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21 febbraio 2009

foto di stagione

Aosta, 1947: Carnevale dei bambini al circolo del CAI

2 commenti:

  1. Sei tu con Dette! Già allora non amavi i travestimenti, eh? Questi costumi peraltro mi sembrano come i trenini elettrici di oggi: roba imposta ai bambini perché piace ai grandi. Dubito che tu o Dette sapeste qualcosa sull'ancien régime, e di sicuro vi sareste divertiti di più vestiti da orco e da strega. Ma al circolo del Cai nessuno avrebbe detto: "Hai visto che splendidi costumi hanno i due piccoli Ottoz? Addirittura con la parrucca!"
    Mentre tu piangevi

    Salutami Dette. Manlio

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  2. Manlio,
    in realtà i costumi erano al loro secondo utilizzo. Prima li avevano indossati mio papà e mia zia Valeria nel 1924.
    Mio bisnonno e mio nonno erano dei veri fanatici assatanati del carnevale, mio padre meno, io sono completamente immune al virus.
    Nel 1925 papà e zia Valeria indossarono altri due costumi sontuosi, di cui non trovo le foto, da mandarino e da cinesina, che ci fecero indossare nel 1948.
    Il ballo dei bambini era all'epoca una grande festa, una tappa importante del carnevale, si premiavano i costumi.
    Dove oggi ci sono gli uffici del Sindaco, l'Hotel des Etats (molto più antico del Municipio), su al primo piano c'era allora il circolo del Cai, dove la bourgeoisie di Aosta organizzava un sacco di eventi, mostre, balli ecc.
    Un dettaglio carino del costume, che nella foto non si riesce ad apprezzare, è la "lorgnette", l'occhialino con piccola impugnatura laterale, che lasciò poi, dopo il '700, posto al pince-nez e infine agli occhiali con stanghette.
    Noi vedevamo carnevale avvicinarsi con terrore, sapevamo che cosa ci toccava. La vestizione non era, infatti, esente da quelle punizioni corporali anticapricci che oggi manderebbero i genitori in prigione.
    Carnevale: ogni scherzo vale, ma ogni schiaffo fa male.

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