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14 marzo 2010

volontari

Silvano è di Treviso e fa il volontario a Vancouver. Ha 66 anni, è qui da trenta. Paracadutista della Folgore, poi elicotterista, fin dagli anni sessanta aveva cercato lavoro all'estero. Argentina, Bolivia, Nigeria, Sierra Leone, Liberia, Norvegia, Danimarca, Oman e almeno altri dieci paesi, quasi sempre nel settore della ricerca petrolifera. Così è finito qui. Piattaforme di trivellazione nell'oceano, poi su al nord nello Yukon e Inuit, fino a Tuk Ya Tuk. Quando si è sposato ha lasciato l'elicottero per l'ala fissa, poi ha lavorato per quattordici anni alla revisione dei motori in officina per Canadian Pacific, oggi Air Canada. Alla fine è diventato specialista di ispezione endoscopica dei motori in pista (engine's proctologist, dice scherzando), per anticipare problemi di trafilaggio, stress alle pale delle turbine e presenza di oggetti o animali estranei prima del decollo. Dallo scorso anno è in pensione. Ama questo paese.
E' convinto che due più due faccia quattro.
Ha nostalgia dell'Italia ma non ci tornerebbe a vivere.

Stefania è di Ivrea e fa la volontaria a Whistler. Originaria di Affori, sposata in Canavese, adora Pila, sua suocera è di Chambave. Avrà circa trent'anni ed è qui da quattro. Ci è venuta con il marito che aveva lavorato nell'organizzazione dei Giochi di Torino 2006 e si è trasferito qui a lavorare per queste queste. Hanno preso casa a Vancouver downtown, ne sono entusiasti perché è comodo, c'è tutto, tranquillità, natura, cultura, una grande comunità italiana, i trasporti sono eccellenti, la qualità della vita è tra le migliori del mondo.
Sperano che due più due faccia cinque: hanno nostalgia dell'Italia, tra poche settimane torneranno a vivere ad Ivrea.

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