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22 agosto 2008

grandioso Alex Schwazer formato salvafidal

Alex è l'unico vero erede di Pino Dordoni e Abdon Pamich, portatore di una classe che non è solo frutto della fatica, come invece spesso nella marcia accade.
La marcia è l'unica disciplina dell'atletica nella quale i giudici, brandendo dalla camionetta heka e nekhekha, mamma e papà di tutte le palette, hanno discrezionale potere di vita e di morte, di ammonizioni e squalifiche, ma la superiorità e la tecnica di Alex Schwazer sono state tali da evitargli questi rischi.
La Fidal ha richiesto al Comune di Vipiteno di aggiungere due nomi alla sua anagrafica, arricchendola in Alex Verband Retter Schwazer.

5 commenti:

  1. Non male il "Verband Retter", Schwazer dichiara oggi che "vince perchè si diverte", ti chiedo Eddy, quanto è importante divertirsi nell'atletica? Intendo dire tra il scegliere una specialità perchè ti piace ed il divertirti nell'allenarti e nel competere c'è una bella differenza (Montano docet). A tuo avviso esistono oggi atleti spinti più dal business che dal divertimento? Non so se sono stato chiaro, spero di essermi fatto comprendere. Ciao! PK

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  2. Chiedo scusa ma, che cosa vuol dire "Verbant Retter"?
    P.S: in Alto Adige, mica scherzano con il bilinguismo: altro che "Valle d'Aosta pittoresca"!

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  3. anonimo,
    divertirsi è importantissimo, ma ne va chiarito il senso nel contesto.
    Il problema non è "divertirsi a vincere". Solo una patologia mentale potrebbe farti soffrire perché vinci.
    Ovviamente per provare a farlo ti devi sorbire allenamenti massacranti, una vita (pubblica e privata) in funzione di..., rapporti complessi con l'ambiente, i soldi, gli sponsor, tensioni, infortuni, rospi da ingoiare in continuazione, altre cose che ti piacerebbe fare ma che non puoi fare ecc.
    C'è poi il fatto che almeno il 75% (probabilmente di più) di qualsiasi prestazione massimale (e sottolineo "massimale") dipende da aspetti mentali, anche se un fisico perfettamente allenato è un prerequisito irrinunciabile.
    Irrinunciabile, appunto.
    Ora, chiamalo "divertirti", chiamalo come vuoi, ma senza una forte motivazione personale nessuno è in grado di garantirsi la capacità di sopportare un tipo di vita che è sostanzialmente "monomaniacale", iperegoistica in quanto tesa ad un solo, proprio, personale obiettivo: vincere (per questa distorsione è necessario essere sorretti da una forte etica).
    Chiamala motivazione, chiamala total commitment, l'obiettivo è per te talmente importante che non esistono rinunce, solo scelte volontarie. Il giorno in cui tu vivi una scelta come una rinuncia, è giunto il momento di smettere. Se scegli di non fare una cosa che ti piacerebbe, stai in realtà scegliendo un'altra cosa che ti piace di più, tenuto conto dell'obiettivo che guida la tua scelta.
    Quindi ti "piace" tutto quello che fai per.
    Quando vuoi Emanuela Arcuri oggi, l'isola dei famosi domani e l'oro olimpico domenica prossima, You've got a problem.

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  4. Coinciso, efficace, detrminato, come sempre, thanks a lot! PK

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