fin dal Rinascimento, nottetempo, anonimi poeti attaccano a Roma versi satirici sulla statua di Pasquino. Un tazebao con cui da sempre il popolino dileggia i papalinopotenti della capitale. L'ultima pasquinata:
opus dei
qui tollis pecunia mundi
dona nobis partem
qui tollis pecunia mundi
dona nobis partem
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