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METTRE CHEZ-NOUS
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24 gennaio 2008

formazione locale

l'ineffabile Sandro Camera è ben noto per i suoi quotidiani pensieri ed omissioni con i quali guida per mano i lettori de La Stampa locale orientandoli verso la via della luce e della saggezza politica, quasi ritenesse che abbiano più bisogno di essere formati che informati.
Poiché non perdo occasione di sottolineare questi trucchetti da neo-giorn, il prode Sandro reagisce escludendomi sistematicamente dal suo orizzonte degli eventi, delimitato dalle pagine del suo quotidiano. A dire il vero qualche volta mi cita, se ciò può danneggiarmi. Questa, almeno, è l'impressione che si ricava dalla lettura dei suoi articoli.
Devo dire che la sua puntuale attenzione alla disattenzione nei miei confronti mi onora e mi diverte, in quanto è talmente palese da ottenere l'effetto contrario.
Poiché però talvolta esagera, il nostro gruppo ha ritenuto oggi necessario scrivere al Direttore Giulio Anselmi, al capo redattore di Aosta e al caro Sandro Camera. Cliccare qui.

63 commenti:

  1. Tre cose : il casinò è un argomento già da voi ripetuto 276854 volte perchè , non toccando il talebanismo unionista , vi permette di perpetuare la nota ( a chi ha cervello ) linea azzurro-valdostana , consistente nel ricercare visibilità su temi evirati da un lato e , dall'altro , sottintendere la disponibilità a essere politicamente sodomizzati dal leone sui grandi temi . Pur essendo palpabile la vostra strumentalizzazione dei media su un argomento a nulla approdante , tale quotidiano vi ha ospitati con ingiustificata ampiezza : le buone maniere richiedevano un grazie che avete scordato . Secondo punto : camera è uno stakanovista della penna , ma non dell'obiettivo ; le foto sono scattate, trattate e impaginate da altri . Lui gode di giusta libertà nel riferire notizie che spaziano con un apprezzabile enciclopedismo che non è pensabile si abbassi a tagliare uno dei 4 commensali : è stato un fatto fisiologico nel trambusto redazionale . E' mille volte peggio il fatto che tibaldi metta sul foglio azzurro che anche io , camera e il caporedattore de la stampa ( che non citate per un arzigogolo mentale che mi piacerebbe conoscere ) finanziamo , la lettera di un damiano boson senza telefono fisso che romanza a vostro uso e consumo le bizzarre peripezie azzurre sui referendum del 18 novembre . Terzo punto : io potrei raccontare delle violenze giornalistiche vere , con nomi cognomi indirizzi , che stanno ai vostri piagnistei come l'atomica a un rutto di pulcino . Fossi vostro parente , sarei preoccupato se voi riteneste fondata la vostra lamentela ...

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  2. consiglio a chiunque non l'abbia ancora fatto, di "destra", di "sinistra", di "ni droite ni gauche", di leggere l'articolo di fondo su La Stampa di oggi "Costituzione e strage delle regole" di Michele Ainis. Inutile dire chi, qui in VDA, abbia sistematicamente compiuto questa "strage delle regole". In campo nazionale, "destra" e "sinistra" pari sono. Se si aggiunge l'evidente incapacità della politica, di tutta la politica, di autoriformarsi (se non a parole), ed inoltre la sua pregiudiziale ostruzione (recente referendum) ad ogni tentativo di riforma da parte dei cittadini, che cosa dobbiamo aspettarci? Ho l'impressione che l'indignazione, vera o finta, non sia più sufficiente.
    p.s.: nessun partito, nessun governo, se non sbaglio, è stato mai autorizzato o delegato dai cittadini a compiere questa strage delle regole. E' il frutto di deleghe in bianco, quindi la relativa responsabilità è da addebitarsi esclusivamente ed in toto alla classe politica, senza alcuna distinzione, e non ai cittadini, che credo, mai l'avrebbero autorizzata con il loro voto.

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  3. Il soggetto è my fault, ai siuppos.

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  4. Ma se è inutile dirlo perchè lo dici?

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  5. come è facilmente deducibile dal commento precedente, indignarsi non serve e non basta più.

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  6. In base a quale insieme di regole di deduzione deduci la tua conclusione dal commento precedente?

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  7. Il suo post riguardante il giornalista mi sembra inelegante, un atto sguaiato, scorretto. Forse ci sono gli estremi per un procedimento disciplinare. In questo caso non c'è insindacabilità che tenga.

    Non è nel suo stile (ma del gruppo al quale ha aderito).
    Nervi a fior di pelle? Forse si sta prendendo un po' troppo sul serio. Forse si sta impolitichendo eccessivamente...

    Uno scappellotto affettuoso!

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  8. Tranquillo anonimo. Adesso che Prodi è caduto l'amico Pescante troverà al Sig. Ottoz uno splendido incarico sportivo a Roma. D'altronde caro Ottoz non è per quello che ha aderito a Forza italia?

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  9. caro anonimo,
    in un mondo normale avresti cento volte ragione. Anche perché in un mondo normale non sta bene lamentarsi, per non dire attaccare, i giornalisti. Sia perché si fa la figura di non saper accettare le critiche (una sottofamiglia del non saper perdere), sia perché, tenendo essi la redazione dalla parte del manico, certamente te la faranno pagare.
    Di qui alcune regole, soprattutto quella aurea: mai smentire, neppure una falsità, poiché equivale a dare due volte la notizia. E la seconda volta, di solito, con una seconda mazzata di ritorno.
    Facci caso: viene pubblicata una cosa falsa, inesatta, distorta, fai tu.
    Che fare? Stare zitti contando sul fatto che la gente non legge, o smentire per ristabilire la verità, ai sensi dell'art. 8 della legge sulla stampa?
    Di solito si sta zitti. Se, infatti, si smentisce, la smentita viene pubblicata seguita da un commento velenoso che raddoppia la tua figura di merda. Si dice a Napoli cornuto e mazziato. Mai poi. come vorrebbe la legge, con lo stesso risalto e nella stessa posizione nella quale era stata pubblicata la notizia oggetto di smentita. Perciò la regola è mai smentire, sperando che si sia trattato di un errore e non di una sistematica persecuzione.
    Ti chiedo di interrompere qui per il momento, poiché devo ho urgenti impegni per la mattinata. Scusami, riprendo oggi pomeriggio, sperando, comunque, di essere stato chiaro sin qui.

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  10. In attesa della prosecuzione del suo ragionamento, sin qui condivisibile, sottolineo solo questo:
    A) lei non è un semplice cittadino, è un Consigliere regionale e rappresenta degli elettori e un'area politica-culturale;
    B) questo impone serietà e cautela a prescindere da chi sia l'interlocutore;
    C) a maggior ragione se si tratta di un giornalista (senza entrare nel merito del fatto in discussione, rispetto al quale oggi La Stampa ha pubblicato una sorta di riparazione);
    D) noto che nel rapporto giornalisti-politici non c'è via di scampo: o si collude o si collide e lo si fa senza trasparenza (nel primo caso) e con arroganza (nel secondo);
    E) speravo che la sua educazione, simpatia e intelligenza la mettessero al riparo da questa trappola: ieri ci è caduto in pieno, peccato;
    F) confido che in futuro possa trovare strade differenti.

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  11. anonimo maliziosetto delle 8.38,
    va bene che tra anonimi vi capite, ma informarsi prima non sarebbe male.
    Ho già un bell'incarico sportivo a Roma: sono uno dei 10 componenti della Giunta nazionale del Coni, chiamiamolo pure il nostro governo dello sport.
    E, per tranquillizzarti, ne faccio parte essendo stato eletto dall'assemblea nazionale dei tecnici sportivi di tutte le federazioni. Era il 2001, ero consigliere dell'UV e Mario Pescante era parlamentare di Forza Italia (che ci azzeccava la politica?). Sono stato rieletto nel 2005, quando non ero più consigliere qui. Il fatto poi di essere amico di Pescante dal 1963 (abbiamo fatto sport assieme) non tocca la politica: ho un buon rapporto di amicizia con Veltroni (suo papà era un giornalista sportivo) e il mio sindaco preferito è Sergio Chiamparino.
    Non mescoliamo i c...i con i paternoster.

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  12. L'importante è tenere i piedi in 18 scarpe. Un colpo al cerchio e uno alla botte. Se ne è accorto Caveri (in ritardo).

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  13. nei database si considerano relazioni uno a uno, uno a molti, molti a uno, molti a molti.
    Non esiste solo questa valle, e uno non deve per forze essere un cretino se non la pensa come te o essere un genio perché come te la pensa.

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  14. Bravo OTTOZ.
    E poi sono solo i poveri di intelletto che adottano pacchetti di pensiero preconfezionato e poi sviluppano tutta la loro vita in armonia con lo schema dato.
    Io ho amici in tutti gli schieramenti e anche tra gente non schierata, frequento e stimo persone di diverso colore ed anche il mio pensiero è la summa di elementi intellettuali diversi provenienti da case filosofiche anche molto lontane tra loro.
    Ma noi siamo uomini liberi (almeno dentro), ci sono invece attorno a noi moltissimi individui che sono buoni solo a fare i maggiordomi.

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  15. anonimo delle 8.37,
    mentre tu attendi la prosecuzione del mio ragionamento, ti segnalo alcuni fatti:
    1 - sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 1969 0 1970, e scrivevo sulla Gazzetta dello Sport (dagli USA) già nel 1967 il che fa di me uno dei più anziani in Valle;
    2 - per restare ai quotidiani, ho scritto su Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, L'Indipendente, Tuttosport, La Repubblica, La Stampa, oltre ad avere fatto il telecronista per la Rai ed Eurosport;
    3 - ritengo perciò presuntuosamente di conoscere sia i fondamentali sia del mestiere di giornalista, sia della deontologia che lo regola;
    4 - ritengo che questa Valle, salvo rare eccezione, come informazione giornalistica meriterebbe di meglio, e che un ripassino di dentologia non farebbe danni.

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  16. anonimo delle 8.37,
    sempre mentre aspetti, segnalami per favore (prendo spunto dal tuo commento e seguo lettera per lettera i suoi argomenti):
    a) che c'entra (che ci azzecca, direbbe l'uomo di Montenero di Bisaccia) che io sia un consigliere regionale e rappresenti qualcuno? Proprio per questo le scorrettezze nei miei confronti si traducono in scorrettezze nei confronti dei miei elettori e dell'area politica-culturale (uso le sue parole) che rappresento, e che perciò sento il dovere di difendere.
    b) serietà e cautela sempre: mi lascio mai andare a cadute di buon giusto come certi anonimi?
    c) secondo lei perché oggi La stampa si è scusata, fatto (quasi) senza precedenti, senza neppure il solito commento avvelenato che solitamente accompagna l'ammissione di errori o le smentite?
    d) credo che nessuno quanto me cerchi di evitare di collidere con chicchessia, anche per non mandare in oscillazione il sistema. E' proprio quello che cerco di fare in questo blog: non collidere per evitare un eccessivo innalzamento di toni il quale inevitabilmente porterebbe a dover "censurare" qualcuno. Modero gli eccessi, i miei per primi, proprio per consentire a tutti, anche quelli (e sono la maggioranza) che mi criticano e non sono d'accordo con me, di poter continuare a farlo.
    e) ringrazio della fiducia, ritengo di non essere caduto in alcuna trappola. Più semplicemente, c'è un limite a tutto.

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  17. Aveva iniziato una riflessione interessante ed è caduto di nuovo nella presunzione. Peccato.
    Se lei conoscesse la deontologia si farebbe più problemi a sputtanare i suoi colleghi.

    Questa Valle meriterebbe di meglio, questo è certo. In molti campi. Anche in Consiglio regionale.

    Non si prenda troppo sul serio...

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  18. provo a continuare.
    Riassunto della puntata precedente: mai smentire, fermarsi ai primi danni.
    Questo però è vero soprattutto quanto più i giornali si occupano di te e ancora di più se lo fanno in modo di solito equilibrato, per non dire quando ti sono favorevoli.
    Il ragionamento è, infatti: "perché andare a cercare il freddo per il letto?" Perché, per il gusto di una smentita, rovinare un rapporto, oppure avere un danno? E se il giornalista se la prende e se l'attacca al dito? E se scattasse uno spirito corporativo e anche [tutti] gli altri giornalisti ripensassero a che cosa pensare e scrivere di te?
    Una banale valutazione di costi-benefici: quanto guadagno e quanto perdo per rettificare una notizia?
    Ci siamo, fin qui?

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  19. dice il De Mauro in proposito:
    sputtanare (v.tr.) - volg. - screditare in modo clamoroso, porre in cattiva luce rivelando aspetti del carattere o comportamenti deplorevoli e meschini tenuti nascosti

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  20. non mi pare la fattispecie del caso

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  21. 3° puntata
    quindi, il risultato è che, quando qualcuno pubblica su di te delle cose sbagliate, false o inesatte, di solito lasci perdere. Non ti conviene reagire, ti faresti ancora più male.
    Per di più è abbastanza normale e fisiologico che qualche volta qualcuno prenda una bica. Perché farne una tragedia? Capita a tutti, anche ai giornalisti, di sbagliare. Perché non riconoscere la loro buona fede?
    Il problema nasce quando errori, inesattezze, falsità e/o omissioni da fisiologiche diventano sistematiche, ossia patologiche.
    La prima domanda che ti devi fare è: "sono paranoico?". Mi sto facendo un film su un complotto che non esiste? Sto dando i numeri e mi sto convincendo a torto che tutti ce l'abbiano con me?"
    Ovviamente dal singolare si può passare al plurale, sarà allora un gruppo di persone, un movimento, un'associazione, un partito, che potrebbe soffrire di questa forma diffusissima di paranoia.
    Non ti resta allora che approfondire l'analisi, essere impietoso con te stesso, o con il tuo gruppo, catalogare con precisione tutti gli episodi che a te paiono "a te contrari", approfondirli, e, soprattutto verificare che quanto accade non provenga in realtà da un mezzo (medium, o come si dice sbagliando "media") effettivamente di parte, e che la sua comunicazione per questo sia ovviamente e "naturalmente" distorta, ma che comunque, nel sistema generale, esistano poi dei punti di riequilibrio, dei mezzi di comunicazione "diversi" che facciano l'opposto, ossia che, trattando i tuoi "avversari" come i giornali cattivi trattano te, ristabiliscano una sufficiente pluralità d'informazione, nella quale i lettori, sentendo più campane, possano decidere chi credere.
    Sui fatti nazionali ti leggi Repubblica, Il Giornale, L'Unità, Libero, Il Foglio, Il Sole24Ore, Il Manifesto, Il Corriere della Sera, La Padania, L'Avvenire, La Stampa, Il Secolo d'Italia ecc. Sapendo da quale parte, su ogni giornale, srrivano gli schiaffi e a chi, sei in grado di fare la dovuta tara e di costruirti una tua opinione.
    E per le notizie regionali? Fammi tu il quadro, per favore, così ne parliamo.

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  22. In ogni caso, dobbiamo riconoscere che, da un po' di tempo in qua, La Stampa della Valle d'Aosta osserva una linea accondiscendente, nei confronti dell'Union Valdotaine: me ne accorgo anche dalle lettere al giornale... NON pubblicate!
    Bisognerebbe comunque informare il direttore nazionale Anselmi, circa la "capronàggine" mentale del Leone Rampante, in modo che si faccia una vaga idea della situazione valdostana. A proposito: a leggere il curriculum di Eddy Ottoz, penso che non avrebbe mai dovuto entrare nel Mouvement: nella vita, infatti, bisogna essere superiori a certe contingenze.

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  23. il mio curriculum (in equilibrio instabile tra ironia e presunzione) è sul blog appeupré, anch'esso, come appropó e issí conséi rigorosamente bilingue.
    Per andare su appeupré basta cliccare in alto, sotto la mia fotografia, sull'apposito link.

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  24. 4° puntata
    Nessuno ha commentato, perciò continuo. Allora, sul piano nazionale so da quale parte arrivano gli scihaffi: leggendo giornali diversi posso costruirmi una mia idea della realtà.
    E sul piano regionale?
    Lasciando fuori i fogli di partito (tutti), che cosa rimane? In ordine alfabetico:

    Il Corsivo
    Il tg di Rai3
    La Gazzetta Matin
    La Stampa (ed. regionale)
    La Vallée Notizie
    La Voix de la Vallée

    Stop. Vi chiedo, per ciascuno di questi mezzi, di dare due voti da uno a dieci, il primo alla qualità professionale, il secondo all'obiettività. Più risposte riceverò, meglio potrò continuare e concludere.

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  25. Il Corsivo lo troppo italico: 7

    La vallée Notizie non riporta i programmi tv delle due tv francofone: 2

    La Stampa nouvelle édition ha tolto il master-mind per metterci il sudoku come gli altri giornali: 5

    il tg di rai 3 è un radiogiornale che ti obbliga a vedere le figura: 2

    la voix de la vallée è un radiogiornale vero: 10

    la gazette matin: non pervenuto.

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  26. 1) premesso che fino a qualche anno fa (prima di andare in pensione) ho sempre "snobbato" e non ho MAI letto la stampa locale, salvo occasionalmente e marginalmente le pagine regionali della Stampa (i titoli), mi sento di dare un voto appena appena sufficiente alla Gazzetta matin e alla Stampa (se pensiamo però che La Stampa ha una tiratura e una lettura al di là dell'interesse locale, mi pare che non brilli particolarmente, ci si aspetterebbe molto molto di meglio). Lascerei perdere il voto agli altri (Il Corsivo: voci inaffidabili più che notizie, La Vallée: di parte).
    Non mi esprimo su radio e televisione, che non seguo per niente. In ogni caso le mie sono più "impressioni" che giudizi ponderati. Di fatto, in VDA una informazione seria ed articolata manca del tutto. Si prende quel che passa il convento: vedo però che le persone che non sono un po' "informate" a priori prendono per oro colato quanto leggono, senza possibilità e capacità di farsi un'idea propria.

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  27. Il Corsivo non ha una vera e propria redazione: tutto è infatti nelle mani dell'editore Simeone Pìffari che si avvale della collaborazione del proprio figlio (per la parte amministrativa), nonché dei capiredattori Paolo Cotrone e Patrizio Gabetti. Il Piffari, oltre a NON pagare i propri dipendenti (mi riferisco all'esperienza da mé vissuta tra il febbraio 2004 e il febbraio 2006: non sono neppure sicuro che paghi i grafico-impaginatori!) osserva una linea di "pronitùdine" verso l'Union Valdotaine (dicono che sia il "maggiordomo" di Rollandin!) e non si assume alcuna responsabilità sulla linea editoriale della testata (quando gli proponevo le mie idee, egli, pur approvandole, non mi diceva mai come esse andassero realizzate). Simeone Piffari mi ha messo nelle condizioni di dover lasciare il settimanale e la stessa cosa è accaduta ai giornalisti Elena Tartaglione e Matteo Malutta.

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  28. Due voti , il primo alla qualità professionale e il secondo all'obiettività , come richiesto . Corsivo : zero e zero più . Tg di rai 3 : sei e uno meno . La Gazzetta Matin : otto meno e otto più . La Stampa/regionale : nove e otto . La Vallée Notizie : quattro e uno più . La Voix de la Vallée : sette e quattro . Non richiesto , aggiungo : Corriere della Valle : sei e sei . Giornali politici : capisco che eddy ritenga bello il tacere sul Foglio azzurro , ma fingere che si debba tacere su tutti solo perchè in tal modo non ci si esprime anche su una testata che tratta da ingenui i suoi lettori ( la lettera del carneade Damiano Boson è uno dei 5463 casi che dimostrano la mia opinione ) non è il top comportamentale . Comunque i fogli di Verdi e Calì si leggono volentieri e non deformano propagandisticamente nulla , vedono solo le cose dalla loro angolazione politica . Foglio verdi : otto e sei . Foglio Calì : otto meno e sei più . Foglio azzurro : tre e zero meno . Ultima notazione : roba da non credere la motivazione di uahlim per il voto a La Vallée !!!!!!! Aggiungo : ansa vda , quattro e zero menissimo . 12vda : cinque più e zero .

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  29. Ovviamente ciascuno giudica professionalità e obiettività in base a parametri personali e raramente coincidenti perchè le persone sono tutte uniche e irripetibili , anche se l'UV vorrebbe fossero tutte uguali ai valdostani dei secoli scorsi e Forza Italia non ha pubblicamente nulla da obiettare a causa di calcoli politici a nulla approdanti , se non a farla localmente considerare fuori quadro .

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  30. Un giornale che si chiama la Valléé e non è neppure capace a riportare la programmazione delle tv francofone che si vedono sul nostro territorio e che sono pagate con le nostre tasse... a me che il francese lo so sta cosa dà fastidio. Le tv francofone sono un servizio per i nostri giovani che stanno studiando il francese, lo capite si', o no? Se avessi dovuto imparare il francese solo da quello che mi spiegavano a scuola, a quest'ora non lo saprei.

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  31. topolino,
    non ho taciuto sul foglio azzurro, ho escluso le testate che per definizione rappresentano un soggetto politico, per evidenti motivi, non certo per non giudicarne qualcuna si e qualcuna no.
    In effetti non avevo elencato l'Ansa, mi pare un'ottima idea chiedere il voto anche su questa testata.
    Includere 12vda apre il discorso ad aostasera, aostaoggi ecc.
    Se volete esprimervi anche sulle internet testate ok, considero per il momento poco comparabili tra loro e con il resto dei media, il sistema non si è ancora assestato, ma è una semplice opinione.
    Avanti con i voti...

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  32. uahlim,
    concordsando d'abord sull'escludere l'ebraismo, solo gli altri due monoteismi del libro sono votati all'espansione e perciò allo scontro.

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  33. Anche se purtroppo pare che anche l'ebraismo abbia preso i difetti degli altri due monoteismi per quanto concerne l'espansione territoriale dei luoghi santi. Ho visto giovedì scorso la presentazione del volume del TCI Atlante della Bibbia, beh, si diceva della proliferazione di presunti nuovi luoghi santi non cedibili in Palestina, anche da parte degli ebrei.

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  34. intendevo votati all'espansione universale, ecumenica. La guerra per la conquista della Palestina iniziò quando Mosè lasciò il Sinai e portò il suo popolo senza terra alla ricerca di una terra senza popolo. In realtà un popolo lo trovò: i cananei.
    Una guerra non di espansione però, che da allora è rimasta confinata in quelle terre.

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  35. Sì, infatti per beffa la storia di Davide e Golia non è altro che un monumento ai palestinesi dell'intifada: ragazzi che combattono il nemico con le pietre e lo vincono come fece Davide con una fionda ed un sasso contro Golia.

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  36. Non conoscevo aostasera.it: mi sembra il migliore per chi, come me, vuole vivere la valle d'Aosta come turista ed essere informato degli eventi culturali, di cosa poter fare o vedere od ascoltare, e non tanto della cronaca o della politica. Lo segnalerò alla dmoz se non ancora fatto. Ah, la mostra di Siro Viérin merita veramente, e se lo dice uno che vota Rollandin...

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  37. Il difetto che attribuisci all'ebraismo , caro uahlim , non ha senso . Guardati l'atlante , con il loro spazio inferiore alla Lombardia prima della guerra del '67 , mi pare impossibile accusare gli israeliani di volontà espansionista . Se hai visitatio i paesi del Golfo , concorderesti con me che il problema mediorientale sparirebbe come neve al sole se esistesse un'effettiva solidarietà araba . La chiusura della borsa da parte dei paesi petroliferi per definizione è la causa dei problemi mondiali .Il mondo occidentale all'unisono dovrebbe ridicolizzare i paesi del Golfo che non risolvono i problemi palestinesi ( anche creando habitat nel Sinai invaso dagli abitanti di Gaza nei giorni scorsi ) . E non dirmi che è facile indicare al prossimo di sganciare pecunia : la verità è che gli arabi hanno omogeneità etniche e religiose che comportano obblighi di assistenza che mancano , poniamo , agli australiani o giapponesi o canadesi verso i cosiddetti palestinesi .

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  38. Non ho visitato né i paesi del Golfo né il Medio Oriente, quindi non ho potuto farmi un'idea precisa al riguardo. Ho solo riportato un'opinione non mia ma di un tizio che presentava un atlante biblico sotto il punto di vista geopolitico e che constatava (a parer suo) di come le religioni od i fanatismi religiosi avessero soppiantato dei nazionalismi deboli ed avessero creato una miriade di nuovi luoghi santi (in tutti gli schieramenti). Opinioni e constatazioni che non mi sono preso la briga di controllare in altre fonti. Francamente, dirò un'eresia, per me il problema mediorientale non è un mio problema e credo che chi resta lì lo faccia ponderando anche questi costi. Chi vuole vivere in uno stato in pace ha già fatto le valigie da mo'.

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  39. I dati del problema che ho elencato e posto alla base del ragionamento non richiedono necessariamente l'essere stati in zona .

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  40. Colgo l'occasione per tornare a dire la mia come tua affezzionata amica Kalamity Jane:

    miei voti sulle fonti di informazione in Valle d'Aosta:

    La Vallée: 6 ( si applica ma potrebbe fare di più )

    Il Corsivo 5 ( certe volte non lo capisco )

    La Gazzetta 5 ( almeno la Vallée si applica )

    La Stampa Aosta 7 ( no comment )

    Tgr valle d'Aosta 4 ( una pena )

    tgr radio 6 ( almeno non li si vede )

    12vda.it 5 ( si parla più di lui di quanto lui parli della valle, certe volte insopportabile )

    aostasera.it 7 ( interessante come grafica anche se con pochi aggiornamenti )

    aostaoggi.it 6,5 ( molte news è fuori dalle righe ha un certo coraggio ma la grafica lascia a desiderare )

    Spero non avervi annoiato

    K.J.

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  41. Mio dio sono ancora addormentata affezionata con due "ZZ" . Forse vuol dire che sono molto affezionata!!!!
    K.J.

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  42. K.J.
    hai votato per la qualità o l'obiettività?
    Vuoi completare?

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  43. Caro eddy diciamo che ho fatto una media tra qualità e obbiettività. Trovare obbiettività in una regione cosi piccola è difficile. Hanno tutti famiglia!! Ci sono rari casi di incoscienza e il conto che poi si paga è alto. Ma se vogliamo parlare di mancanza di obbiettività tra le testate da me citate, secondo me, ci sono un paio che brillano più delle altre nel firmamento editoriale cartaceo-online valdostano. Ma non le elenco solo forse perchè anche io ho famiglia! No scherzo !!! Non le elenco solo perchè tutti le conoscono e allora in questo caso ripetere non giova. Ciao tua
    K.J.

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  44. se i voti sono una media, può significare tre cose:
    1 - i due voti sarebbero identici: (6+6)/2 = 6
    2 - la qualità è più alta del voto, l'obiettività più bassa: (8+4)/2 = 6
    3 - la qualità è più bassa, l'obiettività più alta: (4+8)/2 = 6

    quindi, K.J., purtroppo la media non dice alcunché. Potresti essere un po' più preciso. Ci diresti, per favore, anche il tuo giudizio sull'Ansa?

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  45. Eddy sei un seduttore mediatico ok sarò più precisa. Il primo voto è l'obbiettività il secondo la qualità:

    La Vallée: 4 - 8 ( si applica ma potrebbe fare di più )

    Il Corsivo 6 - 4 ( certe volte non lo capisco )

    La Gazzetta 5 - 5 ( almeno la Vallée si applica )

    La Stampa Aosta 5- 8 ( no comment )

    Tgr valle d'Aosta 2 - 8 ( una pena )

    tgr radio 2 -10 ( almeno non li si vede )

    12vda.it 2 - 7 ( si parla più di lui di quanto lui parli della valle, certe volte insopportabile )

    aostasera.it 6 - 7 ( interessante come grafica anche se con pochi aggiornamenti )

    aostaoggi.it 8 - 4 ( molte news è fuori dalle righe ha un certo coraggio ma la grafica lascia a desiderare )

    I risultati delle medie sono leggermente diversi dal mio primo intervento, ma sai la matematica non è un opinione.

    Ciao
    K.J.

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  46. Mi sono dimenticata dell'Ansa valle d'aosta:

    Obbiettività: 6
    Qualità: 8

    p.s. EDDY... sono una femminuccia e non un maschietto!!!

    Ciao

    Kalamity Jane

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  47. ricordi il soprannome (o la storpiatura) di Kalamity Jane al tempo degli spaghetti western?

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  48. Gia una volta mia hai fatto questa domanda e ti avevo risposto che non lo sapevo. Ma oggi non ricordo la tua risposta. In questo caso ripetere giova.

    Ciao
    K.J.

    p.s. un tuo commento sulla mia lista di voti?

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  49. Kalátemy Jeans!!!???
    Mio Dio !!!!!
    Da te eddy questo non me lo aspettavo. Comunque io porto solo gonne o pantaloni ben fissati alla mia vita con viti autobloccanti!!

    Con simpatia
    K.J.

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  50. Quindi se ti violentano in realtà tu ci stavi!!! Già con i jeans circolava una tesi pareille.

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  51. Ora mi ritiro nei miei appartamenti, anzi oggi credo che mi licenzieranno visto il frequente uso del computer. Per la risposta alla tua domanda eddy: ai posteri l'ardua sentenza.
    Ciao

    K.J.

    p.s.(1) un tuo commento sulla mia lista di voti?

    p.s.(2) ma veramente non hai ancora capito chi sono?

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  52. E' inutile girare intorno alle cose: l'informazione, in Valle d'Aosta, non sarà più drogata soltanto il giorno in cui cadrà questo "regimetto delle banane unioniste"; tanto per affrontare un tema d'attualità, viviamo in una Regione in cui la sagra del paese viene spacciata per "fiera millenaria che non ha eguali in tutto l'arco alpino" (sic!) e dove la paccottiglia in legno viene spacciata per artigianato tipico. Tra l'altro, solo un Partito come l'Union Valdotaine poteva inventarsi il "senso unico di marcia... pedonale!" W la provincia delle banane valdostane!

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  53. Invece la merde d'artiste... buona quella... ma se tutti copiano l'escamotage di valorizzare (ed inventarsi) delle tipicità locali. Perchè noi, che abbiamo avuto la fortuna ed un po' la lungimiranza di farlo per primi dovremmo buttare via adesso tutto questo? Anzi, dovremmo fare di più. Tu hai mai visto in vendita una riproduzione del suonatore automatico di flauto di Manzetti. E vai a Roma, a Firenze, a Venezia, in Sicilia, ovunque, ma quanta paccotiglia ad usum turistorum!!! L'identità è per il 90% una gran menzogna sempre. Io lo so, ecco perchè sono unionista, perchè l'union non conta meno balle degli altri, perchè sono tutte balle, anche la balla che l'union conta balle.

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  54. Uahlim , le balle dell'union coincidono con le balle della valle , anzi questa valle è una valle delle balle perchè tutti i senza balle accettano le balle dell'union .

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  55. Egregio Uahlim, io non ho mai detto che non si debbano valorizzare le specialit� locali (anzi) ma bisogna dare loro il giusto peso e non ingigantire una manifestazione, al solo scopo di fare il lavaggio del cervello agli ingenui. Quest'anno ho sentito addirittura una pubblicit� nazionale, sulla fiera di Sant'Orso, mentre, nel 1987, avevo visto il relativo manifesto pubblicitario a Roma (in francese...) Tuttavia, siamo ancora lontani dall'eco riscosso dalla sagra del tartufo di Alba. Un suggerimento, anzich� applicare l'esilarante senso unico di marcia pedonale (!) perch� i visitatori non vengono invitati a "tenere la destra" (come in automobile!) mentre passeggiano fra le bancarelle?

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  56. 5° puntata
    riassuntino finale:
    1 - mai smentire, fermarsi ai primi danni;
    2 - questo è vero però soprattutto se i media si occupano di te;
    3 - è tanto più vero se si occupano di te in modo vario, chi favorevole, chi neutro, chi contrario. In questo caso non hai interesse a smentire per non peggiorare la tua situazione (se smentisci chi parla bene o è neutro ti becchi la risposta velenosa, se smentisci chi ti dà in testa rischi comunque un effetto corporativo negativo anche da parte di chi di solito ti è favorevole;
    4 - se però i tuoi interventi sono sistematicamente ignorati, se sei citato solo per aspetti negativi, o negativamente presentati, se cioè il livello dell'obiettività è obiettivamente penoso e se questo è spalmato su tutto il sistema dei media, la domanda è: è ancora valido l'aureo principio del non smentire?
    5 - la mia risposta è "no".
    6 - il quadro è chiaro: il mezzo più letto (La Stampa, 6000 copie di media per 6 giorni = 36.000 copie la settimana) è chiaramente schierata, fino al punto che, se deve pubblicare una fotografia di un cittadino che legge i manifesti, pubblica la riconoscibile fotografia di Sandri, come la settimana scorsa...), la proprietà de La Vallée notizie (13.000 copie) è economicamente, fidejussoriamente, pubblicitariamente (libertà d'inserzione?) sostenuta e perciò la testata mi pare, con tutta evidenza, schierata, Il Corsivo è un mistero, ma non è un mistero da che parte stia, dell'Ansa basta fare inventario e distribuzione dei dispacci e degli sms per misurare l'obiettività à la donkey docking.
    Per completare il quadro va detto che La Gazzetta Matin (6.000 copie) è l'unica testata equilibrata nel commento politico.
    Forse per questo sulle sue pagine si trova così poca pubblicità.

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  57. La Stampa vende più di 6000 al giorno . O no ?

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  58. Sarò forse disinformato ma penso che un quotidiano come La Stampa-Valle d'Aosta, possa persino permettersi il lusso di non schierarsi: mi riesce infatti difficile immaginare che qualche politico della "dsenta vallaye" possa prendersi la briga di disturbare Casa Agnelli per chiedere la testa del suo direttore locale: lo vedreste?!

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  59. Le donne dichiarano sovente meno anni del vero, i giornali più tiratura. Però, dopo il restyling, effettivamente, La Stampa edizione Vda dovrebbe oggi "tirare" più di 6.000 copie di media, diciamo 7.000, è abbastanza realistico.
    Più misterioso è, ad esempio, Il Corsivo, che dichiara, sul colofon del n. 4/2008 (28 gennaio) a pag. 29 una tiratura di 9.500 copie (avete capito bene, 9.500...).
    Ripeto che la diffusione de La Gazzetta Matin dovrebbe, a mio avviso, essere sulle 6.000 copie di media e quella de La Vallée Notizie sulle 12/13.000.
    Come si calcola la diffusione di un giornale? La tiratura (le copie stampate) dice poco, dato che l'invenduto va al macero, il quale non sa leggere. Ci sono poi le copie omaggio a vario titolo (complimentary copies, giustificativi agli inserzionisti, copie ad uso interno ecc.). Talvolta ci sono copie vendute ad un prezzo artificiosamente basso solo per giustificare contributi legati al venduto. Infine, dalle copie inviate al distributore (quello che rifornisce le edicole), vanno tolti i resi, ossia l'invenduto. Quello che resta è la vera diffusione, ossia il consegnato ai clienti meno il reso dai clienti più gli abbonamenti a pagamento.

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