"Non ci sono candidati di serie A o B nell'UV", dichiara oggi a La Stampa Guido Césal. "Al massimo di serie C, meglio ancora di Cl" avrebbe dovuto aggiungere. A Gioia Brunod, infatti, il compito di amministrare il tesoretto di voti di Tonino Fosson, perché non sia preda di biechi unionisti. Concluso positivamente anche il tormentone "Emilý, Emilý, molla papà e vieni qui", la lista si completa con Mile Danna, amatissimo charabancantore della coumba freide. Con l'inserimento in zona Cesarini di una terna di tal fatta potrebbe rinascere qualche UV-tentazione di presentarsi da soli anche perché, negli strapontini della coalizione, qualcuno potrebbe portare via il posto a qualcun altro (trama te, paso me). Ecco il programma: certi di andare al ballottaggio, poi fischio della sirena dell'allarme antiaereo (attacco all'union = attacco all'autonomia), vittoria al secondo turno contro tutti i nemici della Valle d'Aosta. Diciotto in Consiglio. Missione compiuta.
"Vi promettiamo d'imbarcarvi dopo, cari amici della Stella Alpina e della Fédération, le nostre sono promesse serie, mica giurin giuretta. Diciotto più sei o sette dei vostri e siamo a cavallo anche per la maggioranza qualificata per leggi speciali e dichiarazioni d'urgenza."
Infatti Ego, candidato de-ciellizzato, ha raccolto domenica e lunedì solo il 39,12% e Tonino, malgrado la compagnia della Compagnia, non è andato oltre il 41,39%. Ora, chi garantisce che l'UV il 25 maggio, pur con una buona dose di vitamina C(l), possa, assieme a Stella e Fédération, raggiungere facilmente il 50% più un voto (21 consiglieri da dividere in tre partiti, ma solo 18 se si sta sotto il 50%)?
Meglio rischiare da soli, pensa qualcuno, tanto secondi arriviamo e al ballottaggio andiamo. Ce la giochiamo poi con un remescio di promessanze.
Della libera chiesa in libera regione ci preoccuperemo poi.
Les elections d'abord, la gouvernance suivra, tot eun!
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11 ore fa
Per quanto nell'Union Valdotaine aleggi una certa "mentalità caprina" non credo che arriveranno a tanto: a chi gioverebbe? Il risultato incrociato delle Politiche non gli consente di certo di alzare la cresta. In ogni caso, è fondamentale che, alle Regionali, si vada al ballottaggio dell'8 giugno; guai se "leoni o galletti" dovessero vincere già il 25 maggio: sarebbe una sciagura.
RispondiEliminaPer quanto nell'Union Valdotaine aleggi una certa "mentalità caprina" non credo che arriveranno a tanto: a chi gioverebbe? Il risultato incrociato delle Politiche non gli consente di certo di alzare la cresta. In ogni caso, è fondamentale che, alle Regionali, si vada al ballottaggio dell'8 giugno; guai se "leoni o galletti" dovessero vincere già il 25 maggio: sarebbe una sciagura.
RispondiEliminaSuggestiva riscostruzione... spero fondata su rumors attendibili. Pochi giorni e lo sapremo. Ma con i numeri delle politiche l'UV rischia fotemente di non vincere al primo turno e finire al ballottaggio, che le darebbe 18 seggi da spartire con federation e stella, una botta senza precedenti, con l'obbligo di imbarcare altri gruppi consiliari. Ma chi? Con il PD indisponibile, a meno di larghe intese (ma è davvero molto difficile), sarebbero costretti a guardare il PDL. Ma i tempi non sono ancora maturi checchè ne dica Lattanzi. Per l'UV, visti i risultati (dovrebbe recuperare almeno 10 mila voti insieme agli alleati) conviene assai l'operazione che hai brillantemente espresso. Forse è la loro unica chances. Se fosse così Stella e Fed si confermerebbero due partiti peggio degli zerbini, peggio di un fazzoletto usa e getta e perderebbero molti consensi a favore del PDL, anzi sarebbe manna dal cielo
RispondiEliminaIn ogni caso, l'unica cosa prevedibile in casa Union è un massacro, una lotta all'ultimo sangue (potranno farlo a suon di musica, con Mile Danna che batte il tempo).
RispondiEliminaGioia Brunod, chi è costei? Una "farisea", come fosson, se ho ben capito.
1) se io fossi SA o FA mi guarderei intorno
2) in VDA si può sempre pensare ad una grande coalizione di salute pubblica; i programmi mi paiono abbastanza facilmente conciliabili.
come si usano le quote rosa.
RispondiEliminaIn una sua canzone F. de André rimpiange il tempo in cui, anche per esercitare il mestiere più vecchio del mondo, ci voleva un pò di vocazione.
Emily Rini finalmente ha buttato la maschera. Ci ha fatto credere che lasciava i foyers per divergenze politiche quando invece qualche potente "protettore" UV, con voce in capitolo all'interno del Comité, l'aveva già "comprata" e messa in lista UV;
di Adriana Viérin sappiamo ormai tutto, compreso il nome del "protettore";
ora veniamo a sapere che Fosson è il "protettore" di Gioia Brunod.
Manuela Zublena aveva anche lei il suo "protettore", che tutti conosciamo, così come conosciamo quello di Teresa Charles.
Ad ognuna il suo "protettore".
A quando la "libera professione"?
In casa UV le quote rosa hanno portato una ventata di rinnovamento.
lista UV: l'armata Brancaleone in partenza per la crociata (la riconquista del sacro valdostano medio).
RispondiEliminap.s. qualcuno ha verificato che Caveri, sempre più medio, non abbia i pidocchi in testa?
Sarebbe un po' la tattica che hanno adottato I partitI di centro-destra con il POPOLO DELLA LIBERTA': Hanno fatto confluire diversi partiti (AN e FI) in un unico partito per poter prendersi il premio di maggioranza. Fatta la legge, trovata la tattica. Considerato poi che Fed e SA non hanno mai posto problemi di governabilità, non mi pare così malaccio.
RispondiEliminabruno,
RispondiEliminama chi è pietro l'eremita?
Direi occhio a sottovalutare l'analisi caricaturale ma tutto sommato corretta del valdostano medio. Il concetto di media viene trascurato dai critici ma essendo dichiarato nel titolo rende la descrizione del rapper abbastanza realistica. O solo io, con l'autore, ne ho esperienza quotidiana?
RispondiEliminaL'UV dal mio punto di vista al di là della tattica politica sta compiendo un enorme errore sopravvalutare il proprio elettore medio che non è molto sottile e sottovalutare i restanti.
Vi segnalo stasera al Giacosa la Concessione del telefono tratta dal romanzo di Camilleri. Io ho letto il romanzo che ho trovato molto divertente ed interessante. Se è come il romanzo, merita.
RispondiEliminapietro l'eremita? Non lo so, ma forse ce n'è più di uno. Per quanto ne so io, l'ambientalista Cerise portava sempre appresso del peperoncino. Probabilmente anche lui è rimasto senza.
RispondiEliminaLi ho visti partire stamattina sullo Char à banc: in testa Mille Danne con la fisa, dietro Gioia con la croce dei crociati. Sullo Char ce n'era almeno uno, grosso grosso, vestito da landzetta. Sentivo che dicevano: "se incontriamo qualche ebreo, o si converte o lo facciamo fuori".
a proposito della nostra compagnia di bandiera (Air Vallée), ingiustamente accusata dalla "Casta". Mi hanno riferito stamattina che più di una volta funzionari regionali scesi a Roma al mattino (8 posti giornalieri riservati, se non sbaglio), al ritorno sono stati dirottati su Alitalia e Torino, con autista regionale che è andato a prelevarli a Caselle, in quanto il volo di ritorno di Air Vallée non è stato effettuato per ... carenza di clienti.
RispondiElimina1) La Regione eppure dovrebbe aver pagato gli otto posti anche se il volo non si è effettuato!
2) e vogliamo ampliare l'aeroporto per andare incontro alle megalomanie di Caveri?
sempre stamattina ho avuto l'ennesima conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che fosson non aveva NESSUNA intenzione di andare a Roma. Lo hanno praticamente costretto (Dio perdona, l'UV no). Me lo ha riferito un ex collega la cui moglie è molto addentro alle cose di CL. Avete capito perché aveva una faccia così triste quando ha saputo del risultato del voto? Penso che anche questa Gioia non abbia NESSUNA voglia di fare il consigliere regionale. Simpatizzanti di CL, pensateci prima di votarla! Non cadete nelle trappole per topi campagnoli che l'UV dissemina di quà e di là: ci siete già caduti una volta con la candidatura di fosson!
RispondiEliminaforse non era mai successo: abbiamo un senatore coatto: FOSSON.
RispondiEliminabruno courthoud è davvero un gran maleducato dotato di poca intelligenza e rispetto, soprattutto per le donne. il post delle 18.54 lo conferma.
RispondiEliminaOttoz, ma fi te cicca les neucco de te.Ta ren d'atro a fie que ecrie de cazzaie?
RispondiEliminagrazie; lo so che delle donne bisogna sempre parlare bene, a prescindere. Dei maschietti, invece, più ne parli male e più le donne son contente. Mi pare di aver quasi sempre parlato male di uomini, con nomi e cognomi, e nessuno di essi (o quasi) si è lamentato.
RispondiEliminatubie de sen marci
RispondiEliminaper piacere, visto che ottoz scrive solo cazzate, scrivi tu qualcosa di serio! Aspettiamo ansiosi i tuoi illuminati interventi (scrivi pure in patois).
anonimo (15.29),
RispondiEliminabruno si è, in effetti, lasciato un po' andare. Sul fatto che il suo commento delle 18.54 non sia un luminoso esempio di buon gusto si può concordare. Le intenzioni sono però buone: si tratta in fondo di un auspicio che chi trasporta in conto terzi passi prima al conto proprio, magari cominciando ad avere delle idee. Che dirlo di donne urti la sensibilità di qualcuno(a) dimostra solo il peso che ha asssunto oggi il politically correct, vera iattura dei nostri tempi.
Peccato infine che blogger consenta di firmarsi "anonimo" senza distinzione di genere.
tubie de sen marci,
RispondiEliminasen que vou dehe "neucco"?
visto che sono un gran maleducato dotato di poca intelligenza e rispetto, soprattutto per le donne, vi racconto di come ho incrociato, senza avere il piacere di conoscerla, l'ing. Manuela Zublena (è talmente impegnata su fronti diversi che il marito, ing. Béthaz, fratello di Annalisa Béthaz, mio ex-capufficio (?), è costretto a fare il "mammo"). La mia qualifica presso l'Amministrazione regionale è stata, per lungo tempo quella di "ingegnere". Ad un certo punto diventò invece quella di "urbanista". La cosa mi dispiacque, ma comunque così avevano deciso in sede di revisione delle qualifiche per noi che ci occupavamo di urbanistica (erano tutti architetti, meno un'urbanista (?) laureata a Venezia, ed io ero l'unico ingegnere). Anni dopo, durante il regno di Annalisa Béthaz ed Elio Riccarand, dando un'occhiata al nostro organico, notai che accanto ai diversi urbanisti, era tornata una qualifica di "ingegnere". Stupore da parte mia. Interpello la capa. Risposta: dovendo assumere a tutti i costi l'ing. Manuela Zublena e non sapendo dove ficcarla in organico (l'ARPA era in via di costituzione), essendoci un posto libero nel nostro organico per il quale, chissà perché, non si decidevano ad effettuare il concorso, ecco la soluzione. E così la qualifica di ingegnere tornò nel nostro organico nella persona di Manuela Zublena. Ovviamente per molto tempo occupò il posto, ma lavorò altrove (mai vista!). Non sapevo ancora che:
RispondiElimina1) si era messa in pista per fare carriera politica
2) era cognata della mia capa.
E adesso raddoppiate pure la dose.
(d'ora in poi sarò ancora più maleducato).
no no eddy, non mi sono lasciato andare; son disposto a riscrivere quanto ho scritto. Io sono molto politically scorrect e me ne vanto. Ovviamente io non ce l'ho con le donne, e tanto meno con le donne meritevoli e capaci, che sono tante, ma che non riescono ad emergere (colpa soprattutto di noi maschi). E così emergono le donne che i maschi fanno emergere, le quali, caso strano, pensano di essersi emancipate copiando, da noi maschi, non quel poco di buono che abbiamo, ma i nostri peggiori difetti!
RispondiEliminanello "dzargo" dei ramoneurs, lo "neucco" era il portafoglio, però qui non so se è usato in questo o altro senso.
RispondiEliminaalberto,
RispondiEliminati ho appena segato l'impubblicabile delle 16.48.
Proprio mentre discettiamo di politically correct mandi un dispaccio dedicato a va...e e bag.....ne?
Un po' di contegno...
bruno,
RispondiEliminaper di più un ingegnere nucleare la cui laurea meritò la dignità di La Stampa...
la scala degli onori accademici dovrebbe essere:
RispondiElimina1 - voto 110
2 - voto 110 e lode
3 - voto 110 e lode con dignità di stampa
4 - voto 110 e lode con dignità di stampa e applauso accademico (standing ovation)
La dignità di La Stampa è invece una tradizione valdostana, inaugurata verso la fine degli anni '80.
questa è una chicca per alberto grisero: abbandonando l'ambito accademico il massimo degli onori è la "standing ovulation", un mio finneghismo che sta per "pubblica e feconda copula in piedi con applauso"
Egregio Eddy Ottoz, l'amore in piedi è una posizione del Kamasutra praticabile senz'altro da giovani: quando si è superata la quarantina, invece, è preferibile farlo in un comodo e caldo letto!
RispondiEliminavisto che alle volte rischio di essere incompreso, vorrei rivolgere un caloroso invito a tutte le donne (che in quanto tali stimo e apprezzo moltissimo): restate donne e non cercate di riprodurre al femminile i nostri cattivi esempi maschili (lasciateli a noi).
RispondiEliminaio invece mi sono laureato senza dignità di alcun tipo. Un mio professore (ma erano altri tempi) diceva che per fare un buon ingegnere occorrono tre generazioni. Io sono solo alla prima, quindi possso essere più che soddisfatto. I miei figli? Faranno quel che loro meglio aggrada.
RispondiEliminap.s. Vedo anche un sacco di menzioni su La Vallée e altri giornalini, con foto e cappellino in testa. Poi adesso ci sono anche le lauree brevi, che corrispondono grosso modo ai vecchi diplomi. Ad es. oggi abbondano i geometri con laurea.
ancora: gli ingegneri nucleari sono particolarmente richiesti nella pubblica amministrazione, anche Raffaele Rocco, factotum di Cerise, è un ingegnere nucleare: sa tutto.
RispondiEliminaAlcuni amici usano neucco per "cazzi". Gressan docet.
RispondiEliminaEgregio Eddy Ottoz, forse non mi sono spiegato: io ho solo detto a Bruno che, il termine "protettore" da lui usato, non era elegante, poiché poteva lasciare intendere che lui considerasse quelle signore, come fossero troppo allegre! Ho poi aggiunto, ironizzando come sempre, che l'Union Valdotaine s'intende certo più di erbivore da latte che di lucciole.
RispondiEliminaPremesso che le sottili allusioni di Bruno potevano non essere gradite dalle dirette interessate, potete spiegarmi che differenza c'è tra lo sponsor politico di Manuela Zublena e quello di Teresa Charles?
(ho riscritto anche alcune parti di questo tuo nuovo o, alberto, e ora lo posto con il tuo nome. non mi piace censurare, non tirarmici per i capelli. ognuno di noi ha chi lo aiuta e chi lo osteggia, chi lo stima e chi lo disprezza. Manuela Zublena e Teresa Charles non fanno eccezione, ma credimi, facendo serie graduatorie, collocale pure molto più in alto di tanti uomini che la comunicaziona politica ci ammannisce quotidianamente, ma proprio di molti)
bruno,
RispondiEliminal'evoluzione della specie. Un tempo si chiamava avviamento, poi ipr, oggi laurea breve. discorso complesso, troppo poco lo spazio qui a disposizione.
Ancora a proposito di donne.
RispondiEliminaE' la stessa protagonista che mi ha raccontato il fatto. Alla vigilia delle elezioni regionali 2003, la mia capa Annalisa Béthaz andò ad omaggiare l'allora Assessore al Turismo Albert(o) Cerise nel suo Ufficio, dichiarando la sua disponibilità a ricoprire il posto di coordinatore e di Sovrintendente. L'Assessore le fece una mezza promessa, ma l'affermazione di Cerise che qui mi preme sottolineare è questa: "Certo, abbiamo bisogno di donne". Che questo spieghi, almeno in parte, l'abbondanza di elementi femminili nei ruoli apicali regionali? Qualcuno mi dice che anche Caveri si è circondato di donne. E sempre Cerise si porta immancabilmente con sé nei vari Assessorati la sig.ra Cazzaban. Che il solo fatto di essere femmina stia diventando un valore aggiunto?
sempre nello "tzargo" dei ramoneurs "le neuqque" (plurale) erano invece le mucche. Personalmente non ho mai sentito usare "neucco" per "cazzi", come sembra invece si usi a Gressan. M'informerò meglio.
RispondiEliminaA dire la verità in politica ci vorrebbero molte piu donne per calmare un po gli animi a sti uomini rancorosi e assetati di potere!
RispondiEliminanon è che affiori in te un piccolo lato maschilista, bruno?
RispondiEliminae tu, anonimo, non sei per caso un'anonima?
può darsi, non lo escludo, che dopo 50 anni di bombardamenti "femministi" e 25 anni trascorsi, sul lavoro, a tener su le mutande altrui, affiori in me, per spirito di autodifesa e sopravvivenza, un piccolo lato "maschilista". Per espiare il mio "peccato", mi sono ripromesso, alle prossime elezioni regionali (se andrò ancora a votare) di esprimere almeno due preferenze femminili su tre. Se tutti i maschi seguiranno il mio esempio, e se le donne, come è giusto, voteranno femmina, avremo, con buone probabilità, un prossimo Consiglio regionale tutto al femminile.
RispondiEliminaPurché, caro Bruno tu non voti baciapile o giovanette arrembanti (ogni riferimento a Gioia ed a Emily è puramente casuale)
RispondiEliminaSono un maschio. Mi sento in colpa.
RispondiEliminaFuor di metàfora, è vero o no, che la Zublena e la Charles, sono entrambe "in quota Rollandin"?
RispondiEliminacosì si diceva un tempo, oggi non so. Nella notte di giovedì, comunque prima dell'alba del 23 maggio, il tim-tam-tam diffonderà la sua verità.
RispondiEliminaper martello
RispondiEliminanon c'è pericolo; voterò per delle "libere professioniste".
per eddy
scusa l'ignoranza
mi spieghi il tim-tam-tam del 23 maggio (come funzionano ste benedette cordate)?
Vorrei in ogni caso votare "libere professioniste" e non "sponsorizzate" o "protettorate" che dir si voglia (sarebbe come votare ugualmente per un maschietto); in quanto ho scritto un paio di volte più sopra molti mi hanno frainteso, al di là del linguaggio metaforico usato, fra cui anche donne, pensando che fosse un attacco generalizzato alla categoria (così non era affatto, anzi).
Dopo le notizie di oggi, secondo cui tre dipendentiregionali (sì, è una parola unica, diciamo uno status) sono stati denunciati per assenteismo, chissà cosa dice il buon Courthoud, che pare bazzicasse nello stesso assessorato con scarsa soddisfazione? Magari suggerirà loro qualche strategia per cercare di vincere la causa contro i cittadini che finora ne hanno pagato il lavoro scansato...
RispondiEliminaMa torniamo al post originario: "Les elections d'abord, la gouvernance suivra". In questa verta vallaye il problema reale è che tutti la pensano più o meno allo stesso modo ma, nonostante ce ne siano già molte, le poltrone non bastano a soddisfare tutti.
RispondiEliminaE' significativo che, soprattutto negli ultimi anni, molti non si siano fatti problemi a farsi eleggere in una corrente per poi cambiare giacchetta a percorso consiliare iniziato. Se succede una volta o due può essere un segno di protesta ideologica. Se invece diventa un'abitudine, gli elettori dovrebbero porsi qualche domanda in più.
Quindi: Les elections d'abord, le mouvement suivra.
"La merde d'abord, le papier hygiénique suivra"
RispondiEliminaPerchè se si fa il contrario non è bello...potrebbero esserci strascichi spiacevoli, insomma le classiche sgommate nelle mutande.
vedo che r.i.p. è un esperto in materia
RispondiEliminaalberto ronchey lo chiamerebbe il fattore cacca.
RispondiEliminacaro anonimo
RispondiEliminail buon Courthoud ha invece fatto il contrario: per sei anni ha cercato invano di sapere quali fossero le sue mansioni, il suo ruolo, le sue competenze, coinvolgendo tutti i suoi diretti superiori, e nonostante questo, non è riuscito ad avere una risposta. Quel poco che ha fatto ha dovuto perfino litigare per poter vederselo assegnato e così il giudice ha ritenuto di respingere il suo ricorso perché ... aveva lavorato troppo! Se non avesse fatto nemmeno quel poco (due anni di demansionamento gli sono stati riconosciuti in sentenza), il suo ricorso sarebbe stato accolto, come quello di Voyat al casinò di Saint-Vincent.
Per quanto concerne i tre dipendentiregionali: ... non fatemi parlare, è meglio.
per quanto concerne la nostra verte vallaye, non ho invece capito quale rapporto ci sia tra il numero delle poltrone e il fatto che tutti la pensino allo stesso modo (io non sono un esperto in materia).
RispondiEliminaVuol solo dire che da un lato movimenti e partiti possono ambire ad un numero limitato di "poltrone" in rapporto ai propri candidati in lista. Dall'altro, però, non tutti i nomi della lista sono propensi a portare i "propri" voti ai favoriti in cambio di poco o nulla.
RispondiEliminaInfatti, a volte, per non aver avuto la poltrona si aspettano almeno una cadreghina.
Sè la vì, come scriverebbero certi francofoni per obbligo.
ho capito: è per questo che in un "quartierino" di pochissimi abitanti (poco più di centomila), le poltrone e le cadreghine, già in numero spropositato, vengono continuamente aumentate e non bastano mai. Non ci ero arrivato.
RispondiEliminaun po' come il numero dei dirigenti regionali, insomma.
RispondiElimina