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Ci provano e ci proveranno in tutti i modi.
La EFF è stata fondata nel 1990 per difendere la libertà sulla rete da Mitch Kapor, Presidente di Lotus, John Perry Barlow, allevatore dello Wyoming e paroliere dei Grateful Dead (di cui ho postato qui anni fa la Dichiarazione d'Indipendenza del Cyberspazio: http://tinyurl.com/oqold5f) e John Gilmore, dipendente della Sun Microsystems. Tra le sue attività iniziali la EFF supportò finanziariamente la Steve Jackson Games nella sua causa vittoriosa contro lo Unites States Secret Service relativa a GURPS Cyberpunk, ritenuto dall'USSS un pericoloso manuale di hacking.
Ora, dopo i fallimenti di SOPA, PIPA e CISPA, il governo americano ci riprova con CALEA (Communications Assistance for Law Enforcement Act), e la mobilitazione riparte.
Non è che in Europa stiano fermi, si sa. Ci siamo tutti dati da fare contro ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), finora con successo.
Anche in Italia si stanno dando da fare per prepararci il pacco. Nel nostro piccolo, in Valle, i firewall della Regione mutilano gli accessi dei dipendenti e si spera (siamo ottimisti) che non si diffondano i keylogger.
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E' in atto, insomma, una dura battaglia per la libertà di comunicazione. Della parola si sapeva dal 1789, della stampa dal secolo successivo. Ora la frontiera è il web, l'ircocervo che i nostri politici demonizzano perché non lo capiscono, lo temono e non sanno usarlo, fermi, come sono, ai buoni vecchi metodi del binocolo, il buco della serratura, l'orecchio alla porta, il bastone e la carota.
La guerra è stata dichiarata, sapevatelo.
Meditate, gente, meditate.
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