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10 ottobre 2008

déjà (trop) vu

1963. Università Cattolica di Milano. Economia politica. Corso su due temi: la teoria economica e un tema monografico: la crisi del '29 sul testo di Francesco Vito (allora cattolico Rettore) e su quello di J.K. Galbraith.
Piramidi di Ponzi, bolle immobiliari, spazzatura, lunedì neri, ripresine e tonfoni, dichiarazioni rassicuranti di J.P.Morgan, altri tonfoni e ripresine, sottovalutazioni di Hoover, ripresine e tonfoni. Fed sempre in ritardo di una mossa. Déjà vu, salvo, questa volta, il detonatore del petrolio a 150. Una rimpatriata.
Poi fu F.D. Roosevelt. Democratico, chiamò Keynes. Nacque il deficit financing. La leggenda narra che così si uscì dalla crisi. Una leggenda, appunto. Pochi ricordano che dieci anni dopo, nel 1939, allo scoppio della guerra in Europa, i disoccupati negli States erano ancora tanti quanti nel 1932 (elezione di Roosevelt). Il Reich ne era uscito prima solo perché la sua industria bellica aveva cominciato a macinare in anticipo. Il Duce si era inventato impero e autarchia.
Diciamolo sottovoce, non sta bene, è una bestemmia, ma la soluzione economica della crisi fu la guerra.
Speriamo che gli economisti abbiano imparato qualcosa e che i politici ricordino.
Che quanto meno facciano loro i ricordi degli altri.

2 commenti:

  1. forse non tutti i mali vengono per nuocere
    non me ne intendo molto di queste cose, comunque stamattina in banca dicevano che è il momento di investire (speculare), come d'altronde si è continuato a fare finora. Ma dicono che ce ne vogliono tanti, ma proprio tanti.
    In ogni caso poi, paghiamo noi (privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite).
    Non è che questo liberismo spregiudicato (soprattutto negli USA) abbia bisogno di una regolata, per andare verso un capitalismo ben temperato, senza tuttavia incagliarsi nelle secche dell'economia più o meno di stato?
    p.s. speriamo che il prossimo presidente USA non legga il tuo commento, potrebbero venirgli strane idee per risolvere la crisi.

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  2. da Pitagora a Bach, questo il tuo suggerimento, Bruno?

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