PRENDRE PARTOUT
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30 aprile 2007

Nel tempo dell'inganno, dire la verità è un atto rivoluzionario. (George Orwell)

2 commenti:

  1. Ecco, bravo, Eddy. Ma perché allora difendere una legge elettorale che, mantenendo le 3 preferenze, di fatto permette il controllo del voto ed è quindi anti-democratica?
    Si può essere contro la democrazia, ma è certo che se il voto non è libero e segreto - libero perché segreto - non è democrazia.
    Quindi, o sei contro la democrazia - posizione rispettabile, e per alcuni versi interessante - o sei un ipocrita.
    "Until they become conscious they will never rebel, and until after they have rebelled they cannot become conscious." Eric Blair, aka Geaorge Orwell.

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  2. Non si tratta di difendere in sé, bensì di evitare il peggio. Innanzi tutto le leggi elettorali approvate sono tre (ineleggibilità & incompatibilità, forma di governo, meccanismo elettorale). La prima non riguarda oggetti affrontati nei referendum, e secondo me, salvo chi bercia per il delitto di leso Louvin, non è una cattiva legge, non corporativa come si dice. Si poteva fare di più, forse, ma la necessità di un vasto consenso in Consiglio ha trovato quel punto di compromesso (le leggi elettorali non si fanno a colpi di maggioranza, n'est-ce pas?).
    La seconda è quello che è, molto meglio di quanto ci fosse prima, ma molto meno di quanto chiesto dai referendari.
    La terza è quella delle vituperate tre preferenze, e dell'obbrobrio (my personal opinion) dell'art. 30 (assegnazione dei seggi, premio di maggioranza, eventuale secondo turno). La mia posizione in Consiglio è stata chiara, sia sulle preferenze che sull'articolo 30. Ho anche preso posizione sulla questione delle quote rosa, dichiarandomi a favore.
    Ci sono ovviamente i verbali, e si può rivedere il tutto sul video che si trova sul sito internet del Consiglio.
    Ciò detto, ho spinto perché le tre leggi fossero approvate (distinguendomi apertamente sui punti detti) per contrastare la ventilata manovra di non far passare le leggi per far cadere la Giunta Caveri, onde puntare sul tutti a casa, elezioni anticipate e quindi niente più referendum, si vota con la vecchia legge.
    La domanda è: se i referendum s'incagliano e saltano (incostituzionalità o altro) è meglio votare nel 2008 con la vecchia legge o con queste nuove tre?
    E se i referendum non s'incagliano e, poniamo caso, passasse la preferenza unica, è meglio innestarla su questa legge o sulla vecchia?
    La risposta mi pare obbligata. Preferisco votare con queste leggi in entrambi i casi. La politica ha le sue logiche tordues, d'accord, ma mi sono comportato nel modo che mi sembrava migliore per difendere la democrazia. Nel limite concesso dal contesto attuale, ossia, famo a capisse, nel migliore dei mondi possibili.

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