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29 aprile 2009

"volontario" significa "volontario"

facciamo pure una legge per dare due ergastoli, anzi quattro, a chi ha messo sabbia di mare e ferro della mutua nelle case di L'Aquila, quattro a chi non ha controllato chi doveva controllare gli estintori alla Thyssen, quattro a chi ha commesso altre nefandezze di cui i giornali sono ormai pieni.
Signori giudici, smettiamola però di definirli "omicidi volontari". Sono peggio, d'accordo, ma non "volontari", per favore. La gara a chi la spara più grossa non aiuta la giustizia.
Se l'italiano significa ancora qualcosa.

8 commenti:

  1. Omicidio colposo non è omicidio volontario.....
    Forse più che prendersela con i giudici sarebbe utile prendersela con chi riporta (malamente) le notizie.

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  2. chi ha parlato di colposo? Chiedo che questi reati siano considerati ancora più gravi, che si prevedano pene ancora più pesanti ed esemplari, senza fare abuso dell'espressione "volontario", che in italiano significa un'altra cosa.
    Non me la prendo con i giudici, ritengo semplicemente che l'abuso del "volontario" (che immagino giuridicamente costituire un'aggravante), se serve per chiedere una pena più severa sia un utilizzo strumentale che, quando diventa abuso (come pare in questi ultimi tempi) non fa che sminuire di fatto la percezione della gravità di quanto commesso.

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  3. leggi leggi, e ancora leggi.
    in questo paese non sono le leggi che mancano e che non vanno bene.
    Anche le pene e le sanzioni sono, il più delle volte, adeguate, e alle volte addirittura esagerate.
    Quel che manca è soprattutto il controllo della loro effettiva applicazione, e quando il reato viene a galla, l'applicazione di fatto delle pene.
    Così per l'edilizia sismica (in qualunque parte d'Italia, di fronte ad una scossa di terremoto, succederebbe quello che è successo in Abruzzo; in valle - caserma della Finanza - non abbiamo neanche avuto bisogno della scossa di terremoto).
    Così per l'abusivismo edilizio, dove la vigilanza fa capo al sindaco, il quale non la esercita, e di fatto è sempre il vicino a denunciare, a torto o a ragione, ecc.

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  4. le leggi son,
    ma chi pon mano ad esse?

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  5. e indipendentemente da chi pon mano alle leggi (in modo sempre più raffazzonato e dilettantesco)
    chi controlla che tra il paese "legale" (quello delle leggi) e quello reale (quello che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi), non ci sia quell'abisso che vediamo, per cui vien da dire che si tratta di due paesi diversi?

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  6. bene ora manca solo un commento di free oliver....oppure visto che si parla di correttezza e legalità forse vuole sviare?? su su coraggio visto che sei tanto free deliziaci con qualche tuo poderoso intervento!! ti preghiamo!

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  7. Molta, molta confusione...
    L'omicidio volontario, retto necessariamente da dolo, prevede comunque diverse gradazioni e tipologie di quel presupposto soggettivo di fattispecie (intenzionale, diretto, indeterminato, alternativo, d'impeto, eccetera...). Tra esse, vi è quella del c.d. "dolo eventuale", che stabilisce debba considerarsi doloso un fatto di reato commesso, si dice, "accettando il rischio" di verificazione dell'evento naturalistico (previsto dalla norma penale incriminatrice). L' "aggravante" di cui parla Eddy, poi, non c'entra alcunchè, in quanto trattasi di elemento circostanziale, puramente eventuale, non attinente alla disciplina in tema di presupposti soggettivi di fattispecie.
    Michele

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