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15 febbraio 2008

dizionario politico

ANSA Valle d'Aosta:
tutta la giunta
minuzzo per minuzzo

42 commenti:

  1. Pubblico anche qui lo stesso post che ho messo nella discussione precedente.

    Se il nostro interlocutore che recentemente ha scelto lo pseudonimo di Mafarka avrà la compiacenza di leggere questo mio intervento a mente aperta forse potrà riconoscere che su almeno due punti le cose potrebbero essere diverse da come le vede Lui.

    1) Le cose della politica non sono statiche ma dinamiche. Ciò che attiene alla politica è in continuo divenire e chi oggi ci pare si muova su binari che non condividiamo domani potrebbe trovarsi al nostro fianco. Oggi a Te pare che il centrodestra aostano vaghi tra la sudditanza, il desiderio di sedere a tavola coi potenti e la vuotezza di contenuti, ciò ti impedisce di vedere la prospettiva possibile, ossia che un domani questo centrodestra possa esercitare un'influenza maggiore di quella che subisce. Io non dispero di vedere un giorno l'U.V. trasformarsi in una specie di Lega Nord della Valle d'Aosta che, un po' più libera da retaggi ideologici e un po' più pragmatica, possa governare una stagione di riforme insieme ai soggetti che (spero) stanno per rinnovare l'Italia. Pensa: U.V.+F.I.+Lega+A.N.+Stella, non è un brutto scenario, soprattutto se il timone virasse in direzione ovest.

    2) Le battaglie ideali sono una cosa nobile che da un senso alla vita; esse però non debbono avere il monopolio assoluto delle nostre teste e del nostro tempo perché c'è anche la vita quotidiana. Il sistema valdostano in questo momento risente fortemente di una forte ideologizzazione trasmessagli dal Mouvement (e non c'è dubbio che l'esistenza di una etnia locale o di una francofonia siano emerite palle) però è anche uno dei sistemi d'Italia che funziona meglio. Viviamo in una Regione in cui lo standard dei servizi è molto alto, in cui il territorio è curato, in cui c'è attenzione al mondo del lavoro, in cui le opportunità per i cittadini sono maggiori che altrove, in cui il tasso di democrazia partecipativa è elevato, eccetera. Ciò non deve essere dimenticato. Non siamo in un posto in cui tutti i soldi vengono magnati dai politici, siamo in un posto in cui tante risorse sono a disposizione della comunità.

    Quindi:

    Perfettamente daccordo che sia ora di piantarla li con le panzane di un'etnia che non esiste (ciò che qui chiamano fiolet altrove è la cirimella e il gioco dei palet lo fanno su tutte le spiagge con dischetti colorati) e di un bilinguismo che c'è solo nella testa degli ideologi; perfettamente daccordo che troppo vassallismo abbia fatto nascere nell'U.V. un senso di onnipotenza che sarebbe bene che si ridimensionasse; perfettamente daccordo che una coalizione U.V. + liberali debba fondarsi sull'accettazione da parte del Mouvement di un processo di riforma in senso liberale che ricomprenda l'accantonamento delle vecchie parole d'ordine; però non esageriamo.

    Non siamo nell'URSS ne a Cuba. Ci sono libere elezioni e la gente sceglie da chi vuole essere governata. L'integralismo culturale di una parte dell'Union non è imposto ma accettato, e forse molti passano sopra alle panzane ideologiche proprio perché il sistema Valle d'Aosta comunque funziona bene e garantisce serenità e benessere.

    Ergo:

    Giusto fare battaglie di verità e di libertà, ma alla gente importa anche la vita reale. Restiamo ancorati alla realtà please.

    Corrado Olivotto

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  2. Ora non ho più tempo , ma un solo appunto : il tuo riferimento alla concretezza cozza con la tua proposta operativa uv-fi-sa-lega-an , miscuglio singolare . Non so se hai scordato o volutamente accantonato fa e udc . In ogni caso l'uv ha rifiutato fi unita ad an e della lega non si sa cosa dire oltre al fatto che qualcuno dispone del simbolo . Realisticamente , visto che al realismo ti richiami , non vedo come la tua proposta vada al di là dell'auspicio . L'uv è paga ( a torto o a ragione ) dei numeri che la vedono in trio con sa e fa e , volendosi allargare , pensa al pd e non certo a fi . Non c'è realismo partitico nella tua proposta , direi .

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  3. caro eddy
    Minuzzo non è un dipendente regionale, ma dalla Giunta ha avuto un incarico (e relativi soldi).
    Credo che la sua posizione possa però in qualche modo essere equiparata a quella dei dipendenti regionali, e in particolare dei dirigenti (ovviamente dopo la legge 45/95). Questi in precedenza facevano il loro lavoro (bene o male) e non avevano rapporti con la stampa (salvo riprovevoli e occasionali casi sporadici in genere immediatamente censurati dal politico). Ora possono parlare. Intervengono sempre più frequentemente. Devono però sottostare ad una norma "etica", un "codice etico" previsto dalla stessa legge e scritto ed approvato in fretta e furia dopo il caso Maccari. Questo "codice etico" non esclude, per i funzionari, la possibilità di avere rapporti con la stampa (sostituendosi al politico), purché, in parole povere, ne parlino bene (del politico e dell'amministrazione). In altre parole, se ad es. un dirigente è costretto a mangiare m...., può tranquillamente dirlo alla stampa, purché dica che è buona.
    Cosa c'è quindi da aspettarsi di più e meglio da Minuzzo (o da chiunque altro che domani fosse al posto suo?)

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  4. la mia battuta riecheggia ironicamente una storica trasmissione rai.
    Non è che 450.000 euro vadano tutti a minuzzo, servono per l'universo d'inestimabili servigi che l'ansa fornisce alla Valle con la sua sede regionale e dei quali non sapremmo come fare a meo.

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  5. Ma ora che un collaboratore dell'Ansa fa soprattutto l'addetto stampa della Giunta comunale di Aosta e che Minuzzo sta per andare in pensione, che cosa accadrà?
    Ridurremo il contributo annuo, oppure se lo spartiranno i collaboratori restanti, aumentando in maniera considerevole la quota pro-capite e, quindi, la dipendenza/sudditanza nei confronti del finziatore unico?

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  6. ovviamnete sopra intendevo "finanziatore"

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  7. ma, i collaboratori, non ricevono 3 (tre) euro a notizia, officiando quotidianamente all'altare di San Precario?

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  8. Ci sono 2 colpe : quella dell'ansa nazionale e quella di minuzzo . La prima non doveva siglare , o lasciar siglare , accordi tipo quello valdostano che rendono l'ansa locale obbligata portavoce di quanto si fa nel palazzo . Al secondo va addebitata invece la non oggettività informativa , che è altro dall'essere per contratto la voce del palazzo : è possibile svolgere questo compito senza esplicitare tifi informativi . Ciò che non è .

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  9. Egregio Eddy Ottoz, premesso che è senz'altro apprezzabile la goliardia del suo post, le ricordo che, in un link che ha contribuito a farcire il suo post precedente, quasi fosse il tacchino di Natale (a proposito, non potremmo essere tutti quanti un po' più concisi e sintetici?) lei ha scritto che, all'interno dell'Union Valdotaine, ci sono stati "personaggi più a sinistra di Mao e più a destra di Pino Rauti": può fare qualche esempio concreto? (magari analizzando brevemente la situazione odierna del "Mouvement").
    P.S: "Minuzzo per Minuzzo" va in pensione? Augurandogli lunga vita come la ebbero Ciotti e Ameri, quando conclusero il loro rapporto con la Rai,
    non credo che mi metterò a piangere.

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  10. Pino Rauti e il chairman Mao erano evidenti estremizzazioni dialettiche, però il fatto resta. Non mi far fare esempi. La privacy...

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  11. io la definirei un'armata brancaleone, con cavery al posto di gasmann. In Valle c'è un'unica associazione con caratteristiche analoghe all'UV: l'ANA (Associazione Nazionale Alpini), quest'ultima di chiara ispirazione nazionalista. Moltissimi hanno la doppia tessera e se, costretti, dovessero strapparne una, non so ...

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  12. Egregio Eddy Ottoz, ci arrivo anch'io a capire che Pino Rauti e Mao-Tzetung erano due estremizzazioni: a mé basterebbe sapere chi fa parte della corrente sinistra e chi della corrente destra dell'Union Valdotaine, e non credo che c'entri la privacy, dato che la posizione di ogni unionista è praticamente certificata... (in passato come oggi).

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  13. Informazione di servizio: se per caso Eddy Ottoz dovesse candidarsi alla doppia tornata elettorale che interessa la Valle d'Aosta, il regolare funzionamento di questo blog, potrebbe subire dei contraccolpi?

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  14. grisero,
    una vecchia e bella battuta di altan:
    "vorrei tanto fuggire ad ovest di me stesso".

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  15. Non mi interessano molto i vostri fini ragionamenti sulle alleanze elettorali perchè non ho i mezzi intallettuali per capirli e non ci tengo ad averli. Sull'ANSA VDA, niente da dire, da due anni in qua è l'hobby delle tricoteuses des nos-atres linciarne moralmente l'immagine e denigrarne gratuitamente la professionalità. Io pero' devo ringraziare l'autore vero e quello presunto del bolscevico stanco buonanima, il primo per aver affibiato o lasciato affibiare pur sapendo, un refuso di altri (l'ansa di Roma sulla militanza politica di Perrin in visita da Prodi) all'ansa di Aosta, il secondo per non avermi perdonato di averlo offeso in seguito a quel misfatto, presunto da parte sua, su quel mitico blog, e le due cose, assieme alla reazione sguaitata del pubblico fatto di tricoteuses in devota ammirazione per il Generale, mi fecero osservare delle analogie tra due vicende lontane tra loro, e mi fecero cominciare un delirio e guarire da una mia malattia mentale chiamata fobia sociale. Ora sono invece influenzato per cui sono a casa a letto a Milano ad ascoltarmi il jazz di Miles Davis aspettando che sta cosa passi.

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  16. Poi, sempre sull'ANSA VDA, o sull'Università della Valle d'Aosta, o su tante strutture che hanno tutte le altre regioni d'Italia, credo cada a pennello l'auspicio di Grisero che la Valle d'Aosta torni ad essere provincia del Piemonte (si spera a quel punto con almeno annesso il Canavese): perchè? Perchè la Valle d'Aosta non ha i numeri macroeconomici di una qualunque altra Regione d'Italia, perchè non ha i numeri. Ed allora ci sono due tendenze: da un lato chi vuole fare dimenticare questo perchè ha paura che senza questi numeri tolgano l'ente regione (la sovvenzione all'ente ANSA perchè possa sopravvivere un ufficio regionale laddove il numero di notizie non ne giustificherebbe l'esistenza, l'ampliamento dell'università della Valle d'AOSTA a corsi anche non indispensabili per la richiesta in Valle), dall'altro l'atteggiamento vile di chi sa che c'è quest'esigenza per legittimare e normalizzare il più possibile l'esistenza della Regione, di chi sa che la Valle d'Aosta è una regione anomala che non ha i numeri naturali per competere e per permettere di far esistere certe realtà, ma che finge di ignorare tutto ciò per criticare il lavoro di chi tiene in piedi a fatica queste realtà. Ed allora lo si dica chiaramente: non vogliamo l'esistenza di questa regione se questo significa dover fingere ed anche sovvenzionare, ma poi non lamentiamoci se l'ampliamento ad est dell'ospedale di Aosta lo si farà a Torino.

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  17. in effetti questa non è una regione, ma una provincia a tutti gli effetti, ed una provincia anche piccola piccola, ed anche molto provinciale, per non dire paesana. Una provincia che ha però, giusto o sbagliato, delle competenze che altrove sono proprie delle regioni (vere). E basta questo per far sì che alcuni (vedi Caveri) la credano uno Stato, di cui, se continua così, verrà chiesto un seggio permanente all'ONU (dopo aver ottenuto la rappresentanza a Bruxelles, naturalmente). Almeno Trento e Bolzano hanno il buon gusto di farsi chiamare province, come di fatto sono.
    p.s. per quanto riguarda i "fini ragionamenti sulle alleanze elettorali" non perdi proprio niente, credimi. E' così tanto per tricoter, per passare il tempo, in mancanza di meglio.
    Pensa piuttosto a rimetterti in salute. Ciao bruno

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  18. ma davvero l'homo novus del casinò sarà il discotecaro Pier Carlo Rusci? Era ora che si affidassero ad alti profili professionali, come giustamente preannunciato.

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  19. Gira e rigira sono sempre gli stessi a godere,incomincio a credere che avete ragione voi.

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  20. ho appena incontrato, dopo diverso tempo, un vecchio amico, ora in pensione da alcuni anni, già dipendente amministrativo dell'USL. M'ha detto che i suoi excolleghi gli riferiscono che anche da quelle parti è sempre peggio (spoils system e dintorni). Personalmente, per la prima volta in vita sua, non andrà a votare, né alle politiche né alle regionali. Politici che siete ancora sul ring, riflettete, finché siete ancora in tempo. Perché, come dice giustamente il giornalista Ruotolo, il problema non è l'antipolitica, come erroneamente volete farci credere, il problema è la politica.

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  21. mannaggia, se avessi avuto quella tessera in tasca (o forse anche un'altra), che luminosa e folgorante carriera avrei potuto fare! E dire che costava (e costa) anche poco: molto meno dell'iscrizione all'Ordine degli ingegneri!
    Intanto Perron scalpita: cosa aspettate a candidarmi? (Non ha ancora provato l'ebbrezza ed il fascino discreto della trombatura, ed in ogni caso, più ti trombano e meglio stai (CVA?)). Nel frattempo le turbine ad acqua continuano a girare tranquillamente, non si sono ancora accorte di essere senza manovratore.

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  22. Non è sufficiente avere la tessera rossonera in tasca,bisogna essere nel girone giusto,altrimenti sei considerato solo due/tre giorni prima delle domeniche elettorali.In pratica sei considerato come il mediano di Ligabue (Il cantante).Te lo dico per esperienza (chiusa).

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  23. Non lo metto in dubbio. Io non ho di queste esperienze ed ora sono vecchio.
    Ho appreso che c'è demansionamento e demansionamento: quello di Voyat (direttore giochi o qualcosa di simile)al casinò è stato riconosciuto vero demansionamento dal giudice (?) del lavoro ed è stato profumatamante risarcito (anche se pecunia non olet) per danni vari, anche morali se non sbaglio, e il medesimo è stato rimesso al suo posto. Nel mio caso il demansionamento è stato di fatto riconosciuto in sentenza per almeno due anni completi, ma il ricorso è stato respinto. Evidentemente, oltre a quelle del cielo, anche le vie della giustizia sono infinite. Tra un mese e mezzo l'inutile appello, poi spero che basti (ne ho proprio le palle piene di questa giustizia, non venite a raccontarmi quella barzelletta la quale dice che la giustizia è uguale per tutti: lasciatela a Berlusconi, Mastella e compagnia).
    Scusate, ma in questi giorni sono proprio sull'incazzato, ma non troppo (cerco infatti di trattenermi).

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  24. Io ne approfitto per ricordare che, in vista del 60 anniversario dello Statuto Speciale (26 febbraio), vale la pena di ribadire come la Valle d'Aosta sia stata coperta da SEGRETO DI STATO fino al 2000; la Francia di De Gaulles, infatti, per poter rinunciare all'annessione, pose alcune condizioni all'Italia uscita sconfitta dalla Guerra: che le venisse accordato il 50% del P.I.L. regionale, quale indennità bellica (ecco, quindi, che i 9/10 del riparto fiscale erano una bufala, poiché andavano segretamente a Parigi!) e che, in caso di rivoluzione comunista a Roma (o di improbabili rigurgiti fascisti) le Forze Nato autorizzassero la Francia a compiere il fattaccio dell'annessione. Quando l'ho scritto, 10 anni fa, mi fecero passare per pazzo!

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  25. Caro Grisero,
    le sue ipotesi sulla rinuncia all'annessione in cambio di soldi sono suggestive; tuttavia perché da ipotesi si trasformino in dati storici, occorrerebbero dei documenti che, in qualche modo, diano basi solide alle sue enunciazioni. Non essendoci più il segreto di stato, non le dovrebbe risultare impossibile suffragare le sue ipotesi con qualche dato documentale.

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  26. per alberto grisero
    perché non ci racconti un po' più dettagliatamente la storia della tua "pazzia", per noi che non la conosciamo?

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  27. Qualcuno di quelli che percorrono questo glog è in grado di dirmi:
    1) se il demansionato al casinò Giancarlo Voyat aveva qualche targa politica (è quasi impossibile di no)?
    2) quale sia questa targa politica?
    3) fornirmi qualche eventuale informazione (fatta salva la privacy ovviamente) sulla sua carriera al casinò?
    Provvederò poi a procurarmi la sentenza del giudice Gramola.
    Grazie
    bruno courthoud (per il momento sempre più incazzato).
    p.s. sono disponibile anche per eventuali contatti per informazioni in privato.
    b.courthoud@tiscali.it
    tf. 335/8149306

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  28. Mio caro "Martello" ho già avuto modo di scrivere, su questo blog, che tutte le informazioni relative al "maxi inciucione" fra Italia e Francia, sulla Valle d'Aosta, sono contenute in tre post che ho linkato, l'estate scorsa, sul forum dell'Union Valdotaine (ora accessibile soltanto in forma passiva). Essi s'intitolano: "Segreto di Stato", "La prova che cercavate" e "La prova/2":
    andate a consultarli in tutta fretta, prima che gli unionisti oscurino completamente il proprio sito!
    Mio caro Bruno Courthoud, per quanto riguarda le informazioni relative alla mia "pazzia" (a proposito, lo sai che sono la pecora nera di una famiglia "rossa"?!) ti rimando ad un altro post che ho linkato sul forum del Leone Rampante: esso s'intitola "Due amici da ritrovare".

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  29. com'è che il pactum sceleris sarebbe stato stipulato nel 1945 e i 9/10 ce li hanno dati solo nel 1981 o giù di lì?

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  30. Egregio Eddy Ottoz, lei mi pone un'ottima domanda: tuttavia, avendo militato nell'Union Valdotaine, è possibile che lei conosca la risposta meglio di mé.
    In ogni caso, è impensabile che una futura Potenza del G7 (oggi G8, con l'aggiunta abusiva della Russia) abbia potuto concedere uno Statuto Speciale tanto sontuoso (il Presidente della Giunta che svolge mansioni prefettizie: stiamo scherzando?) a quattro montanari, francamente fessacchiotti: lei sa benissimo che, il massimo dell'eversione valdostana, consiste nel portare una vacca (intesa come mucca!) davanti a Palazzo Regionale e mettersi a cantare: "predzade pas italien, predzade fransé et patoué"! A chi possono mai fare paura, quelli che votano per l'Union Valdotaine?

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  31. "quattro montanari francamente fessacchiotti": sarà anche vero, ma almeno un po' di rispetto! Penso che ai francesi non interessassero per niente quei quattro montanari (li hanno eventualmente strumentalizzati in vista di una possibile annessione), bensì le eventuali potenzialità della valle (energia idroelettrica in primis), analogamente a quanto è avvenuto verso il col di Tenda e la valle parallela a quella delle Meraviglie (con presenza, pare, di uranio)dove l'annessione è effettivamente avvenuta. Sai che interesse avevano i francesi per i quattro montanari (i francesi non ci hanno mai amati)! Dopo il 25 aprile hanno attraversato il col di Rhemes e sceso la relativa valle anche in cerca di ex fascisti (si sono fermati anche nella stalla ove ora abito e chiesto informazioni a mio nonno)su cui scaricare alcune pallottole rimaste in canna. Uno lo hanno fatto fuori a Introd (si trattava di un fascista "convertito" e diventato "partigiano" che ne aveva combinate un po' troppe in occasione dell'invasione della Savoia: era un montanaro, non un "italiano").
    p.s. se fosse sopravvissuto agli eventi bellici probabilmente si sarebbe iscritto all'UV, ipotesi del tutto personale.

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  32. Mio caro Bruno Courthoud, hai senz'altro ragione: sicuramente ai francesi, usciti vittoriosi dalla Seconda Guerra Mondiale ("a tavolino", se vogliamo andare a cercare il pelo nell'uovo) interessava vendicarsi del "coup de poignard dans le dos" inferto loro dal nonno di Alessandra Mussolini, e siccome il degenerato Emilio Chanoux, prima di essere ucciso, si era venduto ad essi (N.B: dopo che gli svizzeri avevano risposto picche!) hanno colto la palla al balzo per porre a noi italiani, sconfitti, le loro condizioni. Tuttavia, scusandomi con té per la battuta sui "fessacchiotti" (tu, però, in passato hai parlato di "cervello amorfo"!) è ora che, in questa Regione, ci svegliamo tutti e quanti: il sontuoso Statuto Speciale di cui godiamo non può certamente essere frutto delle "intimidazioni" che l'Union Valdotaine avrebbe fatto a Roma!

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  33. noo, non ho mai parlato di cervello amorfo a proposito dei valdostani (anche se per molti è o era così, causa la miseria e dintorni). Al massimo potrei dirlo di molti dell'UV, che non è la stessa cosa, e di quanti di loro approfittano dell'ingenuità di tanti valdostani per carpirne il voto.
    "prima di essere ucciso"? Si è suicidato, ci metterei una mano sul fuoco (pare che in privata sede lo dicesse anche Binel, suo vicino di cella). Non cambia comunque niente.

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  34. non so se hai letto quello che oggi Caveri ha detto a proposito di Picco, presidente del P.N.G.P. Roba da "valdofascismo" tout court: (purtroppo non ho tempo, ma sarebbe facile dimostrare che il DNA dell'UV è quello di un "fascismo nostrano", anche se tanti non vogliono ammetterlo). Tanto basterebbe per mettere l'UV in cella d'isolamento. Gli ha addirittura fatto presente che "qualcuno è stato mandato a casa per molto meno" (una minaccia? non mi stupirebbe). Credo che Picco abbia solo espresso la sua opinione sull'iniziativa consiliare di ridiscutere con lo stato i problemi del PNGP.
    A me hanno fatto passare sei anni d'inferno in regione (costringere all'inattività o quasi una persona in un luogo chiuso, è, come tutti gli esperti di psiche sanno, una delle torture più subdole e raffinate, di cui devo ringraziare in prima persona Dino Viérin, allora Presidente della Giunta), prima che potessi andarmene sbattendo la porta. Lo ritengo una persona "pericolosissima", molto più di Rollandin, in quanto subdola e "fallace" (processo Maccari docet). Gli toglierò il saluto da qui all'eternità, non merita di più. Anche Caveri è da "rottamare" definitivamente, come tutta l'Union.

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  35. Basta Courthoud. Hai rotto le palle!!Parli sempre e soltanto di due cose: di te stesso e dell'Union. Hai detto che hai figli e famiglia? E pensa un po' a loro e lascia in pace noi.

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  36. una volta tanto ha ragione la Chiesa: pas de propreté, pas de sens, pas de vote (Union e compagnia). Cattolici, mi raccomando, questa volta ascoltatela.
    per l'anonimo:
    continuerò a rompere le palle almeno quanto voi le avete rotte a me e ai valdostani onesti.

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  37. p.s. le vostre minacce "valdofasciste" non mi fanno né caldo né freddo. W i valdostani onesti, resistete!

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  38. Nervosetto, l'anonimo servo del regime delle banane valdostane: vai ad elemosinare una fonduta con fontina, baccano, e lavati i piedi...
    P.S: faccio fatica a pensare che l'altro baccano (quello dello "spirito di vittoria") si sia suicidato (magari è morto per la sua stessa puzza di piedi!)

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  39. come ben sai, emile chanoux ha sempre avuto in tasca la tessera di "fascista italiano" ed ha avuto, se non sbaglio, addirittuta un incarico fiduciario presso la procura o qualcosa di simile. In fondo, del fascismo, ha sempre e solo contestato la politica culturale, invadente e italianizzante. Per questo è sempre stato considerato, dal fascismo, un intellettuale poco pericoloso. Il passo da questa posizione ad un "valdofascismo autarchico" (indipendente,autonomo, federale) è quasi immediato. L'indipendenza, l'autonomia,il federalismo globale sono in sé parole vuole di contenuti: definiscono il contenitore, ma non il contenuto, che può essere sia ottimo che pessimo.

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