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15 marzo 2007

Cari fenomeni (ricevo & posto)

Caro compagno Sandri,
che si sappia: chi critica i viaggi di Ego è contro la egocultura. Gli ego-trip s'inseriscono, infatti, in una egostruttura funzionale di egoincentivi che alimentano una egonomia egocompatibile durable, per la quale tutto il pianeta è un'unica egosfera, gli egosistemi sono interdipendenti e non c'è trippa per le egomafie. Un'egonomia in cui i benefici fiscali dei buoni benzina sono estesi all'egodiesel, si colpiscono con egotasse gli spostamenti motorizzati inutili, si promuovono i servizi informatici, s'incentiva l'e-gommerce, e si prenotano i servizi medici via internet, riducendo le liste di attesa per le egografie e le egocardiografie.
Ogni critica agli ego-trip è perciò pura e demagogica deriva populoperronista. Ego non è un egomostro. Non è egocentrico. Non commette egoreati e, appena può, se il CDP lo autorizza, viaggia in egonomy class. Ha imposto un severo controllo di gestione all'egonomato. Per lui Paola Perego ha chiesto di modificare il suo cognome in Per-ego. Non confondiamolo con il suo alter ego (è Ego-Jeckill, non Ego-Hide). Con lui i finneghismi si sublimano in finn-ego-ismi.

Umberto Ego

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