PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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29 gennaio 2009


Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.

(Bertrand Russell)

28 gennaio 2009

veillà, veillà: il buon senso prevale

in Comune (sala Cesarini) è appena avvenuto un incontro del Sindaco con gli esercenti: risolto il problema della veillà (vedi post qui sotto).
Ricevo e posto:
"Ringraziamo il Sindaco di Aosta per la sua disponibilità in quanto oggi, intercedendo per noi con gli organizzatori della Fiera, ha risolto la questione concedendoci il permesso richiesto.
Auspichiamo che tutto questo sia uno spunto futuro per tutti i nostri colleghi del centro storico, al fine di dare alla città, in questo giorno di grande festa, un servizio migliore. Flavia Balbis"
Bravo Guy!

veillà, veillà, che cosa non si fa per te:
Aosta n. 1 anche nella qualità dei servizi ai turisti

Considerazioni del titolare di un pubblico esercizio che paga le tasse al Comune per poter fare il suo lavoro in Piazza:
Lo staff informa che venerdì 30, sera della veillà, il locale chiuderà al pubblico alle ore 21,30 e proseguirà la nottata con una festa privata organizzata dall'Associazione Studentesca Universitaria.
Ci spiace di non poter offrire un servizio a tutti i cittadini ed i turisti presenti alla manifestazione ma la nostra è stata una scelta obbligata, per evitare problemi di ordine pubblico all'interno del locale, preso d'assalto nelle precedenti edizioni.
Problemi che, come abbiamo potuto appurare nella passata edizione estiva, si sarebbero risolti con la posa di un banco di servizio esterno: per l’occasione un ombrellone con un paio di tavoli, posti di fronte al nostro locale, DOPO che gli artigiani hanno terminato la loro esposizione.
Permesso che, ad oggi, ci è stato negato dall'organizzazione della Fiera e di conseguenza dal Comune... pensate un po'... per “problemi di ordine pubblico”!
Ebbene si, in centro ad Aosta durante la veillà possono "stare sulla strada" solo le proloco, i banchi della piadina emiliana, quelli delle caldarroste, i venditori di palloncini colorati e, perchè no, anche una manciata di banchetti abusivi (oltre ai pifferi peruviani che fin dall'anno mille sono la caratteristica di Sant'Orso, n.d.r.).
Noi, in possesso di una regolare licenza di somministrazione proprio su Piazza Chanoux, a quanto pare non ne abbiamo diritto. Per l’occasione non possiamo far altro che adeguarci... alla faccia della vocazione turistica di questa città, tanto decantata sui depliants pubblicitari ma ben poco messa in pratica.

27 gennaio 2009


Un’amicizia fondata sugli affari è meglio di affari fondati sull’amicizia.
(John D. Rockfeller, Jr.)

26 gennaio 2009

Aostia: rifugi marini

Nell'era delle vecchie targhe ricevevo spesso contravvenzioni stradali non mie da Roma. Altri in cambio ne ricevevano certo di non loro. Una lettera e tutto si chiariva: confusione tra AO e AQ sulla targa. Secondo me, qualcuno ci marciava pure. Ancora oggi nella capitale, se dico che abito ad Aosta, qualcuno mi chiede se sul lungomare o verso la pineta (confondendo con Ostia).
Quando fu costruita, la nuova Questura di Corso Battaglione stupì per lo stile poco "valdostano", anzi neppure vagamente alpino, soprattutto a causa delle ampie terrazze mediterranee. Il tam tam dell'immaginario collettivo locale narrava di un malaugurato scambio di progetti al ministero. Da qualche parte era stata costruita la vera Questura di Aosta, si mormorava. Divertente e suggestiva come bufala, ma troppo grossa per essere vera.
Ora un amico romano risolleva su facebook il tema e mi invia la foto di questo splendido rifugio alpino. E' perfetto: tetto da neve e tutto ciò che serve, compresi i pini sullo sfondo. Peccato che siano pini marittimi e che si tratti della Questura di Ostia.
Una bufala?

24 gennaio 2009

"chi tocca la legge 300 muore"

Pietro Ichino mi piace sempre di più.

25 anni




Oggi cade l'anniversario di Apple Macintosh, presentato in contemporanea in tutto il mondo il 24 gennaio di 25 anni fa. Da noi avvenne a Milano (c'ero). Storico e bellissimo lo spot di lancio, ispirato a 1984 di Orwell: l'uomo libero (Mac) sconfigge il Grande Fratello (IBM). Giudicato il migliore spot di tutti i tempi. Buona visione.

saggezza repubblicana, ma non solo

Intelligente è chi pensa una cosa e non la dice.
Cretino è chi dice quello che pensa.
Sincero è chi pensa una cosa e ne dice un'altra...

(Anonimo, da "Repubblica", Satyricon del 10 dicembre 1989)

Il segreto del successo è la sincerità.
Se riesci a fingerla ce l'hai fatta.
(Arthur Bloch, formula di Glyme per il successo, 1977)

Ed erra l'armonia per questa valle.
(Giacomo, 1829)

est-ce mieux online?

dati i violenti quanto anonimi commenti, tanto per capire di cosa si parla nel post precedente, un esempio:

- i due pezzi si possono selezionare solo assieme
- cliccando nella cornice appare il testo leggibile a destra
- appaiono nell'ordine titolo 1, nulla, titolo 2, poi paragrafo unico per testi 1-2
- se ti perdi lo slash (/) non sai dove finisce uno e comincia l'altro
- dello slash nulla si sa, nè c'è sempre, anzi, quasi mai
- clicca sullo screenshot per capire meglio

23 gennaio 2009

art. 1: L'Italia è una reprivata fondata sul livore

meglio online?

da sempre combatto una battaglia personale contro tutti gli inserti obbligatori, quelle robe patinate che, un giorno la settimana, sei obbligato a pagare se vuoi leggerti il quotidiano. La Stampa ha "Lo Specchio", gli altri quotidiani il loro.
Quando (con alcuni capita) l'inserto è gratuito, lo lascio all'edicolante. Ne faccia quello che vuole: mi disturbano anche gli omaggi gratuiti (di veramente gratuito alla lunga non c'è nulla). Trovo insano poi lo spreco che si genera. Quando officio al rito settimanale dello smaltimento differenziato della monnezza, gli strapieni cassonetti per la carta (rimandiamo il volet della plastica), testimoniano l'assurdo di una comunità che compra, non legge, butta. E giù alberi. Finché ce n'è.
Solo quattro sono i motivi per cui leggo La Stampa: Gramellini, Minzolini e Ricolfi per il nazionale e Laura Secci (una boccata d'aria fresca in un mefitico panorama) per il regionale. Essendo l'unico quotidiano locale, mi sono abbonato, ma all'edizione online. Meno carta e possibilità di leggere anche il sabato (grazie a Dio non esiste Lo Specchio elettronico). 93 euro per scoprire che la parte "normale" è spesso poco e mal leggibile e le notizie mal impaginate, accorpate e indistinguibili. Oggi un pezzo in prima pagina inizia con i "rifiuti zero" dell'Assessore Zublena e prosegue, senza soluzione di continuità, con un arresto per spaccio di stupefacenti, mentre le brevi, pag. 55, sono un pezzo che apre con un nuovo centro per malati psichiatrici e chiude con il consiglio comunale di Courmayeur (una svista?). Risparmio gli a capo ciucchi e tutto il resto.
In alternativa, se vuoi capire quello che leggi e non hai problemi di banda, sei costretto a scaricarti la copia anastatica in formato pdf. Non è possibile, inoltre, consultare i numeri di oltre sei giorni arretrati. Vuoi salvarti l'archivio? Pronti: fanno 26 giga l'anno. Un secondo hard disk non si nega a nessuno. Accettabile? Dite voi.
Mancanza di cura o di attenzione per il prodotto che si vende? Scarsa professionalità di webmaster e designer? Progetto in progress? Tentativo di suggerirti l'acquisto del cartaceo dopo che ti sei accattato il webformat? Sono io che sono matto? Quien sabe...
Resta il fatto che, se una ricerca su google produce 7g di CO2, riuscire a leggersi decentemente un numero de La Stampa online (70Mb di download) distrugge l'habitat di un anaconda e due tapibara.

penso positivo

nevica, giunta virtuosa...

21 gennaio 2009

facebook: di tutto, di più

nelle pieghe di facebook ho trovato un gruppo intitolato "tutti contro Ottoz, Sport e tempo libero - Associazioni sportive" (un iscritto), e un'altro "tutti contro OTTOZ, interessi comuni - cause e ideali" (otto iscritti).
Divertito, mi sono iscritto ad entrambi. Ecco il proclama interno:
"Creo questo gruppo perchè son davvvero stufa di essere presa in giro da un nonuomo che chiameremo OTTOZ (chi vuole intendere intenda). Lo dedico a tutti quelli (non voglio fare nomi) che nonostante la dedizione verso la nostra (una volta stupenda) associazione sportiva sono stati trattati a pesci in faccia senza ritegno... Vi invito a scrivere più esperienze possibili per confermare tutto cio che sto scrivendo.. magari usando soprannomi che è meglio...

è un gruppo di protesta, di ritrovo e di sfogo per quelli che purtroppo lo devono ancora sopportare... Forza ragazzi chi più ne ha piu ne metta!!! Perchè noi non siamo qui a farci prendere in giro da un OTTOZ qualsiasi!!!" (segue l'email address della fondatrice)

Purtroppo, da una serie di dettagli (i commenti interni, lo sport, che è il pattinaggio ecc.) ho dovuto dedurre che non ci si riferisce a me.
Per un attimo mi ero illuso di meritare tanto onore. Presuntuoso. Dommage.

20 gennaio 2009

Le style c'est le pays

in ogni occasione ufficiale, da una manifestazione sportiva ad un evento politico, negli Stati Uniti un cantante, sconosciuto o famoso, bravo o cagnaccio, intona a cappella l'inno statunitense. Lo stile può essere ed è sempre diverso: gospel, blues, da opera lirica, jazz, soul. Tocca ed è toccato a tutti. Da Frank Sinatra a Beverly Sills, da Marylin Monroe a Bruce Springsteen, Da Billie Holiday a Ella Fitzgerald, da Lionel Richie a Stevie Wonder, da Jennifer Lopez a Mariah Carey, Louis Armstrong e quanti altri. Tutti. Ognuno con il suo stile, ognuno diverso. Ciò che non manca mai è la partecipazione emotiva del pubblico: non conta il come, il tono, le variazioni personali, ma solo il sentirsi tutti uniti sotto la stessa bandiera, musica, simboli, sentimento.
Oggi, al giuramento di Barack Obama, nel vedere e sentire Aretha Franklin, che con il suo grigio fioccone svarovski-sberluccicante intonava Star-Spangled Banner, ho finalmente capito perché da noi tutto ciò non sarebbe possibile. Se Gianna Nannini, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Adriano Pappalardo, Loredana Berté, Jovanotti e chi volete voi, intonassero un assolo dell'Inno di Mameli (ognuno a modo suo), si griderebbe allo scandalo. Via con le accuse di vilipendio, di storpiatura e dissacrazione. Insorgerebbe l'universo dei benpensanti.
La nostra patria della finta perfezione, maschera della mediocrità, non può capire che proprio il valore della diversità è il vero cuore di un grande paese.

un covo di perfecti

al giornale radio delle otto, si è appreso oggi dell'apertura delle ostilità da parte della Chiesa cattolica contro Facebook, pericolosa chiesa dell'individualismo laico, che metterebbe in crisi oltre 1200 siti cattolici. Prevedo che la prossima mossa sarà un progressivo blocco di Facebook da parte dei firewall di amministrazioni e aziende. Non saprei ancora chi guiderà la carica, ma la via è tracciata.
Alla richiesta dei firewall che non sapessero scegliere che cosa lasciar passare e che cosa sopprimere, il server dei server canonici risponderà: "Bannateli tutti. Dieu choisira les siens".

V.I.O.L.A. ma non troppo

Ricevo e posto volentieri, per chi non l'avesse ricevuta personalmente, l'email di ieri di Raffaella Longo, presidente di V.I.O.L.A., che opera per l'assistenza alle donne operate di cancro al seno, con cui abbiamo organizzato nel 2007 "Mille petali per una Viola", gara non competitiva per la raccolta di fondi per l'associazione.

"Carissimi,
con la presente ci teniamo a comunicarvi la nostra assoluta estraneità ad una strana e discutibile iniziativa di 4 donne di Pont-Saint-Martin che hanno realizzato un calendario intitolato, ahimè, “Le vere vatze valdostane”, a dir loro a scopo benefico a favore della nostra associazione.
Mi riferisco all’articolo pubblicato a pagina 25 su La Vallée notizie del 17 gennaio scorso.
Non siamo state assolutamente informate della realizzazione di questo calendario, né di una raccolta fondi a nostro favore, che sicuramente non avremmo autorizzato. Tutti voi conoscete l’impegno, l’amore e l’etica con cui svolgiamo il nostro lavoro e siamo intenzionati a portare avanti i valori fondamentali e radicati fin dalla nostra nascita e che contraddistinguono ogni organizzazione di volontariato seria.
Infine è nostra intenzione utilizzare gli organi di stampa per fare chiarezza su queste vicende che possono screditare l’immagine della nostra associazione.
Il presidente
Raffaela Longo"

18 gennaio 2009

mucho frio, demaciada dispersión

la tranche annuale di miglioramento del bilancio energetico di casa prevede tra l'altro quest'anno la sostituzione di 13 metri quadri di finestroni della nostra sala. Nel 1976 erano all'avanguardia, oggi costituiscono un ponte termico che disperde troppo calore. Martedì saranno sostituiti da un serramento con un coefficiente di transmittanza equivalente ad un muro ben coibentato spesso 50 cm. Ho dovuto perciò smontare una mensola lunga sei metri e carica di libri che ho ricoverato e "impacchettato" a prova di Artù, mettendo a guardia Lotti, più interessata di lui agli aspetti culturali. Ora basterà spostare le felci e smontare e impacchettare l'albero di Natale. Da mercoledì scalderemo meno la collina.

16 gennaio 2009

com'eravamo...

(la botta del tempo)

agosto 1957, Punta Helbronner, da sinistra:
Massimo Rosso Chioso, Pier Giusto De Vecchi,
Mauro Luparia e Don Italo Varvello

(la bottarella di photoshop)

15 gennaio 2009

mi corre l'obbligo...

... di segnalarvi il blog di Manlio Collino, vecchio compagno di clericali bagordi, un blog per quelli che leggere è un po' vivere, che la testa degli altri ok, ma ragiono con la mia, per quelli che vale la pena, oh yeahh...

aridatece er puzzone!

Dopo alcune (furtive) avvisaglie, ballon d'essai e carotaggi in trasmissioni radio locali, ieri sera, su richiesta di migliaia di fedeli, si è aperto il processo di canonizzazione "da vivo" di Luciano Moggi.
Il Consiglio superiore della nomenklatura si è riunito in sessione pubblica ante telecameras nella chiesa di Porta a Porta, che conserva la preziosa reliquia della Santissima Gobba di Notre Dame de la Juventus.
Per l'iter si è scelto di procedere magnis itineribus: 8 gennaio condanna di Moggi, 14 gennaio apertura della causa di behatificazione. In sei soli giorni dalle stalle alle stelle. Non avendo ancora all'epoca ricevuto le stimmate, Moggi aveva impiegato più tempo, negli anni '70, per progredire dalla stazione al pallone. La fulmineità della sua santificazione, oltre a derogare al principio del tempo necessario ("Un lasso di tempo considerevole deve trascorrere prima che qualsiasi causa di beatificazione o di canonizzazione possa essere terminata, dai primi passi dell'informativa, dell'inchiesta, o del processo, alla emissione del decreto super tuto", questa la regola della Congregazione), richiederà forse di "saltare" il gradino della behatificazione, stabilendo che qui consuetudo non est lex, malgrado Isidoro da Siviglia sostenesse, fin dal sesto secolo che "Mos est vetustate probata consuetudo, sive lex non scripta".
Per accelerare i tempi, alla Congregazione (altissimi prelati) è stata sostituita una Congrega (giornalisti e reality-opinionisti). Si è inoltre fatto riferimento ad un principio sancito nella causa di beatificazione di Papa Wojtila: "Per la canonizzazione di confessori o martiri in questa fase è soltanto richiesto che i due miracoli operati dopo il permesso che concede il culto pubblico siano discussi in tre riunioni della Congregazione". Avete letto bene: null'altro che "due miracoli" attribuiti "all'intercessione della persona oggetto del processo". Robetta, per Big Luciano.
Ci siamo in pieno: le intercettazioni telefoniche, addirittura certificate dal tribunale, provano che Moggi ha svolto l'attività di "confessore" (era addirittura il cappellano degli arbitri) e la vergognosa persecuzione alla quale è sottoposto lo qualifica come "martire". Sulle "intercessioni", poi, vorrei vedere chi ha qualcosa da dire...
Tre trasmissioni di Porta a Porta ed è fatta. "Ho anche due etti di Matrix: lascio o tolgo?".
Di miracoli, altro che due...! Il primo è documentato addirittura in un libro edito nel 1998: "Lucky Luciano". Dice l'ultima di copertina (tutto lì, bello stampato): "Da ferroviere a padrone miliardario del Calcio: il "miracolo italiano" di Lucianone Moggi" (proprio nel 1998, alla sua uscita, ne regalai per natale una copia a Dino Vierin, uno dei due grandi sacerdoti del culto della Gobba in Valle d'Aosta). Miracoli a bizzeffe, diciamolo: scudetti della Juventus, titoli mondiali, apparizioni, sparizioni, promozioni, globalizzazioni (Gea World, la prova tautologica dell'esistenza di Moggi), la moltiplicazione dei rolex, delle sim e delle sum, la tariffa magica tutto gratis. E infine, il miracolo più grande: l'autoriabilitazione in sei giorni: 8 gennaio condanna, 14 gennaio beatificazione. Solo un suo illustre predecessore era riuscito a fare di più in sei giorni, ma si era poi dovuto riposare. Lucianone non riposa mai.
La decisione finale sull'opportunità di procedere alla canonizzazione è in ogni caso riservata al Papa.

mentre bloggo, ascolto Porta a Porta

dal "pulpito", come lo ha definito Angelo, mentre bloggo sulla qualità degli stipendi degli amministratori di Aosta, odo in basso la conversazione che si sta svolgendo a Porta a Porta su calciopoli. Credo che si arriverà alla santificazione di Luciano Moggi. La sua beatificazione non è lontana.
Da vomitare.

14 gennaio 2009

Aosta prima nella qualità degli stipendi

Il Comune di Aosta ha finalmente approvato il suo bilancio. Scorrendo gli allegati all'ordine del giorno (La Gazzetta Matin l'ha meritoriamente fatto per tutti noi) si scopre che, purtroppo, le indennità di funzione degli eletti, restano invariate da quattro anni. Se qualcuno ha osato mettere in dubbio che la ricerca de Il Sole 24 ore sulla qualità della vita per i cittadini si riferisse proprio al Comune di Aosta, qui, nella qualità degli stipendi degli amministratori comunali, sicuramente Aosta, per i suoi 35.000 abitanti è al top in Italia.
Alcuni esempi:
Letizia Moratti, Sindaco di Milano, ha uno stipendio mensile di 5.930 euro (si è autoridotta i 9.124 del Sindaco precedente) e Sergio Chiamparino (Sindaco di Torino), prende 5.000 euro/mese (si è autoridotto i 10.000 precedenti), per non parlare dei Sindaci di Lucca e di Verona, che se lo sono azzerati. Sta di fatto che anche il Sindaco di Roma, per la sua funzione, guadagna meno di Guido Grimod. Il Sindaco di Carema guadagna 3.800 euro, roba da sindaco valdostano, però all'anno, non al mese...
Sinora oltre 1.100 sindaci (sugli 8.101 italiani in totale), si sono ridotti lo stipendio.
Un ultimo dato: la media dell'indennità dei comuni italiani con più di 500.000 abitanti è pari a 7.018 euro.




sindaco di Aosta 7.833,62 al mese
ossia novantaquattromilatre euro l'anno








vicesindaco di Aosta 5.483,53 euro/mese
ossia sessantacinquemilaottocentodue euro/anno










assessore di Aosta 4.700,17 euro/mese
ossia cinquantaseimilaquattrocentodue euro/anno











presidente del consiglio 2.350,09 euro/mese
ossia ventottomiladuecentouno euro/anno












vicepresidente del consiglio di Aosta
1.018,37 euro/mese
ossia dodicimiladuecentoventi euro/anno








consigliere comunale di Aosta 940,03 euro/mese
ossia undicimiladuecentoottanta euro/anno



il consiglio comunale di Aosta (le mani...)

il mandarino Dou Von

In un francese che non pare certo la langue de Molière, il conduttore del tg regionale si spara un Dou Won. Non potendo l'anchorman evidentemente riferirsi al famoso omonimo ristorante (3810 Hacks Cross Rd Ste 101, Menphis, Tennessee), volgo lo sguardo dal computer allo schermo tv. Dalle immagini capisco che si parla di kite-ski al Piccolo San Bernardo, e che Dou Won, sta per "du vent". Nelle pieghe del francoincomprensibile gramelot, tra altre preziose chicche (che neppure in catalano) si riesce a cogliere un chiaro "confrontassión".
Siapo'.

13 gennaio 2009

finalmente un oroscopo che ci prende



Mi diceva che sarei uscito dall'età dell'Acquario.
Ha previsto che quest'anno sarei entrato nell'età della prostata.

12 gennaio 2009

le mani...


commemorazioni, premiazioni, cerimonie in genere: al momento della foto non sai mai dove mettere le mani. Dietro? Davanti? In tasca? Braccia conserte?
Il Vocabolario Zingarelli ci ha da tempo chiarito dove NON metterle, e ci aiuta a classificare chi le mette dove, come e perché.

(<---- cliccar non nuoce)

10 gennaio 2009

la mejo qualità der reame

Il Sole 24 ore ci ha rivelato in zona Cesarini, il 29 dicembre, che i cittadini di Aosta godono della migliore qualità di vita di tutto lo stivale.
Così Aosta ha intasato le prime pagine nazionali e massacrato i palinsesti di tutti i tg: autonomia, piccolo è bello, Nord funziona. Piazza Chanoux campeggia sull'inserto speciale di 24 ore. Aosta à la une, insomma. E giù interviste a Grimod, Cossard e soci che facendo le fusa hanno svelato all'universo mondo il quarto segreto di papà Marcel, custodito dal 1917 fino ad oggi da una pastorella di Arpuilles, Soeur Lucie Des Saints, scolpito nella cripta segreta della chiesetta di Saint-Martin de Corléans.
E' il magico mantra palindromo per governare Aosta garantendo feliciqualità ai suoi cittadini: ognifedefingo.
Spontanea sorge però la domanda: che cosa rende gli aostani così felici?
I quotidiani imbottigliamenti del traffico? Il triangolo magico Pont-Suaz- ponticello sul Buthier-incrocio Via Chambéry-Via Festaz? La mancanza di verde urbano? Il robusto inquinamento, aggravato dagli ingorghi di cui sopra? Le rotonde demenziali che impediscono di svoltare persino ai mezzi pubblici (passino gli autoarticolati)? I pizzi spaccaruote ai marciapiedi? Lo sgombro neve fantasma? La burocrazia che azzanna alla gola e dissangua i cittadini? L'illegittimo rifiuto di farsi protocollare un'istanza o una dichiarazione (una DIA, per dire...) al momento della sua presentazione? Gli impianti sportivi chiusi, alla faccia del servizio ai cittadini? Le palestre scolastiche fantasma? Il costo dei parcheggi, tra i più cari d'Italia? Quelli gratuiti, una specie in via di estinzione? I camion della monnezza che pattugliano i dehors nelle ore di punta? Le feroci macchine da multa sguinzagliate dall'APS? Le voraci farmacie pubbliche, più care di quelle private?
Scartando l'ipotesi di un epidemico masochismo, ci resta solo, saltati i titoli cubitali, da analizzare a fondo il dossier "Qualità della vita" allegato appunto il 29 dicembre a Il Sole 24 ore. Scopriamo così che:
1 - Aosta non c'entra nulla, la ricerca statistica non riguarda i capoluoghi, ma le intere province, nel nostro caso "tutta la Regione". Ecco che Aosta, uno dei capoluoghi peggio gestiti, si prende i meriti degli altri 73 comuni ben gestiti, che nella ricerca mai sono citati. Quindi "Aosta prima nella qualità della vita" è una bufala mediatica;
2 - non si tratta di un'indagine realizzata intervistando la popolazione (gli utenti), ma è il semplice frutto dell'elaborazione statistica di dati provenienti dalle amministrazioni stesse o da altre istituzioni (Camere di commercio, catasto, ministeri ecc.);
3 - molti dei parametri considerati falsano il risultato finale a causa delle caratteristiche geoterritoriali di molte province;
4 - la conclusione vera sta a pag. 19 del dossier: "La felicità sta di casa a Bolzano". Appena hanno chiesto direttamente il parere agli abitanti, la Valle d'Aosta, prima per reddito, crolla al 30° posto per soddisfazione percepita dai suoi cittadini.

La ricerca è suddivisa in sei "tappe" ognuna delle quali considera sei parametri. Sono perciò 36 le sottoclassifiche. Non è chiaro se, ai fini del ranking finale tutte e 36 siano valutate alla pari o applicando una pesatura differenziata.
Cliccate sulle tabelle per espanderle.
Prima tappa: tenore di vita
Sei sotto-traguardi:
1 - La ricchezza prodotta: siamo quarti. Consideriamo però che gli stipendi dei dipendenti regiocomunali entrano nel pil, che quasi tutto il resto è di società controllate dalla Finaosta, ossia dalla Regione, che la CVA ha beneficiato del petrolio alle stelle (oggi tornato alle stalle), e che il Casinò è proprietà della Regione. L'agricoltura è privata ma interamente sussidiata, la sanità privata non esiste ecc. Quindi siamo quarti ma la ricchezza prodotta (oops, scusate, distribuita) è per lo più pubblica.
2 - I risparmi allo sportello. Dodicesimi. Stesso discorso di cui sopra. Abbiamo i soldi (su questo...). Sarebbe simpatico conoscere però quanti depositi sono pubblici e quanti privati, perché facendo il calcolo per abitante risultano accreditati sul conto dei singoli valdostani anche i soldi pubblici...
3 - importo medio/mese delle pensioni: diciassettesimi. Per dare un'idea, le pensioni medie sono del 20% inferiori a Milano, prima in classifica.
4 - I consumi della famiglia di auto, mobili, elettricità: qui siamo primi, non c'è dubbio, spendere, spendiamo. Il 20% in più dei milanesi. Quindi, in soldoni, guadagnamo di meno, spendiamo di più, quindi risparmiamo meno. Est-ce qualité?
5 - L'inflazione, l'aumento del costo della vita: diciannovesimi.
6 - Costo dell'abitazione: ottantasettesimi (cioè tra i più cari). Il dato medio è ovviamente drogato dai prezzi delle località turistiche, ma non si può certo dire che questo faciliti la reperibilità di case a buon mercato per i valdostani.

Seconda tappa: affari e lavoro
Sotto-traguardi:
1 - Lo spirito d'iniziativa: ventesimi. Giocano il numero degli alberghi, artigiani, professionisti, il popolo delle partite IVA.
2 - Chi apre e chi si ritira: ottantottesimi, qui andiamo male. Per di più la maggior parte delle nuove imprese sono aperte da extracomunitari (che, con il 6% della popolazione, producono oltre l'8% del nostro pil, ossia lavorano di più...). Senza gli immigrati qui andremmo molto peggio.
3 - Chi fallisce: ventesimi.
4 - I protesti: noni. Anche qui sarebbe utile conoscere la percentuale di clienti privati e pubblici. Nella parte pubblica, infatti, non esistono protesti. Perciò il dato medio dice poco e contributi e assistenzialismo confondono ancora di più il quadro.
5 - Alla ricerca di un posto: diciassettesimi.
6 - I giovani occupati: ventitreesimi. Non pare un risultato brillante, non c'è male, ma non siamo certo da primo posto.
Terza tappa: Servizi, Ambiente e Salute
Sotto-traguardi:
1 - Indice Tagliacarne sulla presenza d'infrastrutture: novantaquattresimi. Non serve commento: abbiamo mamma Regione, non abbiamo le infrastrutture. Che sia mamma Regione la madre di tutte le infrastrutture?
2 - Pagella ecologica: ventinovesimi, roba da suiper qualità della vita?
3 - Il clima: cinquantaseiesimi. Qui prendiamo quello che ci manda il Signore. Non certo da primo posto in ogni caso.
4 - Sicurezza delle strade: trentatreesimi. Non serve commento, salvo notare che fanno meglio di noi (tra le altre) Potenza, Isernia, Cosenza, Crotone, Benevento, Avellino, Vibo Valentia, Agrigento, Enna, Caserta, Campobasso, Napoli, Caltanissetta, Nuoro, Catanzaro, Reggio Calabria, Matera, Salerno, Lecce, Taranto, Foggia, Messina, Frosinone, Palermo.
5 - A scuola, tasso di dispersione alle secondarie: cinquantaquattresimi. Roba da matti. Di più non val la pena di dire.
6 - La velocità della giustizia: sedicesimi. Senza infamia né lode. Finché non sarà riformato l'istituto della prescrizione (temo che non avverrà mai) prendiamo quello che ci viene.

Quarta tappa: l'ordine pubblico
Sotto-traguardi:
1 - la microcriminalità: cinquantaseiesimi. Da andarne fieri?
2 - gli appartamenti svaligiati: ottantaseiesimi. Di male in peggio. Vergogna.
3 - Furti d'auto: dodicesimi. Qui andiamo meglio, il territorio e la rete stradale aiutano.
4 - Allarme rapine: undicesimi. L'imbuto del fondo valle costituisce un certo deterrente, ma non siamo certo i campioni del mondo.
5 - Giovani "fuorilegge": Quarantanovesimi. Chapeau!
6 - L'andamento dei delitti: quarantaseiesimi. Chapeau melon!

Quinta tappa: La popolazione
Sotto-traguardi:
1 - Densità demografica: secondi. Qui siamo al ridicolo. Con oltre la metà del territorio valdostano sopra i 2.000 metri, il fatto che abbiamo una densità media abitativa bassa non costituisce certo un fattore di qualità proporzionale.
2 - Arrivi e partenze: settantunesimi. Sans commentaires.
3 - Nelle culle: quarantaduesimi. Direbbe Luciana Littizzetto: non so la qualità della vita, ma la libido da queste parti non è certo gran che. Jolanda grida vendetta.
4 - Rapporto giovani/anziani: sessantesimi. Appunto...
5 - Investimento in formazione: cinquantottesimi. Il y a quelque chose qui cloche. E l'Agenzia del Lavoro, crocicchio del consenso Regione-Sindacati? E i fondi comunitari? E...
6 - Gli stranieri: sessantesimi. Ce la giochiamo in bassa classifica, dato, questo, variamente interpretabile. Sempre bassa classifica en tout cas.

Sesta tappa: Tempo libero
Sotto-traguardi:
1 - Acquisti in libreria: ventitreesimi. Innanzi tutto, sarebbe curioso conoscere il dato depurato dai libri commissionati, comperati e regalati da mamma Regione, di fatto l'editore number one in Valle. E' sotto gli occhi di tutti il fatto che di librerie ce ne sono veramente poche, anzi, meno. Servirebbe sapere: quante librerie, quanti libri online acquistati ecc. rispetto allla media nazionale, se no il dato è ciucco.
2 - Il grande schermo; sesti. Servirebbe anche qui il dato scorporato tra sale a pagamento, cineforum sussidiati ecc.
3 - La passione per la musica: secondi. Quanti i concerti pagati da mamma Regione e quanti quelli che starebbero economicamente in piedi da soli?
4 - La ristorazione: terzi. Su questo non c'è dubbio: abbiamo i soldi (vedi prima tappa) e ce li mangiamo. Anzi, troppo spesso ce li beviamo.
5 - L'impegno per gli altri: quarti. Finalmente un dato positivo, ancorché prendere in esame il numero delle organizzazioni e non la loro consistenza ed efficacia opacizza la classifica.
6 - In forma: settimi. No comment.
Per concludere: qualcuno mi sa dire, combinando tutte queste classifiche, molte delle quali francamente mediocri, come si fa a pretendere di avere la più alta qualità della vita del paese? E perché i dati dicono così, mentre i valdostani, interpellati direttamente, hanno ben altra percezione?
Sesterzi, ludi et circenses.
Commenti?.

appropo' di appropo'

da quasi un mese si accumulano giornali nel nido dei miei computer. Notizie varie da commentare qui, metti da parte, vedremo. Succedono un sacco di cose, si pubblicano un sacco di c.....e, prendo appunti, rimugino, in bilico tra buttare giù in fretta, sinteticamente, magari con una battuta (il mio modo migliore di non farmi capire), oppure analizzare più a fondo (annoiando chi tutto ama meno che leggere). Così il momento giusto passa, la pigrizia la spunta, la pila delle cose interessanti cresce, appropo' langue. Aggiungi che c'è anche da lavorare, un cantiere fermo per la neve. La sindrome da depressione natalizia è stata finalmente riconosciuta a livello medico, ci sono gli auguri da scrivere, quelli a cui rispondere, quelli da inviare via email, le caldaie che fanno i capricci al palaindoor, l'influenza che era dal 1974 che non stavi a letto per più di un giorno e che ti rifila sette giorni di letto con bronchitaccia e tutto il resto, compresa una ricaduta di altri cinque (se basteranno). Su tutto l'incapacità di sottrarsi, di non pensare, di disinnescare i perché, di capire i come, di vincere sui se, di risvegliarti dall'incubo di facebook.
Che lo Spirito del Vangelo secondo Tux ci invii un garante di facebook.

6 gennaio 2009

chi fa le corna al presidente?

pochi appassionati di atletica hanno colto, sull'ultimo numero della rivista federale, un simpatico dettaglio, certamente sfuggito anche agli impaginatori. Nella foto di gruppo di pagina 5 tutti gli atleti dell'Assindustria Padova, vincitrice del campionato di società (in realtà declassato e impoverito dalla mancanza delle squadre militari), festeggiano con il Presidente Franco Arese.
Chi si era accorto che, dietro di lui, un emulo di Silvio Berlusconi gli sta facendo un bel paio di corna? E, soprattutto, di chi si tratta?

4 gennaio 2009

per pochi intimi

ieri sera, per pochi intimi, abbiamo festeggiato il nostro 40° anniversario di matrimonio. Una specie (non protetta) in via di estinzione.

1 gennaio 2009

svolta autoritaria?

Gli auguri di Napolitano per il 2009: "Riforme solo se con divise"