Scampoli di politica di fine marzo. Come al solito di tutto un po', ma tanto per cambiare prevale il così così. Non si butta via niente.
Sul versante dell'accettabile, sabato, una dichiarazione carpita al volo alla radio da un anonimo radicale: "combattiamo l'occupazione perpetrata dalle municipalizzate (in patois APS), che mentre sostengono di gestire come farebbero i privati, in realtà operano una spartizione peggiore di quelle della prima repubblica". Brava anche una delegata al congresso nazionale della Margherita ("non siamo all'altezza di ciò che chiedono gli elettori; i partiti sono ormai merce avariata").
Sul versante del facciamoci del male (sempre sentita alla radio) sta invece Franco Giordano. Per migliorare la coesione dei rifondaroli con Mastella & soci, contestando duramente un'affermazione di Montezemolo sulla necessità di indirizzare allo sviluppo del paese le impreviste entrate aggiuntive, il similbertinotti sbraita: "dobbiamo utilizzarle a scopo di risarcimento sociale". Poi, illuminato da autentico spirito democratico, sulla legge elettorale: "Il referendum semplifica in maniera arbitraria la rappresentanza politica". Giordano sembra telepaticamente connesso con il mondo politico valdostano, ma dalla parte (per lui) sbagliata...
Sul fronte del modernariato politico, spostandoci su Aosta, scopriamo che esisteva (ma non se ne sapeva nulla) una disputa su chi fosse il proprietario dello scudo crociato. Ricordate, quindici anni fa, le discussioni in Piazza del Gesù, la coabitazione dei vari tronconi DC? Di chi è la sede? Quale piano è di Buttiglione, qual'è l'ufficio di Casini? A chi va la proprietà del simbolo? Ti va bene lo scudo se mi tengo "libertas"? Chi sono i veri democristiani? Ricordate la dispersione, UDC, CDU, UDEUR, CCD, Margherita, Popolari e chi ha più DC più ne metta? Lo stesso dibattito è ora giunto in Valle col dovuto ritardo, come ogni novità che si rispetti, buona o cattiva che sia. Per il momento sembra essere in pole Silvestro "parà" Mancuso, che però ha intanto appeso lo scudo sulla panoplia della Fédération. La politica delle concessionarie, come la definirebbe Bruno Milanesio. Ci sarebbero ancora la Trabant e la Simca libere.
Intanto, mentre si déroula il congresso della Margherita, e Réan, Tonino e Florio si disputano l'assist di Violante (sarebbe meglio Placido, ma è Luciano), Aosta è invasa da curiosamente contigui manifesti di sostegno a Prodi, vistosamente firmati dai comunisti. Casuale coincidenza o bacio avvelenato alla panchina lunga dell'Unione? La Margherita esulta o rosica? Può fiorire in un prato, tra co-co e pro-pro?
Non ci sono più le idee chiare di una volta.
Eccovene qui a destra un campione.
Friday Squid Blogging: Transcriptome Analysis of the Indian Squid
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Lots of details that are beyond me.
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10 ore fa
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