Vorrei un commento sulla lettera aperta a Caveri che Camilli ha pubblicato oggi sul suo notiziario aostaoggi.it . Perchè il presidente si comporta cosi? Con la sua inchiesta aostaoggi ha fatto solo il suo lavoro. Grazie Francy ti inserisco la lettera
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE LUCIANO CAVERI 27 Luglio 2007
Caro presidente, mi dispiace leggere la sua e-mail di risposta al mio invito di un incontro per una intervista sulla \"sponsorizzazione\" da parte della Regione Valle d\'Aosta della birra Heineken. Nella mia e-mail le facevo presente che i nostri lettori avrebbero gradito leggere i suoi commenti a questo fatto che oggi è stato riportato dal quotidiano La Repubblica. Mi spiace rendere pubblica la sua risposta con la quale liquida il mio invito: \"Io parlo solo con i giornalisti\".
Sig. Caveri, con questa sua affermazione dimostra scarso rispetto per coloro che, anche se non iscritti all\'albo, ogni giorno lavorano, faticano e certe volte rischiano la vita per la passione di comunicare, diffondere e scrivere le storie di cui sono testimoni. Nel mio caso specifico, pur non essendo iscritto all\'albo, sono l\'editore di questa testata e credo che Lei abbia avuto in moltissimi casi la prova della nostra voglia di raccontare e ascoltare le sue idee, le sue storie e i suoi progetti. Cosa è cambiato? Tutto va bene solo quando si è nel coro? Sig. Caveri le comunico una notizia molto utile per Lei: pensi, oltre a non essere iscritto all\'ordine dei giornalisti, sono anche stonato.
Concludo con l\'amarezza di scoprire in Lei una persona diversa da quella che credevo. La politica Sig. Caveri non è solo potere, ma anche umiltà e dono dell\'ascolto. In questi ultimi anni sono stato oggetto di attacchi più o meno nobili che hanno coinvolto il mio lavoro. Sono ancora qui - fino a che il potere lo permetterà - per i miei lettori, per i miei collaboratori, per i miei amici sponsor e per questa folle voglia di guardarmi attorno e raccontare quello che vedo. Sig. Caveri la mia passione si chiama libertà!
Però per onestà bisogna ammettere che la stessa notizia può essere data in modi diversi. Leggete l'articolo di Angelo Musumarra su 12vda. Io lo preferisco.
Mago oppure Caballero misterioso,oppure Corrado Olivotto....basta hai letteralmente rotto sei psicopatico e paranoico smettila con le masturbazioni mentali.... ( va à lavurà barbun)
Leggendo l'articolo su La Repubblica di oggi si apprende che l'affaire etichetta della birra nasce da un'indagine iniziata da un "cronista" di www.aostaoggi.it che avrebbe anche visitato alcuni supermercati per cercare le etichette riportanti la pubblicità e verificato, presso la Sipra SpA, concessionaria di pubblicità tv, la congruità della spesa. Andando sul suddetto sito si scopre che l'inchiesta era apparsa su www.aostaoggi.it fin dal 30 novembre 2006, ossia otto mesi fa, a firma di tale Marco Camilli, il "cronista" appunto, tra l'altro, per sua stessa ammissione, non giornalista. Il quale, tra l'altro, il 30 novembre 2006, sul sito scriveva: "Pastoret (che era riuscito a intervistare, ndr) mi ha consegnato un plico di documenti che mi hanno illuminato su una vicenda di promozione della nostra regione. L’Assessore tiene a precisare che questa promozione non è stata un’ iniziativa del suo assessorato ma fu la Giunta che diede mandato alla Finaosta di concludere questa operazione di etichettatura, che comunque deve essere considerata all’interno di un più ampio accordo, teso a mantenere l’Heineken in Valle d’Aosta con il suo stabilimento di Pollein - dove si produce birra poi distribuita in tutta Italia e all'estero -." Non commento, ma rimarco la consecutio temporum: Marco Camilli fa un'inchiesta, al termine, il 30 novembre 2006 la pubblica, otto mesi dopo (27 luglio 2007) questa viene ripresa da un quotidiano nazionale e, solo a bubbone scoppiato, Camilli chiede di poter intervistare il Presidente della Giunta in proposito, e non essendogli concessa l'intervista, prontamente scrive la lettera di cui sopra. Perché non intervistare il Presidente allora, durante l'inchiesta? Perché farlo solo 8 mesi più tardi, a pentola scoperchiata? Che il problema fosse proprio la persona di Marco Camilli? Che tutto sia invece da ricondurre alla lamentata arroganza del Presidente? Che Camilli, giornalista o no, sia considerato da Caveri intervistatore poco fedele nel riportare le dichiarazioni che gli vengono rilasciate? Che Caveri, in sostanza, non si fidi di parlare con Camilli? E, in questo caso, perché? Non è certo questa una vicenda da trattarsi sul piano personale, non è materia di ripicche. Posti di lavoro, ritorno sul riparto fiscale, aiuti alle imprese. Vicenda complessa, da trattarsi seriamente.
E' la prima volta che scrivo a questo forum, ma devo precisare una cosa che reputo importante. Io anche nel periodo della realizzazione del servizio provai a intervistare il Presidente Caveri. Ma l'unica risposta che ebbi da lui fu.... " non ho nulla da dire". E' vero che il tutto potrebbe essere ricondotto al privato rapporto tra due persone. Ma il Sig. Luciano Caveri ricopre una carica istituzionale e pertanto è singolare che accetti di essere intervistato solo quando l'argomento lo soddisfi. A me personalmente questa storia mi da solo una grande tristezza in quanto in questa nostra piccola regione la caratterialità dell'individuo ha sempre più peso della cosiddetta "ragion di stato". Concludendo lei non poteva sapere commentando la mia lettera postata nel suo blog. Però poteva chiedere. Saluti e buon lavoro Marco Camilli
Sono delusa da lei e mi dispiace. Io la conosco da molti anni e credo che abbia riconosciuto la mia firma. Comunque quando avrò l\'occasione di incontrarla di persona non mancherò di ribadire la mia delusione. La sua risposta alla mia domanda era già apertamente di parte ma ora vedendo che sotto il logo del quotidiano La repubblica ha inserito due link uno a repubblica e l\'altro a 12vda omettendo di linkare l\'articolo che ha generato tutto di aostaoggi mi rendo conto che la sua è una scelta di campo. Non la discuto ma la credevo più obbiettiva. La prego non mi risponda non entrerò più nel suo blog. Saluti e buone vacanze Francy
Francy, lei mi conosce da molti anni, dice, ma io non ho riconosciuto la sua firma, mi scusi. Quando m'incontrerà mi ricordi questo episodio e io, finalmente, ne saprò di più. Non capisco il ragionamento su "la sua risposta alla mia domanda", ritenendo di non essere stato di parte dicendo che non capivo, ma tant'è. Per quanto mi concerne, oggi ero in Consiglio e stamane, a seguito della citazione, da parte di un Consigliere di opposizione, dell'odierno articolo di Caporale su La Repubblica, sono andato a cercarlo, l'ho letto e l'ho linkato per la serie ecco che cosa dicono di noi sui giornali fuori valle oggi. Nulla di più. Nel frattempo si è sviluppato un piccolo thread di commenti, uno dei quali (il Mago) ha detto che su 12VdA si trovava una versione un po' diversa dei fatti. Sono andato a vedere su 12VdA e ho linkato la pagina relativa. Siccome poi La Repubblica faceva un riferimento ad aostaoggi.it sono andato anche lì, dove ho però trovato un articolo del 30 novembre 2006 (perciò non freschissimo o, se preferisci, obsoleto) e che nulla aggiungeva a quanto scritto su La Repubblica salvo quanto (e come appreso) da Ennio Pastoret all'epoca, che ho perciò riportato come elemento nuovo nel mio commento. Della non disponibilità di Caveri a rilasciare dichiarazioni a Camilli aveva già parlato lo stesso Camilli nella lettera da te allegata, mi pareva che potesse bastare. Ho concluso limitandomi ad alcuni interrogativi sulla complessità della vicenda (posti di lavoro, aiuti alle imprese...), non potendo certo, e peraltro non interessandomi, i rapporti personali tra Luciano Caveri e Carlo Camilli, buoni o meno buoni che siano. Ho infine evitato di fare riferimento ad aspetti curriculari di Marco Camilli che, quelli sì, avrebbero potuto farle pensare che non fossi obiettivo... Più di così non so che cosa fare, salvo ricordare che questo non è un giornale, ma un blog personale. Non segue né vuole seguire le regole di un giornale e neppure i giornali, per definizione, pretendono di essere obiettivi. Camilli precisa, infine, che anche all'epoca (30 novembre 2006) cercò di ottenere senza successo un'intervista da Caveri. Bastava che lo scrivesse in quell'articolo e ne avremmo avuto contezza. Che non mi si rimproveri però di non aver riportato da un suo articolo una cosa che non ci stava scritta. A riprova aggiungo il link relativo, sperando di farla contenta, a dimostrazione che esso nulla aggiunge a quanto abbiamo appreso su questa questione. Se lo desidera posso inserire anche gli aspetti curriculari di Marco Camilli cui accennavo. Mi dica lei.
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perché non sponsorizzi anche tu la VDA con i tuoi liquori?
RispondiEliminaVorrei un commento sulla lettera aperta a Caveri che Camilli ha pubblicato oggi sul suo notiziario aostaoggi.it . Perchè il presidente si comporta cosi? Con la sua inchiesta aostaoggi ha fatto solo il suo lavoro.
RispondiEliminaGrazie Francy
ti inserisco la lettera
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE LUCIANO CAVERI
27 Luglio 2007
Caro presidente, mi dispiace leggere la sua e-mail di risposta al mio invito di un incontro per una intervista sulla \"sponsorizzazione\" da parte della Regione Valle d\'Aosta della birra Heineken. Nella mia e-mail le facevo presente che i nostri lettori avrebbero gradito leggere i suoi commenti a questo fatto che oggi è stato riportato dal quotidiano La Repubblica. Mi spiace rendere pubblica la sua risposta con la quale liquida il mio invito: \"Io parlo solo con i giornalisti\".
Sig. Caveri, con questa sua affermazione dimostra scarso rispetto per coloro che, anche se non iscritti all\'albo, ogni giorno lavorano, faticano e certe volte rischiano la vita per la passione di comunicare, diffondere e scrivere le storie di cui sono testimoni. Nel mio caso specifico, pur non essendo iscritto all\'albo, sono l\'editore di questa testata e credo che Lei abbia avuto in moltissimi casi la prova della nostra voglia di raccontare e ascoltare le sue idee, le sue storie e i suoi progetti. Cosa è cambiato? Tutto va bene solo quando si è nel coro? Sig. Caveri le comunico una notizia molto utile per Lei: pensi, oltre a non essere iscritto all\'ordine dei giornalisti, sono anche stonato.
Concludo con l\'amarezza di scoprire in Lei una persona diversa da quella che credevo. La politica Sig. Caveri non è solo potere, ma anche umiltà e dono dell\'ascolto. In questi ultimi anni sono stato oggetto di attacchi più o meno nobili che hanno coinvolto il mio lavoro. Sono ancora qui - fino a che il potere lo permetterà - per i miei lettori, per i miei collaboratori, per i miei amici sponsor e per questa folle voglia di guardarmi attorno e raccontare quello che vedo. Sig. Caveri la mia passione si chiama libertà!
Saluti,
Marco Camilli
Però per onestà bisogna ammettere che la stessa notizia può essere data in modi diversi. Leggete l'articolo di Angelo Musumarra su 12vda. Io lo preferisco.
RispondiEliminaMago oppure Caballero misterioso,oppure Corrado Olivotto....basta hai letteralmente rotto sei psicopatico e paranoico smettila con le masturbazioni mentali.... ( va à lavurà barbun)
RispondiEliminaLeggendo l'articolo su La Repubblica di oggi si apprende che l'affaire etichetta della birra nasce da un'indagine iniziata da un "cronista" di www.aostaoggi.it che avrebbe anche visitato alcuni supermercati per cercare le etichette riportanti la pubblicità e verificato, presso la Sipra SpA, concessionaria di pubblicità tv, la congruità della spesa. Andando sul suddetto sito si scopre che l'inchiesta era apparsa su www.aostaoggi.it fin dal 30 novembre 2006, ossia otto mesi fa, a firma di tale Marco Camilli, il "cronista" appunto, tra l'altro, per sua stessa ammissione, non giornalista.
RispondiEliminaIl quale, tra l'altro, il 30 novembre 2006, sul sito scriveva:
"Pastoret (che era riuscito a intervistare, ndr) mi ha consegnato un plico di documenti che mi hanno illuminato su una vicenda di promozione della nostra regione. L’Assessore tiene a precisare che questa promozione non è stata un’ iniziativa del suo assessorato ma fu la Giunta che diede mandato alla Finaosta di concludere questa operazione di etichettatura, che comunque deve essere considerata all’interno di un più ampio accordo, teso a mantenere l’Heineken in Valle d’Aosta con il suo stabilimento di Pollein - dove si produce birra poi distribuita in tutta Italia e all'estero -."
Non commento, ma rimarco la consecutio temporum: Marco Camilli fa un'inchiesta, al termine, il 30 novembre 2006 la pubblica, otto mesi dopo (27 luglio 2007) questa viene ripresa da un quotidiano nazionale e, solo a bubbone scoppiato, Camilli chiede di poter intervistare il Presidente della Giunta in proposito, e non essendogli concessa l'intervista, prontamente scrive la lettera di cui sopra.
Perché non intervistare il Presidente allora, durante l'inchiesta? Perché farlo solo 8 mesi più tardi, a pentola scoperchiata? Che il problema fosse proprio la persona di Marco Camilli? Che tutto sia invece da ricondurre alla lamentata arroganza del Presidente? Che Camilli, giornalista o no, sia considerato da Caveri intervistatore poco fedele nel riportare le dichiarazioni che gli vengono rilasciate? Che Caveri, in sostanza, non si fidi di parlare con Camilli? E, in questo caso, perché?
Non è certo questa una vicenda da trattarsi sul piano personale, non è materia di ripicche.
Posti di lavoro, ritorno sul riparto fiscale, aiuti alle imprese. Vicenda complessa, da trattarsi seriamente.
E' la prima volta che scrivo a questo forum, ma devo precisare una cosa che reputo importante. Io anche nel periodo della realizzazione del servizio provai a intervistare il Presidente Caveri. Ma l'unica risposta che ebbi da lui fu.... " non ho nulla da dire". E' vero che il tutto potrebbe essere ricondotto al privato rapporto tra due persone. Ma il Sig. Luciano Caveri ricopre una carica istituzionale e pertanto è singolare che accetti di essere intervistato solo quando l'argomento lo soddisfi. A me personalmente questa storia mi da solo una grande tristezza in quanto in questa nostra piccola regione la caratterialità dell'individuo ha sempre più peso della cosiddetta "ragion di stato". Concludendo lei non poteva sapere commentando la mia lettera postata nel suo blog. Però poteva chiedere.
RispondiEliminaSaluti e buon lavoro
Marco Camilli
Sono delusa da lei e mi dispiace. Io la conosco da molti anni e credo che abbia riconosciuto la mia firma. Comunque quando avrò l\'occasione di incontrarla di persona non mancherò di ribadire la mia delusione. La sua risposta alla mia domanda era già apertamente di parte ma ora vedendo che sotto il logo del quotidiano La repubblica ha inserito due link uno a repubblica e l\'altro a 12vda omettendo di linkare l\'articolo che ha generato tutto di aostaoggi mi rendo conto che la sua è una scelta di campo. Non la discuto ma la credevo più obbiettiva. La prego non mi risponda non entrerò più nel suo blog.
RispondiEliminaSaluti e buone vacanze
Francy
Francy,
RispondiEliminalei mi conosce da molti anni, dice, ma io non ho riconosciuto la sua firma, mi scusi. Quando m'incontrerà mi ricordi questo episodio e io, finalmente, ne saprò di più.
Non capisco il ragionamento su "la sua risposta alla mia domanda", ritenendo di non essere stato di parte dicendo che non capivo, ma tant'è. Per quanto mi concerne, oggi ero in Consiglio e stamane, a seguito della citazione, da parte di un Consigliere di opposizione, dell'odierno articolo di Caporale su La Repubblica, sono andato a cercarlo, l'ho letto e l'ho linkato per la serie ecco che cosa dicono di noi sui giornali fuori valle oggi. Nulla di più. Nel frattempo si è sviluppato un piccolo thread di commenti, uno dei quali (il Mago) ha detto che su 12VdA si trovava una versione un po' diversa dei fatti.
Sono andato a vedere su 12VdA e ho linkato la pagina relativa. Siccome poi La Repubblica faceva un riferimento ad aostaoggi.it sono andato anche lì, dove ho però trovato un articolo del 30 novembre 2006 (perciò non freschissimo o, se preferisci, obsoleto) e che nulla aggiungeva a quanto scritto su La Repubblica salvo quanto (e come appreso) da Ennio Pastoret all'epoca, che ho perciò riportato come elemento nuovo nel mio commento. Della non disponibilità di Caveri a rilasciare dichiarazioni a Camilli aveva già parlato lo stesso Camilli nella lettera da te allegata, mi pareva che potesse bastare.
Ho concluso limitandomi ad alcuni interrogativi sulla complessità della vicenda (posti di lavoro, aiuti alle imprese...), non potendo certo, e peraltro non interessandomi, i rapporti personali tra Luciano Caveri e Carlo Camilli, buoni o meno buoni che siano.
Ho infine evitato di fare riferimento ad aspetti curriculari di Marco Camilli che, quelli sì, avrebbero potuto farle pensare che non fossi obiettivo...
Più di così non so che cosa fare, salvo ricordare che questo non è un giornale, ma un blog personale. Non segue né vuole seguire le regole di un giornale e neppure i giornali, per definizione, pretendono di essere obiettivi.
Camilli precisa, infine, che anche all'epoca (30 novembre 2006) cercò di ottenere senza successo un'intervista da Caveri. Bastava che lo scrivesse in quell'articolo e ne avremmo avuto contezza. Che non mi si rimproveri però di non aver riportato da un suo articolo una cosa che non ci stava scritta.
A riprova aggiungo il link relativo, sperando di farla contenta, a dimostrazione che esso nulla aggiunge a quanto abbiamo appreso su questa questione. Se lo desidera posso inserire anche gli aspetti curriculari di Marco Camilli cui accennavo.
Mi dica lei.