assurge al finneghismo il merito del fiore che sboccia non è della merda. Domani.

18 giugno 2009

referendum & quorum

ad ogni referendum il dibattito si concentra più sull'invito ad andare o a non andare a votare che sui contenuti dei quesiti. La vergogna del quorum (italica anomalia) pone, infatti, i proponenti in asimmetrico quanto ingiusto svantaggio e uccide alla radice il dibattito politico.
Un penoso andazzo che rende ancor meno democratico questo paese.
Si portino pure le firme ad un livello tale da impedire referendum ad ogni piè sospinto, portiamole da 500.000, che so, a un milione, al limite a due, ma si abolisca la vergogna del quorum.
E' necessaria per questo una modifica costituzionale? La si faccia assieme alle altre di cui si continua a parlare.
Intanto domenica probabilmente assisteremo purtroppo all'ennesimo quorum mancato.
Sarei felice, indipendentemente dal risultato, se ciò non avvenisse e se il risultato riflettesse la volontà dei cittadini.
Io ci sarò.

14 giugno 2009

nonsoloNaturKraft

l'allarme sui pellet radioattivi al cesio 137 non è limitato a quelli NaturKraft sin qui sequestrati. Basta collegarsi a WoodBusinessPortal.com per scoprire l'enorme offerta proveniente dai paesi oltre l'ex-cortina di ferro.
Come può allora il consumatore capire se i pellet che ha in casa sono ecologicamente virtuosi o assassini radioattivi?

E' sufficiente esaminare con una lente i pellet uno a uno prima di caricarli nella stufa. Quelli contaminati portano, infatti, la rozza microstampigliatura di una falce e un martello (foto in alto). Vanno scartati e segnalati alla magistratura.
Il metodo più sicuro è in ogni caso l'osservazione del fumo che fuoriesce dal camino: la forma a fungo (foto a destra) è indice inequivocabile di contaminazione.



In rari casi (foto qui a sinistra), si rende necessaria anche una revisione della stufa.

11 giugno 2009

ni hoja verde, ni hoja azul

per chi, saltati i commenti al precedente poetico post, si fosse stupito ieri per l'inusitato colore verde di appropó, segnalo che ho modificato per un giorno il colore di base, per chiarire ad un anonimo imbecille che appropó, gli piaccia o no, non è Foglio Azzurro.

9 giugno 2009

Parfait Jans poeta

Sempre attento alle vicende politiche nostrane, Parfait Jans, conosciuti i risultati elettorali, ha inviato questo poetico commento:


Désormais, à l'instar du gamin Gavroche (personnage du roman « les Misérables » de Victor Hugo) qui chantait sur la barricade:


« Je suis tombé par terre,
c'est la faute à Voltaire,
le nez dans le ruisseau,
c'est la faute à Rousseau… »



nos petits Valdôtains pourront chanter:

«L 'U.V. » est tombée dans le piège romain,
c'est la faute à Rollandin,
elle a choisi le mauvais chemin,
c'est la faute à Rivolin… »



(foto 12vda)

6 giugno 2009

omaha beach, ma anche juno, sword, gold e utah

un maliziosetto commento al post "piccoli Brambilla crescono" (vedi sotto), rammenta che oggi è l'anniversario del D-day, il giorno più lungo, quando gli alleati sbarcarono in Normandia in cinque diverse spiagge, ribattezzate in codice Omaha, Sword, Juno, Gold e Utah.
Ogni tanto è però utile ricordare il contributo che statunitensi e canadesi hanno dato e il prezzo che hanno pagato per consentirci la vita di oggi, la libertà di oggi, il benessere di oggi, il bilinguismo di oggi, juste, come direbbe qualcuno, pour remettre les pendules à l'heure.

5 giugno 2009

piccoli Brambilla crescono

regionali 2008: mesmerizzati da Michela Vittoria Brambilla, alcuni buontemponi del Circolo della Libertà di Courmayeur sostennero che, per gli elettori del PDL, l'unico voto utile sarebbe consistito nel votare per l'UV anziché per il proprio partito...
Appresa la bizzarra notizia (e incazzatosi non poco), il Ministro Claudio Scajola dichiarò a chiare lettere nel Comizio di Aosta che questi signori non erano un Circolo della Libertà, ma, letteralmente, "un circolo di imbecilli".

Come definirebbe il Ministro quegli esponenti del PDL che in questi giorni hanno predicato in lungo e in largo che il voto utile per il PDL non è quello per Berlusconi, ma quello per Marguerettaz?

3 giugno 2009

lunedì, la somma farà il totale?


Rhédy chéri,

drôles de valdôtains: c'est mercredi, mancano meno di tre giorni al voto, stasera comizi finali, ma nessuna atmosfera da dernière semaine. Zero capannelli, scarsi in città i falchi intercettatori da marciapiede agli angoli che contano, sempre la solita compagnia di giro per i paesi - ogni lista con la sua, ognuna diversa - che per un mese è andata per altrimenti deserti comizi(etti) giusto per fare numero ("vediamo di non fare troppo cattiva impressione...").
Quanta gente andrà a votare? Il 62%, come nel 2004? Di più? Di meno?
L'apparentamento dell'Union Valdôtaine al PDL, considerato empio e contro natura da parte degli elettori dell'UV e del PDL, farà salire o calare la percentuale di partecipazione al voto?
Un eventuale aumento dei votanti si tradurrà in un travaso di voti verso il Galletto o in un festival della scheda bianca?
Oppure, come sostiene qualcuno, gli ostaggi umani argineranno l'emorragia, le message est passé e le trippe mammellate, turandosi il naso "e quant'altro" - direbbe Rennie Smith, in pectore (suo) Sindaco di Aosta - apporranno in massa la crocetta sul jambon de Bosses?
Cosa hanno capito gli elettori del PDL?
Che votare Marguerettaz equivale a votare per il PDL?
Oppure che votare PDL equivale a votare per Marguerettaz?
Chi avesse capito la seconda, andrà a votare?
O prevarrà in ogni caso il nostro vecchio adagio "alle elezioni con i tuoi, allo hammam con chi vuoi"?
I Depretis d'ici, illuminati da un'epifania cadendo dallo sgabello durante un happy hour sulla via di Tabasco, hanno ufficiosamente attivato un servizio di pronto soccorso al vincitore, che alimenta non poco la confusione.
La madre di tutte le domande: premesso che nelle europee del 2004 la lista UV-SA-FA prese 21.124 voti e le liste confluite oggi nel PDL 13.535, la somma dei voti delle liste "Vallée d'Aoste" e PDL sarà uguale, superiore o inferiore a quattro anni fa (34.659)?
Cosa troveranno lunedì nelle urne i valdostani?
Sulla carta Marguerettaz pare avere ben poche chances. Qualcuna di più forse Louvin (chez Di Pietro potrebbero servire molte meno preferenze).
Se saranno entrambi eletti, o entrambi bocciati, si potrà dire tutto o il contrario di tutto, la politica serve appunto a questo. Idem se Marguerettaz fosse eletto e Louvin no. In questi casi resterebbe da verificare se la serendipity degli apparentamento-boys si rivelerà giustificata o se dovranno riattraversare lo specchio.
Ben maggiore però il casino se fosse eletto solo Louvin e/o gli elettori UV e PDL bocciassero sonoramente il padre di tutti gli apparentamenti non facendo quadrare il conto dei voti.
Si aprirebbe la caccia ai responsabili e un duro regolamento di conti.

Strana la politica in montagna, eh, Rhédy? Non come da noi...
Stammi bene, bisou à Roxane.
Usbek



bel compleanno, begli auguri, grazie a chi me li ha mandati...!

1 giugno 2009

una simpatica settimana al volante

lunedì giù a Roma, giunta Coni ore 12.30, pomeriggio su a Jesi alla Fondazione Gabriele Cardinaletti, di notte giù a Roma, martedì ancora più giù a Formia, Nicola ed Ernesto, olio e pasta, mercoledì su a Roma, coordinamento Fidal, ritorno ad Aosta, sosta un giorno e venerdì via a Padova, sabato powerpoint su "eguaglianza o egualitarismo", rientro sabato sera, domenica Grand Place di Pollein per Chi si ferma è perduto, poi battesimi, moto GP in tv e lettera alla Gazzetta Matin. Sorvolo su impegni, incontri, riunioni, conferenze. Ci sarebbe stata bene una puntatina finale alla frazione Trepalle (Livigno)... ma 4.000 km mi sono sembrati sufficienti. Ragnatele su appropò in temporaneo disarmo, commenti smozzicati, facebook solo compleanni, iPhone fumante.
Vorrei ora riposicchiarmi qualche giorno, festeggiare stasera gli 88 anni di mia mamma e, en passant, mercoledì il mio compleanno. Mi toccherà trascurare i campionati di società master: sabato voterò con tutti voi per il Parlamento europeo, domenica sarò ad Assisi per il matrimonio di Gianluca, il secondo figlio di Laura e Gigetto.

23 maggio 2009

cleone, nerone e laurent

Nel V secolo a.c. Cleone, allenato da Pitagora (si, proprio quello del teorema...) vinse tutte le gare olimpiche. Il suo primato durò cinque secoli, fino a quando Nerone per batterlo si recò ad ad Olimpia e fece aggiungere due gare (tragedia e canto) ai Giochi e promulgò una "leggina" per la quale ai giochi olimpici vinceva tutto l'imperatore.
E' di oggi (ore 17.14) un succoso comunicato stampa: il "concours d’écriture théâtrale dédiée à Magui Maquignaz", organizzato da "l’Assessorat à la Culture, l’Association Vignolet d’Arnad e la Fédérachòn Valdòténa di Téatro Populéro" è stato vinto da Laurent Viérin, con la sua pièce "Lo Trézor perdù".

18 maggio 2009

Manlio, questa te l'avevo promessa...

La psicoanalisi è una scienza inventata da noi ebrei
per insegnare agli anglosassoni come essere italiani.


13 maggio 2009

formia anni '50, '60 e '70

1964, di corsa sulla spiaggia di Formia.
In fila Salvatore Morale, Giorgio Mazza, Walter Zamparelli, il sottoscritto. Chiude la fila Sergio Bello.
Per altre foto d'epoca (di Formia), chi è curioso clicchi qui.
Chi volesse aiutarmi a riconoscere alcune persone, o correggere alcune didascalie, mi spedisca per favore un'email.

11 maggio 2009

il kohai parla, il senpai sa

Roberto L. Quercetani mi ha chiesto un "aside" di 2500 caratteri, da inserire nel libro che sta scrivendo sulla storia delle corse ad ostacoli. Ho fatto fatica, sempre meglio scrivere degli altri; comunque eccolo:

"1962, diciott’anni, tutto va in fretta. Quattro gare consecutive, quattro primati personali: 17”6, 16”6, 15”6, 15”2. Da signor nessuno mi ritrovai in un mese il miglior junior italiano. Mi presentarono dopo la gara di Saronno a Sandro Calvesi ed entrai a far parte di quella sua bottega dell’arte che nella nostra atletica non si ripeterà mai più. L’anno successivo, dopo un mezzo inverno al “college” di Formia, 14”2 a Torino, nazionale in Polonia, Giochi del Mediterraneo. Un altro anno ed era già Tokio, finale olimpica sotto la pioggia, occhiali che si bagnano, a memoria dal sesto ostacolo alla fine. Di lì la rincorsa ad un’altra olimpiade, questa volta con medaglia, poi ancora un campionato d’Europa, per ripiombare infine nella vita “normale”.
Tutto così in fretta, ma sarebbe stato impossibile se quel giorno, a Saronno, non avessi incontrato Sandro. Contrariamente a molti soloni tecnici di oggi, che si riempiono la bocca di test, formule e termini scientifici di cui neppure conoscono il significato, Calvesi “sapeva” e noi lo sentivamo. Sapeva guardare, distinguere l’essenziale dall’inutile, isolare i fattori limitanti la prestazione e suggerire il modo, talora gli espedienti, per correggerli. Conosceva toni e parole giuste, il tempo del rimprovero e quello della carezza, quando insistere e quando mollare, metabolizzavi regole e fair play. Gli allenatori imparavano sul campo facendo le cose, senza tensione, senza paroloni difficili. “Se un gesto è bello e armonioso, allora è anche tecnicamente corretto, il brutto è sbagliato”. L’essenziale. Un approccio socratico all’allenamento, inteso come il modo di tirare fuori da ciascuno, atleta o allenatore, tutto ciò che ha dentro. Passione, partecipazione, empatia, alla fine scopri che sai senza avere studiato. L’animale da gara che hai dentro farà il resto.
Era un’altra atletica. Un episodio su tutti: la finale degli europei di Atene nel 1969, la mia ultima gara. Viene dato il via, lo starter spara due volte e mi attribuisce una partenza falsa, che in realtà non avevo fatto (mai successo in carriera). Un’altra e mi avrebbero squalificato, il regolamento non era ancora schiavo dei tempi televisivi. Non protesto e mi rimetto dietro i blocchi, ma Alan Pascoe, l’ostacolista inglese responsabile della falsa, va dallo starter, si dichiara colpevole e mi scagiona. Lo starter (greco) chiama l’interprete e minaccia Pascoe di squalifica se avesse insistito a discutere la sua decisione. Tornammo sui blocchi e vinsi la gara."

9 maggio 2009


uno degli aspetti dell'arroganza del potere
è che esso ha la presunzione di sapere.

(Thomas L. Friedman, "Da Beirut a Gerusalemme")

8 maggio 2009

courmayeur über alles


Sinora la Valle d'Aosta era riuscita solo ad avere un sottosegretario.

Da oggi l'Espace Mont Blanc si porta in vantaggio: Michela Vittoria Brambilla, musa tutelare di Courmayeur, diventerà ministro.

E ciò, come mostra qui accanto la foto nel salotto di Bruno Vespa, con maggior classe e discrezione di Sharon Stone in "Basic instinct".

Luciana Littizzetto definirebbe il suo visoncino una "Jolanda freddolosa".

5 maggio 2009

gabbie

trasferta a Roma, oggi 5 maggio 2009, prezzo gpl, euro/litro:

Saint-Christophe (Ao): 0,560
Bocca di Magra (Sp): 0,545
Tarquinia (Vt): 0,490

Scusate se è poco.

29 aprile 2009

"volontario" significa "volontario"

facciamo pure una legge per dare due ergastoli, anzi quattro, a chi ha messo sabbia di mare e ferro della mutua nelle case di L'Aquila, quattro a chi non ha controllato chi doveva controllare gli estintori alla Thyssen, quattro a chi ha commesso altre nefandezze di cui i giornali sono ormai pieni.
Signori giudici, smettiamola però di definirli "omicidi volontari". Sono peggio, d'accordo, ma non "volontari", per favore. La gara a chi la spara più grossa non aiuta la giustizia.
Se l'italiano significa ancora qualcosa.

28 aprile 2009


preoccupante:

clicca qui oppure copia questo indirizzo nel tuo browser:
http://attivissimo.blogspot.com/2009/04/quando-il-corriere-riscrive-il-passato.html

due pesi, due misure
condannato di qua
assolto di là...

Su La Stampa (pagine locali) di oggi un articolo interessante, anzi, di più. Da leggere con attenzione cliccando sulle due immagini (inizio e conclusione). Questo buontempone è stato assolto dal tribunale (nessun reato) ma condannato dalla Corte dei Conti. E' possibile avere contemporaneamente ragione e torto? Essere contemporaneamente innocenti e colpevoli?
Non sarà che in questo paese c'è davvero qualcosa che non funziona? Che in perverse interpretazioni, in mano ai legulei e azzeccagarbugli, lo Statuto dei Lavoratori si trasformi ogni tanto nello Statuto dei Fagnán?
Non vorremmo tutti che La Stampa interpellasse i sindacati e pubblicasse la loro posizione in proposito?
Al tanto vituperato (in Valle) Ministro Brunetta, vogliamo riconoscere un cicinín di ragione?
Toteun...

27 aprile 2009

chi detiene i diritti del XXV aprile?

Da ragazzo papà mi portava ogni anno alla commemorazione della battaglia di Cogne (2 novembre 1944). Gli ex-partigiani della banda "Arturo Verraz" ricordavano quanto era avvenuto e chi non ce l'aveva fatta. Un incontro tra amici, senza dépliant, trombodiscorsi né foto sui giornali. Attizzato dall'annuale cancan su chi abbia brevettato il 25 aprile, ho ritrovato questa foto, datami anni fa da Marino Pasquettaz: 1945, la prima commemorazione. Non tutti parteciparono. "Mentre noi ci facevamo la foto a Cogne, credendo di avere vinto la guerra, qualcuno era rimasto ad Aosta con chi vinceva la pace" diceva mio padre.

23 aprile 2009

botta e risposta sui massimi sistemi

Federalismo: "..."fanculo, Brunetta, ne assumo quanti mi pare!"
Brunetta: "Bastardo!"

22 aprile 2009

E' l'ora in cui la turistica Aosta
ha già messo a nanna tutti i ristoratori.

Nella notte del lungo Tevere
carciofi da Perilli al Flaminio.

Alla romana fantastici, alla giudìa sublimi.

20 aprile 2009

atrazina e Casinò
(Napoli chiama Saint-Vincent)

atrazina
Nel 1988 a Napoli l'acqua del rubinetto non era più potabile. Conteneva atrazina (un erbicida) in misura superiore al livello massimo ammesso dalla legge.
Carlo Donat Cattin, Ministro della sanità, risolse brillantemente per decreto: moltiplicò per 10 (dieci…) la quantità di atrazina consentita. L'acqua, miracolo della politica, restò velenosa ma ridiventò potabile!

A Saint-Vincent, anni '50, il gestore del Casinò (all’epoca un privato) si teneva il 20% degli incassi (l'atrazina) e versava l'80% alla Regione. E ci guadagnava. Per anni e anni le cose non cambiarono gran che. Ma dopo la testardaggine del 1990 (l'appalto, tugno, non voleva capire chi doveva vincere), nel 1993 la Regione decise di gestire più o meno direttamente la casa da gioco.
Da allora il Casinò perde. Ecco perché gli interventi "all'atrazina".

Il ragionamento: "Hai incassato 100 milioni di euro? Me ne devi dare, secondo il disciplinare, il 75% e tenertene il 25%. Così però il tuo bilancio va sotto di 10 milioni? Bene, per quest'anno ti copriamo il disavanzo in Consiglio regionale, ma siccome non ci facciamo bella figura, stabiliamo subito che dall'anno prossimo non ci darai più il 75%, ma solo il 65%, così il tuo bilancio andrà in pari. Ma tu fai il bravo, metti a posto la gestione…".
Però, man mano che il Consiglio riduceva la percentuale dovuta alla Regione, i costi crescevano in proporzione (variando l'ordine dei mal-fattori il prodotto non cambia). Fu quindi periodicamente necessario, pour remettre les pendules à l'heure, diminuire ulteriormente la percentuale. Il giro si ripeteva e si è così arrivati, nel corso degli anni, al punto che la Regione riceve oggi solo il 40% degli incassi.

Non basta, ora ci risiamo.
Da quanto scrive La Stampa sabato la nuova linea del Piave sarebbe ormai il 20% alla Regione e l'80% alla gestione: "Prelevando solo il 20%, signori consiglieri, avremo un Casinò inutile (oops, “in utile”)."
Torneremo così ai numeri magici 80 e 20. Salvo che una volta l'80% andava alla Regione, ora andrà alla gestione.

Finché funzionerà...

17 aprile 2009

dizionarietto di politichese: "in-house"

in-house ['inhaus] agg e avv. interno (alla ditta, allo stabilimento ecc.). (Garzanti inglese-italiano)

Non vi è certo sfuggito che nei giorni scorsi il Consiglio regionale, stanziando 42 milioni di euro, ha approvato una legge per acquistare il 22,45% di Finaosta SpA e portare così la quota regionale al 100%, trasformandola in una società in-house.
La Stampa di mercoledì aveva anticipato la notizia, "spiegandola" ai valdostani in stretto politichese:
«La Regione ha fatto questo passo perché il diritto comunitario e quello nazionale non permettono di assegnare la gestione di servizi senza ricorrere al mercato, a meno che la realtà in questione non sia al 100 per cento pubblica e che il committente non eserciti un "controllo equivalente", vale a dire come quello che esiste sui propri uffici» (pag. 56, Sandro Camera).
Traduzione in italiano:
«La Regione ha fatto questo passo perché in questo modo non è più tenuta a fare regolari appalti sui prodotti e i servizi che affiderà a Finaosta».

Nel dibattito in aula il tema è stato elegantemente sfiorato da Andrea Rosset («...mi riferisco, tra l'altro, a servizi che potranno essere affidati senza ricorrere alle gare», ha dichiarato), mentre, sempre secondo La Stampa del giorno dopo (pag. 48, Giampaolo Charrère): «E’ un provvedimento doveroso - ha detto il capogruppo PDL Massimo Lattanzi parlando dell’intera operazione - con una valenza amministrativa e non politica».
Il fatto che un'acquisizione patrimoniale (per giunta di 42 milioni di euro dei contribuenti) non abbia valenza politica è una assoluta innovazione dottrinale. Quando poi essa serve a sottrarre una società ai vincoli del mercato, definirla "amministrativa" o "tecnica" è due righe difficile. Il fatto che lo faccia l'opposizione, annunciando il suo voto a favore, è a dir poco esilarante.
E poiché di politica si tratta, il tema avrebbe meritato un approfondimento sulla società e sulle sue attività, distinguendo quelle "caratteristiche" da quelle "atipiche" (non previste dallo statuto), da quelle infine della cosiddetta "gestione speciale". Sul riordino di questa complessità di Finaosta sarebbe forse stato il momento per intervenire efficacemente, meglio giustificando l'appoggio al provvedimento.
Più disincantato, al solito, venendo al sodo Claudio Lavoyer nel suo intervento ha dichiarato realisticamente: «il controllo della Regione su Finaosta esiste già». Come dire, perché tutto 'sto casino? tanto non cambia niente...
Lavoyer ha ragione, peccato che tutto 'sto casino costi 42 milioni di euro.

12 aprile 2009


Pasqua porterà consiglio

ma non porterà Giunta
oro non porta a Oropa
euro non porta in Europa

8 aprile 2009


e se da questa sera
il "ni gauche, ni droite"
si trasformasse in
"ni gauche, ni gauche?"

6 aprile 2009

Elezioni europee: prove politiche di trasmissione

Da diverso tempo i media valdostani pubblicano appelli dei Consiglieri regionali del PDL all’Union Valdôtaine affinché riveda il quadro delle sue alleanze. Nel caso di una sterzata a destra, dicono, in favore del Popolo delle Libertà, essi s’impegnerebbero a favorire e rendere più proficui per il Governo regionale i rapporti con quello centrale.
In stretto politichese, l’unica risposta del Conseil Fédéral UV è stata sinora il mandato ai suoi massimi rappresentanti di fare il possibile perché la Valle d’Aosta possa finalmente avere un suo rappresentante a Bruxelles. Vediamo se stasera il Conseil si pronuncerà più chiaramente.

Le candidature per il Parlamento europeo, il modo in cui avverranno le scelte di partiti e movimenti e le relative dichiarazioni ufficiali costituiranno perciò un’importante cartina di tornasole. Esistono reali e concrete intenzioni dell’Union Valdôtaine di ridiscutere le sue alleanze? Rischierebbe l’UV problemi di tenuta interna, considerata l’âme gauchiste che da sempre la caratterizza? L’emorragia verso Renouveau e Aoste Vive (il Galletto) ha spostato in modo così sostanziale i rapporti tra le componenti di sinistra e di destra al suo interno? L’apparente luna di miele tra alcuni esponenti unionisti e alcuni Consiglieri regionali del Popolo delle Libertà sboccherà in una presa di posizione ufficiale UV a favore del PDL?

Sul fronte del Popolo delle Libertà, caratterizzato da un prevalente voto d’opinione, estraneo in Valle alle reti d’interesse clientelistico personale, gli elettori sarebbero favorevoli ad un accordo con l’UV oppure preferirebbero proseguire la pur faticosa traversata nel deserto fino alla terra promessa dell’alternanza? Non è forse l’alternanza uno dei valori fondamentali sostenuti e realizzati dal PDL nel nostro Paese? Non cozza essa duramente con il dividi et impera implicito nel precetto “ni droite ni gauche”? Alternanza può avere qui da noi significati diversi da “alternativa all’UV”?

Su un piano più realistico si possono avanzare più ipotesi.

Scenario uno (vive da solo o, a scelta, con uno qualsiasi dei tre successivi): l’UV dichiara ufficialmente e inequivocabilmente, prima delle elezioni europee, che il PDL entra, o entrerà subito dopo, quale che sia il risultato, nella compagine di maggioranza in Regione. E’ possibile? Che succederebbe nell’elettorato dell’UV?
Scenario due: l’UV non presenta una propria lista ma concorda di inserire un candidato unionista nella lista del PDL, e stringe un accordo di scambio di preferenze con un candidato PDL di fuori valle. Come sarebbe percepito dall’elettorato valdostano del PDL? Seguirebbe l’indicazione, votando per un unionista? Se così non fosse, non ci sarebbe il rischio di sentirsi dire, dopo le elezioni: “la gente, gli elettori non hanno capito, i tempi non sono maturi…?”. Quanti unionisti voterebbero una compagine con Silvio Berlusconi capolista?
Scenario tre: l’UV propone al PDL valdostano di “desistere” non presentando un proprio candidato e di votare il candidato unionista di una lista unionista, in cambio di un mutato futuro atteggiamento. Fantapolitica.
Scenario quattro: è l’UV a “desistere”, invitando il proprio elettorato a votare per un candidato del PDL valdostano. Esiste un tale candidato? Come per lo scenario uno, sarebbe realistico tutto ciò? Che farebbero gli elettori unionisti?
Scenario cinque: le ipotesi da uno a quattro vengono tutte scartate, per cui alla fine si va come al solito, ognuno con il suo candidato, ognuno diverso, promettendosi reciprocamente durante le trattative che, se non si calca troppo la mano durante la campagna elettorale al punto di compromettere i rapporti, poi si vedrà. Domanda: le garanzie?

Negli scenari, sostituendo la Lega al PDL, poco cambia, ma sorgerebbe spontanea la domanda: "dove stanno i voti per andare in Europa?". Con uno spruzzo di apparentamenti la musica non cambierebbe poi molto. Di possibili accordi con il PD e Galletto non si ha più notizia.

Il prossimo futuro si annuncia perciò assai interessante. Speriamo solo che tutto si svolga nella massima chiarezza e trasparenza e gli elettori possano perciò esprimere alle europee un consenso responsabile e informato.

voip, noip e lorop



L'ultima rivoluzione dei cellulari: telefonate gratis su internet. Il vostro operatore telefonico non è contento...

l'esistenza dell'ordine dei giornalisti
pone l'Italia in una situazione quasi unica
nel mondo occidentale

L'esistenza stessa dell'Ordine dei Giornalisti costituisce una minaccia alla libertà di parola e di espressione. Lo sostiene Silvio Boccalatte, avvocato e fellow dell'Istituto Bruno Leoni, nel Focus "Fanno silenzio e lo chiamano Ordine (dei giornalisti)".

Anticostituzionale?

Vale la pena di approfondire qui.

5 aprile 2009


il casino non sta tanto nei troppi poteri forti,
il problema sono i quattro poteri fortissimi.

3 aprile 2009

Cossard facit saltus
superata la relatività generale
Einstein ormai obsoleto

la relatività generale di Einstein aveva dimostrato che a velocità relativistiche si può distorcere lo spazio-tempo.
Ieri l'assessuastronomo Guido Cossard, nella sua conferenza stampa sul campo scuola di atletica di corso Lancieri, ha dimostrato che, a lentezza da Comune di Aosta, si può addirittura distorcere la realtà.
Albert Einstein formulò dapprima la teoria della relatività speciale e solo successivamente quella della relatività generale.
Cossard fa progredire oggi la scienza fino alla relatività comunale.
Un grande.

Qui sotto l'odierna comunicazione scientifica della rivoluzionaria teoria della relatività comunale. Al primo che indovinerà almeno due delle "distorsioni" contenute nelle dichiarazioni dell'astroassessore sarà inviato in omaggio il DVD del film di Mel Brooks "Balle spaziali" più un libro di Guido Cossard, al secondo classificato due libri, al terzo classificato l'intera produzione letteraria dello scienziato (4 libri 4).

1 aprile 2009

affettuosa nostalgia dei pedagoghi d'antan
(lo facevano per il nostro bene)

Qualche giorno fa, la notizia della morte del maestro Bortolo Baga mi ha riportato indietro di oltre mezzo secolo, alle elementari.
Prima e seconda le avevo sfangate in classe mista con la maestra Giacetti, scandite dalle prime insufficienze in condotta. Mi ostinavo, infatti, a scrivere con la sinistra, all'epoca colpa gravissima. Un peccato con il quale tuttora convivo.
La terza elementare era il secondo grado di iniziazione scolastica. Classe di soli maschi, maestro Charruaz, direi Adolfo, qualche anno prima partigiano a Cogne con mio padre. Con uno strappo alla regola (mai visto a scuola), il primo giorno papà mi accompagnò per affidarmi personalmente a lui: "Se non si comporta bene, drizzalo tu...".
La nostra classe, secondo piano lato nord, era adiacente a quella del maestro Baga, contigua a sua volta con quella del maestro Reich.
Vittima privilegiata del primo della classe che segnava sulla lavagna i nomi di chi faceva casino quando il maestro tardava ad arrivare, quotidianamente il mio nome campeggiava nitido, spesso seguito da più crocette di recidività. Charruaz arrivava, chiamava tutti i segnati sulla lavagna, impugnava il suo temutissimo righello e, in fila, mano a pigna, ti beccavi una prima tremenda "tecca" sulle dita, più una per ogni crocetta, con il supplemento di due ogni volta che riuscivi a ritirare la mano o ad attutire, abbassandola, l'impatto sulle unghie (un male bestia). Stesso trattamento se disturbavi la lezione, se tiravi le palline di carta assorbente intrise d'inchiostro, se scioglievi il gesso nel calamaio, se "schincavi" il pennino piantandolo nel banco, se lo incidevi artisticamente con un coltellino (banchi che oggi sarebbero roba da fiera di Sant'Orso) ecc.
La pedagogia del righello, insomma.
Unica variante, se lasciavi lì la mano con aria di sfida e aspettavi stoicamente quello che ti toccava, era la piegatura e schiacciamento del mignolo (di cui porto ancora le tracce) provocandoti dolore fino al cedimento delle gambe, malgrado avessi imparato presto a piegarle subito, a prescindere, in ossequio al principio del "prima cedo, prima molla".

Di questo modo d'insegnare ci guardavamo bene dal lamentarci in casa, onde evitare un round supplementare di punizione, magari aggravato dalle inclinazioni e specificità educative dei nostri vari genitori.
Va detto che queste simpatiche punizioni erano impartite dai maestri senza cattiveria, con metodo rigoroso e atteggiamento impersonale, salvo un'ombra di sadismo. Contribuivano non poco ad accorciare i tempi di apprendimento.
Scoprimmo presto che nelle altre classi le cose andavano diversamente. Il maestro Baga era, infatti, specializzato in "punte", ossia calci precisi, portati dal basso in alto, con la punta della scarpa, in quella ristretta zona che divide lo scarico del sistema emuntorio renale da quello intestinale, in pratica tra il pisello e il buco del sedere. Questa "punta" ti arrivava con precisione (ancora mi chiedo come facesse a non beccarti mai le palline) e faceva un male più bestia (dentro di te invocavi il righello). Aveva peraltro il pregio che ne bastava una sola.
Data l'amicizia che legava Baga a Charruaz, quest'ultimo, dopo un certo numero di righellate, capitolava: "Non vuoi capirla, vai da Baga, digli che ti mando io". Non ce n'era assolutamente bisogno: bussavi, entravi, Baga intuiva al volo, ti faceva avanzare verso la cattedra e con fulminante sapienza biomeccanica ti dava quello che ti veniva e ti rimandava nella tua classe. In corridoio deviazione ai cessi per bagnarti gli occhi con l'acqua fredda (nel lavandino...). Sparito l'arrossamento provocato dalle lacrime (mai dare soddisfazione...) te ne tornavi all'amato righello.
Il maestro Reich era invece specializzato in ceffoni ("ti gira la testa dall'altra parte", dicevano i suoi allievi). Mai potuto però assaggiarli, da lui Charruaz non ci mandava.
Per contro, c'insegnava religione un sacerdote (non usavano ancora i sindacalisti CGIL) specialista nella tecnica dell'agguato con chiave. Ne portava una enorme, legata ad una corda alla cintura. Faceva lezione girando tra i banchi e, arrivando da dietro, ti assestava una dolorosa ch..., oops..., botta sul dorso della mano, peggio quando era appoggiata sul banco (migliore effetto educativo).

In quinta elementare Charruaz si ammalò. Il diciannovenne maestro Squarzino, supplente, non picchiava. Grande fu all'inizio il nostro disorientamento. Accompagnò alla terza iniziazione, l'esame di ammissione alle medie, coloro tra noi che volevano continuare gli studi anziché iscriversi all'unico IPR dell'epoca, che chiamavamo "avviamento" e portava dritto al lavoro.
L'incapacità del maestro Squarzino di utilizzare gli strumenti educativi dei suoi tempi ebbe comunque il pregio di far sentire finalmente "normali" i nostri compagni buoni, quelli che non avevano conosciuto tecche, punte, ceffoni ecc. e che, per due anni, avevano sofferto sentendosi diversi ("perché a me non mi mena?"). Finalmente si sentirono uguali a noi, finalmente ci era stato tolto l'ingiusto privilegio di essere picchiati.

Mia sorella, che aveva la maestra Collé, subì invece solo l'obbligo di mettere i pattini in classe per non sporcare il pavimento.
Non si è mai ripresa.

Lo facevano per il nostro bene.

26 marzo 2009

"non me la sento..."



"...oggi non benedirò l'inceneritore".
Così il Vescovo di Acerra.
Speriamo che benedica almeno la monnezza.
Anche i batteri sono creature viventi.

24 marzo 2009


In ogni tribù non c'è niente di tanto allarmante
quanto le violazioni del codice linguistico.


(Manuel Vazquez Montalban, "Assassinio al Comitato Centrale")

23 marzo 2009

Pino

Pino Formento, medico, guida, amico della Valdigne, amico di papà, amico di noi tutti. Ci ha lasciato per aprire nuove vie su meravigliose montagne che, quando verrà il momento, anche noi percorreremo.

20 marzo 2009

vita da cani

Telefona dal canile regionale Raffaella Carrà:
"Artùùùù......... è qui.........!"

Prontamente recuperato e rifocillato (era in piena crisi di astinenza da crocchette), ha ripreso possesso del divano.
Vita da cani.

Artù a spasso

Artù si è perso ieri sulla collina di Saint-Christophe
attratto dalle mille cagnette dai buoni odori

chi lo riporta sarà ricompensato (telefonare per favore al 393-926-6592)

18 marzo 2009

19.48: gmail resuscita!

14.19: gmail emergenza

sono le 16.46 e da oltre due ore il mio account gmail (eddyottoz@gmail.com) è bloccato.
Mi scuso per gli inconvenienti che ne dovessero derivare, sto cercando come, dove e a chi segnalarlo per sistemare le cose. Potete contattarmi all'indirizzo e.ottoz@libero.it.

14 marzo 2009

c'è gabbia e gabbia

un piccolo aggiornamento al post ognuno con la sua gabbia, ognuno diverso. Nella trasferta settimanale a Roma, dovendo "allungare" fino a Formia per una riunione di tecnici nel fine settimana, ho scelto l'auto anziché l'aereo. Come sempre, i costi dipendono dalla latitudine:

gas auto: Aosta 0,637 euro/litro, Talamone 0,600, Formia 0,546

benzina: Aosta 1,187 euro/litro, Formia 1,110

autostrada: Aosta-Torino (90 km) 10,20 euro, Roma Est-Cassino (135 km) 7,20 euro, per non dire Salerno-Reggio Calabria (447 km) gratis

Paese lungo, discorso lungo.
Le gabbie, le gabbie, bellezza...

13 marzo 2009

internet e il primo emendamento

l'utilissimo commento di darmax qui sotto nel post "...masturbazioni mentali..." evidenzia come l'attacco alla libertà di opinione su internet si sviluppi su due fronti:

- per il "bolscevico stanco" la sentenza ritenne Roberto Mancini colpevole in quanto si assimilò il blog ad un medium, e quindi Mancini fu considerato di fatto come "direttore responsabile" con tutto ciò che ne conseguiva, e si doveva perciò applicare ai blog la legge sulla stampa;

- la sentenza che darmax ci segnala sancisce il contrario, ossia che non possono essere riconosciute ad un blog le tutele di un organo di stampa, in quanto non si applica ai blog la legge sulla stampa.

In sostanza, se il tuo blog mi da fastidio, posso scegliere l'arma per fotterti.
Tu non puoi scegliere l'arma per difenderti.
Alla faccia del primo emendamento.

5 marzo 2009

amontisti, avallisti e benaltristi

questo il tema, assieme a quello del fattore limitante e delle medie, che occupa i miei pensieri a proposito della crisi, di questo paese, di questa valle, del "ce la possiamo fare?", del "qualcuno si è accorto di quando abbiamo oltrepassato il punto di non ritorno?", del "da che parte si prende per Gordio?".
Perciò penso e non scrivo, leggo e non scrivo, cazzeggio su facebook e non scrivo, non vivo e non scrivo.
Non ho ancora deciso se si tratti di roba da blog o roba da blague.

3 marzo 2009


che le masturbazioni mentali
portino alla cecità intellettuale?

2 marzo 2009

nessuno tocchi ergastolino

Dal Brasile stamane la notizia che, poiché laggiù non esiste l'ergastolo, Cesare Battisti potrà essere estradato purché in Italia la sua condanna sia commutata da ergastolo a trent'anni di carcere.
Chissà chi mai avrà rifilato a 'sti brasiliani la bufala che in Italia (salvo sulla carta...), esiste l'ergastolo?

1 marzo 2009

In italia i fascisti si dividono in due categorie,
i fascisti e gli antifascisti.

(Ennio Flaiano)

25 febbraio 2009

uahlim

quello del gesto estremo di uahlim è un senso che ci accompagna e che segna questa valle. Lo scoprii la prima volta all'università, al corso di statistica. Dall'annuario Istat risultava che la patria dei suicidi non era la Svezia (come ci avevano sempre detto) ma c'était nous. Depuis toujours.
In Scandinavia si chiamava in causa il benessere, la morte dei bisogni, la lunghezza degli inverni senza luce dove s'insinua la malinconia, il male oscuro. Qui, chissà.
Ho perso tanti amici così. Tutti veri, alcuni carissimi. Non se ne parla facilmente. Fastidio, pudore, rispetto, paura dell'attrazione fatale. Quando capita, con amici e conoscenti di fuori valle, scopro che sono rari coloro che hanno conosciuto anche solo una persona che si sia tolta la vita. Invece presto a me per contarli non basteranno le dita delle mani (mi limito agli amici) e mi chiedo che cosa e perché; sento l'odore del vuoto.
Tutti uomini, tutti molto intelligenti, tutti molto curiosi, tutti molto profondi, tutti molto tutto.
Come uahlim.

riservato agli appassionati di atletica 2

continua la saga base-vertice, della serie "l'autorevolezza e il carisma non te li puoi comprare". Direbbe il grande Totò: "C'è chi ha, e chi B".
Scarpantibus B.
Se interessa, cliccate.

arriva la domotica vera?



una roba veramente bestiale

24 febbraio 2009


Fan conviti per stare allegri,
Il vino per rendere gaia la vita,
E tutto obbedisce al denaro.


(Qoelet - 10, 19)

23 febbraio 2009

libertà digitale

sul fronte dei nuovi diritti digitali, ogni tanto una buona notizia.

22 febbraio 2009


Temo che la gestione dei diritti digitali di oggi possa diventare la gestione dei diritti politici di domani.

Un simile controllo tecnologico apre la via a forme di potenziale controllo politico.


(John Perry Barlow)

21 febbraio 2009

foto di stagione

Aosta, 1947: Carnevale dei bambini al circolo del CAI

riservato agli appassionati di atletica


segnalo a tutti gli appassionati di atletica quanto apparso su noivelocisti.net e che ritengo sintomatico del malcontento che agita il mondo degli atleti e della base, che, a quanto pare, lascia del tutto indifferenti i vertici. Cliccate qui.



19 febbraio 2009


La soluzione di spendere solo di più per superare un ostacolo è altamente diseducativa per un progettista.


(Nobuhiki Nakamoto)

18 febbraio 2009

anonimo? Si, grazie!

anonimato, croce e delizia dell'internet. Interessante l'opinione di Schneier, che, se l'inglese vi sorregge, potete leggere qui . Risale al 2006, ma quanto è ancora attuale...

USB 13,5°

11 febbraio 2009

ricevo oggi da questi due vecchi amici

(occhio al fuso orario, da noi dovrebbero essere le nove di sera)
la trasmissione sarà ripetuta:
il 6 e il 24 febbraio su ESPN 2
il 21 febbraio su ESPN classic
gli orari esatti su sky news

10 febbraio 2009


Consenso significa che tutti sono concordi

nel dire collettivamente
ciò che nessuno di essi individualmente crede.
(Abba Eban)

9 febbraio 2009

Saint Vincent "tracima" su Torino
(no sen fran toueno, leur son fran chising)


Se i torinesi non vanno a Saint-Vincent, in ossequio al precetto coranico è Saint-Vincent che va dai torinesi. Ecco un poster animato in corso Vittorio Emanuele...
Che è 'sta roba? (cliccare sulla foto per credere)


Preferisco avere all'incirca ragione che precisamente torto.

(John Maynard Keynes)

l'altro ieri: bagno nel gelo di Vetan



Claudio "Icarus" Vignola (in primo piano), fotografo insigne, amico della nostra tribù e atleta di Lyana (3000 siepi e salto triplo), era qui domenica per un servizio a Vetan. Il servizio non so dove apparirà, ma godetevi il backstage...

6 febbraio 2009


Forse che Bach, Michelangelo o Platone non hanno "creato" perché operavano in assenza di copyright?
Mi creda, i geni e i talenti sono intelligenti abbastanza per trovare un modo per farsi pagare. Sono la mediocrità e il parassitismo che devono farsi proteggere.
Ed è proprio questo che le attuali leggi sul copyright finiscono per proteggere.

(John Perry Barlow)

5 febbraio 2009

spi kinglisc?

in più salse oggi al giornale radio regionale un servizio sulla GPS Standard di Arnad, una bella azienda che credevamo hi-tech, ma che la rai ci ha svelato essere invece ahi tecc... (li mortecc...).

Alitalia: dai preti ai krumiri

Martedì e ieri, su Roma, ho ri-volato Alitalia. Sala Freccia Alata Alitalia, aeromobile AirOne, società Cai. In aereo il solito pacchettino con i tre biscotti tre. Su Alitalia-Alitalia, antico lignaggio democristiano, ti davano i Preti, ora, su Alitalia-Cai-AirOne, sono arrivati i Krumiri. Ti pareva!
In Valle siamo avanti anni luce: da lungo tempo la Bistefani sponsorizza l'Asiva. Il suo Presidente Riccardo Borbey, che è anche il Segretario del Savt metalmeccanici, porta la divisa con un bel ricamo "Krumiri" e organizza il "Circuito Krumiri Bistefani".
Non sono più i sindacati di una volta.

2 febbraio 2009

democrazia e conoscenza

Nelle questioni che riguardano la conoscenza è quindi impossibile seguire un principio democratico, perché esso non ha fondamento alcuno...
...chi ha raggiunto la conoscenza non può più essere di opinione diversa.

(Rudolph Steiner)

la Wada è avvisata: non rompa ai Corioni

Dopo la proposta di fermare il campionato per protestare contro la severità dell'antidoping, Gino Corioni, presidente del Brescia, impazza su tutti i media. Stamane a "Radio anch'io" i discorsi del conduttore e di tutti i radioascoltatori intervenuti hanno dimostrato che:

- nessuno conosce l'esistenza, il ruolo e l'autonomia del diritto sportivo;
- nessuno conosce l'esistenza e la ragione di esistere della clausola compromissoria;
- tutti si riempiono la bocca di leggi, diritti e Costituzione senza sapere di che cosa parlano;
- il calcio è un'altra cosa, un dogma, e come tale è sottratto ai vincoli della ragione e della giustizia.

L'unica proposta seria per far cessare questa vergognosa persecuzione del Calcio è modificare l'art. 1 della Costituzione così:
"L’Italia è una Repubblica calciocratica, fondata sul gioco del Calcio. La sovranità appartiene ai tifosi, che la esercitano nelle forme e nei limiti dei regolamenti dei talk-show e degli statuti delle associazioni di ultrà".