PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
____________

18 marzo 2013

San Martino, il mendicante e il drago

(ricevo e giro)

C'era una volta Martino di Tours.
Ai tempi della nostra storia era poco più di un ragazzo: un giovane valoroso, di buon cuore e di buona volontà. Nato in Pannonia, nell'Impero Romano (così si chiamava allora l'Unione Europea), era figlio di un tribuno militare.
Un raccomandato, state già pensando. E invece no: invece di approfittare delle conoscenze del padre per imbucarsi alle poste, al catasto o in qualche assessorato, il giovane Martino a quindici anni era andato a lavorare, arruolandosi nella guardia imperiale a cavallo. Un fanatico, insomma.
Ma questo è solo l'antefatto.

L'11 di novembre, in un giorno di pioggia (così si chiamava allora l'emergenza maltempo), il nostro cavaliere viene assegnato ai servizi di protezione civile. Unico fra decine di imboscati, lascia un affollatissimo e ben riscaldato circolo ufficiali ed esce solitario dall'accampamento per il suo turno di pattuglia.
Dalle intemperie lo protegge il suo mantello (ricordate questo particolare).
Cavalcando, Martino incontra un mendicante semiassiderato. Si ferma e gli chiede: "Pover'uomo, dove avete lasciato il vostro pastrano?"
"Negli uffici di Equitalia. Me lo hanno sequestrato per un errore formale nella denuncia dei redditi."
"E una casa? Non avete una casa?"
"Se l'è presa la banca perché non riuscivo a pagare gli interessi sul mutuo sub-prime."
"E come farete a proteggervi dal freddo?"
"Non certo facendo un fuoco. Il gasolio è aumentato ancora ieri."

Impietosito, Martino pensa a una soluzione equa e solidale. Il mantello che indossa è ampio e caldo - ma soprattutto è suo personale, e non deve risponderne all'amministrazione militare. Generosamente ne offre la metà al mendicante, che lo ringrazia commosso.

Sta per trarre la spada e dividere il pezzo di stoffa,  ma proprio in quel momento dalla boscaglia esce un drago. Pronto a difendere se stesso e il suo protetto, Martino si fa avanti. Il drago lo blocca mostrandogli un distintivo:
"Guardia di Finanza. Mi mostri lo scontrino fiscale del mantello."
"È un frutto del mio lavoro" replica il giovane cavaliere stupito. "L'ho pagato con i miei soldi."
"Un tipico caso di elusione" commenta severamente il drago, "ma chiuderò un occhio se ci sarà il ravvedimento operoso."
"Ma quale ravvedimento? La nostra è una transazione tra privati, non sarà mica vietato regalare un mezzo mantello?"
"No, purché ci abbia pagato sopra IVA, IRPEF, IRAP e INPS."
"Questo significa che la metà devo darla a lei e non al povero?"
"Metà?" il drago scoppia a ridere, tira fuori una piccola calcolatrice e inizia a fare di conto. "Guardi, non le applico la sanzione (solo perché è lei.), e mi accontento del 70%".
"Più di due terzi del mantello?"
"Vuole sottrarsi ai suoi doveri di contribuente? Un cavaliere come lei? Con un mezzo come questo? Guardi che il cavallo potrei anche sequestrarglielo. Sa cosa sono le ganasce fiscali?"
Martino è allibito: "Ma io avrei diviso il mantello con questo signore che ha freddo".
"Quello che non capite voi evasori, è che per questo c'è lo Stato. Ammortizzatori e sussidi sono compito dello Stato. Non vorrà mica fare macelleria sociale?".
"Ma perché il 70%?" chiede il cavaliere. E guarda il mendicante. "A lui bastava la metà. Eravamo già d'accordo.".
"Caro lei, ho forse detto che il 70% andrà a questo signore? Anche lo Stato ha anche i suoi costi da coprire. Il mio stipendio, per esempio."
"E quindi?" chiede il povero preoccupato. "A me quanto ne resta?"
"La spesa sociale effettiva, al netto delle spese di gestione della macchina pubblica, corrisponde a circa il 20% del PIL. Quindi a lei resterebbe un quinto."
Rassegnato, il povero tende la mano. "Me lo dia, vorrà dire che mi ci farò una sciarpa."
"Non la faccia così semplice..." dice il drago mettendo nella bisaccia il 70% del mantello. "Ci sono delle procedure da seguire, e molto rigorose. Tanto per incominciare, chi mi garantisce che lei sia veramente a reddito zero?".

A questo punto il cavaliere si infuria e sbotta: "C'è chi ruba ai ricchi, e chi ruba ai poveri. Lei sta rubando a tutti e due." E parte al galoppo sotto la pioggia battente, cercando invano di coprirsi con quel che resta del pezzo di stoffa.
Il drago si volta verso il mendicante, e con un gesto brusco gli fa cenno di andarsene: "Ecco che arriva il mio collega a darmi il cambio. Se fossi in lei, non mi farei trovare qui. Prendere una multa per vagabondaggio è un attimo.".

I due draghi ora sono soli, e si passano le consegne:
"Questo è un campione del mantello. Manca l'etichetta con la composizione della lana. Lo passi tu all'ASL per i controlli di legge? Mi sa che quel cavaliere sta per passare un brutto quarto d'ora."

Nessun commento:

Posta un commento